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Il dono di Afrodite
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E-book99 pagine1 ora

Il dono di Afrodite

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Info su questo ebook

Il dono di Afrodite è una storia d’amore fra una fanciulla diciottenne, figlia di un nobiluomo russo, e un ussaro squattrinato (gli ussari erano soldati della fanteria leggera a servizio dell’impero russo nel diciannovesimo secolo). La ragazza rifiuta di sposarsi con l’uomo che i suoi genitori hanno scelto per lei, un conte benestante dell’alta aristocrazia, quarant’anni più vecchio.

La giovane prova a convincere suo padre a disdire le nozze, ma inutilmente. Il coraggioso ussaro rapisce e sposa la fanciulla. Fortunatamente, il conte, vittima d’infamia, scopre di essere un parente stretto dell’ussaro. Così lo zio si riconcilia col suo giovane nipote che diviene anche il suo erede più caro.

Questo libro è rivolto alle donne di ogni età.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita4 dic 2019
ISBN9781547567478
Il dono di Afrodite
Autore

Olga Kryuchkova

Olga Kryuchkova began her creative career in 2006. During this time, the author had more than 100 publications and reprints (historical novels, historical adventures, esotericism, art therapy, fantasy). A number of novels were co-written with Elena Kryuchkova.

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    Il dono di Afrodite - Olga Kryuchkova

    Olga Kryuchkova

    Il dono di Afrodite

    Il dono di Afrodite è una storia d’amore fra una fanciulla diciottenne, figlia di un nobiluomo russo, e un ussaro squattrinato (gli ussari erano soldati della fanteria leggera a servizio dell’impero russo nel diciannovesimo secolo). La ragazza rifiuta di sposarsi con l’uomo che i suoi genitori hanno scelto per lei, un conte benestante dell’alta aristocrazia, quarant’anni più vecchio.

    La giovane prova a convincere suo padre a disdire le nozze, ma inutilmente. Il coraggioso ussaro rapisce e sposa la fanciulla. Fortunatamente, il conte, vittima d’infamia, scopre di essere un parente stretto dell’ussaro. Così lo zio si riconcilia col suo giovane nipote che diviene anche il suo erede più caro.

    Questo libro è rivolto alle donne di ogni età.

    ·  Prologo

    Un clima primaverile tiepido, insolito per la fine di marzo, seguiva il ricco mercante Akinfy Odarchenko fin dalla Francia, dove aveva comprato le famose ostriche della Linguadoca e qualche barile di vino di Anjou e della Borgogna. Il calore, il sole splendente e il cinguettio degli uccelli rallegravano la sua anima, nonostante la neve sciolta avesse reso le strade completamente impraticabili, specialmente al confine con l'impero russo. Il suo carro era sprofondato nel fango, il sole sembrava invitare il mercante voleva riposarsi e bere un bicchiere o due di vodka con cetriolo e crauti.

    Così Akinfy Odarchenko, non appena raggiunta la provincia di Bryask, si arrese al destino, Kaluga era a due passi da lì. Si fermò alla locanda più vicina e orinò ai suoi servi di riposarsi, i quali furono più che contenti di poterlo farle: portavano vestiti invernali e il caldo insolito unito al fango che rendeva le strade tortuose li avevano sfiniti. Desideravano ristorarsi nel bagno turco e bere un sorso di vodka, o una pinta di kvas almeno.

    Il mercante esaminò i suoi tre carretti. Le scatole con le bottiglie di vino erano coperte da pelle d’orso, avevano suscitato l’invidia delle guardie sul bordo francese quando era passato per Pontarlier. Il terzo carro trasportava un tipo di ostriche mediterranee. Akinfy aprì la cassa e fu felice nel costatare che il ghiaccio non si era ancora sciolto; sperava di riuscire a portare le deliziose primizie di mare al conte Astafiev, che viveva non lontano da Kaluga. Il mercante aveva impacchettato le botti con una coltre per salvare i suoi beni dall’indesiderato caldo primaverile. Faceva affidamento sulla puntualità della consegna di vino e ostriche, grazie alla quale sarebbe potuto diventare il fornitore ufficiale di primizie francesi.

