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Stripped Down: Edizione italiana
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E-book214 pagine3 ore

Stripped Down: Edizione italiana

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Info su questo ebook

Olive
Fare dolci mi piace. Le feste di addio al nubilato non proprio. Gli spogliarellisti a sorpresa ancora meno. Sono alquanto sicura però che questo tizio non sia davvero uno spogliarellista o, se lo è, non è molto bravo.
D’altra parte, è davvero molto, molto bravo a baciare. Forse non avrei dovuto provocarlo, ma di sicuro non lo rivedrò più. Almeno avrò qualcosa su cui fantasticare quando, domani mattina, preparerò i muffin.

Brooks
Appaltatore. Solitario. Spogliarellista? Di solito no, ma farei qualunque cosa per far calmare la festa di addio al nubilato alla porta accanto. Tutto ciò che volevo era farmi una bella dormita. Quando lei ha aperto la porta della camera d’hotel, con i suoi grandi occhi verdi e il suo profumo dolce di vaniglia, non avrei potuto immaginare che il mio intero mondo sarebbe cambiato all’improvviso. Ora che ne ho avuto un assaggio, non me la lascerò scappare. Devo soltanto trovare un modo per abbattere i muri di cui si è circondata.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2023
ISBN9791220704052
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    Anteprima del libro

    Stripped Down - Mae Harden

    1

    OLIVE

    Mentre seguo le altre damigelle della mia amica nel nostro albergo, non posso evitare di sorridere. È stata una delle migliori e più ridicole serate della mia vita. Certo, forse la dolce, innocente e vergine Chelsea avrebbe dovuto pensarci due volte prima di lasciare che la nostra amica (nonché mentore per questa serata selvaggia) Sally organizzasse le attività per il suo addio al nubilato. Non sono mancati i cocktail a tema, i giri di bevute e le battute sull’uccello.

    Quando arriviamo alla camera di Chelsea, Sally sparisce nel bagno e ricompare con due bottiglie di champagne. Non so nemmeno dove le avesse nascoste. Il fatto che sia vicina ai sessantacinque non significa che si sia minimamente calmata. Con i suoi ricci ribelli color lavanda e un tailleur con pantalone leopardato, ci ha trascinate in giro per i pub nel centro di Napa. Ogni tappa comprendeva un diverso cocktail a tema sessuale e un regalo per ognuna di noi, con il solo intento di far arrossire Chelsea il più possibile.

    Ho conosciuto Chelsea alle superiori durante le due strazianti settimane trascorse nella squadra di atletica, e da allora è la mia migliore amica. Quando mi ha chiesto di essere una delle sue damigelle, ho esultato all’opportunità di far parte del suo grande giorno. Tuttavia, non mi sarei mai immaginata che l’addio al nubilato per una persona come lei potesse raggiungere proporzioni così epicamente sconce.

    Abbiamo iniziato bevendo un Pink Silk Panties, testualmente Mutandine di seta rosa, nella suite dell’albergo dove abbiamo anche aperto dei piccoli pacchetti che contenevano tanga rosa pallido. Il colore è discreto, ma l’appena accennato tulle con i pois urla guardami mentre mi spoglio. Sono abbastanza sicura che il futuro marito di Chelsea ansimerà come un cane quando glielo vedrà addosso. Dopo è stato il turno del Bend Over Shirley, Piegati Shirley, e del lubrificante al sapore di fragola. Chelsea è diventata rossa come il suo drink e ha chiesto per che cosa si usa il lubrificante alla fragola.

    Poi c’è stato il Leg Spreader, Divaricatore per gambe, con un paio di manette pelose e lo Screaming Orgasm, L’orgasmo urlante, con dei vibratori di fascia alta. Gli shots di Pop My Cherry, Prendi la mia ciliegia, con un set completo di lingerie bianca da sposa dalla boutique di Sally, con tanto di veletta sul retro delle mutandine aperte per Chelsea. Noi accompagnatrici abbiamo ricevuto lingerie nera senza veletta. Dopo un po’ ho iniziato ad andarci più piano e a restituire metà di ogni drink ai baristi. Lo zucchero e l’alcool non mi amano tanto quanto io amo loro, quindi sono passata presto al selz con lime.

    La povera Chelsea si è agitata per tutta la sera, cercando su Google come usare ogni regalo prima di strillare e ricacciare il cellulare nella borsa. Non mi sono mai divertita così tanto. Le cugine gemelle di Chelsea provenienti da Boston, Kate e Kristen, hanno iniziato la serata abbottonate come lei, ma a ogni cocktail, si sono lasciate andare un pochino di più. Il barista alla nostra ultima tappa era un tipo in gamba, ma quando loro due hanno iniziato a chiedere più ssshottiiiniii mentre si appoggiavano la lingerie sopra i vestiti, ho capito che era ora di andarcene.

