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Obiettivo indiscreto
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E-book190 pagine2 ore

Obiettivo indiscreto

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Info su questo ebook

L'obiettivo di una macchina fotografica ha il potere di mettere a nudo la tua anima.

Per il suo ex fidanzato, Delaney Walker avrebbe superato la vergogna di posare per alcune foto indossando solo biancheria intima. Lui, però, ha pensato bene di mollarla prima! A questo punto Delaney non può più tirarsi indietro, la sua missione di trasformarsi in una donna spregiudicata deve continuare.

E non solo quella...

Sam ha fotografato centinaia di donne, ma nessuna lo ha mai colpito come Delaney. Lei non è solo eccitante e bellissima, ma anche dolce, intrigante e il suo obiettivo non fa altro che esaltare quelle qualità. Sam non vuole limitarsi a fotografarla, vuole anche possederla, anima e corpo, e non solo per il tempo di un servizio fotografico.
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2017
ISBN9788858959985
Obiettivo indiscreto
Autore

Rhonda Nelson

Tra le autrici amate dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Obiettivo indiscreto - Rhonda Nelson

    successivo.

    Prologo

    La regina della lingerie di Memphis, Delaney Walker, è stata lasciata di nuovo!

    Delaney imprecò a denti stretti, fissando con aria torva il giornale.

    Considerando lo stato dell'economia, lo scandalo concernente la chiesa cattolica e la recente guerra, era mai possibile che il River City Herald dovesse sbattere in prima pagina la sua triste storia personale? Era ridicolo pensare che l'ennesimo increscioso episodio riguardante la sua vita sentimentale potesse essere considerato una notizia talmente interessante da meritarsi la prima pagina. Maledizione, imprecò di nuovo, atteggiando le labbra a una smorfia e ammettendo che in fondo per i lettori era solo questione di intrattenimento.

    Nel momento in cui da stilista emergente, grazie alle sue creazioni, aveva raggiunto in poco tempo un successo strepitoso, da un giorno all'altro Delaney era diventata l'icona della ragazza cattiva di Memphis. Poco importava che lo stereotipo non le si addicesse e che la sua reputazione di mangiauomini fosse esclusivamente frutto della fantasia di una società che aveva deciso di considerarla eccitante e passionale unicamente per il fatto che era in grado di creare capi di lingerie provocanti e sensuali come non se ne erano mai visti. Le sue labbra si incresparono in un sorriso molto simile a una smorfia.

    In realtà, niente era più lontano dalla verità.

    Il fatto che avesse una certa tendenza a uscire occasionalmente con i giocatori di baseball più famosi e a fidanzarsi e a rompere gli stessi fidanzamenti con una velocità impressionante aveva contribuito a creare un mito che non esisteva.

    I giornalisti la seguivano ovunque, dimostrando un interesse morboso per la sua vita sentimentale, smaniosi di poter scrivere della sua ultima umiliazione come se la sua esistenza non fosse altro che un interminabile spettacolo comico al cui repertorio aggiungere ogni giorno una nuova arguzia. Nella maggior parte dei casi, Delaney non se la prendeva a male. In fondo, anche la pubblicità negativa era pur sempre pubblicità, per quanto la riguardava, e con il tempo si era abituata a far buon viso a cattivo gioco, arrabbiandosi in privato e sorridendo in pubblico.

    Tuttavia, per qualche ragione a lei ignota, questa volta le riusciva difficile sorridere.

    Forse dipendeva dal fatto che Roger, il suo ex fidanzato privo di spina dorsale, non aveva nemmeno avuto la decenza di rompere il loro fidanzamento a voce o di persona, preferendo usare la posta elettronica. L'approccio tecnologico era stata una novità. Delaney era stata scaricata a cena e al telefono, ma quella era la prima volta che qualcuno le dava il benservito per via telematica.

    Quel dettaglio era stata la fatidica goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Delaney non voleva più saperne degli uomini.

    Notando la fotografia che accompagnava l'articolo, atteggiò le labbra all'ennesima smorfia.

    Sembrava una balena. Pur non essendo una silfide, quell'effigie non le rendeva per niente giustizia.

    «Delaney... ho brutte notizie per te.»

