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Amore In Camice - Parte 3: Amore in Camice
Amore In Camice - Parte 3: Amore in Camice
Amore In Camice - Parte 3: Amore in Camice
E-book156 pagine2 ore

Amore In Camice - Parte 3: Amore in Camice

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Info su questo ebook

Charity sta vivendo la sua vita e il Dottor Elijah Bennet si sta dimostrando una tentazione cui è incapace di resistere.

Quando il gala per il compleanno di suo padre si avvicina, Charity cerca in tutti i modi di dimostrargli quanto valga e che la sua scelta di abbandonare la scuola di medicina non sia stata un errore. 

La relazione con Elijah è continuamente messa a dura prova, nonostante i suoi sentimenti per lui continuino a crescere.

L'amore riuscirà a trionfare? O la vita di Charity verrà stravolta da eventi imprevedibili? 

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita22 ago 2018
ISBN9781507137390
Amore In Camice - Parte 3: Amore in Camice
Autore

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Anteprima del libro

    Amore In Camice - Parte 3 - Lexy Timms

    Indice

    Capitolo 1..............................................................6

    Capitolo 2............................................................10

    Capitolo 3............................................................18

    Capitolo 4............................................................24

    Capitolo 5............................................................37

    Capitolo 6............................................................49

    Capitolo 7............................................................57

    Capitolo 8............................................................66

    Capitolo 9............................................................74

    Capitolo 10..........................................................81

    Capitolo 11..........................................................84

    Capitolo 12..........................................................94

    Capitolo 13.......................................................102

    Capitolo 14.......................................................113

    Capitolo 15.......................................................119

    Capitolo 17.......................................................133

    Capitolo 18.......................................................145

    Nota dell’Autrice:...........................................159

    Altri romanzi di Lexy Timms.......................161

    Capitolo 1

    ––––––––

    «Buonanotte, Scott. Grazie per avermi invitato.» Elijah strinse la mano del padre di Charity, poi si voltò a guardarla. «Sicura che non ti dispiaccia darmi un passaggio? Posso prendere un taxi.» Rimasero davanti alla porta di casa sua, ancora aperta, mentre suo padre restò dentro.

    Charity fissò il bellissimo dottore in piedi sulle scale di casa. Un’ora prima le aveva fatto una promessa: Non sono perfetto, ma se lasci che ti ami, giurò che lo farò per come si deve. Si era già pentito di quelle parole? Voleva tanto credergli, ma sembravano essere destinati a strade diverse. Spostò lo sguardo sulla sinistra e osservò suo padre. Anche lui era stato influenzato dallo spirito natalizio e aveva cercato di fare ammenda per gli sbagli del passato? Che cosa sarebbe successo il giorno dompo?

    Entrambi gli uomini la guardarono, aspettando che facesse o dicesse qualcosa. Oh cavolo! Aspettavano che rispondesse alla domanda di Elijah. «Posso darti un passaggio, non c’è problema.»

    A dire il vero non sapeva dove vivesse, e non aveva intenzione di chiederlo davanti a suo padre.

    «Domani lavorerò tutta la mattina, Charity, ma dovrei finire intorno alle quattro o le cinque.» Suo padre spostò il peso sui piedi, giocando con qualcosa dentro le tasche dei pantaloni. «Sarò a casa, se ti va di passare. O devi ripartire domani?»

    Non gli aveva comprato un regalo. Quella realizzazione le fece spalancare gli occhi. «Riparto il ventisei. Incontrerò l’appaltatore per il tuo gala di mattina, e poi tornerò a casa. Potrei cucinare qualcosa con gli avanzi di oggi.» Perché si stava proponendo di farlo? Non sopportava l’imbarazzo tra di loro e adesso voleva organizzare un’altra cena? Scosse la testa.

    «Perché non mi chiami o mi mandi un messaggio domani pomeriggio? Fammi sapere in che reparto ti troverò.»

    «Controllerò io per te, se vuoi.» Elijah si appoggiò allo stipite della porta. «Sono di turno anch’io.»

    Scott gli diede una pacca sulla spalla. «Verrai anche tu, è tutto sistemato.»

