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Nessun Pudore: un racconto di Ryan Lock
Nessun Pudore: un racconto di Ryan Lock
Nessun Pudore: un racconto di Ryan Lock
E-book90 pagine1 ora

Nessun Pudore: un racconto di Ryan Lock

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Info su questo ebook

Appena tornati da una missione sotto copertura nel carcere di massima sicurezza di Pelican Bay, situato nel nord della California, la guardia del corpo Ryan Lock e il suo socio in affari Ty Johnson si spostano a Los Angeles per un nuovo lavoro. Il loro compito sarà quello di proteggere una giovane attrice di Hollywood dal suo ex fidanzato, una stella del cinema testarda e violenta che si rifiuta di accettare la fine della loro relazione.
Lock sa bene che tenere qualcuno al sicuro è più difficile di quanto possa sembrare. Presto, anche Ty Johnson sarà costretto a rendersi conto che il pericolo può presentarsi in forme del tutto inaspettate.
Ogni romanzo della serie di Ryan Lock può essere letto indipendentemente dagli altri. Questo romanzo breve, di circa 15.000 parole, non fa eccezione. Per i lettori che hanno già letto i romanzi estesi della serie, o che desiderano seguirla in ordine cronologico, gli eventi qui descritti si collocano tra i fatti riportati nel secondo libro, “In gabbia”, e gli avvenimenti del terzo: “Senza Scampo”.
 
LinguaItaliano
EditoreSean Black
Data di uscita10 apr 2020
ISBN9788835804727
Nessun Pudore: un racconto di Ryan Lock

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    Anteprima del libro

    Nessun Pudore - Sean Black

    Nessun Pudore

    Nessun Pudore

    un racconto di Ryan Lock

    Sean Black

    Traduzione di

    Simone Caffarini

    Indice

    Senza titolo

    Informazioni Sul Libro

    Scrivono di Sean Black:

    Uno

    Due

    Tre

    Quattro

    Cinque

    Sei

    Sette

    Otto

    Nove

    Dieci

    Undici

    Dodici

    Tredici

    Quattordici

    Quindici

    Sedici

    Diciassette

    Diciotto

    Diciannove

    Informazioni sull’autore

    La serie di Ryan Lock

    La serie di Byron Tibor

    Senza titolo

    Questa è un’opera di fantasia. Sebbene alcuni eventi storici citati nel libro siano realmente accaduti, qualsiasi somiglianza con persone reali, viventi o defunte, è puramente casuale.

    Informazioni Sul Libro

    Appena tornati da una missione sotto copertura nel carcere di massima sicurezza di Pelican Bay, situato nel nord della California, la guardia del corpo Ryan Lock e il suo socio in affari Ty Johnson si spostano a Los Angeles per un nuovo lavoro. Il loro compito sarà quello di proteggere una giovane attrice di Hollywood dal suo ex fidanzato, una stella del cinema testarda e violenta che si rifiuta di accettare la fine della loro relazione.

    Lock sa bene che tenere qualcuno al sicuro è più difficile di quanto possa sembrare. Presto, anche Ty Johnson sarà costretto a rendersi conto che il pericolo può presentarsi in forme del tutto inaspettate.


    Ogni romanzo della serie di Ryan Lock può essere letto indipendentemente dagli altri. Questo romanzo breve, di circa 15.000 parole, non fa eccezione. Per i lettori che hanno già letto i romanzi estesi della serie, o che desiderano seguirla in ordine cronologico, gli eventi qui descritti si collocano tra i fatti riportati nel secondo libro, In gabbia, e gli avvenimenti del terzo: Senza Scampo.

    Scrivono di Sean Black:

    Sean Black scrive con il ritmo di Lee Child, unito al cuore di Harlan Coben.

    Joseph Finder, Autore New York Times Bestselling Author


    Tenetevi forte,la miccia è accesa – questa è roba che scotta

    Gregg Hurwitz, New York Times Bestseller


    Lo stile di Sean Black è grandioso: agile e fluido.

    The Daily Telegraph


    Teniamolo d’occhio: qui abbiamo un vero scrittore, ed un vero eroe.

