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Il tesoro perduto dei templari. La mappa del labirinto
Il tesoro perduto dei templari. La mappa del labirinto
Il tesoro perduto dei templari. La mappa del labirinto
E-book89 pagine1 ora

Il tesoro perduto dei templari. La mappa del labirinto

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Info su questo ebook

Il terzo episodio del romanzo a puntate di G. L. Barone

Le indagini del professor Manuel Cassini

Nella mente di Manuel Cassini stanno lentamente affiorando ricordi incredibili e risposte a tante domande irrisolte. Dopo essere riuscito a sfuggire ai suoi inseguitori, il professore si convince di non avere scelta: se vuole cercare di salvare la propria vita, deve provare a ripercorrere i suoi spostamenti dei giorni precedenti, di cui conserva solo frammenti. Con un'auto a noleggio si reca così a Versailles, dove riesce a sbrogliare almeno parte dell'enigma in cui suo malgrado si trova coinvolto.
Nel frattempo, sia Julia che gli uomini della Qualcon Services sono sulle sue tracce. Braccato, Cassini decide così di tornare in Italia e raggiungere il Cenacolo di Leonardo da Vinci, a Milano. Se c'è un posto che possa aiutarlo a capire perché qualcuno lo sta inseguendo, è senz'altro quello. La tappa successiva è obbligata: sfuggito a un nuovo agguato e ormai sicuro che i suoi studi su Dante e le opere del Rinascimento siano collegati a quanto gli sta accadendo, si dirige verso Roma. Ad aiutarlo, questa volta, un alleato imprevedibile…


G. L. Barone
Nel 2012 ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico con La cospirazione degli Illuminati, rimasto nella top ten degli ebook per oltre 6 mesi.
LinguaItaliano
Data di uscita27 nov 2013
ISBN9788854159754
Il tesoro perduto dei templari. La mappa del labirinto

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    Anteprima del libro

    Il tesoro perduto dei templari. La mappa del labirinto - G. L. Barone

    Indice

    Capitolo 40

    Capitolo 41

    Capitolo 42

    Capitolo 43

    Capitolo 44

    Capitolo 45

    Capitolo 46

    Capitolo 47

    Capitolo 48

    Capitolo 49

    Capitolo 50

    Capitolo 51

    Capitolo 52

    Capitolo 53

    Capitolo 54

    Capitolo 55

    Capitolo 56

    Capitolo 57

    Capitolo 58

    13

    Prima edizione ebook: dicembre 2013

    © 2013 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-5975-4

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Progetto grafico: Sebastiano Barcaroli

    Foto: © Shutterstock.com

    G. L. Barone

    Il tesoro perduto dei templari

    La mappa del labirinto

    Capitolo 40

    Parigi, 2 gennaio. 11:09.

    Di tutte le trentasei alternative, scappare è la migliore. Era un antico proverbio cinese e Cassini, vedendo i suoi occhi a mandorla, doveva averlo preso alla lettera.

    Tanaka sbuffò e spalancò lo sportello dell’auto. Ripose la pistola nella giacca e si fiondò giù per le scale della metropolitana.

    Raggiunto il sottopassaggio si fermò sull’ultimo gradino. Scrutò a destra e a sinistra in cerca di Cassini. Accanto a lui una fila di manifesti con il Vaticano in fiamme dominavano la parete curva della stazione. Sull’ultimo c’era la faccia di Tom Cruise che ammiccava e il titolo del suo nuovo kolossal. Dalla parte opposta si vedeva una fila di distributori automatici di biglietti del metrò, un lungo corridoio a volta e poi una scala mobile che scendeva.

    Poi lo individuò. Era proprio sotto il cartello della linea 1, quello con l’indicazione Château de Vincennes. Stava correndo verso la scala mobile. Tra loro c’erano decine di pendolari e di turisti che occupavano il corridoio.

    Alzò il dito indice in direzione dei suoi uomini e poi riprese a correre.

