Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Viaggio di Mr. Darcy: una Variazione di Orgoglio e Pregiudizio
Il Viaggio di Mr. Darcy: una Variazione di Orgoglio e Pregiudizio
Il Viaggio di Mr. Darcy: una Variazione di Orgoglio e Pregiudizio
E-book409 pagine4 ore

Il Viaggio di Mr. Darcy: una Variazione di Orgoglio e Pregiudizio

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Mr. Darcy non sa più che cosa fare. Elizabeth Bennet, la donna senza la quale non può vivere, ha sentito per errore un conversazione durante la quale lui ha insultato la sua famiglia e ora non vuole nemmeno ascoltare le sue scuse. A complicare le cose si aggiunge l'arrivo del suo amico Anthony Duxbury, con la notizia che due dei loro amici corrono un terribile pericolo. Se Darcy vuole aiutarli, devono partire immediatamente per lo Yorkshire.

Ma qualcosa non torna. Elizabeth afferma di conoscere Sir Anthony lei stessa – ma con un nome diverso.

Perfino Sir Antony ammette che il viaggio è pericoloso. I ribelli luddisti sono sul punto di far scoppiare una rivolta armata e lui lo sa bene, visto che è uno di loro. La cugina di Darcy, Lady Frederica, decide di accompagnarli in ogni caso e insiste per portare con sé Elizabeth. Che questa possa trasformarsi nell'occasione che Darcy aspettava per ottenere il perdono di Elizabeth e il suo amore?

Elizabeth preferirebbe affrontare un plotone di soldati di Napoleone piuttosto che trascorrere tre giorni intrappolata in una carrozza con Darcy e la sua testarda cugina, ma ha le sue ragioni per accettare l'invito. Se riuscirà a mantenere sotto controllo la rabbia, avrà l'occasione di salvare suo zio dalla rovina finanziaria.

Ma quando una rivolta luddista scoppia attorno a loro, sono Darcy ed Elizabeth a trovarsi nella necessità di essere salvati – l'uno dall'altra.

LinguaItaliano
Data di uscita8 dic 2019
ISBN9781393888956
Il Viaggio di Mr. Darcy: una Variazione di Orgoglio e Pregiudizio
Autore

Abigail Reynolds

Abigail Reynolds is a physician and a lifelong Jane Austen enthusiast. She began writing the Pride and Prejudice Variations series in 2001, and encouragement from fellow Austen fans convinced her to continue asking “What if…?” She lives with her husband and two teenage children in Madison, Wisconsin.

Correlato a Il Viaggio di Mr. Darcy

Ebook correlati

Narrativa romantica storica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Viaggio di Mr. Darcy

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Viaggio di Mr. Darcy - Abigail Reynolds

    Capitolo Uno

    KITTY BENNET SPINSE sua sorella Lydia di lato sul sedile della carrozza. Stai tenendo il mattone tiepido tutto per te e ho le dita dei piedi intorpidite!

    Mrs. Bennet diede una gomitata a Kitty. Sei seduta nel mezzo, il posto più caldo, e questo dovrebbe essere sufficiente. Non capisco perché vostro padre non faccia riparare il finestrino. Lascia entrare tanto di quel freddo! Se dovessi morire per l’infreddatura, sarebbe colpa sua.

    Elizabeth Bennet scosse la testa divertita. Era vero, era una giornata insolitamente fredda, anche per la Dodicesima Notte, ma niente avrebbe interferito con il suo divertimento, nemmeno i battibecchi delle sue sorelle. Presto avrebbe danzato con Mr. Wickham e non aveva dubbi che sarebbe stato cortese come al solito. Quel pensiero era sufficiente a tenerla al caldo.

    Si era abbigliata con molta cura per apparire al meglio per le festività — o, più precisamente, per lui. Erano trascorsi dieci giorni da quando l’aveva incontrato l’ultima volta — non che li stesse contando — e aveva sentito la mancanza della sua amabile compagnia. Anche se quando era andato a farle visita l’ultima volta, era sembrato più interessato a parlare con sua zia del Derbyshire piuttosto che a conversare con Elizabeth. Senza dubbio era perché sentiva la mancanza della sua casa laggiù. E di chi era la colpa se Mr. Wickham non poteva andare a casa? Di quell’orgoglioso, sgradevole Mr. Darcy naturalmente!

