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Una vita perfetta
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E-book61 pagine48 minuti

Una vita perfetta

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Info su questo ebook

Mateo Medina ha il suo lavoro perfetto a New York, l’appartamento perfetto e la macchina perfetta, allora perché i suoi attacchi d’ansia non fanno che peggiorare di giorno in giorno? Tutto ciò di cui ha bisogno è una breve vacanza e qualche giorno di relax nella piccola e tranquilla città di Sunset Beach. Poi tutto si sistemerà. Potrà ritornare alla sua vita perfetta.

Kyra non riusciva a credere che le cose potessero andare peggio di cosi. Il primo ospite è arrivato al Sunset Beach Resort, ma l’hotel non è ancora stato aperto. Qualcuno ha hackerato il sito web del resort. Si sente obbligata a far sì che all’ospite non manchi nulla, non è colpa sua. Deve anche sforzarsi di soffocare i sentimenti che prova per lui. Ha troppo lavoro da fare per l’inaugurazione del resort, inoltre sa benissimo che lui rimarrà solo per qualche giorno. 

Mateo e Kyra devono lavorare insieme per risolvere i problemi del resort. Presto scopriranno entrambi che il lavoro non è l’unica cosa che conta nella vita…ne potrebbe nascere un amore?

LinguaItaliano
Data di uscita9 set 2016
ISBN9781507154663
Una vita perfetta
Autore

Jennifer Conner

Jennifer Conner is a best-selling Northwest author who has seventy short stories, books, and audiobooks. She writes in Christmas Romance, Contemporary Romance, Paranormal Romance, Historical Romance, and      Erotica. She has hit Amazon’s top fifty authors ranking and her books have been #1 in sales. Her novel Shot in the Dark was a finalist in the Emerald City Opener, Cleveland, and Toronto RWA contests. Jennifer is an Associate Publisher for the indie traditional publisher, Books to Go Now who resides in the Seattle area. They pride themselves in helping new authors get their foot in the door with well-edited manuscripts, professional covers, and platforms uploads. She lives in a hundred-year-old house that she grew up in. Her semi-small town holds an interesting mix of resident hillbillies, yuppies and Navy Seals. And of course, Seattle, only a few miles away, is the birthplace of Starbucks so coffee is always on the check list. She blows glass beads with a blowtorch, (which relieves a lot of stress and people don’t bother you) and is a huge fan of musicals. She loves to hear from her readers. Please email her at jenniferconnerwriter@gmail.com For Updates about new releases as well as exclusive promotions, visit Jennifer’s website and sign up for the VIP mailing list. https://jenniferconnerwriter.wordpress.com/

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    Anteprima del libro

    Una vita perfetta - Jennifer Conner

    Capitolo I

    ––––––––

    Mateo Medina non riusciva a tenere gli occhi aperti. In quegli ultimi giorni non aveva avuto il tempo di dormire a sufficienza. Diamine, chi voleva prendere in giro? Era da qualche anno che non si faceva una bella dormita. Era poco meno che trentenne, ma la mancanza di sonno lo faceva  sentire come un vecchio. 

    Il lavoro lo consumava, anima e corpo.

    Ha sempre messo la carriera al primo posto, ed aveva ottenuto tutto ciò che aveva sempre desiderato... giusto? Era figlio di immigrati latinoamericani e dai genitori ha imparato che il duro lavoro portava gioia. I suoi hanno sempre lavorato, eppure hanno avuto il tempo per ridere e per stare in famiglia. Lui in che cosa stava sbagliando?

    Spinse sull’acceleratore della sua BMW M-3, sperando che il fresco tocco della brezza marina sul viso lo distogliesse da questi pensieri. Sentendosi lacrimare gli occhi decise che era meglio fermarsi, per sicurezza. Notando uno spiazzo al lato della strada, accostò e spense la macchina.

    Mateo aprì la portiera e smontò dall’auto. Mentre camminava sul ciglio della strada, si fermò ed appoggiò le mani sul guardrail. Fissò lo sguardo sulla superficie dell’acqua e stette così per un po’ di tempo.  Provò ad inspirare a pieni polmoni, cercando di ignorare il tremore alle mani. Soffriva di questi incontrollabili attacchi d’ansia da qualche mese. Andrà tutto bene. Doveva comportarsi da uomo. Per quanto possente e muscoloso, il suo corpo aveva bisogno di una pausa. Aveva detto al capo che si sarebbe preso una settimana di ferie, dopo di che sarebbe tornato di nuovo forte e in forma, come sempre.

    Se si fosse rilassato un po’, ed avuto un po’ di riposo, tutto sarebbe ritornato alla normalità.

    Sarebbe ritornato alla sua normale vita perfetta.

    Una volta tornato lucido, rimontò in macchina e la riaccese. Il sole stava tramontando su Sunset Beach. Mateo non si fermava mai ad osservare il tramonto. Forse perché era sempre sommerso dal lavoro; la maggior parte delle volte arrivava in ufficio prima dell’alba, e ne usciva solo dopo che il sole era già tramontato.  

    Proseguì per alcuni chilometri seguendo le indicazioni del GPS, fece qualche svolta ed infine si fermò di fronte a una grande casa blu.

    Siete giunti a destinazione, comunicava il navigatore dell'auto.

    Il ghiaino scricchiolava sotto i pneumatici mentre parcheggiava la macchina.

    Hmm... disse guardandosi attorno. Era sorpreso di vedere che la sua era l'unica auto nel parcheggio, credeva che la struttura sarebbe stata al completo in questo periodo dell’anno.

    Mateo aprì il bagagliaio e tirò fuori il borsone da viaggio. Si era portato dietro poche cose; non aveva intenzione di fare altro se non piazzarsi in un lounge bar e bere qualche - ok, parecchi - cocktail e, una volta sulla spiaggia, dormire come un bambino.

    Sbadigliò. Si sentiva sempre stanco ultimamente. Si vantava di essere uno che non si ferma mai, ma per tenere i ritmi pazzi che il lavoro gli imponeva bisognava avere molto riposo ed una buona dose di sanità mentale.

    Mateo salì i gradini del portico anteriore due alla volta ed entrò dalla porta principale del Sunset Beach Spa and Resort. Non c’era nessuno alla reception, si intravedeva una stanza sul retro ma anch’essa pareva deserta. Per di più sul tavolo non c’era l’ombra di un campanello.

    C’è nessuno? provò a chiedere.  

    Silenzio.

    Non va affatto bene, mormorò tra sé e sé. Lasciò cadere la borsa a terra e attraversò le porte francesi che davano su una terrazza con piscina affacciata sul mare. Il sole, basso nel cielo, colorava l’acqua di profonde sfumature viola miste a rosa.

    Mateo rientrò e chiuse le porte dietro di sé. "Beh ci deve pur essere qualcuno qui," pensò.

    D’un tratto sentì scricchiolare le assi del pavimento al piano di sopra. Salì le scale e si diresse nella direzione da cui aveva sentito provenire la voce di qualcuno che canta. Bussò a una delle porte del corridoio e, non ottenendo risposta, spinse la porta con il piede. C’è nessuno? chiese entrando nella camera.

    Si trovò davanti una donna, che però

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