Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Anime perfette
Anime perfette
Anime perfette
E-book132 pagine2 ore

Anime perfette

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Quando credi di essere arrivato al capolinea e che nulla possa mutare ciò che appare inevitabile, il destino si trasforma in fato e tende la mano.
Il destino non si può modificare e il fato è imprevedibile. Invece, è consentito scegliere di agire per il bene o per il male, avvalendosi del libero arbitrio, che nel primo caso farà guadagnare tempo e nel secondo lo farà perdere, avvicinandoci o scostandoci dalla meta che ci attende.
Questo romanzo è la danza di tre anime che si incontrano e si allontanano, attratte dalla stessa melodia, l’amore, e dove il tempo, le coincidenze e le energie giocano un ruolo fondamentale.
Christian ha vissuto fino a cinquant’anni senza conoscere il vero amore. Un matrimonio sbagliato, a cui segue un egoismo misogino, lo conduce a una vita priva di vero sentimento.
Una donna, inaspettata, entra nella sua anima e non ne uscirà più.
Scopre di avere acquisito un dono: i sogni creano un contatto palpabile tra loro e gli mostrano ciò che accadrà molti anni dopo, svelando un fato che lo sorprenderà cambiando le carte in tavola e ribaltando le sue certezze.
Prestando attenzione alle coincidenze e ai messaggi dei consiglieri invisibili, si delineerà il cammino verso la sua vera meta.
Sofia, madre e moglie felice, è condotta dai piani del destino al cospetto di un fato che, anche quando sembra negativo, riserva un risvolto benevolo.
Giorgio, marito esemplare, confermerà la presenza dell’amore universale.
L’eredità del loro insegnamento di vita sarà utile per capire la magia dell’esistenza e verrà colta per costruire il futuro nell’amore che, anche quando indugia, vale sempre la pena aspettare.
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita21 feb 2022
ISBN9791254581094
Anime perfette

Leggi altro di Wilma Coero Borga

Correlato a Anime perfette

Titoli di questa serie (36)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Anime perfette

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Anime perfette - Wilma Coero Borga

    1.png
    Collana Policromia

    Wilma Coero Borga

    Anime perfette

    Pubblicato da © Pubme – Collana Policromia – Wilma Coero Borga

    Immagine di copertina: Massimo Doronzo

    Tutti i diritti riservati

    ISBN:

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi narrati sono il frutto della fantasia dell’autore. Qualsiasi somiglianza con persone reali, viventi o defunte, eventi o luoghi esistenti è da considerarsi puramente casuale.

    Questo libro contiene materiale coperto da copyright e non può essere copiato, trasferito, riprodotto, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’autore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile (Legge 633/1941).

    La vita è magia. Quando credi di essere arrivato al capolinea

    e che nulla possa modificare ciò che appare inevitabile,

    il destino si trasforma in fato e ti tende la mano.

    Prefazione

    Vorrei iniziare parlando del fato, parola dalle molteplici sfaccettature, il cui significato è chiaro; ma concretamente di cosa si tratta? Leggere questo libro aiuta, in un certo qual modo, a chiarirne il senso. Consideriamo, per esempio, un adolescente che della vita sa poco ma spera che gli riservi tanto. Il ragazzino, spesso, si affida all’istinto e riesce a far tesoro delle esperienze che vive per capire come agire e comportarsi nelle varie situazioni che l’esistenza gli pone davanti. L’unica cosa che, sin dal principio, sa di non poter controllare è quella, per eccellenza, governata dal fato, l’amore. Tutti abbiamo avuto la nostra prima cotta, le farfalle nello stomaco che ti lasciano senza fiato e ti legano a filo doppio a quel per sempre, riponendo nel fato la speranza di essere per sempre felici e contenti. Purtroppo, sovente questo non accade e, allora, ci affidiamo al destino pensando che, forse, ciò che ha in serbo per noi debba ancora compiersi.

    Anime perfette dimostra come anche le persone adulte, che crediamo abbiano maggiore consapevolezza ed esperienza, in realtà conservino ancora un animo adolescenziale che brama felicità a tutti i costi. È facile immedesimarsi nei personaggi, in quanto rappresentano una quotidianità che ciascuno di noi vive, per cui ancor meno complicato risulta cogliere le loro emozioni.

