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Un volo nel passato
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Un volo nel passato
E-book87 pagine47 minuti

Un volo nel passato

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Info su questo ebook

Mentre si aggira fra le misteriose torri di un nuraghe, Carlotta perde il suo cavallino di legno.
Decisa a ritrovarlo, si inoltra in un corridoio e tra massi enormi scorge una piccola luce. Non è un insetto né un folletto: si tratta di una jana! La fata chiede alla bambina di esprimere tre desideri. Carlotta non ha dubbi, vuole volare nel passato fino all’epoca nuragica. Qui, stupita dalle stranezze di un popolo ingegnoso, incontra Nana. Anche lei ha smarrito qualcosa, la pintadera che a casa sua usano per misurare il tempo. Trovarla sembra impossibile, perché quello stesso oggetto lo ha preso il nonno di Carlotta e lo custodisce… nel presente! Come riportarlo nel passato? E se il corso degli eventi si modificasse?
Età: da 7 a 11 anni.
LinguaItaliano
EditoreCondaghes
Data di uscita27 ott 2018
ISBN9788873569473
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    Un volo nel passato - Clelia Martuzzu

    Clelia Martuzzu

    Un volo

    nel passato

    illustrazioni di Silvia Ciccu

    ISBN 978-88-7356-947-3

    Condaghes

    Indice

    Introduzione

    UN VOLO NEL PASSATO

    Gita a Torralba

    Il nuraghe Santu Antine

    La jana Gavina

    Tre desideri

    Un volo nel passato

    Gomito a gomito con gli antenati

    Dai nonni

    Passeggiata nel passato

    L'Autrice e l'Illustratrice

    La collana Il Trenino verde

    Colophon

    Introduzione

    Mi è sempre piaciuto scrivere. Fin da bambina tenevo un diario segreto, un po' scarabocchiato, nel quale annotavo i fatti eclatanti della mia fanciullezza. Commettevo qualche errore ortografico che puntualmente cancellavo con la penna biro facendo apparire il mio diario un vero campo di battaglia.

    Durante l’adolescenza ho trovato rifugio nel­la scrittura per sfogare un certo stato d’animo. Mentre nella gioventù, quando ho iniziato a viag­giare in giro per il mondo per lavoro, tenevo con dovizia di particolari dei diari di bordo che mi aiutavano poi a redigere articoli sulle destinazioni turistiche che avrei dovuto promuovere. Ma solo dopo l’ingresso di mia figlia a scuola, ho iniziato a scrivere sul serio e a studiare per cercare di farlo bene.

    Ho pubblicato un primo libro che mi ha permesso di incontrare tanti bambini che mi hanno insegnato moltissimo. Certo è che scrivere per i più giovani è molto più impegnativo, ma anche più divertente, e per questo penso che continuerò a farlo ancora.

    Spero tanto che i miei racconti di viaggi vi piacciano. Buona lettura.

    Un Volo nel passato

    Gita a Torralba

    Driin, driiin, driiiin, suonò dispettosa la sveglia che come tutte le mattine interrompeva i suoi sogni. Era l’ora di alzarsi. Carlotta aprì gli occhi con fatica anche se avrebbe preferito dormire ancora un pochino.

    La notte prima si era trattenuta a leggere sino a tardi insieme alla madre. Tutte le sere, prima di coricarsi, le piaceva ascoltare un pezzo della sua favola preferita. E nonostante i suoi otto anni, ancora al sentire le fatidiche paroline magiche «C’era una volta...» Carlotta sgranava i suoi grandi occhi verdi e cercava di stare sveglia per sentire la voce della madre che le leggeva qualche pagina dal libro Le fate del bosco, permettendole magari di sognare quei luoghi e quei personaggi magici.

    Le piaceva tanto leggere e aveva una vera passione per le fatine, ne possedeva così tante che oramai aveva perso il conto. Ne aveva in ceramica, in vetro, in resina, ma le sue preferite erano quelle di stoffa che poteva abbracciare e portarsi a letto.

    Si stropicciò gli occhi, si stiracchiò per benino e sbadigliò. Suo malgrado, si alzò e andò in bagno a lavarsi. Poi si vestì in gran fretta e raggiunse i genitori in cucina che nel frattempo preparavano la colazione.

    – Buon-gior-no – salutò mogia mogia.

    – Buongiorno! – risposero i genitori in coro.

    – Ma cos’è quella faccia? E perché indossi il grembiule della scuola? – le chiese il padre meravigliato nel vederla un po’ giù di corda. – Hai dimenticato che oggi è un giorno festivo? Andremo a visitare il nuraghe Santu Antine e a trovare i nonni a Bonorva! – le ricordò porgendole una tazza di caffellatte tiepido.

    – L’avevo scordato! – esclamò la bambina con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Bevette il caffellatte tutto d’un fiato e ritornò in camera, dove si affrettò a cambiarsi.

    Pur essendo un venerdì, i genitori non sarebbero andati al lavoro e Carlotta a scuola. Era il 28 aprile, e in Sardegna si festeggiava Sa Die de sa Sardigna, per ricordare il giorno in cui, nel 1794, i sardi si ribellarono al dominio dei piemontesi cacciandoli dall’Isola.

    – Allora ci fermeremo in quel paese dove fanno quel pane morbido morbido? – chiese Carlotta quando fu pronta per la partenza.

    – Esatto! Faremo sosta a Sanluri in quella storica bottega per prendere un civraxiu preparato con su framentu per portarlo ai nonni.

    – Ma ne prendiamo uno anche per noi, vero? – si assicurò la bambina che per quel pane andava matta.

    La madre sorrise. – Certo! E ne approfitteremo anche per comprare gli stimmi

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