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Rimedi naturali per combattere le allergie
Rimedi naturali per combattere le allergie
Rimedi naturali per combattere le allergie
E-book132 pagine1 ora

Rimedi naturali per combattere le allergie

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Info su questo ebook

I fattori scatenanti e come risolverle

I consigli per vivere al meglio in ogni stagione dell’anno

Le allergie sono l’espressione di uno squilibrio interno che risponde a molteplici cause. Ogni persona che soffre di una crisi allergica, sia essa permanente o temporanea, intensa o meno, ha quindi elementi strettamente personali da tenere sotto osservazione. È un errore trattare tutti allo stesso modo. Secondo Rosa Guerrero, esperta sull’argomento, i farmaci convenzionali riescono sì ad alleviare i sintomi, ma solo per brevi periodi e senza affrontare alla radice la malattia. Anzi, in alcuni casi sono nocivi perché aggrediscono il corpo creando spiacevoli effetti collaterali. Ecco perché sono più utili i rimedi naturali, gli unici in grado di vincere davvero le allergie.

Una rinascita per tutto il corpo e la mente
Rosa Guerrero
ha una laurea in Scienze dell’informazione, un diploma in Naturopatia, è esperta di nutrizione ortomolecolare e omeopatia. Ha pubblicato diversi libri sulle terapie naturali e collabora con varie riviste che si occupano di salute naturale.
LinguaItaliano
Data di uscita28 apr 2017
ISBN9788822705815
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    Anteprima del libro

    Rimedi naturali per combattere le allergie - Rosa Guerrero

    401

    Titolo originale: El tratamiento natural de las alergias

    Copyright © Rosa Guerrero, 2013

    Published in agreement with RBA Libros, S.A.

    Traduzione dallo spagnolo di Andrea Russo

    Prima edizione ebook: maggio 2017

    © 2017 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-227-0581-5

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Rosa Guerrero

    Rimedi naturali

    per combattere le allergie

    I fattori scatenanti e come risolverle

    Indice

    Cosa sono le allergie?

    Cosa altera l’immunità?

    I principali allergeni

    La visione psicosomatica dell’allergia

    L’influenza della dieta nelle allergie

    Trattamento naturale delle allergie

    I rimedi omeopatici

    Altre terapie alternative

    Casi clinici

    Bibliografia di riferimento

    Cosa sono le allergie?

    Quando si parla di allergie, una delle prime immagini che ci vengono in mente è quella di una persona con gli occhi arrossati che starnutisce in continuazione in un giorno di sole primaverile al centro di un meraviglioso prato fiorito. Questo tripudio di lacrime, naso colante (o rinorrea) e altri sintomi che non giovano di certo alla propria immagine non è altro che una risposta esagerata del sistema immunitario a una sostanza di norma inoffensiva ma che il corpo della vittima riconosce come estranea. La parola allergia deriva dal greco allos, differente, ed ergos, reazione. La sostanza che genera le reazioni a catena si definisce allergene, e in molti casi per individuarla il medico deve trasformarsi in un vero e proprio investigatore, perché potenzialmente tutto, ma proprio tutto, può dare origine a una reazione allergica, inclusi gli esseri umani.

    Si calcola che tre persone su dieci soffrano di una qualche forma allergica, una percentuale che, curiosamente, negli ultimi decenni ha subìto un aumento vertiginoso, soprattutto nei Paesi sviluppati. Le allergie sono il risultato della combinazione di fattori ambientali, ereditari e psico-emozionali che rompono l’equilibrio del sistema immunitario provocando reazioni di ipersensibilità che vanno dai semplici starnuti a manifestazioni patologiche più gravi come l’asma o gli eczemi. Come vedremo più avanti, esse possono causare anche altre alterazioni apparentemente non collegate all’ipersensibilità, come per esempio emicrania, artrite o stanchezza cronica.

    Il sistema immunitario,

    guardiano della salute

    Per questo, alla domanda: «Qual è la causa della mia allergia?» possiamo dare una prima risposta: si tratta di una reazione eccessiva del sistema immunitario. Ovviamente, la questione non è così semplice, e conviene fornire una spiegazione più approfondita. Il sistema immunitario è come un ministero della Difesa personale con il compito di respingere le costanti aggressioni provenienti dall’esterno. Questa complessa rete di difesa è distribuita in tutto il corpo, ed è formata da organi, cellule e fluidi. Si può dire, senza alcuna esagerazione, che senza il sistema immunitario la vita sarebbe impossibile: dovremmo starcene rinchiusi in una campana sterile per evitare che qualsiasi elemento anche minimamente patogeno ci colpisca. Il problema è che a volte il sistema immunitario, di fronte a una determinata sostanza o situazione, reagisce senza che ce ne sia necessità, innescando un meccanismo di difesa su grande scala.

    Gli organi più conosciuti del sistema immunitario sono i linfonodi, distribuiti in tutto l’organismo e collegati tra loro dal sistema linfatico. I più noti – in quanto palpabili e visibili quando si ingrossano –

    sono quelli del collo, delle ascelle e della regione inguinale, ma i linfonodi si trovano anche nelle cavità toracica e addominale.

    Tra le cellule del sistema immunitario, le più importanti sono i globuli bianchi; mentre per quanto riguarda le sostanze solubili, di cui esiste un’ampia varietà, le più conosciute sono gli anticorpi. Molto meno famoso è invece il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC, dall’inglese Major Histocompatibility Complex) che, malgrado il nome complicato, è alla base del sistema immunitario. Si tratta di un gruppo di molecole presenti sulla superficie delle cellule, con la missione di far distinguere il proprio dall’estraneo o, usando una terminologia bellica, l’alleato dal nemico.