    All’inizio del racconto troviamo Christian, personaggio che, onestamente, mi è rimasto nel cuore. In lui rivedo un po’ il classico belloccio capriccioso, a cui tutto va stretto. Nel momento in cui rimane folgorato dal vero amore, cambia completamente modo d’essere, divenendo mite e docile. Poi c’è Sofia, donna ligia e di sani principi, oggetto dell’amore di Christian. Dal principio alla fine assistiamo a una loro totale rivoluzione, da monolitici a fluidi. L’esempio del ragazzino calza a pennello a Christian, dapprima scettico sul proprio destino, che l’incontro con Sofia renderà di nuovo animato da una foga giovanile e a cui un perfetto intreccio tra fato e destino farà scoprire l’amore vero. È un libro che non racconta solamente una storia, ma mette in luce anche valori che molti, ormai, considerano scontati; perché, alla fine, senza amore che senso ha la nostra vita?

    Insieme ai protagonisti intraprendiamo un percorso quasi illuminante, in cui tutte le scelte inizieranno ad avere un senso rivelando la vera trama del destino.

    Nella vita ci poniamo troppe domande per cercare di comprendere cose che, spesso, sono più grandi di noi, rimanendo delusi dalla scarsità di risposte che riusciamo a trovare. Appare chiaro, leggendo il testo, che dobbiamo solo avere fiducia e seguire il cuore, perché tutto quello che ci risulta forzato, evidentemente, non ci appartiene.

    Concludo ringraziando l’autrice, Wilma Coero Borga, per avermi scelta come prima lettrice del suo romanzo e per aver riposto in me la fiducia nella cura della revisione ma, soprattutto, per avermene affidato la prefazione.

    Giulia Mordeglia

    Capitolo uno

    La bellezza dell’imperfezione

    Ho sposato Patty relativamente giovane, dopo qualche anno di frequentazione. Credevo che la nostra unione sarebbe stata vera, una comunione d’intenti. Desideravamo la stessa cosa: vivere senza grandi responsabilità e, per questo, non volevamo avere figli che intralciassero i nostri progetti. In realtà — l’ho capito in seguito — non ero sicuro del nostro rapporto. Non mi sentivo pronto a fare il padre e non ero così convinto che la nostra intesa sarebbe stata per sempre. All’epoca non ero maturo per rendermi conto che con lei non sarei andato lontano. In effetti, non abbiamo fatto molta strada insieme. Ci siamo lasciati poco tempo dopo, per incompatibilità inconciliabili. Abbiamo preso strade diverse e non ci siamo più incontrati, neanche per caso. La nostra unione non era nei piani del fato. È bastato un sì per capirlo. Patrizia non era la donna della mia vita, l’anima gemella che cercavo per una storia sentimentale duratura, come io non lo ero per lei. Credevo di amarla, ma mi sbagliavo. Ero andato contro le mie intuizioni.

    Quando la beccai con un altro uomo, mi sembrò sollevata. Erano trascorsi pochi mesi dalle nozze; forse mi ero perso qualcosa. Non si sentiva amata come avrebbe desiderato e il matrimonio peggiorò la situazione. Per quanto mi riguardava, il nostro rapporto andava bene così, non ero infelice e non mi ero accorto della realtà.

    «Non trovavo il coraggio di confessarti il mio malessere, i dubbi su di noi e sulla vita che stiamo conducendo. Sono sollevata, non mi dispiace che tu mi abbia colta in flagrante, perché mi pesava continuare a ingannarti. Cercavo il momento appropriato per dirtelo. Con te non sono felice.»

    Fu una doccia fredda e fu così sincera che non riuscii neppure a insultarla. Mi accorsi che non mi importava quanto avrei creduto. Il cuore si scollegò dalla mente e capii che non l’amavo come un uomo dovrebbe amare la donna con cui ha scelto di vivere tutta la vita.

    «Ci siamo ingannati a vicenda, inconsapevolmente, ma non avrei mai immaginato di trovarti dopo poco tempo già avvinghiata a un altro uomo!»

    «È come se mi fossi svegliata all’improvviso da anni di torpore. L’altro uomo, come dici tu, mi ha fatto aprire gli occhi e ho visto la realtà. Non so quanto durerà, ma è stato sufficiente per capire che non desidero vivere con te.»

    Decidemmo di comune accordo che ci fossero gli estremi per presentare una richiesta di annullamento, che di fatto fu accettata più facilmente di quanto immaginassi. Sarebbe stato come se non ci fossimo mai sposati, senza vincoli né rapporti futuri.Pensai al tempo sprecato che non ci poteva essere restituito.

