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Un futuro da scrivere: Identità Segreta, #5
Un futuro da scrivere: Identità Segreta, #5
Un futuro da scrivere: Identità Segreta, #5
E-book222 pagine2 ore

Un futuro da scrivere: Identità Segreta, #5

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Info su questo ebook

Conrad e Leslie hanno finalmente annunciato il loro fidanzamento al mondo intero. Le riprese per il film ispirato al primo libro di Leslie sono iniziate, con Conrad attore protagonista. Sembra che tutto proceda alla perfezione, ma le cose non stanno proprio così.

Nuvole nere e minacciose, infatti, si addensano all'orizzonte. Kyra, la ex moglie di Conrad, annuncia la pubblicazione di un libro contenente tutti i dettagli della sua vita matrimoniale, compresi quelli mai accaduti. Come se non bastasse, ha anche assunto Jedidiah Lockwood, l'agente più squallido del settore, per promuovere l'accozzaglia di bugie ed invenzioni contenuta nel libro.

Contemporaneamente, uno studio rivale è interessato all'acquisizione dei diritti cinematografici degli altri libri della serie scritta da Leslie, ma questo rischia di compromettere le riprese già iniziate.

Nel frattempo, Leslie e Conrad dovrebbero concentrarsi sull'organizzazione del matrimonio, complicata dalle loro differenti opinioni sul grande giorno.

Riusciranno a risolvere i problemi, se intorno a loro la situazione sembra peggiorare ogni minuto che passa?

I loro progetti si realizzeranno o rimarranno per sempre incompiuti?

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita12 apr 2020
ISBN9781071539224
Un futuro da scrivere: Identità Segreta, #5
Autore

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Anteprima del libro

    Un futuro da scrivere - Lexy Timms

    Capitolo 1

    Alla torre Eiffel!

    Il gruppo rispose, urlando, Sì! con un entusiasmo invidiabile. Tutti sollevarono le mani in aria, agitandole, e si diressero ai posti assegnati. Leslie scosse la testa. Chi avrebbe mai detto che la gente del mondo del cinema si entusiasmasse tanto facilmente? A quel punto, ci si sarebbe aspettati che l’entusiasmo fosse ormai scemato, ma non era affatto così. Lei non riusciva a capirlo, ma non poteva dire di non esserne contagiata. Era come vivere in una favola ed il fatto di conoscerne i retroscena non le aveva rovinato la meraviglia provata fino a quel momento.

    Le luci di Parigi erano splendide.

    Alzò il viso per poterle guardare meglio. Era la sua favola, quella. Il suo sogno. Un sogno che riviveva ogni singolo giorno. Quasi non ci credeva. Tre anni prima, la sua vita perfetta, da scrittrice che viveva a San Francisco, era stata distrutta dalla scoperta che il marito, Michael, aveva un tumore in fase terminale. La consapevolezza che una malattia devastante e crudele come quella potesse colpire un ragazzo giovane come Michael aveva sconvolto entrambi. La vita di lui era appena iniziata e, spinto dall’intraprendenza della giovane età, aveva deciso di combattere con tutte le sue forze. L’anno seguente era stato un tremendo susseguirsi di speranze infrante. Leslie aveva pensato di non poter sprofondare più in basso di allora, ma la vita l’aveva smentita presto. Quel tipo di consapevolezza era pericolosa proprio per questo. Poco dopo, infatti, il baratro si era aperto ulteriormente nel momento in cui lei aveva dovuto seppellire l’amore della sua vita. All’epoca era convinta di aver sotterrato anche il suo cuore.

    Non molto tempo dopo, però, Leslie si era trasferita a New York, una città in cui sognava di tornare da quando era giovanissima e, ancora, non conosceva gli orrori che la vita poteva riservare. Aveva pensato che trasferirsi in un posto in cui da giovane aveva sognato tanto l’avrebbe aiutata, ma non era stato così. La sua esistenza era rimasta oscura, illuminata esclusivamente dalla luce del lavoro. Aveva scritto un bestseller dietro l’altro con lo pseudonimo di Evelyn Frock. Aveva affrontato il dolore in quel modo.

    La sua vita era rimasta la stessa per un lungo periodo. Poi, però, le cose erano lentamente cambiate. Amber e Josie, le ragazze che condividevano un appartamento sul suo stesso piano, l’avevano coinvolta in un’amicizia che non aveva cercato, ma per cui sarebbe sempre stata infinitamente grata. A loro, aveva raccontato della sua identità segreta. Subito dopo quella rivelazione, erano partite tutte insieme. Leslie le aveva portate in vacanza ai Caraibi e lì le vite di tutte loro erano cambiate per sempre.