    Delaney sollevò lo sguardo dalla scrivania antica per incrociare quello preoccupato della sua segretaria personale che con un lungo sospiro si lasciò cadere nella poltrona in satin rosso di fronte a lei. «Ho già visto il giornale, Beth, puoi risparmiarti quell'espressione truce. In realtà, mi stupisce che non ne siano venuti a conoscenza prima.» Lei e Roger, l'invertebrato, avevano rotto da una settimana, ormai. Era evidente che all'Herald qualcuno stava perdendo colpi. L'ultima volta che era stata piantata in asso c'erano voluti solo un paio di giorni prima che la storia diventasse di dominio pubblico.

    Beth scosse la testa. «Non si tratta di questo.»

    Delaney annuì con fare pensoso. Interessante.

    «Secondo te, mi basterà un unico cioccolatino o servirà un'intera tavoletta?» chiese all'assistente. Nell'ultima settimana aveva consumato parecchio cioccolato, l'unica intemperanza alimentare che si concedeva nei momenti difficili dopo essere riuscita con grande fatica a liberarsi del grasso in eccesso accumulato durante l'infanzia.

    Beth si mordicchiò il labbro inferiore. «Temo che anche una tavoletta potrebbe non bastare, questa volta.»

    Oh, oh, la faccenda si mette male, pensò Delaney, atteggiando le labbra a un sorriso forzato. Lo sguardo pietoso di Beth non lasciava presagire niente di buono.

    Ma che cosa poteva esserci di più grave e umiliante di essere stata lasciata dal proprio fidanzato praticamente a un passo dall'altare?

    Delaney respirò a fondo, estraendo dal cassetto della scrivania una tavoletta di cioccolato. Era comunque meglio tenersi pronte. «Allora?»

    «Si tratta di quel viaggio nelle isole greche che volevi che annullassi.»

    Delaney sbuffò, sollevando gli occhi al cielo. «Intendi dire quella che avrebbe dovuto essere la mia luna di miele?»

    «Sì, appunto.»

    Aveva trascorso mesi a progettare quel viaggio fin nei minimi dettagli e aveva insistito per pagarlo personalmente, ben sapendo che i genitori di Roger non avrebbero potuto permettersi di offrirlo loro come regalo di nozze. Dal canto suo, Roger, da quel tirchio bancario che era, non si era nemmeno offerto di accollarsi parte della spesa. Lui sì che sapeva come gestire il denaro, il bastardo. Mai una volta si era offerto di pagarle una cena o un conto qualsiasi, adducendo la scusa di non volerla offendere umiliando la sua natura indipendente.

    «Sputa il rospo» la invitò Delaney senza troppe cerimonie.

    Beth si agitò nervosamente sulla sedia. «Io... be'... non ho potuto annullarlo.»

    Delaney batté più volte le palpebre, perplessa. «Come sarebbe a dire? Perché non hai potuto annullarlo? Mi rendo conto che si trattava di un viaggio last minute, ma ero convinta di poter riavere almeno una parte della somma spesa.»

    Il proprietario dell'agenzia di viaggi a cui si era rivolta era un cugino di Roger, e considerando che la parte lesa per quanto riguardava la rottura del fidanzamento era lei, non si era aspettata che sorgesse alcun problema nell'annullare il viaggio e nel farsi restituire parte del denaro. Aveva delegato a Beth il compito di contattare l'agenzia unicamente per evitare ulteriori umiliazioni. Lasciandosi sfuggire un lungo sospiro, dichiarò: «Chiama di nuovo l'agenzia, mi occuperò della faccenda di persona».

    «Credimi» ribatté Beth, scuotendo la testa, «se la questione fosse così semplice, non sarei qui.»

    «Ma è semplice» insistette Delaney, mentre lo stomaco le si stringeva in una morsa di apprensione. «Ho pagato una follia per un viaggio che non intendo più fare dal momento che si trattava di una luna di miele e che ora io non ho più un fidanzato.»

    Beth si mordicchiò il labbro inferiore. «Forse tu non andrai in luna di miele... ma Roger sì.»

