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Fotogrammi di un amore: Harmony Destiny
Fotogrammi di un amore: Harmony Destiny
Fotogrammi di un amore: Harmony Destiny
E-book138 pagine2 ore

Fotogrammi di un amore: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

È sul set della soap opera in cui recita che Isabelle Gray rincontra Michael Traynor: ancora più bello, più sexy, più tentatore di dieci anni prima, quando lei, giovane e ingenua, aveva perso la testa per lui, ci era finita a letto e infine era stata piantata in asso. Adesso, però, Isabelle è una donna in tutti i sensi, con tante responsabilità sulle spalle e troppa paura per rischiare ancora. Per fortuna, i personaggi che interpretano si odiano e quindi non si corre il rischio di scene imbarazzanti. Finché, per esigenze di copione...
LinguaItaliano
Data di uscita9 giu 2017
ISBN9788858967263
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    Anteprima del libro

    Fotogrammi di un amore - Kristin James

    successivo.

    1

    Non pensava che lo avrebbe mai più rivisto in vita sua.

    Eppure lui era lì, che stava varcando la soglia insieme a Danny Archer e Carol Nieman, tutti e tre sorridenti in modo sardonico, intenti a parlare in quell'atteggiamento spensierato e carico di autocompiacimento che lasciava presagire la recente conclusione di un accordo.

    A Isabelle si serrò completamente lo stomaco. Si sarebbe voluta girare e scappare via, ma non poté fare altro che rimanere dov'era a osservarli attraversare il set avanzando verso di lei e il resto del cast.

    Riconobbe subito Michael, nonostante fossero passati più di dieci anni da quando l'aveva visto per l'ultima volta. Camminava in quel suo modo intensamente mascolino e sciolto, come fosse un animale in cerca di preda. Il suo corpo era ancora asciutto e potente come un tempo. E il sorriso scintillante che sfoderava era più affascinante che mai. Il fascino, dopotutto, non gli faceva difetto, pensò amaramente Isabelle.

    «Curtis Townsend» mormorò sardonicamente accanto a lei Phil Ridley.

    «Cosa?» Isabelle diede un'occhiata a Phil, confusa.

    Phil fece un cenno in direzione del produttore, dell'aiuto produttore e dell'uomo che si trovava fra di loro, che veniva ostentato dai primi due quasi fosse un preziosissimo bottino di guerra. «Scommetto che prenderà la parte di Curtis Townsend. Sai, il fratello del quale continuano a parlare.»

    «Oh.» I recenti copioni erano stati pieni di riferimenti al fratello di Mark Townsend, per l'appunto Curtis, un personaggio che aveva abbandonato lo show anni prima. Si era fatto un gran chiacchierare sulla possibilità che quel personaggio facesse la sua ricomparsa.

    Lo stomaco di Isabelle si serrò ulteriormente. Non poteva certo essere così. Di sicuro non era condannata ad avere costantemente attorno a sé Michael Traynor, a ritrovarsi con lui nello stesso studio dodici ore al giorno, a vederlo nella sala riservata agli attori, a incrociarlo lungo il corridoio, e perfino a fare le prove e recitare di fronte a lui sul set! Il panico la pervase. Sapeva che non avrebbe potuto sopportarlo.

    «Ehi, gente!» Danny Archer prese la parola in mezzo a un silenzio pieno di attesa, sorridendo al cast e alla troupe. Adorava vederli pendere tutti quanti dalle sue labbra. «C'è qualcuno che mi piacerebbe presentarvi. Il suo nome è Michael Traynor.» Il suo ghigno si ampliò e l'uomo fece una risatina gioviale. «Un nome che sono certo avrete già sentito tutti quanti. Sono orgoglioso di annunciarvi che siamo riusciti a strapparlo a New York e a quell'altra telenovela, che non nominerò nemmeno.» Fece una pausa per dare spazio a un educato mormorio di ammirazione. «A partire dalla prossima settimana, sarà lui il nostro nuovo Curtis Townsend!»

    Phil lanciò a Isabelle un'occhiata maliziosa, inarcando entrambe le sopracciglia. Come poteva accadere una cosa simile? Isabelle aveva pensato che Michael sarebbe rimasto a New York, vincolato dalla sua popolarità in La Strada per il Paradiso. Aveva sconsideratamente creduto che non lo avrebbe mai più rivisto, che non avrebbe mai dovuto affrontare il passato che c'era stato fra di loro.

