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L'amore è miope
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E-book104 pagine1 ora

L'amore è miope

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Info su questo ebook

L’amore è miope è una raccolta di scritti accomunati dalla rappresentazione della mancanza di aderenza tra realtà e desiderio che caratterizza l’amore, soprattutto durante l’infatuazione. Attraverso dodici storie, popolate da buffi e grotteschi personaggi, l’Autrice racconta, con ironia e vivacità, uno spaccato del mondo che si cela oltre gli occhiali di un miope amoroso. Occhiali tenuti rigorosamente nel taschino! Una lettura brillante e leggera per sorridere su ciò che fa tribolare il cuore o che lo fa esplodere di gioia.
LinguaItaliano
EditorePubGold
Data di uscita24 mar 2017
ISBN9788894839081
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    Anteprima del libro

    L'amore è miope - Valentina Luberto

    occhiali?

    Valentina Luberto

    L’AMORE È MIOPE

    L’amore è miope

    Valentina Luberto

    PubGold

    Copyright PubMe Srl 2017

    ISBN 978889483908  1

    pubme.me

    Grafica di copertina a cura di Simona Valentina Tornabene

    A quegli amori mai vissuti, per fortuna

    Amo è la parola più pericolosa per il pesce e per l'uomo

    Groucho Marx

    Non ci ho pensato due volte, sono andato da lei e le ho detto: «Fai di me il sugo che vuoi!»

    [uno dei cuori miopi che incontrerai]

    Con gli occhi strizzati e gli occhiali nel taschino

    Che l’Amore sia miope non c’è alcun dubbio.

    Come spiegare altrimenti la sua attrazione per tutti gli intoppi, gli ostacoli e le calamità che, spesso, ne ostacolano il cammino?

    L’Amore sembra non accorgersene e tira dritto per la sua strada, salvo barcollare o capitombolare qua e là a seguito di questo o quell’inconveniente.

    Dovrebbe scoraggiarsi, arrestarsi, pensarci un po’ su, prima di proseguire. Invece, no!

    L’Amore cade, si acciacca, si stropiccia, ma non smette di andare avanti.

    Come mai?

    È miope, non c’è altra spiegazione.

    Vede quel che può, non guarda a lunga distanza, gli basta l’orizzonte dell’oggi e non ha interesse ad andare più in là del suo naso.

    Come tutti i miopi, poi, tende ad avvicinarsi troppo per guardar meglio. Si avvicina e confonde, si confonde. È attratto da un’im ­ pressione, da contorni sfumati, da qualcosa che è a un passo tra ciò che desidera e ciò che realmente è. Peccato che la realtà, nella sua nitidezza, non sia sempre come la vede lui.

    Eppure, basterebbero degli occhiali con la giusta gradazione e tutto sarebbe risolto. Qualche capitombolo in meno e un po’ di tranquillità in più.

    No, l’Amore non vuole proprio star tranquillo e gli occhiali, invece di inforcarli, li dimentica sempre nel taschino. Lo fa intenzionalmente perché la realtà delle cose non fa per lui. La sola realtà è quella che vede lui. Gli basta sapere che per guardarla bene dovrà avvicinarsi così tanto da rischiare di restar deluso, dovrà farsi un po’ male, ma soprattutto sa che, qualunque cosa veda o creda di vedere, dopo ogni caduta, sarà pronto a rialzarsi e ripartire. Come sempre, con gli occhi strizzati, gli occhiali nel taschino e nessuna intenzione di indossarli.

    Senza troppe pretese

    In un giorno lontano che dirvi non so,

    dal cielo imbronciato un colpo tuonò.

    Non di un temporale vorrei raccontare,

    ma di un dolce e improvviso colpo d’amore.

    Un colpo me lo darei in testa per aver accettato questo lavoro! Non faccio il poeta, benché, come avrai notato, io scriva deliziosi componimenti d’amore. Deliziosi come il sale nel caffè o la bavarese alla cicuta.

    Sono uno scrittore.

    Non fare quella faccia, scrivo bigliettini d’amore, dunque, scrivo, quindi, sono uno scrittore. È un sillogismo. Non andare troppo per il sottile, nella mia logica lo è. Devo arrotondare, ho il mutuo da liquidare e qualche svago da mantenere. Gioco a bocce e devo pagare ogni mese la tessera del club. Non sono anziano solo perché gioco a bocce. Che pregiudizi hai? Le bocce mi danno quella insospettabile scarica di adrenalina che solo una sfera che si avvicina a un’altra, per scansarla via, può dare. La stessa ebbrezza di quando stai per arrivare all’entrata dell’ufficio postale e, con un colpo d’anca, spingi via la vecchina quasi prossima al traguardo. Hai vinto, sei arrivato prima tu, uno spintone non è barare, se ne deve fare una ragione!

    Scrivo frasi d’amore per innamorati senza idee. Se io fossi uno di loro preferirei esprimermi a gesti o anche improvvisare la danza della pioggia, piuttosto che proporre uno di questi bigliettini. Sono anche quotato nel mio ambiente, mi hanno appena proposto di scrivere le mie frasi sui bigliettini dei cioccolatini e sulla carta igienica. Non ho colto il nesso, ma dicono che di cioccolata non ci si stanchi mai di ingozzarsi, che in bagno si liberi la passione per la lettura e che sarebbe un bel trampolino di lancio. Io lì dentro lancio altre cose, ma vada per la cioccolata e la carta igienica!

    Come un meteorite ti schianti nel cuore

    e dei muffin sfornati hai proprio l’odore.

    Dai, bel pasticcino non farmi aspettare!

    Insieme, felici, iniziamo a volare.

    Volate, volate felici. Via, lontano da qui quanto più è possibile! Ma come fanno a innamorarsi con queste scemenze qui? Dovrei tenerli per me questi pensieri ed essere grato alla loro assuefazione a cotanta banalità. Sui loro voli d’amore, dritti dritti in un muffin, guadagno anche bene. Questo pregiato componimento era nella selezione Gold Love. Io, se mai avessi ricevuto un tale bigliettino, avrei proprio sperato che un meteorite prendesse in pieno la tizia di turno.

    Ho anche provato a proporre qualcosa di diverso, di intimista, esistenzialista, qualcosa per gli amori difficili. Niente! Vogliono cuori e rime smielate.

    «I pensieri devono star fuori, l’amore è un ritornello senza troppe pretese» mi ha detto il direttore quando ho proposto il mio strug ­ gente componimento: All’alba di un sogno reciso . Pensavo a tutti quelli che sono costretti a dover abbandonare un incontro perché non se lo possono permettere.

    Se vuoi te lo faccio leggere, eccolo:

    Di questo amor che s’offre

    vorrei poter onorar le tariffe.

    All’alba però te ne sei andata

    perché hai capito che non t’avrei pagata.

    È inutile che storci il naso!

    Esistono anche questi amori dettati dalla necessità. Che ne sa il direttore di quello che si scatena all’alba nei pantaloni… voglio dire, nel cuore di quel povero miserabile che magari non

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