    Per un attimo il mondo sembrò fermarsi. L'atteggiamento spaccone che aveva cercato di assumere fino a pochi minuti prima, ispirato dalla risoluzione a detestare tutti gli uomini in quanto esseri fedifraghi, sleali, ipocriti e con il cervello nelle mutande, vacillò. «Come, scusa?»

    Lasciandosi sfuggire un secondo sospiro di comprensione e allo stesso tempo di rammarico, Beth mormorò: «Roger e la ragazza che ha appena sposato stanno usufruendo del viaggio in Grecia».

    Quindi si era sbagliata, constatò Delaney, aggrottando le sopracciglia. Essere scaricata per l'ennesima volta praticamente davanti all'altare non era la cosa più umiliante che potesse capitarle. Essere scaricata, rimpiazzata e farsi rubare la luna di miele dei propri sogni era molto peggio.

    Curiosamente l'idea che Roger avesse sposato un'altra non la infastidiva quanto sapere che aveva rubato la sua luna di miele. Il dettaglio poteva essere interpretato come una rivelazione interessante, ma al momento Delaney era troppo scossa per analizzare meglio l'assunto. L'incubo che stava vivendo sembrava non avere fine. I giornali sarebbero andati a ruba una volta pubblicata anche quest'ultima notizia sulla saga che la riguardava. Essere una celebrità locale andava benissimo per gli affari, un po' meno per la vita privata.

    «Bene.» Delaney si sforzò di sorridere, immaginandosi intenta a rovinare il roseto a cui Roger teneva così tanto e che gli era valso persino un premio. La terapia della vendetta rivestiva un ruolo importante nel nuovo atteggiamento che intendeva assumere nei confronti della vita. «E quando sarebbero partiti, esattamente, gli sposini?»

    «Questa mattina» la informò Beth in tono grave. «Roger ha chiamato chiedendo all'agente di viaggi di emettere un nuovo biglietto aereo per la sua attuale... per Wendy. Mi dispiace, ma il tuo biglietto non era rimborsabile.»

    Wendy. Roger aveva sposato Wendy, la super ragioniera. Delaney rimase a bocca aperta per la sorpresa. Era chiaro che durante tutti gli incontri di lavoro che si protraevano oltre gli orari d'ufficio il verme aveva fatto ben altro che controllare con la collega lo stato delle sue finanze.

    Sforzandosi di ignorare la mortificazione che quella notizia aveva suscitato in lei, Delaney si lasciò sfuggire un sospiro disgustato, dopodiché si infilò in bocca un pezzo di cioccolato.

    L'ultima volta che era stata piantata in asso, aveva affrontato la disgrazia con dignità, sfoggiando un atteggiamento fiero e maturo. Aveva reagito ridendo, quando in realtà le sarebbe piaciuto piangere, e aveva mantenuto la calma quando avrebbe voluto urlare. Si era comportata in modo assolutamente rispettabile e che cosa aveva ottenuto? Era stata scaricata di nuovo e, come se ciò non bastasse, ora avrebbe dovuto occuparsi di tutte le seccature relative all'annullamento del ricevimento e alla restituzione dei regali, perché naturalmente Roger non avrebbe pensato a niente. E del resto perché avrebbe dovuto farlo, quando lei si era sempre fatta in quattro per essere la fidanzata perfetta? Da lei ci si aspettava questo e altro perché era una dolce donna del Sud, perché era una donna in carriera rispettata dalla comunità, perché, pur disegnando alcuni dei capi di biancheria intima più sexy del mondo, non aveva mai avuto il coraggio di indossarne uno, tanto meno di dimostrarsi spigliata e disinvolta a letto come le sue creazioni avrebbero lasciato immaginare. Roger, il fedifrago verme strisciante, conosceva il suo segreto. Sapeva che in camera da letto lei era così pudica da farlo unicamente di notte, al buio e rigorosamente sotto le coperte.

    La sua riservatezza patologica era stata motivo di conflitto tra lei e Roger, ma mai avrebbe immaginato che lo avrebbe spinto tra le braccia di un'altra. Purtroppo, per quanto peso Delaney fosse riuscita a perdere, quando si guardava nello specchio, continuava a vedere la bambina grassa e beffeggiata dai compagni di scuola che era stata un tempo. Per quanto potesse sembrare ridicolo o assurdo, era un atteggiamento che non riusciva a superare e che le impediva di vivere una vita sessuale serena.