    Durante quell’improbabile viaggio, Leslie aveva incontrato lo splendido, da poco single, Conrad Dane, protagonista della famosissima serie TV Light Against Bite. L’incontro casuale si era trasformato ben presto in una relazione seria e, finalmente e miracolosamente, la tristezza che l’aveva accompagnata dalla morte di Michael aveva iniziato ad affievolirsi. Poco dopo, il mondo intero aveva scoperto la vera identità dietro lo pseudonimo di Evelyn Frock. Era stato inevitabile. Leslie, allora, aveva assunto Amber come addetto stampa e Josie come assistente personale. Quando i diritti cinematografici per i primi cinque libri della serie erano stati venduti, le era stato chiesto di collaborare alla stesura della sceneggiatura per il primo film. Come se la sua stessa vita fosse diventata un film, Conrad aveva ottenuto la parte del protagonista maschile, Chase Renfrow. Aveva fatto anche un’altra cosa, le aveva chiesto di sposarlo. Dopo la fine delle riprese della serie, erano andati a Parigi per girare le scene finali del film Black is Knight. Avrebbero iniziato girando le ultime scene, come succedeva spesso nei film. Il tempo era relativo, in quel mondo, poteva muoversi in ogni direzione a velocità differenti. Chiunque non vi fosse abituato avrebbe potuto restarne deluso.

    Leslie era una di quelle persone, motivo per cui scosse la testa. Non aveva alcun senso, per lei, girare le scene senza seguire l’ordine cronologico degli eventi nonostante sapesse che ci fossero dei validi motivi pratici per farlo. Avrebbero dovuto girare le scene a Parigi prima che arrivassero orde di turisti a visitare la città. C’erano tanti aspetti da considerare, come Leslie aveva scoperto presto. Per questo motivo, il tempo a loro disposizione, a Parigi, per girare tutte le scene, era ristretto. Se avessero dimenticato qualcosa, avrebbero dovuto girare in studio. Un’ipotesi che non la soddisfaceva affatto. Entro certi limiti, lei preferiva che tutto fosse il più reale possibile.

    Un ragazzo arruffato, ma comunque stupendo, la raggiunse di corsa con un’espressione preoccupata sul volto. Le pagine che hai chiesto. Ho cambiato la battuta, adesso è coerente con la situazione politica attuale senza essere troppo specifica, come mi hai chiesto tu. Ho aggiunto un altro paio di battute, nel caso in cui dovessero esserci altre novità e avessimo bisogno di cambiarle in corsa. Mi dai una mano?

    Era Beau Brenner, lo sceneggiatore scelto da Leslie per tradurre in un copione la storia che lei aveva scritto. Era divorziato, dolce, divertente ed incredibilmente bravo nel suo lavoro. Usciva con Amber. Lui la considerava una specie di terapia o almeno così diceva. Da quello che le aveva raccontato, tutte le donne con cui era uscito, compresa quella che aveva sposato, erano un po’ matte. Il tipo di follia su cui si giravano dei film. Amber era la prima che non si portava dietro un enorme bagaglio di drammi. Fino a quel momento, la loro conoscenza era andata molto bene, con grande felicità di tutti. A Leslie lui piaceva, quindi si augurava che le cose funzionassero tra di loro. Da quando lei stessa aveva ritrovato l’amore, sperava che succedesse anche alle persone alle quali teneva di più.

    Gli sorrise ed allungò una mano per prendere i fogli che le stava porgendo. Certo. Vediamo. Leslie lesse le battute, ridacchiando. Vanno bene, rise, indicando la pagina e guardando Beau con aria d’approvazione, questa è molto divertente. La lascerei così, ma sistemerei meglio le altre due.

    Possiamo cambiarle, migliorarle. Trovare dei potenziali tormentoni. Questo film potrebbe diventare il primo di una lunga serie di film d’azione con protagoniste femminili. Noi ce lo auguriamo, se non altro, giusto?

    Leslie si strinse nelle spalle. Non saprei. L’idea è magnifica, ma non credo che questo film darà inizio ad un filone. È più un giallo che un film d’azione.

    Dovresti dirlo al reparto pubblicità, le rispose con nonchalance, prendendo una sedia e sistemandola accanto a lei. Leslie si limitò ad un’alzata di spalle, di nuovo. Non aveva alcuna intenzione di parlarne con loro.

    Tiffany Black deve impedire ai cattivi di far saltare in aria la Torre Eiffel, giusto? Chiese Millie Wainwright, l’assistente personale transgender di Conrad, avvicinandosi con un tablet in mano. A me sembra che gli elementi per un film d’azione ci siano. Uno con protagonista una donna tosta e coraggiosa.