    Charity aggiunse un "vedremo" nella sua testa. Quando si mosse, i suoi fianchi scontrarono quelli di Elijah, inviandole dei brividi lungo la schiena. Era di fronte a suo padre, insicura se abbracciarlo o stringergli la mano. Potevano avere avuto la loro prima vera conversazione in dieci anni, ma l’imbarazzo che provava non era stato cancellato. «Ci sentiamo domani, papà.»

    Lui annuì, non aprendo le braccia o offrendole la mano. «Grazie ancora per la cena.» Fece un passo indietro, contemporaneamente a Charity. La vicinanza che aveva sentito prima era scomparsa.

    Elijah lasciò che la porta si chiudesse e andò con Charity verso l’auto a noleggio. Lei la aprì e si diresse verso il lato del guidatore.

    Guidarono in silenzio per alcuni momenti. Quando Charity imboccò la strada principale, lontano da quella in cui era cresciuta, Elijah poggiò la testa sullo schienale e sospirò. «Serata interessante.»

    Charity sorrise, guardandolo con la coda dell’occhio. «Puoi dirlo forte.»

    Lui premette la sua calda mano sul suo ginocchio. «La cena è stata fantastica e tu deliziosa.»

    Lei rise. «Intendi il contrario, giusto? Devi essere stanco.»

    «A dire il vero, mi sento pimpante.» Ridacchiò. «E volevo dire quello che ho detto. Tu sei deliziosa, e fantastica e bellissima e mi sei mancata.» Percorse la sua coscia con le dita. «Comunque, hai veramente intenzione di lasciarmi a casa?» Si avvicinò e sfiorò il suo orecchio con le labbra.

    Lei prese un respiro profondo e avvicinò leggermente la testa alle sue labbra. «Non ero sicura...» Imboccò l’autostrada.

    «Vuoi rimanere per un pigiama party?» Si voltò e ridacchiò, sentendosi improvvisamente una ragazzina. Le sue parole le fecero venire i brividi lungo la schiena e nel basso ventre.

    «C’è soltanto un problema.» Tornò a sedersi.

    Il formicolio si fermò. Oh no... «Cosa?»

    Guardò fuori dal finestrino. «Stiamo andando nella direzione sbagliata. Casa mia è a sud, non nord.»

    Lo guardò con aria scherzosa. «Perché non me lo hai detto?»

    «Non lo hai chiesto.»

    «Quanti anni hai?» Scosse la testa e imboccò l’uscita seguente.

    «Abbastanza grande da andare a casa con te. O vice versa. Possiamo andare al tuo hotel, se preferisci.»

    «Lo dici adesso. Andiamo da te. Tu hai visto casa mia.» Faceva schifo a flirtare e voleva veramente farlo con lui. Si diresse nuovamente verso casa di suo padre.

    «Vuoi accelerare allora? Sto per trasformarmi nell’Elijah ragazzino che ti pregherà di accostare per darci dentro nel sedile posteriore.»

    «La Charity ragazzina non lo avrebbe mai fatto. Non ero quel tipo di ragazza.»

    Lui fece un verso. «È un peccato.»

    «Non proprio.» Abbassò le sopracciglia e lo guardò innocentemente. «Adesso ho tutta questa energia che ha bisogno di essere sfogata dopo anni di attese.»

    «Premi l’acceleratore, ragazza.» Batté le mani. «Andiamo! Prendi la terza uscita. Casa mia è a cinque minuti da quella di tuo padre. Scommetto che puoi farcela in tre.»

    Capitolo 2

    «Hai una casa adorabile.» Finse di guardarsi intorno mentre lui accendeva le luci. L’abitazione era moderna, completamente diversa da quella in Nuova Zelanda. Era di dimensioni accettabili per New York, aveva colori caldi, e tutto era di legno scuro e pelle, tipica tana da scapolo. Non le importava molto dei dettagli al momento; era più interessata a lui e al pensiero di quello che avrebbero potuto fare tra non molto. Tremò e s’inumidì il labbro con la lingua.

    «Sul serio?» Inarcò un sopracciglio e piegò leggermente la testa di lato. «È piuttosto semplice. L’ho comprata appena sono arrivato, doveva essere una sistemazione temporanea, ma non ho avuto tempo di pensare a trasferirmi.» Si avvicinò e le cinse la vita, mettendo le mani sul suo didietro e avvicinandola a sé.

