Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Mio da sedurre: eLit
Mio da sedurre: eLit
Mio da sedurre: eLit
E-book146 pagine1 ora

Mio da sedurre: eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

CHICK & CHIC - Vol. 3. April Wilson sembra condurre un'esistenza perfetta: è giovane, bella e fa parte della redazione della rivista ChiC, fondata con le sue più care amiche. Ma se in ufficio non fatica a mietere successi, in camera da letto le soddisfazioni tardano ad arrivare: sono quasi due anni che è decisamente inappagata. Il problema inizia a farsi patologico e April decide di ricorrere a un farmaco... alto, moro e dallo sguardo assassino. Le cure naturali non sono mai state così efficaci.

I romanzi della miniserie:

1) Piccanti equivoci

2) Lezioni private

3) Mio da sedurre

4) Sale, sesso & pepe

LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2015
ISBN9788858944721
Mio da sedurre: eLit
Autore

Rhonda Nelson

Tra le autrici amate dal pubblico italiano.

Leggi altro di Rhonda Nelson

Autori correlati

Correlato a Mio da sedurre

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Mio da sedurre

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Mio da sedurre - Rhonda Nelson

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Getting It Right!

    Harlequin Blaze

    © 2005 Rhonda Nelson

    Traduzione di Tiziana Tursi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-472-1

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    In circostanze normali, la vanità avrebbe sicuramente fatto apprezzare ad April Wilson una rovente occhiata maschile.

    Quale donna avrebbe disdegnato un lungo sguardo di virile venerazione?

    Di quelli che ripagavano del tempo trascorso a fare l’inventario dell’armadio in cerca dell’abito giusto o a limare un’unghia scheggiata?

    Un guizzo d’interesse maschile di solito la inorgogliva: rafforzava il suo segreto convincimento che la maniacale cura per i dettagli non era mai sprecata.

    Purtroppo, nella fattispecie, era la fonte di tanto interesse a metterla a disagio.

    Ben Hayes se ne stava languidamente stravaccato su uno sgabello all’estremità del banco del bar. Il Blue Monkey, uno dei più famosi pub del Quartiere Francese di New Orleans, era a tutti gli effetti suo esclusivo terreno di caccia.

    Ma negli ultimi mesi, Ben aveva preso a frequentarlo con sconcertante regolarità.

    April ricambiò lo sguardo con un’occhiata bollente e sentì un brivido serpeggiarle lungo la schiena.

    Però!

    La camicia griffata gli avvolgeva peccaminosamente le ampie spalle e gli metteva in risalto il torace. L’esosa etichetta appuntata ben in vista sotto il colletto era la tacita certificazione dell’uomo arrivato.

    I jeans lisi e i costosissimi stivali di rettile completavano il conturbante insieme.

    Scomposte ciocche castane gli ricadevano sulla fronte. Caldi riflessi di buon bourbon del Kentucky gli iridavano gli occhi. E una carnale sensualità trasudava dalla bocca ben disegnata, atteggiata in un pigro sorriso.

    Nessun essere femminile che avesse attraversato il suo perimetro d’azione avrebbe avuto scampo, era fin troppo chiaro.

    Ben Hayes era sesso allo stato puro.

    Da quando April era stata matura abbastanza da avvertire l’imperioso richiamo della libido, gustare, letteralmente, quel corpo invitante, era stata una delle sue fantasie più frequenti.

    Frankie Salvaterra, futura signora Hartford, nonché stimata collega, cara amica e preziosa confidente alla redazione di ChiC, si sporse verso di lei.

    «Lo senti?» le sorrise, impietosa.

    «Cosa?» April fece la finta tonta.

    In materia di sesso, la Contessa Carnale aveva più fiuto di un segugio.

    «Lo sguardo» replicò Frankie.

    Mosse impercettibilmente il capo in direzione del banco.

    «Sono quindici minuti buoni che ti trapassa» la informò. «Deve averti spogliata e posseduta mentalmente su ogni superficie disponibile di questa stanza. Sarebbe un toccasana miracoloso per la tua sofferenza, se soltanto gli lasciassi libertà d’azione.»

    April serrò gli occhi e trattenne il fiato, mentre la plastica descrizione di Frankie le si materializzava dietro le palpebre.

    L’amica aveva ragione.

    Senza preavviso e apparente motivo, la sua O maiuscola si era data alla macchia. Negli ultimi diciotto mesi, a dispetto dei rimedi auto ed etero-inflitti, non era riuscita a raggiungere l’apice del godimento.

    Era come se le fosse improvvisamente scattata la sicura sui meccanismi del piacere.

    Sulle prime, lo aveva imputato allo stress. E l’incarico di webmaster di ChiC, la rivista nata per dare potere alle donne che aveva visto la luce proprio in quel pub, l’aveva tenuta troppo occupata per consentirle di soffermarsi su quel pulsante inceppato.

    Il lavoro di concezione del sito del giornale, di cura dell’e-zine, la versione on line, e di aggiornamento delle vetrine elettroniche degli altri clienti, aveva finito per sfinirla, lasciandola completamente senza energie. Nemmeno quelle indispensabili alla sussistenza. Non c’era altra plausibile spiegazione.