    Esatto, proverà ad impedirlo, ma soltanto perché ha scoperto del tutto casualmente i piani dei terroristi mentre cercava il conte Marmat. È un giallo, insistette Leslie.

    Eppure eccoci qui, pronti a sistemare delle finte bombe sulla torre Eiffel mentre il tuo fidanzato aspetta che arrivi Tiffany Black a salvarlo, le fece notare Beau con un’alzata di spalle.

    Lo farà perché ho creato un’eroina fantastica. E le esplosioni non saranno sulla torre Eiffel, ma intorno, puntualizzò Leslie.

    Aspetta, ci sono. Beau prese una matita ed iniziò ad annotare qualcosa sul copione. Come sempre, per lui, l’ispirazione arrivava nei momenti più disparati, stimolata da eventi e conversazioni che non avrebbero avuto lo stesso effetto su chiunque altro. Fortunatamente lui non era come tutti gli altri. Non nel suo lavoro, almeno.

    Le due esplosioni non si verificheranno sulla torre perché Tiffany riuscirà a lanciare gli esplosivi oltre le inferriate. In questo modo, il simbolo di Parigi nel mondo non verrà danneggiato. Sarà la cosa migliore per tutti. Ci saranno le esplosioni, ma eviteremo i danni sia nel film che nella vita reale, disse Millie, sedendosi accanto a Beau.

    Continueremo a dire ‘facciamo saltare in aria la torre Eiffel’, però, vero? Chiese Leslie, sollevando il sopracciglio in un accenno di espressione accigliata.

    Certo. Beau annuì senza guardarla. Tenne gli occhi fissi sui fogli che aveva davanti.

    Bene. Lo immaginavo. A proposito di questo, forse avrei dovuto chiederlo prima, ma si sono assicurati che la cosa non salti davvero per aria?

    La ‘cosa’?

    Sì. La cosa. La torre Eiffel. Nel libro resta in piedi, continuò Leslie. Poteva sembrare una domanda sciocca, ma per lei non c’era niente di scontato, in quel mondo del tutto nuovo, neanche le cose che avrebbero potuto sembrare ovvie.

    Millie si alzò. Vado, anche se non vorrei. Mi aspettano delle email che ho rimandato fin troppo.

    Grazie, Mel, le disse Leslie, sinceramente grata, sporgendosi oltre Beau mentre parlava. Bravo, Beau, mi piace questa! La useremo sicuramente.

    Amber li raggiunse con un’espressione imperscrutabile sul volto. Li osservò per un momento, poi si schiarì la gola, esitò e, infine, iniziò a parlare con una certa riluttanza.

    Ok, lo dico e basta.

    Che cosa? Le chiese Beau, provando a concentrarsi su di lei.

    Dipende. Vuoi prima la buona o la cattiva notizia? Scegli tu.

    Ahi, Josie comparve alle spalle dell’amica. La curiosità era dipinta sul suo volto. Sembra interessante. Ho delle novità anche io, ma non importanti come le sue.

    Leslie alzò un dito, scrisse qualcosa sul copione che aveva davanti e restituì le pagine a Beau. Lui lesse e rise.

    Bella questa, mi piace, commentò con approvazione.

    Lavora alle altre mentre io mi occupo di tutte queste novità. Va bene? Gli chiese e, quando lui le assicurò che l’avrebbe fatto, gli rivolse un cenno d’approvazione. Poi, si girò ed indicò Josie. Prima tu. Iniziamo dalle notizie neutre.

    D’accordo. La giuria che si occupa di stilare la classifica delle cinquanta donne più potenti dell’industria cinematografica mi ha chiesto di utilizzare una tua foto scattata ai Golden Globes. Andrebbe bene anche una foto degli Emmy, per loro. Ne hanno bisogno per la lista, visto che non hai avuto il tempo per scattarne una apposita.

    Certo, le rispose Leslie con una certa sorpresa, la stessa che provava sempre quando si ritrovava in situazioni simili. Per me va bene.

    Quale delle due?

    Non ero finita nella lista delle meglio vestite, in una di quelle occasioni?

    Amber fece capolino da dietro Josie. Sì, ma niente di importante.

    Sì, confermò dolcemente Josie, ignorando il commento dell’altra, per il look dei Golden Globe.

    È il migliore?