    Tuttavia, per dimostrare a Roger che poteva imparare a essere la sirena avventurosa e sexy che lui tanto desiderava, Delaney aveva deciso di offrirgli come regalo di nozze una serie di fotografie sensuali. L'appuntamento con il fotografo era stabilito per quel pomeriggio. In un primo momento Delaney aveva pensato di annullarlo, ma dopo un'attenta riflessione, aveva concluso che per diventare la donna nuova che voleva essere doveva superare gli antichi tabù. Quindi, perché non incominciare con il problema legato all'eccessiva pudicizia?

    Invece di rivolgersi a uno dei soliti fotografi della Laney's Chifferobe che contribuivano alla realizzazione dei cataloghi dei suoi capi, Delaney aveva scelto un professionista esterno all'azienda. Una questione di carattere così profondamente personale richiedeva una certa anonimità e non poteva essere condivisa con persone con cui lei intratteneva rapporti di lavoro quotidiani. Nonostante la situazione delicata in cui si trovava, Delaney sorrise.

    Sapeva che Roger sarebbe tornato dal viaggio di nozze contando sul fatto che lei avrebbe sistemato ogni dettaglio riguardante la rottura del loro fidanzamento e avrebbe ripreso a lavorare alla River City Bank prevedendo di continuare a gestire gli introiti della sua azienda, sicuro che lei avrebbe di buon grado assunto il ruolo di persona matura e assennata, leggi pezza da piedi, quale aveva sempre dimostrato di essere.

    Non poteva neanche lontanamente immaginare che al suo ritorno lo aspettava una grande sorpresa.

    Non appena il dolore e l'umiliazione iniziali si erano attutiti, Delaney aveva analizzato la situazione con spirito critico, decidendo che fosse arrivato il momento di cambiare alcune regole di vita. Trascorreva troppo tempo a cercare di essere perfetta e ne aveva sprecato in eccesso per cercare di piacere agli uomini. Era evidente che il suo radar in fatto di ricerca del compagno ideale era difettoso, altrimenti sarebbe già riuscita a trovare almeno un uomo fedele che non avesse come unico obiettivo escogitare il modo migliore per sfruttare il suo conto in banca.

    Basta, era ora di finirla.

    Delaney ci aveva provato e riprovato, ma ogni volta aveva fallito. Forse un legame duraturo non faceva parte del suo destino. Almeno non un legame con un uomo. Le donne per natura sono creature più sensibili, si sa, e anche se lei non si era mai sentita attratta da un soggetto appartenente al suo stesso sesso, forse valeva la pena di allargare i propri orizzonti, chissà, la donna giusta poteva trovarsi proprio dietro l'angolo.

    In realtà, tutto ciò che c'era di femminile e di materno in lei si ribellava all'idea di rinunciare all'amore. Delaney desiderava più di ogni altra cosa avere una famiglia sua, tuttavia aveva raggiunto quello stadio in cui non le era concesso ammettere alternative. Era necessario apportare dei cambiamenti radicali nella sua esistenza, e dal momento che gli uomini sembravano essere il problema, non restava che eliminarli dall'equazione.

    Nel nuovo mondo di Delaney Walker gli uomini erano dei bastardi. Roger, in particolare, era il più bastardo di tutti. Un'ondata di collera fece riaffiorare in lei l'idea della terapia della vendetta.

    «Delaney, ti senti bene?» le chiese Beth, preoccupata. «Vuoi che faccia qualcos'altro per te?»

    Delaney annuì, gli occhi sottili come fessure. «In realtà, c'è una cosa che potresti fare. Annulla tutti i miei appuntamenti per il resto della settimana e procurami una confezione gigante di diserbante.»

    Beth sgranò gli occhi, perplessa.

    «Diserbante? In inverno?»

    «Hai capito bene» annuì Delaney, atteggiando le labbra a un sorriso sardonico. Quel tipo di terapia le piaceva molto. Era catartico. «E assicurati che sia una confezione spray.»

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    Armata di una confezione da

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