    «Permettimi di presentarti i tuoi colleghi del cast, Michael» continuò Danny, prendendolo sottobraccio per pilotarlo attorno. «Naturalmente, conosci già Lena.»

    Michael sorrise alla ragazza, allungando il braccio per stringerle la mano. «Sì. Grazie per aver recitato con me nel provino.»

    Lena sorrise a sua volta, in modo sdolcinato. «È stato un piacere per me.» Ovviamente Michael non aveva perso nemmeno un briciolo del suo fascino, pensò acidamente Isabelle.

    «Questo è Paul Kusorka. Recita il ruolo di Chase Manning. E poi abbiamo Vivian Blair...»

    Stavano procedendo per ordine, e si avvicinavano sempre più a lei. Isabelle sapeva che avrebbe dovuto incontrare Michael, prima o poi, così si fece coraggio. Non doveva fargli capire quanto la sconvolgeva il rivederlo. Non gli avrebbe permesso di esercitare il suo potere su di lei. Non gli avrebbe dato una simile soddisfazione.

    E poi una domanda le si insinuò di colpo in testa. L'avrebbe riconosciuta? Si sarebbe ricordato di lei? Dopotutto, erano passati dieci anni ed era ben conscia che quell'estate era stata molto meno importante per lui di quanto non lo fosse stata per lei. Naturalmente sarebbe stato un sollievo se l'avesse guardata senza riconoscerla, rivolgendole una delle occhiate seducenti che riservava a ogni nuova potenziale conquista... ma sarebbe stato anche tremendamente umiliante. Una dolorosa conferma del fatto che non era stata niente più di un'avventura estiva per lui, che doveva averla dimenticata già al suo rientro a New York.

    Isabelle sollevò il mento, assumendo un'espressione distaccata. Che la ricordasse o meno, era determinata a non permettere al proprio volto di riflettere alcuna reazione. Sarebbe stata fredda, distante e impassibile.

    Ormai Danny e Michael erano vicino e stavano scambiando quattro chiacchiere con Lyle Gordon, il regista. Isabelle attese, sfregandosi le mani sudate nella gonna.

    Michael distolse lo sguardo da Lyle e i suoi occhi si spostarono su Phil e quindi su Isabelle. Quest'ultima avvertì tutta la forza del suo magnetico sguardo azzurro. Non fu facile mascherare l'istintivo brivido che la percorse. Dio, quanto era bello!

    Nemmeno i lontani ricordi l'avevano preparata al potere del suo fascino. Era più vecchio adesso, e i folti capelli neri erano più corti e acconciati in modo più convenzionale, come si addiceva allo stimatissimo dottore che era Curtis Townsend. Ma le piccole rughe sul suo volto non facevano che conferirgli un'aria vissuta e qualche chilo in più aveva smussato certe spigolosità del suo viso. Nei suoi occhi invece brillava la solita luce predatoria, forse leggermente stemperata dall'esperienza e dalla saggezza acquisita nel corso degli anni.

    Non c'era traccia su quel volto della sorpresa che Isabelle aveva avvertito quando l'aveva visto mettere piede nella sala. Ma non c'era nemmeno vacuità. L'aveva riconosciuta e, probabilmente, sapeva che l'avrebbe trovata lì. Ovviamente, non faceva alcuna differenza per Michael che lei facesse parte dello show. D'altronde, non vedeva perché mai avrebbe dovuto aspettarsi che ne facesse. Un breve flirt estivo di tanti anni prima non doveva certo creargli particolari problemi di coscienza.

    Ormai le erano giunti di fronte, e Danny stava pronunciando il suo nome. Isabelle si sforzò di sorridere e tese la mano a Michael. Si sentiva così rigida, pensò, che non si sarebbe stupita se nelle guance le si fossero aperte delle crepe.

    «Ciao.»

    «Ciao a te, Isabelle.»

    «Vi conoscete?» chiese Archer decisamente sorpreso.

    «Sì. Ci conosciamo.» Michael abbozzò un sorriso, guardando Isabelle negli occhi. La sua mano calda si era richiusa attorno a quella di lei che, subito, si rese conto di ricordare ancora esattamente la sensazione che le dava il contatto con quella pelle.