    La carrozza si fermò davanti a Lucas Lodge, le finestre già illuminate dalla luce delle candele, anche se era appena il crepuscolo. Tipico! A Sir William piaceva far sapere a tutti quanto fosse ricco e sprecare candele costose era un modo per ostentarlo. Ma Elizabeth non aveva intenzione di preoccuparsi delle candele quella sera. Aveva in programma di godersi appieno la compagnia di Mr. Wickham, anche se a Natale sua zia si era raccomandata di non innamorarsi di lui. Eppure, non c’era ragione per non trarre piacere dalla sua presenza.

    Lydia si fece strada a spintoni per uscire dalla carrozza, seguita da una fremente Mrs. Bennet. Elizabeth attese fino all’ultimo momento; desiderava fare un ingresso composto nel caso un certo qualcuno stesse aspettando il suo arrivo. Sfortunatamente non ebbe pubblico, tranne i valletti vestiti con ostentazione.

    L’ingresso di Lucas Lodge era affollato. Charlotte l’aveva avvertita che la maggior parte del vicinato era stata invitata, visto che suo padre vedeva l’evento anche come una celebrazione dell’imminente matrimonio, un modo per mostrare il suo compiacimento all’idea di sistemare la sua figlia maggiore. Naturalmente, questo significava che il cugino di Elizabeth, Mr. Collins, il futuro sposo, sarebbe stato lì, ma con un po’ di fortuna avrebbe evitato di danzare con lui questa volta. L’umiliazione della loro ultima goffa danza al ballo di Netherfield bruciava ancora.

    Elizabeth si mise in punta di piedi e allungò il collo per vedere oltre la spalla di Lydia. Un anno prima ci sarebbe riuscita facilmente, ma ora la minore delle sue sorelle era più alta di lei e non mancava occasione di farglielo notare. Come se l’altezza fosse un indice di maturità! Ma nessuno degli ufficiali in giacca rossa presenti nella stanza aveva i riccioli dorati di Wickham. Doveva essere da qualche altra parte, oppure non era ancora arrivato.

    Delusa, si fece strada oltre a una varietà dei loro vicini, ma nel farlo dovette fermarsi a conversare con alcuni di loro, visto che non poteva ammettere di essere alla ricerca di un gentiluomo. Riuscì a districarsi con successo da diverse conversazioni, fino a quando fu accostata da Miss Penelope Harrington e sua sorella Harriet. La accolsero con un gesto eclatante, prendendola ognuna per un braccio.

    Che cosa avevano in mente? Nessuna delle due era sua particolare amica e non le aveva perdonate per aver preso in giro sua sorella Jane per non essere riuscita ad assicurarsi la mano di Mr. Bingley. Siete entrambe adorabili questa sera, disse loro, un commento inoffensivo.

    Come voi, ridacchiò Penelope. Non è nuovo il pizzo che avete cucito al vostro vestito? Sembra quasi lo stile di quest’anno.

    E anche nuove rose sulle vostre scarpe, aggiunse Harriet. In genere non mi do tanta pena per occasioni come questa. C’è qualcuno in particolare che state cercando di impressionare?

    Come se non sapessero che si era intrattenuta con Mr. Wickham! Aveva udito abbastanza dei loro bisbigli gelosi riguardo a cosa lui potesse mai trovare in lei. È solo per onorare Sir William e Lady Lucas per averci invitati. Avete visto Charlotte? Devo farle i miei auguri per il fidanzamento. Questo forse le avrebbe permesso di sfuggire alle loro grinfie.

    Oh, è in salotto con tutte le persone noiose. Dovreste andare in sala da pranzo, dove si svolge il ballo. Avete visto Miss King stasera? Harriet mise particolare enfasi sul nome.

    Sicuramente avevano in mente qualcosa. Elizabeth disse, Non ancora. Sono appena arrivata.

    Le due ragazze si scambiarono un sorrisetto. Penelope disse, Dovete assolutamente cercarla. È particolarmente attraente stasera.

    Perché mai volevano che vedesse Miss King? Conosceva appena quella ragazza timida e riservata. Le riferirò il vostro complimento. Ora, se volete essere così gentili da scusarmi?

    Oh, di sicuro non possiamo abbandonarvi in questa folla! Andiamo in sala da pranzo. Forse uno degli ufficiali ci inviterà a ballare.

    Non c’era ragione per resistere ai loro sforzi, visto che intendeva andare lì in ogni caso. La sala da pranzo era stipata di persone. La maggior parte del mobilio era stato spostato e tutti i tappeti arrotolati per far spazio ai ballerini. Maria Lucas suonava un reel al piano mentre una mezza dozzina di coppie girava l’una attorno all’altra in una contraddanza.