    Avevano bevuto troppi Slippery Nipples, Capezzoli scivolosi, e cominciava a notarsi.

    È soltanto mezzanotte e mezza quando rientriamo nella camera d’albergo, ma la festa non è finita perché Sally mette su del rock classico mentre sventola le sue mutandine rosa in aria. Dio, spero di divertirmi ancora così quando avrò sessant’anni. Kate sta ballando sul divano, ma Kristen sembra che si stia appisolando e chiedo a Sally se dovremmo metterla a letto.

    «Non ci provare! Si perderebbe lo spettacolo!» urla sopra la musica. Oh, no. Sono amica di Sally da molto tempo e so per certo che questo non lascia presagire niente di buono.

    «Quale spettacolo?» chiede innocentemente Chelsea.

    Oh, dolce piccolina… penso tra me e me. «Sally, dimmi che non lo hai fatto.» Lei fa un sorrisetto e si liscia la giacca del completo.

    «Che razza di addio al nubilato non ha uno spogliarellista muscoloso?» Sembra proprio orgogliosa e soddisfatta.

    «Uno raffinato,» rispondo. La povera Chelsea ha gli occhi sgranati ed è impallidita. «Il tipo di addio al nubilato per una sposa vergine!» sibilo a Sally.

    «Non sarà più vergine dopo Natale!» gracchia Kate dalla sua improvvisata pista da ballo sul divano. Chelsea arrossisce così tanto che ho paura prenda fuoco. Il suo matrimonio mozzafiato che si terrà la Vigilia di Natale si sta avvicinando insieme all’inevitabile fine della sua verginità.

    Kate e Sally fanno un brindisi e tracannano quello che resta del loro drink, emettendo un altro wooo! Non posso fare a meno di ridere. Non sono mai stata una ragazza da wooo, ma quando Chelsea mette su una faccia coraggiosa e segue il loro esempio, scolandosi l’ultimo sorso del suo champagne, non posso che partecipare. È la sua serata.

    Sally guarda l’orologio strizzando gli occhi. «Che ora è?» domanda.

    «Quasi l’una e un quarto.»

    «Quel maledetto spogliarellista è in ritardo!» Aggrotta la fronte e cerca di aprire un’altra bottiglia di champagne, tenendola tra le gambe nell’atteggiamento meno di classe che io abbia mai visto. Si sentono dei colpi alla porta e la sua testa si alza di scatto, le labbra che si sollevano in un ghigno maligno.

    «Aprite, ragazze! State facendo troppo casino!» La voce che filtra attraverso la porta è bassa e baritonale ed è una delle cose più sexy che abbia mai sentito. I festeggiamenti mi hanno dato alla testa, perché non mi sono mai eccitata così tanto per la voce di un uomo.

    Guardo male Sally mentre vado ad aprire. «Non riesco a credere che tu abbia chiamato uno spogl… Oh, santissimo Dio.» Ciò che mi trovo davanti mi fa correre un brivido lungo la schiena.

    Quest’uomo non è affatto come mi ero immaginata uno spogliarellista. Credo che mi aspettassi un ventenne banale e oliato che si depila e che pensa di essere l’incarnazione di Magic Mike. Quest’uomo deve avere sui trentacinque anni, ha la barba corta e ben curata e capelli castano cioccolato. Sulle tempie ha una spruzzata di grigio-argento. Che mi venga un colpo. Perché è così figo? È robusto e muscoloso in un modo che mi fa pensare che lavori con le mani.

    La camicia di flanella ha diversi bottoni slacciati nella parte superiore e mette così in mostra l’ampia distesa del suo petto, spolverato da peli castano scuro. I miei occhi scivolano sui suoi jeans, bassi sui fianchi, e sulla V muscolosa che scende nella cintura. So che non dovrei guardare, ma non posso farne a meno perché o ha infilato una calza nelle mutande o quel rigonfiamento promette molto bene. Non riesco a deglutire, mi sembra che la lingua sia diventata troppo grande per la mia bocca.

    Il boscaiolo sexy appoggia un braccio contro il telaio della porta e mi guarda dall’alto al basso, i suoi profondi occhi azzurro scuro mi avvolgono, bruciandomi. Gesù, quanto ho bevuto? Mi sto trasformando in una pozzanghera sotto il suo sguardo penetrante. Una pozzanghera molto bagnata e calda. Non vorrei far altro se non far scorrere le mani sul suo petto nudo. Lo voglio a tal punto che mi formicolano le dita e, per fermarmi, serro i pugni.