    Poteva sentire la sua erezione contro di lei. Contribuiva a lanciare la concentrazione fuori dalla finestra, eccetto per quello che stavano per fare. Quanto tempo era passato? Quasi un’eternità? Aveva intenzione di creare questa calda e magnetica sensazione tra di loro molto più spesso.

    Le sue labbra trovarono il suo collo, e il suo caldo alito le sfiorò la pelle. Chiuse gli occhi e gemette. Dov’erano adesso? Il salone? Cucina? Deglutì e cercò di concentrarsi mentre le mani di Elijah stuzzicarono i suoi seni fino a quando s’indurirono per il desiderio. Volevano la sua bocca su di loro. Charity cercò di seppellire le dita tra i soffici, corti capelli di Elijah. Amava la sensazione che le facevano provare quando si arricciavano.

    Una calda mano scivolò sotto il suo vestito, sfiorandole la gamba. Quando tracciò con le dita la pelle del suo interno coscia, si morse il labbro per evitare di urlare. Si rese conto che non sarebbero arrivati alla stanza da letto. Almeno non a questo round.

    Le labbra di Elijah stuzzicarono le sue con un bacio sensuale.

    Allontanò immediatamente la mano quando arrivò all’osso iliaco. «Niente mutandine?» sussurrò.

    Lei ridacchiò, nonostante l’intensità del momento. «Mutandine?»

    Ricambiò il suo sorriso. «Scusa, slip? È un bene che non ne fossi a conoscenza durante la cena. Non ce l’avrei mai fatta.»

    Non lo fece apposta, ma un brivido di piacere la fece sussultare. Attirò il volto di Elijah contro il suo e le loro si scontrarono. Le loro lingue cominciarono a lottare. I loro movimenti divennero scoordinati.

    Lei fece un passo indietro e premette una mano contro il suo petto per impedirgli di raggiungerla. Aveva bisogno di usare entrambe le mani. «Non ti muovere.» Era senza fiato. I sodi muscoli di Elijah tremarono sotto il suo tocco, ma rimase dov’era, le braccia lungo i fianchi. Notò le sue mani chiudersi e aprirsi.

    Si morse il labbro inferiore e lentamente si avvicinò ai bottoni della sua camicia.

    Li aprì, dirigendosi sempre più in basso. Le sue fredde mani assorbirono il calore del suo petto non appena le fece scivolare sotto la camicia. Lo guardò negli occhi.

    Lui incrociò il suo sguardo, e la fissò. Bruciava di desiderio, mostrandole esattamente quanto la volesse. Lei sorrise, sicura che la sensazione di potere che sentiva di avere su Elijah in quel momento, esistesse soltanto nella sua immaginazione, anche se la eccitava come niente prima d’ora.

    Continuò a studiarla mentre le sue mani scivolavano sotto il suo vestito e tracciavano la curva della sua coscia. Lei tremò e si dovette sforzare per evitare di gettare la testa indietro e chiudere gli occhi.

    Le dita di Elijah afferrarono il suo fianco e l’attirò a sé. Lei non si oppose. Affamata, lo baciò prima di stringere la prova della sua eccitazione. La sua durezza e forza pregavano di essere liberate.

    Fu consumata dal piacere delle sue labbra e delle sue dita contro la sua pelle. Le circondò la vita e afferrò nuovamente il suo didietro, sollevandola.

    Lei avvolse le gambe attorno ai suoi fianchi. A ogni passo, poteva sentire la sua erezione premere contro il sottile tessuto che li separava. Brividi di piacere la pervasero.

    Si fermò un momento, prendendo qualcosa dietro di lei. Charity sentì un fruscio alle sue spalle e, un secondo dopo, la stanza fu illuminata da luci lampeggianti.

    Sentì il calore contro la schiena e un brivido di piacere la percorse.

    Nello stesso momento in cui si rese conto di aver acceso il camino, la adagiò sul pavimento. Un bellissimo, morbido tappeto le solleticava la pelle. Lui si sedette e tolse la camicia. Il riflesso del fuoco sul suo petto catturò l’attenzione di Charity. Era stupefatta. È bellissimo. Uno di quei corpi che vedi nei film e per

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