    Mentre a grandi falcate si muoveva nella stessa direzione del professore, Cassini lo sorprese: si avvicinò ai tornelli che delimitavano la zona di accesso ai treni e, invece di fermarsi, saltò la sbarra con l’agilità di un atleta dei centodieci ostacoli.

    Si udirono delle urla e il giapponese si distrasse per un solo istante, sufficiente però a fargli perdere il contatto visivo con il professore, che nel frattempo si era addentrato nel corridoio di destra.

    Tanaka diede uno spintone a una donna che procedeva lentamente, facendole cadere le borse della spesa. Qualcosa si ruppe e cominciò a rotolare sul pavimento. Dopo un secondo, la sua corsa si bloccò di nuovo, questa volta contro un passeggino: lo vide solo all’ultimo istante e, nel tentativo di evitarlo, inciampò andando a sbattere la testa contro uno dei supporti di ferro delle biglietterie.

    Cassini si voltò di scatto.

    Uno dei suoi inseguitori sembrava si fosse fermato al di là dei tornelli. Immaginava però che non fosse da solo…

    Continuò a correre a perdifiato, infilandosi nell’angusta scala mobile che si inabissava fin nelle viscere della città. Davanti a lui gli altri passeggeri erano immobili, alcuni confabulavano amabilmente, la maggior parte armeggiava con gli smartphone. Cominciò a scendere a piedi. Divorò i gradini a due a due, infilandosi tra la gente e chiedendo permesso. Qualcuno imprecò.

    Poi, improvvisamente, si bloccò. Sotto di lui, sulla scala mobile opposta, quella che risaliva, individuò altri due inseguitori. Erano ancora lontani e forse non l’avevano visto. Loro invece si erano fatti notare perché procedevano a spintoni esattamente nella sua direzione.

    Non aveva scelta, se avesse continuato la discesa sarebbe caduto dritto tra le loro braccia.

    Si fece coraggio e saltò sulla balaustra. Per qualche istante rimase in precario equilibrio tra le due scale mobili. Si aggrappò con le mani a un poster pubblicitario e si buttò sulla scala mobile opposta. In quel punto c’era poca gente. Gettò uno sguardo sotto di lui: i due uomini in abito nero erano a meno di dieci metri. Dovevano averlo certamente notato perché avevano accelerato l’andatura guadagnando terreno.

    Ricominciò a salire, e in pochi istanti fu nuovamente al punto di partenza, in cima alla scala mobile, indeciso sulla direzione da prendere. L’orientale con la voce di Gandalf non c’era, o almeno lui nella confusione non lo vide. Individuò il cartello che segnava la direzione per La Défense e lo seguì.

    Ricominciò a correre. I gradini erano larghi, con un corrimano rosso nel centro. Si catapultò giù per i gradini e quando fu circa a metà, tra le decine di voci ne individuò una: «Si fermi!». Avrebbe giurato che fosse sempre lui, il giapponese affetto da eterocromia. Il suo tono autoritario non lasciava dubbi.

    Cassini non si fermò. Scese fino in fondo e si trovò di fronte ai binari del métro. Trascorsero pochi istanti e tutte le sue paure si materializzarono nel viso trafelato di Tanaka. L’uomo sbucò dalla scala e lo individuò senza difficoltà.

    Sulla banchina non c’era praticamente nessuno e il giapponese era a pochi metri da lui.

    Non aveva scampo… a meno che…

    Sul binario opposto stava arrivando il treno bianco e verde diretto verso la stazione Louvre Rivoli, almeno stando alla grande insegna lampeggiante appesa al soffitto.

    Cassini non si fermò a riflettere.

    Saltò giù dalla banchina e cercò di attraversare le rotaie, intenzionato a correre sull’altro marciapiede. Fece solo qualche passo e dopo poco fu costretto a fermarsi, perché il risvolto dei pantaloni rimase impigliato tra i binari. Diede uno strattone deciso e la

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