    Eccolo là! I capelli dorati di Wickham brillavano alla luce delle candele mentre danzava. Non era rivolto verso di lei, ma una volta raggiunta l’estremità della fila di ballerini, si sarebbe voltato e le sarebbe passato accanto. Allora le avrebbe rivolto quel meraviglioso sguardo caloroso che la faceva sempre sentire scombussolata.

    Oh, guardate! strillò Harriet. Mary King sta danzando con Mr. Wickham!

    Pensava che Elizabeth sarebbe stata gelosa perché Wickham stava danzando con un’altra donna? Cercava sempre altre compagne per il ballo dopo le due danze che poteva concedersi con lei senza suscitare pettegolezzi. Poi le chiedeva scherzosamente un terzo ballo, ma sapeva bene quanto lei che avrebbe fatto parlare la gente. Immagino che Miss King si stia divertendo. Mr. Wickham è un ottimo ballerino.

    E voi dovete saperlo bene, non è vero? disse Penelope maliziosamente.

    Elizabeth la ignorò. Wickham e Mary King avevano raggiunto l’estremità della sala e si erano voltati per procedere all’esterno delle file di ballerini. Il suo cuore accelerò mentre lui si avvicinava, un sorriso caloroso che le soffondeva il viso.

    Wickham non incrociò i suoi occhi. In effetti, il suo sguardo la attraversò mentre passava, come se Elizabeth non fosse neppure lì. Tuttavia rivolse un cenno del capo a un’altra conoscenza più addentro nella sala.

    Un peso si depositò sullo stomaco di Elizabeth. Perché la stava ignorando? Aveva forse fatto qualcosa che l’aveva turbato? Non riusciva a immaginare cosa potesse essere, anche se era stato un po’ freddo quando aveva fatto loro visita a Natale. E perché Harriet e Penelope la guardavano con un’espressione così compiaciuta? Dovevano sapere che sarebbe accaduto ed erano rimaste con lei per trarre soddisfazione dal suo imbarazzo.

    Poteva essere uno scherzo? Che Wickham avesse organizzato tutto con loro per prenderla in giro o vedere come avrebbe reagito? Non avrebbe concesso loro la soddisfazione di mostrarsi turbata. Da quando la milizia è arrivata in città i balli sono molto più piacevoli! Sembra che ci siano tutti gli ufficiali questa sera, disse con calma.

    Di certo Wickham sarebbe andato da lei alla fine della danza.

    Ma non lo fece. Invece, offrì il braccio a Mary King e la condusse all’estremità più lontana della stanza dove alcune sedie erano allineate contro la parete. Sedette accanto a lei, un po’ più vicino di quanto fosse appropriato, e si voltò a verso la ragazza. Elizabeth non poteva vedere il viso di Wickham, ma Mary King lo guardava con occhi adoranti. Elizabeth cominciò a provare un senso di nausea.

    Un uomo in uniforme rossa si avvicinò e si inchinò. Miss Elizabeth, posso avere l’onore di questo ballo?

    In preda allo sconcerto, le ci volle un momento per riconoscere Mr. Chamberlayne. Si stampò un sorriso in volto. Con grande piacere, signore.

    La condusse in testa alla linea di ballerini, a pochi passi da Wickham e Mary King. Lei rifiutò di guardare nella loro direzione, ma non poté evitare di sentire le loro voci. Il tono familiare di Wickham le arrivò per primo ...il prossimo ballo?

    Sapete che non possiamo, Mr. Wickham! La gente parlerebbe.

    Lui rise, una risata simile a un brontolio. Non mi importa che la gente sappia che cosa sento per voi. Le stesse parole che aveva sempre detto a lei, identiche fino alla più piccola intonazione della voce.

    La stanza era troppo calda, ma Elizabeth sentì freddo all’improvviso. Grazie al cielo, la musica iniziò. Prese la mano che Mr. Chamberlayne le offriva, insensibile.

    Lui si chinò verso di lei. Sorridete, disse piano. Le persone vi guardano. Non date loro la soddisfazione.

    Quindi sapeva. Tutti sapevano. Tutti tranne lei.

    Per lo meno Mr. Chamberlayne si stava comportando in maniera gentile, invece di godere del suo turbamento. Sbattendo le ciglia, gli rivolse il sorriso più smagliante che poté. Mr. Chamberlayne, dite sempre delle cose deliziose!

    Le diede una leggera pacca sulla mano. È facile fare complimenti a una compagna così affascinante.