    Cellule e altri componenti

    del sistema immunitario

    Tutti gli elementi del sistema immunitario sono collegati tra loro e concorrono a un unico obiettivo: identificare e neutralizzare gli agenti patogeni che penetrano nell’organismo. Vale la pena esaminarli nel dettaglio, dato che hanno il compito di preservare la nostra salute.

    Macrofagi. Si tratta di globuli bianchi di grandi dimensioni che ingeriscono microbi e sostanze tossiche. Non si trovano nel sangue, ma in alcune zone strategiche – come la pelle e le mucose – dove il corpo entra in contatto con il flusso sanguigno o il mondo esterno.

    Neutrofili. Anch’essi globuli bianchi di notevoli dimensioni, contengono enzimi per distruggere gli antigeni. Un antigene è una sostanza identificata come una minaccia e contro la quale il sistema immunitario produce anticorpi. I neutrofili collaborano con i macrofagi per ripulire l’organismo dalle sostanze patogene. A differenza di questi ultimi, però, circolano nel sangue e hanno bisogno di uno stimolo specifico per migrare nei siti extravascolari quali i tessuti.

    Mastociti. Sono cellule specifiche presenti nella maggior parte dei tessuti, in particolare nella pelle e nelle mucose del tratto digestivo e delle vie aeree. Difendono l’organismo producendo l’istamina, la principale sostanza alla base delle reazioni allergiche.

    Linfociti. Si tratta di cellule molto più piccole dei mastociti, ma rispetto a questi ultimi, che hanno un ciclo vitale di sette-dieci giorni, possono vivere per decenni. Esistono tre tipi di linfociti: linfociti B, linfociti T e cellule NK.

    Sistema del complemento. È costituito da un insieme di proteine coinvolte in diverse reazioni biochimiche volte a potenziare la risposta immunitaria. Questo processo facilita l’ingresso di diverse cellule del sistema immunitario nel sito dell’infezione, con l’obiettivo di distruggere i microrganismi e neutralizzare i virus.

    Citochine. Secrete dalle cellule del sistema immunitario, queste molecole fungono da messaggeri e hanno il compito di regolare e coordinare molte delle attività a cui presiedono le cellule, come l’infiammazione, l’accrescimento e la differenziazione cellulari, lo sviluppo e i processi di difesa.

    Anticorpi: l’alfabeto Ig

    Tra tutti gli elementi che compongono il sistema immunitario, meritano un’attenzione particolare gli anticorpi, o immunoglobuline (Ig), che vengono prodotti in presenza di qualsiasi antigene, dannoso o no. Una loro proprietà è la specificità, ovvero riconoscono un solo gruppo di antigeni, ignorando gli altri. Nella prima fase di un’infezione, l’organismo produce una limitata quantità di anticorpi, e solo quando la malattia perdura ne aumenta la produzione. Molti di questi anticorpi rimangono nel sangue per anni, alcuni addirittura per tutta la vita, rendendo l’organismo immune alle successive infezioni provocate dagli stessi agenti patogeni.

    Quando il medico vuole conoscere lo stato delle difese immunitarie di un paziente, richiede i valori delle Ig, poiché tale informazione può aiutare nella diagnosi della malattia.

    Esistono cinque tipi di anticorpi:

    IgG. Presenti sia nel sangue sia nei tessuti, sono le più numerose, e vengono prodotte dopo ripetute esposizioni a uno stesso antigene. È l’unico tipo di immunoglobulina che la madre trasmette al feto tramite la placenta, per proteggere il neonato finché non è in grado di produrre autonomamente anticorpi.

    IgM. Sono quelle che si formano più rapidamente dopo una prima esposizione a un antigene. Si ritrovano in gran quantità nel sangue, ma non sono presenti negli organi o nei tessuti.

    IgA. Si trovano nel sangue e in alcune secrezioni, come la saliva, le lacrime, i succhi del tratto digestivo e il latte materno. Svolgono un ruolo di difesa importante quando un microrganismo penetra attraverso le mucose. Di fatto proteggono le principali vie di accesso, quali occhi, bocca, vagina e apparato digestivo e respiratorio.

    IgD. La loro concentrazione nel sangue è molto bassa. Non se ne conosce a pieno la funzione, sebbene si ritenga che abbiano un ruolo nell’attivazione dei linfociti B.

    IgE. Rappresentano il campanello d’allarme in caso di allergia. Quando i valori delle IgE sono alti, vuol dire che c’è una reazione in corso. Contrarre patologie di natura allergica può nascondere una predisposizione genetica dovuta a una tendenza a produrre come risposta secondaria all’esposizione a un antigene anticorpi di tipo IgE, anziché di tipo IgG, come accade normalmente.

    La risposta immunitaria

    A questo punto risulta chiaro come una manifestazione apparentemente semplice quale starnutire o lacrimare sia il risultato di un complesso meccanismo innescato dal sistema immunitario.

    Le risposte immunitarie si possono dividere in due categorie, ognuna delle quali si avvale di secrezioni (difesa umorale) o di cellule specifiche (difesa cellulare) per attaccare e neutralizzare gli aggressori.

    Immunità innata (naturale)

    Tutti gli organismi pluricellulari – di cui la specie umana è un esempio – sono dotati di meccanismi di difesa intrinseci

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