    The Daily Mail

    Uno

    CON LE MANI strette attorno al collo e la sua scorta di ossigeno ormai quasi esaurita, mentre macchie nere sempre più grandi le offuscavano la vista, Summer Clement era troppo spaventata per riuscire a riflettere sulla crudele ironia della cosa: morire strangolata dal suo fidanzato. La loro relazione era nata proprio in quel modo, con lui che tentava di ucciderla. L’unica differenza era che la prima volta stavano recitando.

    Aveva conosciuto Jason Durham sul set di un film intitolato Killing Dawn. Nella prima scena che avevano girato, i loro personaggi avevano una discussione molto accesa. La lite degenerava in una colluttazione e lui finiva per strangolarla. Anche se la scena sarebbe comparsa soltanto verso la fine del film, la produzione aveva programmato di realizzarla per prima. Era stata la loro prima volta insieme su un set, dal momento che quel film, una pellicola indipendente a basso costo, non prevedeva alcuna sessione di prove. Inoltre, Jason era entrato a far parte del progetto soltanto all’ultimo momento e senza dubbio non ne era stato entusiasta: avrebbe dovuto partecipare alle riprese di un altro film, realizzato da una casa produttrice di tutto rispetto, ma i suoi problemi con l’alcool e le droghe avevano mandato a rotoli le trattative per il contratto.

    Erano passati sei mesi da quel giorno. Questa volta non c’era nessun membro della troupe accanto a loro, nessuna telecamera accesa per immortalare il momento e consegnarlo ai posteri, nessun regista a gridare taglia! Questa volta, stava accadendo davvero.

    Le unghia della mano destra di Jason affondarono nel suo collo. Serrò la presa sulla gola, e poi la spinse contro il muro. In quel momento una brezza leggera le accarezzò la pelle. Le porte in vetro della terrazza che dava sul mare erano rimaste aperte. Si chiese se il ruggito che sentiva provenisse dalle onde dell’Oceano Pacifico o dal sangue che le affluiva alle orecchie.

    Jason la guardava fisso negli occhi, le sue pupille erano soltanto due piccoli fori neri, due capocchie di spillo infilate nel panorama alle sue spalle – la collana della Regina, quel meraviglioso tratto di costa che partiva dal promontorio di Point Dume, attraversava Malibu e si allungava in un’ampia curva fino alla città di Rancho Palos Verdes, giù a sud. Attraverso la finestra panoramica, gli occhi di lei cercavano di fuggire lontano, aggrappandosi ai puntini rossi lampeggianti degli aeroplani che decollavano in continuazione da Los Angeles. Avrebbe dovuto ascoltare i consigli delle sue amiche e saltare su uno di quegli aerei quando ne aveva ancora l’opportunità. Invece si era fidata di lui. Aveva preferito credere alla stessa promessa che aveva già infranto due volte: che non le avrebbe più messo le mani addosso.


    Naturalmente era successo di nuovo. Cominciava sempre allo stesso modo, con una stupida lite su una questione insignificante. Quella notte erano stati in un night club sulla Sunset Strip. Jason aveva insistito per andare, un patetico tentativo di dimostrare che aveva ancora qualcosa a che vedere con la brillante gioventù di Hollywood, nonostante si avviasse ormai verso i cinquanta. Lei aveva incontrato un produttore col quale aveva lavorato un paio di anni prima ed era andata a salutarlo, ma quando Jason li aveva visti insieme si era ingelosito e lo aveva preso a pugni. La sicurezza del locale li aveva invitati ad andarsene.

    Durante il viaggio di ritorno a Malibu, lei era sprofondata in un silenzio tetro e accigliato. Mentre imboccava la rampa della superstrada, Jason non era più riuscito a trattenersi.

    Avresti voluto scopartelo, non è vero?

    L’ho soltanto salutato. Non c’era bisogno di scaldarsi tanto.

    Lui era rimasto in silenzio. Era un segno d’avvertimento, ma lei non ci aveva fatto attenzione. Tornati a casa, era andata dritta al loro angolo bar e si era versata un drink.

    Vuoi qualcosa da bere? Gli aveva chiesto.

    "Voglio che tu risponda alla mia domanda, Summer. Avresti

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