    Incrociarono le mani con la coppia alle loro spalle, interrompendo la conversazione. Elizabeth tenne il sorriso stampato sul viso mentre procedevano lungo la linea, specialmente quando dovette passare oltre a Wickham e Mary King.

    Quindi Wickham l’aveva messa da parte senza una parola e Mary King era il suo rimpiazzo. Ma perché? Non avevano avuto disaccordi e lei non avrebbe mai pensato che Mary King avesse particolari attrattive per lui. Non era certo una bellezza e non poteva essere definita intelligente. Wickham e Mary King. Sembrava che l’immagine dei due si fosse impressa a fuoco all’interno delle sue palpebre. Era troppo doloroso da considerare, per lo meno fin tanto che la gente continuava a guardarla.

    In qualche modo riuscì ad arrivare alla fine del primo ballo. Durante la pausa prima che la musica ricominciasse, Mr. Chamberlayne disse, Ben fatto. Non avete nulla di cui vergognarvi.

    La sua compassione minacciò di minare la compostezza di Elizabeth. Con leggerezza replicò, Mr. Wickham non mi deve niente. Se preferisce la compagnia di Miss King, non ha importanza per me.

    Lui sorrise come se avesse capito e le disse all’orecchio, Credo che non sia tanto la sua compagnia, quanto la sua fortuna che preferisce.

    La sua fortuna? Dovete essere in errore. Non ha particolari prospettive.

    Non avete sentito? Recentemente ha ereditato diecimila sterline. Wickham non è il solo ufficiale ad aver notato le sue attrattive all’improvviso, ma è arrivato a lei per primo. Ha molti debiti d’onore.

    All’improvviso deglutire era meno difficile. Essere messa da parte per il denaro era più tollerabile che se l’avesse fatto perché preferiva Mary King; era comunque doloroso ma meno personale. No, non avevo sentito. Grazie per avermi illuminata. Spiega molte cose. Ma comunque non aveva alcun desiderio di restare a guardarlo mentre corteggiava un’altra donna e ignorava lei.

    Sarebbe stata una serata molto lunga.

    LYDIA SI AFFRETTÒ IN salotto. Buon Dio, non ho alcuna intenzione di sopportare un altro minuto in questa casa! La pioggia finalmente si è fermata e io andrò a Meryton. Chi viene con me? Spostò lo sguardo in modo da abbracciare Kitty, Mary ed Elizabeth.

    Oh, sì, strillò Kitty. Spero che ci saranno gli ufficiali. È passato così tanto tempo da quando ho avuto l’occasione di flirtare con loro. E la modista dovrebbe aver ricevuto da Londra le nuove rose per le scarpe ormai.

    Mary non alzò neppure lo sguardo dal suo libro. Cose tanto frivole non hanno alcun interesse per me. Lizzy può venire con voi.

    Elizabeth raddrizzò la schiena. Non farò niente del genere, scattò. Lydia aveva ragione riguardo a una cosa: erano state stipate in casa troppo a lungo.

    Lydia fece un sorrisetto. Temi quello che potrebbe dire la gente? Forse avresti dovuto impegnarti di più per intrappolare Mr. Wickham.

    Mary chiuse il libro di scatto e si alzò in piedi. Non avete di meglio da fare che continuare a battere sullo stesso tasto? Sono stanca di sentirne parlare. Prima Bingley, ora Wickham! Ci sono capacità di maggior valore in una donna oltre a quella di attrarre gentiluomini. Uscì dalla stanza pestando i piedi.

    Lydia le gridò alle spalle. Lo dici solo perché è una capacità che tu non hai!

    Kitty ridacchiò. Mary è così sciocca. Ma è una tale novità poter prendere in giro te, Lizzy! Di solito la situazione è opposta.

    Sono felice di fornirvi una tale fonte di divertimento, disse Elizabeth con tono piatto. Mostrare a Lydia che aveva toccato un nervo scoperto l’avrebbe solo incoraggiata. Immagino che gli ufficiali e Meryton vi intratterranno ancora meglio. Oserei dire che saranno tutti a passeggio per la città ora che il tempo è migliorato.

    Lo credi davvero? chiese Kitty. Devo indossare il mio nuovo cappellino!

    Volevo indossarlo io! Sai che sta meglio col mio vestito che col tuo! strillò Lydia.

    No, è mio!

    Forse Mary aveva avuto l’idea giusta. Elizabeth lasciò cadere il ricamo nel cestino. Godetevi la passeggiata, disse.