    «Ci siamo incontrati molto tempo fa» spiegò con distacco Isabelle a Danny. «In occasione di una rappresentazione teatrale estiva.» Si girò verso Michael, guardandolo con aria di sfida dritto negli occhi, costringendosi a non notare la loro sconvolgente tonalità di azzurro. «Mi sorprende che tu ti ricordi ancora di me.»

    Le sopracciglia dritte e scure di Michael si inarcarono a quell'affermazione. «Difficilmente avrei potuto scordarti» le disse molto semplicemente.

    Avrebbe tanto desiderato poter ribattere che da parte sua lo aveva dimenticato ma, naturalmente, sarebbe stato troppo maleducato, oltre che falso. Come avrebbe potuto dimenticarlo, quando si ritrovava ogni giorno a fissare il suo volto tutte le volte che guardava sua figlia?

    «Certo che no» concordò Danny, sogghignando. «Chi potrebbe mai dimenticare una donna come te, Isabelle?»

    Lei gli rivolse un sorriso svogliato. «Grazie del complimento, Danny. Spero solo che lo stesso valga per i nostri telespettatori.»

    Dietro a Michael, Carol Nieman rise. «È davvero impossibile che si scordino di te. Sei la cattiva che va di gran lunga per la maggiore, e lo sai benissimo.» Poi lanciò un'occhiata maliziosa a Michael. «Devi sapere che Isabelle è la mangiauomini della nostra serie... vale a dire, Jessica Randall.»

    Michael annuì. «Lo so.»

    «Sì, certo. Al momento sta divorando quello che nel copione è tuo fratello.»

    Michael sorrise debolmente a Isabelle e le lasciò andare la mano. Lei non si era resa conto che aveva continuato a stringergliela fino a quel momento e, improvvisamente, accusò un senso di vuoto.

    «Non vedo l'ora di lavorare con te.»

    «Oh, dubito che gireremo molte scene insieme» replicò lei spigliata, voltandosi per allontanarsi da Michael senza aspettare di vedere la sua espressione.

    Avanzò in mezzo alla folla sempre più numerosa che stazionava sul set, sorridendo e salutando con un cenno del capo diverse persone, sforzandosi di apparire calma e disinteressata, come se stesse semplicemente avviandosi verso il suo camerino. Come se non stesse affatto scappando via.

    Isabelle si chiuse alle spalle la porta del camerino e si lasciò ricadere di peso sulla poltrona davanti allo specchio. Appoggiò i gomiti sul ripiano del tavolino da toeletta e si prese il capo fra le mani.

    Come poteva accadere una cosa simile? Era il tiro più mancino che potesse farle il destino. Da tempo aveva superato il timore di poter un giorno incontrare nuovamente Michael. Erano anni che non pensava a lui... se non in modo fugace e transitorio. E adesso, lui si era materializzato, era lì sul suo stesso set...

    Per un attimo venne colta dal panico e pensò di fuggire, di fare le valigie, di prendere Jenny e di trasferirsi altrove. Poi tirò un lungo respiro e si sforzò di ritrovare la calma. Tutto questo era davvero ridicolo: non poteva sconvolgere la sua vita e ricominciare daccapo semplicemente perché era riapparsa all'improvviso una vecchia fiamma. Perché lui non era niente più di questo, si rammentò subito. Niente più di un vecchio fidanzato. Qualcuno che una volta, per una breve estate, aveva avuto un posto nella sua vita e che adesso non l'aveva più.

    Non era poi il disastro che aveva pensato a prima vista. Altre donne si trovavano a dover fronteggiare di nuovo dei vecchi amanti. Anzi, nel mondo relativamente piccolo degli attori di Los Angeles, certe donne si trovavano a dover lavorare spesso con i loro ex, anche subito dopo la fine di una relazione. Se non altro, lei aveva avuto dieci anni perché le ferite si rimarginassero prima di ritrovarsi a dover affrontare nuovamente Michael.

    Sollevò il capo e si guardò allo specchio. Non le piacque ciò che vide: il solco che aveva in mezzo agli occhi, la piega vulnerabile della bocca, l'ansia

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