    «Hai chiamato uno spogliarellista?» chiede. Ha ancora un’espressione severa, ma c’è un accenno di sorriso al di sotto.

    «No… no…» Dio santo, non riesco a parlare. «Tu non sembri uno spogliarellista…» esordisco, ma poi mi porto una mano alla bocca. Sono stata sgarbata? «Scusa, non è quello che volevo dire. Insomma, sembra che tu possa fare degli spogliarelli. È ovvio che tu abbia il fisico adatto… pensavo soltanto che gli spogliarellisti avessero meno peli sul petto…» Oh, fanculo. Perché ho appena fatto un commento sui peli del suo petto?! Sembro una povera rimbambita.

    Sally mi tira fuori dall’impiccio, gridando da qualche parte dietro di me.

    «Sono stata io, zucchero. Io ho prenotato lo spogliarellista.»

    Il boscaiolo sexy distoglie gli occhi da me per la prima volta da quando ho aperto la porta e le rivolge un sorrisetto. «Siete soltanto voi cinque? Mi aspettavo almeno una dozzina di ragazze a ballare sui tavoli dal rumore che state facendo.»

    Sally mette il broncio. «Ho ordinato un poliziotto, non un cowboy. Non hai nemmeno il cappello.»

    Lui ride. «Non sono un cowboy, sono un appaltatore.»

    «Può andare bene comunque, immagino.» Sally alza le spalle, poi allunga una mano da dietro di me e gli afferra un braccio muscoloso. Lui si lascia trascinare nella stanza, guardandomi quando mi passa accanto. Così vicino che il suo petto scoperto sfrega contro il davanti del mio vestito, facendomi indurire i capezzoli. L’unica cosa che posso fare è trattenermi dal leccarlo. La me ubriaca è un casino totale.

    Sally salta sul divano con i tacchi. «Facci vedere, signor appaltatore!» Sono sicura al cento per cento che dovrà pagare i danni all’albergo.

    Il signor appaltatore ci guarda come se fossimo pazze. Deve trattarsi della sua prima volta, perché sembra non avere idea di cosa fare. Cosa cazzo sta succedendo? Voglio dire, non ho mai visto uno spogliarellista o una spogliarellista, ma non dovrebbero entrare con una radio portatile, dell’attrezzatura e dell’altra roba? Nonostante sia l’uomo più sexy su cui abbia mai posato lo sguardo, questo tipo non sembra preparato. Quei jeans non sembrano nemmeno a strappo.

    «Sono venuto soltanto perché stavate facendo rumore…»

    «Muoviti e spogliati, così poi possiamo mettere a letto Kristen!» grida Kate.

    Lui aggrotta un sopracciglio e ci lancia un’occhiata severa. Dio, questo non dovrebbe eccitarmi.

    2

    BROOKS

    Mi chiedo se dovrei spogliarmi per loro. Non sono particolarmente timido per quanto riguarda il mio corpo. Non sarò uno spogliarellista professionista, o un bravo ballerino, ma posso fingere per un paio di minuti e allora forse si calmeranno e andranno a dormire, cazzo. Devo avere davvero bisogno di un po’ di pace e di calma, o non prenderei mai in considerazione l’idea. La signora vivace con il completo leopardato mi incita e seleziona una canzone dal suo cellulare. L’inconfondibile primo beat di You Give Love a Bad Name risuona dal sistema audio della stanza.

    «Bon Jovi? Davvero?»

    La signora leopardata inizia un coro di wooo, ma la bellissima donna che è ancora in piedi vicino alla porta non si unisce. Invece, mi guarda con un’espressione diffidente, quasi indagatrice. Come se non riuscisse a inquadrarmi.

    Sembra meno ubriaca del resto del gruppo, il che non significa molto, ma almeno non sta saltando sul divano o non sta indossando la biancheria sopra il vestito. Le sue curve sexy e i luminosi occhi verdi sono messi perfettamente in risalto dal vestitino blu. I lunghi capelli neri le ricadono in morbidi e piacevoli ricci. Le mie mani si flettono, muoio dalla voglia di toccarli.

    Non è soltanto carina. È incredibilmente bella, cazzo, ma oltre a questo, qualcosa nei suoi occhi mi fa drizzare l’uccello nei pantaloni. Non mi sono mai sentito così attratto da una donna. Mi sembra di aver bisogno di lei, anche se, è ovvio, so che non posso averla. È soltanto di passaggio.