    Dobbiamo portare i tuoi saluti a Mr. Wickham? la schernì Lydia.

    Elizabeth la ignorò mentre usciva dalla stanza. Dove poteva andare per evitare di essere seguita? Forse nella dispensa? I fiori secchi facevano starnutire Lydia, quindi la evitava il più possibile.

    La piccola stanza era vuota e fredda, naturalmente. Gli steli di lavanda che Jane aveva portato lì a seccare prima della sua partenza erano ancora sparpagliati sul tavolo da lavoro. Respirando profondamente l’aria fragrante, Elizabeth iniziò lentamente a raccogliere i gambi per formare un mazzo.

    Fortunata Jane ad essere scappata a Londra! Lydia e Kitty avevano deriso anche lei per aver perso Mr. Bingley e, ancora peggio, la loro madre non era stata capace di smettere di piangere la perdita delle sue cinquemila sterline all’anno. Ora Elizabeth capiva perché Jane fosse diventata tanto silenziosa in compagnia. Jane soffriva in particolare per le piccole stoccate inferte dai loro conoscenti, ma per Elizabeth il peggio erano gli sguardi compassionevoli e la falsa pietà, reiterata fino al punto in cui avrebbe voluto poter gridare e colpire chi le stava davanti. Jane era diventata sempre più riservata e abbattuta, fino a quando Mrs. Gardiner se n’era resa conto e si era offerta di condurla con loro a Londra, dove nessuno avrebbe saputo della sua delusione.

    Elizabeth tagliò un pezzo di spago e legò diversi steli di lavanda insieme, poi appese il mazzo a uno dei ganci che pendevano dal soffitto basso. Almeno sua madre non avrebbe continuato a ricordarle di Wickham; dopo tutto, non era mai stato un partito particolarmente valido, a differenza di Bingley. Ma ora, come Jane, Elizabeth non traeva più piacere dall’andare in società quando così tante persone sembravano gioire per il fatto che le due più ammirate sorelle Bennet erano state piantate in asso. Perché tanta gente traeva piacere dal loro dolore?

    La porta cigolò e Mr. Bennet fece capolino. Allora è qui che ti stai nascondendo! Ho ricevuto una lettera da tua zia che ti riguarda.

    Strano — perché Mrs. Gardiner avrebbe dovuto scrivere a suo padre riguardo a lei? Che cosa dice?

    Tutta quest’impazienza, Lizzy! Non vuoi provare a indovinare? O stai ancora accudendo il tuo cuore spezzato? Credevo che le giovani signorine apprezzassero queste cose. Dopo tutto, Wickham ti ha respinta per una ragione convincente, molto meglio di quanto abbia fatto quel fuggitivo di Bingley.

    Elizabeth rise di una risata vuota, visto che lui chiaramente se ne aspettava una. La lettera? chiese in modo diretto.

    Mr. Bennet sospirò. Beh, se devi fare la guastafeste, vuole che tu vada a Londra il più presto possibile. Sembra che Jane abbia preso una banale infreddatura e a Mrs. Gardiner farebbe comodo la tua assistenza per occuparsi di lei. Pensa, tu e Jane potrete godervi i vostri cuori spezzati insieme.

    Dai Gardiner? Posso andare? L’idea di lasciare Meryton e le sue irritanti sorelle minori sembrava paradisiaca. Mia zia non chiederebbe il mio aiuto se non ne avesse bisogno davvero.

    Mr. Bennet armeggiò con gli occhiali, prolungando la tensione. Immagino che sia così, specialmente visto che ha incluso il denaro per la carrozza.

    L’ha fatto davvero? Allora posso partire domani?

    Così ansiosa di abbandonare il tuo povero papà e lasciarlo senza nessuno con cui scambiare una parola sensata! Una tale crudeltà! Ma suppongo che tu possa partire domani se una delle cameriere è disponibile per viaggiare con te. Devi parlarne con Hill.

    Lo farò immediatamente. Elizabeth legò velocemente l’ultimo mazzetto di lavanda, il suo spirito improvvisamente più allegro. Benedetta Mrs. Gardiner!

    Solo più tardi le venne in mente che era insolito da parte di sua zia chiedere aiuto perché qualcuno aveva una banale infreddatura.

    QUANDO LADY MATLOCK ebbe fatto cenno ai valletti di iniziare a rimuovere i piatti della prima portata della cena, Darcy appoggiò la schiena alla sedia. Per lo meno presumeva che avesse fatto loro un cenno. Lui e Richard avevano provato per anni a capire quale fosse il segnale che usava, ma rimaneva un mistero. In quello, come in molte altre cose, Lady Matlock si era dimostrata troppo sottile per loro. Quella sera Darcy non si diede nemmeno la pena di provarci.