    Per fortuna, aveva sempre reso al meglio quando era sotto pressione e, benché esausta, si godeva la balsamica stanchezza di un lavoro fatto bene.

    Era stato soltanto nell’ultimo mese, allorché i ritmi si erano finalmente allentati, che l’assenza di un amplesso coronato da un vero orgasmo aveva cominciato a pesarle.

    Vedere Ben Hayes a cadenza settimanale, con il suo metro e ottanta di spregiudicata, maschia avvenenza, non l’aveva certo aiutata ad archiviare il problema.

    Se lo chiamavano il Tocco Magico, doveva pur esserci un motivo.

    Ben era la quintessenza del ragazzaccio.

    Nato e cresciuto in uno dei quartieri più poveri e malfamati della zona, si era sempre fatto beffe della classe media. Nutriva un odio viscerale per i ricchi oziosi e reiterava il proprio sdegno seducendo accanitamente qualsiasi ragazza fosse già legata a un rappresentante della categoria.

    Era conosciuto come un amante leggendario, un maschio superlativo che si era lasciato alle spalle vagonate di cuori spezzati.

    Se non fosse stato per il tempestivo intervento di sua madre, quando lei era poco più che adolescente, April sarebbe sicuramente finita dritta a ingrossarne le fila.

    «Mi avevi detto che il padre di Ben lavorava per la tua famiglia quando eravate ragazzi» aggiunse Frankie.

    Sembrava non importarle affatto degli altri commensali che conversavano animatamente al tavolo. Se aveva una consulenza in corso, nulla poteva distoglierla.

    «Ma, in tutta franchezza, ho sempre sospettato che tra voi ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia» insinuò.

    Al solito, l’intuito di Frankie aveva fatto centro.

    Erano stati molto più che amici, almeno finché sua madre non aveva severamente vietato a Ben di avvicinarsi a lei.

    E lui, il ragazzo conosciuto come irriducibile ribelle, pronto a sfidare tutto e tutti, aveva tirato i remi in barca, senza battere ciglio.

    April non si aspettava una placida resa incondizionata. Era convinta del suo affetto, arcisicura del suo amore, persuasa che fosse speciale. Tutte fantasie adolescenziali.

    Si era semplicemente presa una colossale cotta unilaterale. Lui, dopo quell’incontro, era cambiato. Buonumore e spensieratezza avevano ceduto il passo a livore e acredine.

    «Non c’è stato altro» mentì. «Eravamo amici, figli di ex commilitoni del Vietnam. Suo padre era stato ferito in un’azione e, al ritorno dal fronte, mio padre lo assunse e gli diede un posto in cui vivere con la famiglia.»

    Frankie inarcò il bruno sopracciglio.

    «Si sentiva responsabile?»

    April annuì.

    «Se ne sente ancora.»

    Non le aveva mai confessato perché, dal momento che il loro rapporto da un po’ di tempo a quella parte si era fatto difficile, forse non l’avrebbe mai saputo.

    Da quando l’aveva... colto in flagrante, lui aveva iniziato a tenerla a distanza, come un’estranea. Come se a lei importassero le sue inclinazioni sessuali.

    In realtà rivoleva soltanto indietro suo padre.

    Certo, avere un genitore svelto quanto la figlia ad adocchiare un bel maschio da prendere al laccio poteva essere snervante, ma, dopo venti anni condivisi con Morgana Wilson, la Grande Emasculatrice, era prevedibile.

    April era contenta che avesse finalmente trovato qualcuno che sapesse renderlo felice. Le sarebbe soltanto piaciuto conoscerlo.

    Invece, lui si ostinava a mantenere segreta l’identità del compagno.

    «Perché non vai a scambiarci due chiacchiere?» la incalzò Frankie.

    April esitò e scosse il capo.

    «Non credo sia una buona idea.»

    «Piantala di fare la cerebrale. Si vede lontano un miglio che è interessato all’argomento.»

    Dopo anni di cortese distacco?

    Non aveva senso.

    April porse l’orecchio alla conversazione che stava infiammando gli animi al tavolo.

    Zora e Tate continuavano a contendersi la paternità del riuscito accoppiamento di Frankie e Ross, mentre Carrie, la quarta e ultima mente della rivista, sorrideva stremata.

    Povera Carrie.

    Lei poteva aver perso l’orgasmo, ma l’amica era l’unica del gruppo che si spezzasse la schiena per un bastardo impenitente. Incredibile come un superiore dispotico potesse rendere odioso anche il mestiere della propria vita.

    Era la migliore chef dell’intero Mississippi e tutte loro erano persuase che presto il vento avrebbe preso a soffiare dalla sua parte.

    Si vociferava persino che la produzione del programma tv Ai fornelli, New Orleans! stesse pensando a lei come possibile ospite, ma fino a quel momento non ne era venuto fuori niente. Sarebbe stato un salto di qualità per Carrie, e uno smacco indimenticabile per il suo capo.

    Lieta di non essersi persa nessun pettegolezzo di rilievo, April sorrise a Frankie.

    «Siamo qui per festeggiare le tue imminenti nozze, non per dibattere del mio problemino» minimizzò placida.

    Sapeva che Ben era la soluzione, ma

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1