    Akinfy si tolse il berretto con il quale asciugò la fronte sudata, si prese la libertà di fantasticare un po’ Se al conte piace il cibo, i suoi amici di Kaluga lo prenderanno a esempio e mi chiederanno di portare anche a loro tali rare prelibatezze... potrei perfino assumere qualcuno per portare a termine il lavoro e starmene tranquillamente in ufficio. Dopo aver allargato il giro d’affari, potrei perfino diventare mercante della seconda gilda!, con questi pensieri in testa, il mercante Odarchenko si apprestò verso la porta spalancata della locanda; i carrettieri lo seguivano.

    Akinfy sedette a un tavolo libero e face segno ai suoi servi di raggiungerlo. L’oste della locanda, una donna di mezz’età con un grembiule di lino sudicio, comparì davanti a loro.

    Tesoro, la apostrofò il mercante abbiamo fatto molta strada, abbiamo attraversato tutta l’Europa! Che cosa offre la casa?.

    L’oste alzò le spalle Davvero? Per tutta l’Europa? Avete visto maomettani?.

    Il mercante e i suoi cocchieri scoppiarono in un riso Si potrebbe dire di sì, se non fosse che i maomettani stanno in Turchia o giù di lì. In Europa le persone sono intelligenti e onorevoli, per lo più cattolici, quasi come noi ortodossi. L’unica differenza è che fanno il segno della croce con due dita e nei monasteri le donne non indossano copricapi.

    Senza copricapo è peccato, l’oste fece il segno della croce.

    Akinfy annuì.

    Prepari il tavolo, oste, svelta. Dobbiamo partire presto domattina per consegnare il cibo prima che vada a male.

    Che cosa vendete, caro, se posso domandare? la donna, incuriosita, non poté far altro che chiedere.

    Improvvisamente apparve il proprietario della locanda: Smettila di chiacchierare con i mercanti Praskovia! Fa’ il tuo lavoro.

    La donna si decise infine a domandare Che cosa volete mangiare?

    Akinfy si schiarì la gola in previsione del lauto pasto.

    Borsch per tutti, grano saraceno al vapore, cetrioli sott’aceto, cavoli, tanto pane e una bottiglia di vodka.

    I carrettieri si scambiarono occhiate di gioia.

    Grazie, padrone.

    Nessun problema, il mercante fece un gesto sbrigativo con la mano. Sono preoccupato per le ostriche. Non riposate troppo, domani vi farò svegliare all’alba.

    L’oste portò una pentola di borsch, seguita da una ragazza con piatti e cucchiai.

    Buon appetito!

    Il mercante fece il segno della croce sulla bocca, bevve un sorso di vodka e iniziò a trangugiare il borsch con una fetta di pane. I carrettieri seguirono il suo esempio.

    Dopo cena Akinfy e i suoi ragazzi dormirono profondamente, la stanchezza del lungo viaggio e la vodka avevano fatto effetto. Ma la primavera continuò a svolgere il suo compito anche durante la notte, sciogliendo gradualmente il ghiaccio attorno al barile di ostriche.

    All’alba, il mercante, felice e riposato, andò fuori a controllare le sue prelibatezze esotiche e rimase atterrito quando vide che non c’era più ghiaccio nel barile.

    Merda, merda! Ho perso tutto! e iniziò a inveire in preda alla rabbia.

    I carrettieri si apprestarono al loro benefattore.

    Che succede padrone?.

    Queste lumache francesi non sono più buone!.

    Aspetti, mi faccia dare un’occhiata il giovane carrettiere aprì il barile e annusò. Non importa, l’odore non è poi così cattivo. Forse il cuoco del conte neanche se ne accorgerà.

    Madre di Dio! Come potrebbe non accorgersene? esclamò il mercante.

    Guardi padrone, il carrettiere infilò entrambe le mani nella botte e mescolò le ostriche dal basso verso l’alto, "tutto apposto. Nessuno sentirà alcun

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