    Darcy, mio caro, disse sua signoria, ti senti bene? Sembri abbattuto stasera.

    Darcy si raddrizzò. Sto bene, grazie. Relativamente parlando, era vero. La sua cena quindicinale con i Matlock, in effetti, lo stava distraendo dai suoi pensieri su Elizabeth Bennet. L’aveva sognata la notte precedente e, di conseguenza, per tutto il giorno si era mezzo aspettato di vederla apparire miracolosamente da qualche parte. Ci sono notizie da Richard riguardo alla sua licenza?

    Dovrebbe essere qui a febbraio, disse Lady Matlock. In altre parole, perfettamente in tempo per accompagnarti a Rosings Park ad affrontare il drago.

    Lord Matlock borbottò. Non prenderti gioco del povero ragazzo, mia cara. Tutti noi, eccetto te, preferiamo tenerci a distanza da Catherine.

    Il giovane seduto dall’altra parte del tavolo rispetto a Darcy trafisse un pezzo di manzo dal nuovo piatto da portata prima ancora che il valletto l’avesse posato completamente sul tavolo. Non andrei a Rosings né per amore né per denaro, disse Jasper, il più giovane e il più oltraggioso dei figli dei Fitzwilliam. Beh, non per amore in ogni caso.

    Darcy udì uno strano suono di soffocamento provenire dalla sua sinistra. Voltandosi verso sua cugina Frederica, disse sottovoce, C’è qualcosa che non va?

    Lei scosse la testa, ma non lo guardò né rispose. Frederica, che, come il resto della famiglia, raramente restava senza parole. Eppure, non avrebbe apprezzato che Darcy mostrasse preoccupazione per lei. Frederica preferiva prendersi cura dei suoi problemi e aveva già tre fratelli dispotici con cui avere a che fare.

    Ma sembrava che, dietro la facciata, fossero avvenuti fatti di cui non era al corrente, visto che, alla fine della serata, Lady Matlock lo informò specificamente che sarebbe stata a casa il giorno seguente. Era praticamente un ordine reale e lui lo sapeva. Non sembrava che fosse arrabbiata con lui; ma d’altra parte, non lo sembrava mai.

    A volte Darcy si chiedeva con quale delle sue zie fosse più seccante avere a che fare. Lady Catherine de Bourgh era irritante ed esigente, ma poteva ignorarla abbastanza facilmente. Lady Matlock era l’esatto opposto: gentile, piacevole e premurosa. Ma non aveva importanza cosa Darcy desiderasse o cosa credesse, in qualche modo finiva sempre per fare esattamente quello che lei voleva, chiedendosi per tutto il tempo perché, in nome del cielo, avesse accettato di far parte del suo ultimo complotto. Fu con una notevole apprensione, quindi, che si avvicinò a Matlock House il giorno seguente.

    Lady Matlock parve deliziata di vederlo, anche se non era passato neppure un giorno intero da quando si era trovato in sua presenza. Prendendogli la mano, voltò la guancia per avere un bacio. Darcy, che meraviglia vederti! Niente avrebbe potuto rendere questo giorno altrettanto completo per me quanto una visita dal mio nipote preferito.

    Darcy posò leggermente le labbra sulla sua guancia imbellettata. Signora, sono il vostro solo nipote.

    Se anche avessi tre dozzine di nipoti, tu saresti comunque il mio preferito! disse con calore. Vieni, posso versarti un tè?

    Grazie. Darcy si lasciò cadere su una sedia e stese le gambe davanti a sé.

    Naturalmente, sapeva perfettamente come prendeva il suo tè senza doverlo chiedere. Aveva memorizzato le preferenze di tutte le sue centinaia di conoscenze o era un trattamento riservato alla famiglia?

    Era troppo sperare che sarebbe arrivata direttamente al punto, quindi Darcy rispose alle domande riguardo al benessere di Georgiana e ricambiò con le domande appropriate sulla salute della sua famiglia. I rapporti su Lord Matlock e i suoi tre figli furono tutti brillanti, cosa piuttosto sorprendente. Generalmente Lady Matlock richiedeva la sua presenza in conseguenza di qualche malefatta del minore dei suoi figli, visto che Jasper era noto per aver dato retta a Darcy in alcune occasioni. Così si appoggiò allo schienale e aspettò che gli rivelasse il motivo di quella visita.