    Dopo la separazione mi è rimasto un senso di sfiducia nell’amore e verso l’altro sesso. Ho cominciato a essere un po’ misogino e maschilista. L’uomo è bravo a fare questo e quello e la donna era diventata un essere inferiore, priva delle capacità intellettive di un uomo. Sull’altro sesso proiettavo l’immagine della mia ex moglie e del mio fallimento. Nessuno mi avrebbe convinto a fidarmi in un rapporto d’amore.

    Non mi sono più innamorato. Quasi sempre corteggiato, fingevo un coinvolgimento con le donne che conoscevo, contrario a scendere a compromessi. Prima c’ero io e poi gli altri. Ero egoista, lo so.

    Ogni tanto mi soffermavo a riflettere su come sarebbe stato un piccolo me, un figlio o una figlia che mi somigliasse, ma dopo qualche secondo distoglievo il pensiero mettendo le cuffie e ascoltando musica. Mi sarebbe piaciuto diventare papà, ma con la donna giusta accanto.

    Ho cercato le mie gratificazioni nel lavoro e nella passione che ho da sempre per la musica. Ho cantato sin da bambino. Da ragazzo ho cominciato a esibirmi nei locali insieme a un amico che suonava molto bene la chitarra. Poi qualcuno mi ha notato e sono entrato a far parte di una band che suonava successi degli anni Ottanta.

    Conosco tante persone grazie alla professione: uomini, donne, anziani, giovani. Li metto a proprio agio chiacchierando, perché nessuno si reca volentieri dal dentista. Hanno paura di sentire dolore e indoro la pillola con le parole, così senza che se ne accorgano, si siedono sulla poltrona più rilassati e pronti ad affidarsi alle mie cure. Molte realtà e storie differenti si avvicendano nel mio studio. Talvolta riesco a distrarmi a tal punto da dimenticare che sto lavorando. Mi piace ciò di cui mi occupo e gioisco quando un paziente esce soddisfatto dal mio studio.

    Non sono praticante, prego per conto mio. Mi sono distaccato dalla chiesa perché ritengo che un prete non abbia le carte in regola per far da tramite tra me e il divino. Inoltre, tutte le loro regole e precetti mi sembrano assurdi: antichi e superati.

    Ho viaggiato molto. Una delle mete più recenti è stato il Giappone. Mi ha affascinato. Là ho conosciuto il Kintsugi, l’arte di riparare le ceramiche con l’oro, mettendo in risalto le cicatrici. È simbolo di resilienza e di un approccio alla vita che mira a far tesoro delle ferite e delle rotture, invece di nasconderle. Anch’io dovrei mostrare le ferite, non celarle dietro finti sorrisi e ostentare il buonumore quando non c’è, perché i segni dell’anima rappresentano l’esperienza che accresce la consapevolezza di ciò che sono e desidero.

    Mi sono confrontato con i miei limiti e difetti al fine di accettarli, e ho imparato ad amarli come aspetti parziali di me, facendoli diventare simpatici.

    C’è bellezza anche nell’imperfezione, come insegnano i monaci giapponesi con il Wabi Sabi — la capacità di apprezzare ciò che è veramente importante nella vita — eliminando il superfluo e vedendo ricchezza e armonia in ciò che si considera marginale e insignificante. Un invito a vivere meglio, accogliendo l’imperfezione che è migliore di qualunque impeccabile ritratto.

    Le culture orientali mi incuriosiscono da sempre, ma non le ho mai davvero applicate. Da qualche anno, però, avevo imparato ad accettare le mie debolezze e la vita scorreva senza grandi scossoni. Mi barcamenavo in relazioni instabili che utilizzavo per tappare i vuoti dell’anima che in alcune giornate si facevano sentire più prepotenti e procedevo per inerzia e abitudine. Dopo la separazione da mia moglie, ho vissuto da solo, arrangiandomi quasi in tutto. Mia madre mi aiutava lavandomi il bucato e, ogni tanto, cucinando per me qualche buon manicaretto. Mio padre non mi disturbava; ci limitavamo a uno scambio di idee quando avevo il tempo di stare in loro compagnia. Sapevo di averli delusi. Anche se non me lo hanno mai detto, avrebbero voluto avere dei nipoti che gironzolassero per casa e una nuora con cui chiacchierare e ogni

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1