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Delos Science Fiction 248
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E-book95 pagine52 minuti

Delos Science Fiction 248

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Info su questo ebook

Fantascienza - rivista (53 pagine) - Interviste a Franco Forte, Dario Tonani e Lars Schlichting per lo speciale di questo numero della nostra rivista di approfondimento.


Quest’estate 2023 è stata caratterizzata senza alcun dubbio dal film Oppenheimer di Christopher Nolan, ma dal punto di vista editoriale invece ci sono state almeno tre uscite mondadoriane che hanno offerto al lettore italiano uno spaccato sulla fantascienza italiana che non si vedeva da diversi anni. Da un lato, in edicola sono arrivati lo speciale Urania con il romanzo Spirito Napa Tei dello scrittore svizzero Lars Schlichting, che è giunto in finale al premio Urania 2021, e l’antologia Coloni nell’universo, curata da Franco Forte che ha ospitato i racconti di alcuni tra i migliori scrittori italiani e dall’altro in libreria è giunto il nuovo romanzo di Dario Tonani dal titolo Il trentunesimo giorno, una storia originale definita come una eco-distopia.

Ci è sembrato, giusto, dunque, dedicare lo speciale di questo numero 248 di Delos Science Fiction a queste tre uscite mondadoriane, intervistando i due scrittori e Franco Forte per capire anche come il colosso di Segrate sta dando ampio spazio proprio alla science fiction nostrana.

Nella sezione rubriche, Giuseppe Vatinno ci racconta un classico del cinema fanta-horror come L’ultimo uomo sulla terra, tratto dal romanzo di Richard Matheson e con Vincent Price come attore principale, mentre Andrea Cattaneo ci spiega come alcune invenzioni fantascientifiche forse non diventeranno mai realtà. Infine, Andrea Pelliccia ci trascina nell’affascinante mondo del musicista Vangelis, autore della colonna sonora di Blade Runner. Sul mercato anglosassone segnaliamo l’uscita di Starter Villain, il nuovo romanzo di John Scalzi.

Nei servizi, troverete la recensione di Blue Beetle, l’ultimo cine-comic della DC, mentre nella sezione anteprime c’è l’inizio del racconto di Paul Di Filippo e Claudio Chillemi, che fa parte dell’antologia Dieselpunk che sarà prossimamente pubblicata da Delos Digital in ebook e cartaceo.


Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.

LinguaItaliano
Data di uscita26 set 2023
ISBN9788825426144
Delos Science Fiction 248

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    Delos Science Fiction 248 - Carmine Treanni

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    Senza fine

    Articolo di Arturo Fabra

    Uno, mille, infiniti Doctor Who.

    Uno, mille, infiniti Doctor Who.

    Senza fine

    Tu trascini la nostra vita

    Senza un attimo di respiro per sognare

    Per potere ricordare

    Ciò che abbiamo già vissuto

    Senza fine

    Tu sei un attimo senza fine

    Non hai ieri e non hai domani

    Tutto è ormai

    Nelle tue mani, mani grandi

    Mani senza fine

    (Gino Paoli)

    Anche se queste parole appartengono ad una famosa canzone romantica potrebbero essere usate come inno degli appassionati di film e serie non solo di fantascienza. Già dalla sua nascita pulp la fantascienza scritta e filmata ha proposto non solo scenari, storie e personaggi sempre diversi, ma anche l’affermarsi di eroi seriali nei comics e, con la loro trasposizione al cinema (Flash Gordon), si è aperta l’era della serialità senza fine.

    Inutile far finta di niente, tutti noi abbiamo in mente almeno un romanzo, film, serie che vorremo veder proseguire ma che rimarrà finito per sempre.

    La maggior parte delle produzioni attuali, però, cercano la reiterazione quasi infinita, il prequel, sequel, spin off, o l’operazione di retrocontinuity (quella dove si va a riempire un periodo oscuro della storia inserendo nuovi personaggi, vicende, segreti) tutto nel tentativo di sconfiggere la Fine e 2dare al pubblico quello che desidera".

    Il nemico giurato della fine è, dunque, il pubblico, e mano a mano che le interazioni tra pubblico e produttori diventano più facili e globali come sta accadendo negli ultimi anni, i produttori (cui preme mantenere fidelizzata l’audience per proseguire a guadagnare) si lasciano influenzare.

    Dopotutto il desiderio di reiterare la storia che ci appassiona e soddisfa mette radici nella nostra infanzia. Tutti, da bambini, abbiamo spinto chi ci leggeva una favola a rileggerla ossessivamente ogni sera o anche più volte in una sera (e abbiamo pagato il contrappasso quando è toccato a noi leggerla ad un bambino), ricercando in quella storia il posto sicuro della nostra fantasia. Ma un simile approccio alla lunga diventa noioso e anche poco remunerativo per chi produce narrazioni. E se ricerchiamo le radici classiche del tutto basta pensare a Iliade e Odissea quali inizi della narrazione epica, che vennero poi arricchite dagli innumerevoli episodi collaterali nei quali si narravano sequel, prequel, spin off, nelle più varie declinazioni.

    Cos’è che ci avvince in una storia se non il pericolo mortale che corre l’eroe? L’autore lo sa e gioca, narrando, con noi, e viene legittimo chiedersi fin dove si può spingere la libertà del pubblico contro quella dell’autore? E quanto ci sia di educativo/diseducativo nel concedere potere al lettore su quello che si scrive (Misery di King insegna).

    Parlando di serial vengono in mente alcune tipologie quali: serial che hanno lasciato un retrogusto deludente e che vorremmo vedere corretti (Lost e poi, anche se non è SciFi, Game of Thrones); serial che per concludere la loro corsa sono riusciti a migrare in altri lidi (come l’ottimo Expanse e il meno ottimo Manifest) e anche i serial fatti finire prima per motivi di produzione e poi proseguiti sempre per ragioni produttive ma con risultati non proprio fantastici (Babylon 5). Ma viene anche alla mente il serial che ha saputo sfruttare al meglio il desiderio di infinito: Doctor Who. Chissà se la prima volta che il Dottore ha cambiato volto rigenerandosi qualcuno nella produzione ha intuito che quello era l’escamotage più intelligente per rendere la serie sempre nuova senza mai rinnovarla del tutto, vincendo la sfida con il proprio pubblico.

    Ma il regno indiscusso del fine pena mai è quello dei comics di supereroi. Che si tratti di Marvel o DC, sono decenni che sceneggiatori e disegnatori lavorano per trovare nuovi spunti che richiamino nuove generazioni di lettori senza però disamorarsi quelli di vecchia data.

    E ogni volta che una linea narrativa va incontro ad una distruzione apocalittica o un personaggio chiave muore, sappiamo bene che tornerà, magari sfruttando la convenzione del multiverso, croce e delizia degli ultimi anni tanto da essere citato a proposito e sproposito in diversi ambiti.

    Dando un’occhiata alla storia produttiva delle due case editrici il percorso è ciclicamente simile: un primo periodo di grande successo per la proposta di nuovi eroi con storie originali e accattivanti, il successivo momento di iperpoduzione che stanca il pubblico, la riduzione del parco testate con ricalibrazione della qualità, nuova impennata delle vendite, nuovo periodo bulimico, etc.…

    Da quando i comics hanno suscitato l’interesse di cinema e serial, ovviamente, sta avvenendo lo stesso anche in questo campo. E se la DC per colpa o per merito di una

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