    Dopo una mezz’ora di convenevoli in cui sua zia non disse nulla di importante, Darcy decise di far cadere un’allusione. Non mi sembra di aver sentito che Jasper si sia cacciato nei guai ultimamente.

    Infatti, disse Lady Matlock, sono relativamente soddisfatta della recente condotta di Jasper. Per quanto riguarda Frederica... Emise un sospiro delicato.

    No, disse Darcy all’istante.

    Lady Matlock sbatté le palpebre mostrando una signorile confusione. Che cosa intendi?

    No, non posso aiutarvi con Frederica. La mente delle giovani donne è un totale mistero per me, come è stato più che evidente negli ultimi anni. Niente che io possa dire o fare potrebbe influenzarla. E se c’è bisogno di qualcuno che difenda il suo onore, avete già tre figli che sarebbero fin troppo felici di occuparsi della faccenda — questo se sopravvivranno allo scontro per chi di loro meriti di più quell’onore. Darcy incrociò le braccia con un gesto definitivo.

    Lady Matlock si chinò verso di lui con aria da cospiratrice. E questo, mio caro ragazzo, è esattamente il mio problema. Non oso parlarne con loro. Renderebbe tutto più complicato.

    In che modo difendere il suo onore può rendere le cose più complicate? E perché il suo onore ha bisogno di essere difeso, tanto per cominciare?

    Non ha bisogno di essere difeso, mio caro ragazzo, almeno non secondo me o Frederica. I suoi fratelli probabilmente la penserebbero in modo diverso ma, come sai, ogni pretesto è valido per rilevare mancanze di rispetto verso l’onore della famiglia.

    Darcy non poteva controbattere su quel punto, visto che molte delle mancanze di rispetto che i suoi cugini vedevano non esistevano affatto. Visto che non so quale sia il problema, non so dire come potrebbero reagire. Qualcuno si era comportato in modo inappropriato? Non riusciva a immaginare un gentiluomo prendersi delle libertà con Frederica, non quando tutti sapevano che fare una cosa del genere significava rischiare di dover affrontare almeno uno se non tutti i fratelli Fitzwilliam.

    Lady Matlock si schiarì la gola delicatamente. C’è un uomo che ha mostrato molte attenzioni a Freddie. Un buon partito che non ha fatto alcuno sforzo per nascondere il suo interesse, ma non ha mai avvicinato formalmente suo padre per chiedere di corteggiarla. Freddie si è affezionata a lui ed era convinta che avessero un’intesa. Si aspettava che lui andasse a chiedere il permesso a suo padre, ma le cose non sono andate come pianificato. Quando l’ha incontrato, diversi giorni più tardi, e lo ha affrontato a riguardo, lui ha detto che le sue circostanze erano cambiate e che il matrimonio non era più nelle sue possibilità. Tuttavia si è rifiutato di dare spiegazioni riguardo a quei cambiamenti e la sola differenza che abbiamo rilevato è che da allora abbandona immediatamente ogni stanza in cui lei entra.

    Ignobile, ma avrebbe potuto essere molto peggio. Frederica come ha preso la sua defezione?

    Non ne parla, ma il vero problema è che troppe persone erano a conoscenza delle sue attenzioni verso di lei e quindi sanno che è stata abbandonata. Le sue amiche la evitano e diffondono pettegolezzi e i gentiluomini non la invitano più a danzare.

    Mi dispiace sentirlo, ma non vedo come potrei essere di aiuto. La gente alla moda di sicuro non ascolterà me.

    Forse no, ma le giovani a caccia di un marito farebbero praticamente qualsiasi cosa per avere l’occasione di danzare con te. Se tu andassi all’Almack con Frederica qualche volta e facessi in modo di ballare solo con signorine che ti vengono presentate da Frederica, dimenticherebbero tutte queste sciocchezze riguardo all’escluderla. E se ti vedessero tributarle attenzioni, questo potrebbe suscitare l’interesse di altri gentiluomini.

    Il volto di Darcy si indurì. Dev’essere all’Almack? Aveva cercato valorosamente di eliminare la nota lamentosa dalla sua voce.

    Mi sono sempre chiesta perché gli uomini preferirebbero rischiare la loro vita in battaglia piuttosto che indossare calzoni al ginocchio e andare all’Almack. Sì, dev’essere all’Almack, perché è lì che si trovano coloro che decidono le sorti della buona società. So quanto tu detesti presenziare a queste faccende da mercato matrimoniale e danzare con ragazze mercenarie che mirano soltanto a Pemberley. Non te lo chiederei se non fosse così importante ristabilire Frederica in società.