    Leslie guardò entrambe, in attesa, augurandosi che le dessero una risposta sincera. Lei non si sentiva affatto in grado di giudicare il suo stesso aspetto. Non aveva avuto alcun potere decisionale su quei look, se n’era occupata la sua eccentrica stilista. Era la prima volta che partecipava ad eventi del genere e l’aveva fatto soltanto per sostenere Conrad. Lui e la serie erano stati nominati in diverse categorie e lei l’aveva accompagnato per supportarlo. Light Against Bite non aveva vinto, a differenza di Conrad. Lui si era aggiudicato il premio come miglior attore protagonista sia ai Golden Globe che agli Emmy.

    Sì, le assicurò Josie, annuendo energicamente.

    Leslie si strinse nelle spalle, sollevata. Bene, fantastico. Possono usare quella, allora. Mi fido del tuo giudizio.

    Perfetto. Josie annotò la decisione, picchiettando furiosamente le dita sul tablet.

    Dovremmo alternarci, si intromise Amber, mordicchiandosi le unghie con espressione sempre più preoccupata sul volto.

    Josie alzò gli occhi dallo schermo e la guardò divertita. Leslie ha deciso così, sto facendo quello che mi ha chiesto lei.

    Lo so, ma adesso stai prendendo appunti. Potrei parlare con lei mentre tu scrivi.

    Sul serio? Josie guardò Leslie sinceramente sorpresa.

    Io ne resto fuori, disse lei, con una piccola smorfia, cercando di non guardare entrambe. Le due amiche discutevano spesso e Leslie non voleva farsi coinvolgere dai loro battibecchi.

    Non mi avete chiesto la mia opinione, ma per me Amber ha ragione. Si intromise Beau, continuando a guardare i fogli che aveva davanti a sé. Per quel che vale.

    Non mi sorprende, ribatté Josie con un espressione severa. È normale che per te abbia ragione lei, visto che viene a letto con te.

    Le sarò sempre grato per questo, le disse, con una serietà tale che a Leslie venne da ridere nonostante il momento di tensione. Amber era una dea di origini scandinave. Era nata in Nebraska, ma si era trasferita a New York non appena aveva compiuto diciotto anni. Da allora era diventata una vera ragazza di città. Era di una bellezza che, secondo Leslie, apparteneva esclusivamente alle newyorchesi.

    Prego, tesoro. Amber gli sorrise e lo guardò con una tenerezza che avrebbe fatto male al cuore di Leslie se lei non fosse stata altrettanto felice.

    Josie si parò di fronte ad Amber, alzando gli occhi al cielo con una teatralità che le avrebbe assicurato un ruolo in una sitcom sugli adolescenti. Un’altra cosa. Grant ha chiamato.

    Non è importante, commentò Amber, alzando anche lei gli occhi al cielo. Si spostò per mettersi davanti a Josie e coprirla come meglio poteva con il suo corpo esile, ma atletico. Josie sgomitò per riconquistarsi il suo posto in prima fila, con un’espressione disgustata sul viso.

    Scusa, ma il suo agente letterario è molto importante, in realtà. Se l’avessi dimenticato, come sembrerebbe, era una scrittrice prima di diventare tutto questo. La telefonata di Grant è importante. Ha chiamato per dire di aver ricevuto un’offerta per la seconda serie di libri. Qualcuno è interessato ad acquisire il diritto d’opzione.

    Leslie smise immediatamente di ridere. Ad essere sincera non aveva prestato molta attenzione alla diatriba tra le due amiche. Bisticciavano così spesso che, ormai, lei neanche ci faceva più caso, soprattutto perché aveva molte altre cose a cui pensare. Adesso, però, era tutta orecchi.

    Davvero? Ha detto proprio così?

    Sì, le rispose compiaciuta. La reazione di Leslie le aveva dato una certa soddisfazione. Era una prova del fatto che la telefonata di Grant fosse effettivamente importante, anche se non c’era stata una conferma verbale di ciò.

    È incredibile. Non abbiamo ancora finito di girare questo film. Perché qualcuno dovrebbe interessarsi alla serie successiva quando non si sa neanche se questa avrà successo?

    Perché ti sto facendo un’ottima pubblicità, Leslie, le fece notare Amber, con voce smielata, parandosi nuovamente di fronte all’amica. Si parla molto, e bene, della produzione di questo film. Il cast che ci sta lavorando è di gran qualità. Per questi motivi, gli studi di produzione sono interessati praticamente a tutti gli altri libri. Molto interessati, direi.

    Josie riprese posizione davanti all’altra, evidentemente infastidita. Non alzò nuovamente gli occhi al cielo e non guardò Amber, anche se Leslie era sicura che morisse dalla voglia di farlo.

    "Sì, come dice lei. Grant vuole parlarne con te. Vorrebbe vendere i diritti ad un prezzo altissimo o, addirittura, aprire un’asta. Sta a te decidere.

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