    «Sì, scusate, ragazze. Non sono uno spo…»

    «NUDO! NUDO!» grida la bruna che indossa un reggiseno in pizzo sopra al suo vestito. Occhi Verdi aggrotta un sopracciglio, un po’ per sfida e un po’ per curiosità. Capisco che non le dispiacerebbe se mi levassi qualche vestito.

    Un ringhio di frustrazione mi esce dalla gola. Bene. Pazienza. Voglio solo che vadano a letto così da poter dormire. Non rivedrò mai più nessuna di loro in ogni caso, no? Se ne andranno e torneranno da dove sono venute. Boston, se l’accento non mi inganna.

    La donna con la fascia da sposa si copre gli occhi, ma non mi preoccupo di lei. Fisso lo sguardo su quella vicino alla porta mentre sbottono il resto della camicia. La sua bella bocca è spalancata mentre mi guarda. Riesco a pensare a una dozzina di cose sporche e oscene da fare con quelle labbra. Il suo sguardo scivola sul mio petto nudo, più in basso e ancora più in basso… Così mi sbottono anche i jeans. Lo farò per tutta la notte se sarà lei a guardarmi.

    3

    OLIVE

    Se quest’uomo è uno spogliarellista, mangerò il mio cappello da pasticcera. Non fraintendetemi, non mi sto lamentando. Non guarda nemmeno Chelsea, nonostante la sua fascia rosa acceso con su scritto sposa. Invece mi blocca con un semplice sguardo mentre si sbottona la camicia. I suoi occhi si muovono sul mio corpo, lasciando calde scie di consapevolezza.

    La camicia è aperta e forse sono superficiale, ma, mio Dio, i suoi addominali mi fanno venire le fantasie più sconce. Leccare uno spogliarellista è inappropriato? Nel caso fosse uno spogliarellista, voglio dire. Sono abbastanza sicura che gli spogliarellisti dovrebbero ballare. Lui non lo sta facendo, ma questo è molto meglio. È una sensazione… intima. Sembra che sia soltanto per me. Le altre ragazze possono guardare solo perché si trovano qui.

    Si sfila la camicia dalle spalle e me la lancia. L’afferro d’istinto perché la parte razionale e pensante del mio cervello mi ha abbandonata del tutto. Senza vergogna, mi porto l’indumento al viso e l’annuso. Profuma di legname, di pino e di biancheria pulita. Santo cielo. È ovvio che profumi di paradiso. Non basta che sembri un dio. Forse dopo mi lancerà i pantaloni…

    Come se mi leggesse nel pensiero, si slaccia il bottone dei jeans e abbassa la cerniera. Riesco a intravedere la parte superiore dei boxer neri nella V aperta dei pantaloni, ma invece che toglierseli, infila una mano sul davanti e si accarezza due volte, a lungo, lentamente. Oh, cielo, sto sbavando. Ho appena emesso un gemito ad alta voce?

    Con la stessa rapidità con cui è iniziata, la canzone finisce. Le altre donne siedono in silenzio, guardano a bocca aperta mentre il signor appaltatore si toglie la mano dai pantaloni e tira su la cerniera. Non si preoccupa di allacciare il bottone prima di camminare verso di me. «Andate a dormire, ragazze,» ringhia. I suoi occhi non lasciano mai i miei e sono bloccata sul posto, abbastanza ubriaca da aver perso il buon senso.

    Sally si alza di scatto dal divano, dove si stava facendo aria. «Ehi! Ho pagato per l’intera ora!»

    «E io ti ho detto che sono soltanto un appaltatore che ha bisogno che voi ragazze facciate silenzio così che possa dormire un po’. E comunque, non c’è di che,» dice da sopra la spalla. Si ferma di fronte a me ed è così vicino che posso a malapena respirare senza che il mio seno tocchi il suo petto.

    Ho la schiena contro il muro e non posso andare da nessuna parte. Il calore che si irradia dal suo corpo mi fa battere il cuore all’impazzata. Sto ancora stringendo la sua camicia al viso, coprendomi la bocca e il naso come se potessi nascondermi da lui.

    Mi guarda con intensità e arroganza per un lungo istante, abbastanza da farmi contorcere sotto il suo sguardo intimidatorio. È quasi come se fosse arrabbiato con se stesso perché gli piace ciò che vede. O forse è arrabbiato perché è chiaro che a me piace quello che vedo. Non importa. In ogni caso, la pelle mi formicola e brama il suo tocco.

    «Va’ a dormire.» La sua voce mi rimbomba nel corpo mentre sfila la camicia dalla mia presa.

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