    Qualche volta detestava il senso del dovere che gli imponeva di correre in aiuto della famiglia. Non importava quanto sarebbe stato sgradevole. Poteva capire le difficoltà di Frederica ed era suo dovere aiutare sua cugina. E se fosse dovuto andare all’Almack, almeno Frederica sarebbe stata una buona compagnia. Se solo fosse riuscito a evitare di comparare tutte quelle cacciatrici di mariti con Elizabeth Bennet! Ma quello era ancor meno probabile di riuscire a trarre piacere da una serata all’Almack.

    Capitolo Due

    MR. BENNET FECE GRAN mostra del concedere a Elizabeth l’uso della carrozza per viaggiare fino alla locanda dove avrebbe preso la carrozza di posta. Non era una vera concessione, visto che non avrebbe certo potuto pretendere che andasse a piedi fino là trasportando il baule, ma Elizabeth lo ringraziò comunque con le dovute attenzioni. Non voleva fornirgli una scusa per cambiare idea, specialmente dopo essere rimasta sveglia metà della notte a preoccuparsi per quanto Jane potesse essere realmente malata. 

    Nelly, la giovane cameriera del retrocucina che accompagnava Elizabeth, sembrava in soggezione davanti al lusso di viaggiare in una carrozza, per non parlare della prospettiva di arrivare fino a Londra. Sono stata su un carretto trainato da un asino una volta o due, ma niente del genere, signorina! Ma il suo entusiasmo non durò a lungo. Mentre procedevano verso la stazione di posta, Nelly si fece silenziosa e sul suo viso iniziarono ad apparire linee di tensione.

    Nelly, c’è qualcosa che non va?

    Oh, no, signorina! Nelly deglutì a fatica, tenendosi lo stomaco. Sembrava che viaggiare in carrozza non le facesse bene.

    Elizabeth si rimangiò un’imprecazione molto poco signorile. Se Nelly non riusciva a sopportare il viaggio lento in una carrozza vuota, la carrozza di posta affollata e puzzolente certamente sarebbe stata troppo per lei. Elizabeth sarebbe dovuta tornare a Longbourn e riprovare un altro giorno con un’altra cameriera, tardando quando Jane era malata e sua zia aveva bisogno di lei. Se solo avesse potuto viaggiare da sola!

    Ma forse poteva. Dopotutto, chi l’avrebbe fermata?

    Nelly, prendere la carrozza di posta certamente ti farà stare male, non posso permetterlo. Vedrò se qualcuna delle mie conoscenze è in viaggio per Londra. In quel caso, potranno accompagnarmi e tu potrai tornare a Longbourn.

    Ma devo venire con voi, disse lei tristemente. Mrs. Hill sarà così arrabbiata.

    Hill darà la colpa a me, non a te.

    Quando si fermarono alla locanda, Nelly fu subito alle spalle di Elizabeth per scendere dalla carrozza. Tenendosi una mano sulla bocca, la cameriera corse dietro l’edificio.

    Elizabeth digrignò i denti. No. Capiva bene il disagio di Nelly, ma non sarebbe tornata a Longbourn. Se non ci fosse stato nessuno adatto ad accompagnarla sulla carrozza di posta, avrebbe aspettato quella successiva. Entrò nella locanda e comprò un biglietto, qualcosa che non aveva mai fatto da sola prima; suo zio o suo padre si erano sempre occupati di quell’incombenza.

    Trovò Nelly inginocchiata a terra a tremare. Cercando di non sembrare preoccupata, disse, Ho trovato qualcuno che viaggerà con me, quindi non c’è bisogno che tu venga. Devi restare qui fino a che il tuo stomaco non starà meglio e poi il cocchiere ti riaccompagnerà a casa.

    Sì, signorina. Se siete sicura. Nelly si strinse nello scialle.

    Elizabeth la rassicurò diverse volte e le diede mezzo scellino per comprare qualcosa da bere quando fosse stata pronta. A quel punto la carrozza di posta era arrivata rumoreggiando davanti all’ingresso della locanda, quindi Elizabeth si affrettò verso di essa, stringendosi addosso il cappotto per proteggersi dal freddo.

    Non c’erano volti familiari ad attendere la carrozza. Accidenti! Eppure, era pieno giorno. Che cosa poteva andare storto nelle poche ore che ci sarebbero volute per raggiungere Londra?

    Si tenne in disparte

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1