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Sotto il caldo sole della Grecia
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E-book361 pagine5 ore

Sotto il caldo sole della Grecia

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Info su questo ebook

Il romanzo perfetto da mettere in valigia

Occuparsi di sua figlia, dedicarsi al lavoro e ottenere al più presto il divorzio dal suo ex: queste sono le priorità che Leah si è data. Anche se rischia di rinunciare a qualcosa, è sicura che sia la strategia migliore per curare il suo cuore dopo la fine di un matrimonio. Ma le cose sono destinate a cambiare. Quando il suo blog si aggiudica un prestigioso premio, Leah viene letteralmente inondata di inviti a recensire le più esclusive destinazioni di tutto il mondo. All’inizio è restia ad accettare, ma in fondo che male c’è a godersi un po’ di quell’inaspettato relax? La prospettiva di panorami mozzafiato e squisiti cocktail di benvenuto è decisamente allettante. Così, dopo averci riflettuto, decide di imbarcarsi in un’avventura tra le isole greche. Quello che non sa è che – complice quel mare azzurro e quel sole abbagliante – il suo cuore potrebbe ricominciare a battere… 

Il sole della Grecia può scaldare un cuore ferito? 

«L’autrice riesce a trattare con delicatezza un tema molto attuale: le nuove relazioni per i genitori single. Adorabile.»

«La lettura perfetta per una vacanza in Grecia. Adorabile.»

Linn B. Halton
È una scrittrice che pubblica romanzi anche con lo pseudonimo Lucy Coleman. Ha lavorato per anni come designer di interni e adesso ha all’attivo più di dodici romanzi, grazie ai quali ha vinto numerosi premi e  riconoscimenti. Fa parte della Romantic Novelists’ Association. Quando non scrive, si dedica alla famiglia o si diverte con il giardinaggio. Vive in Galles.
LinguaItaliano
Data di uscita3 giu 2019
ISBN9788822734761
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    Anteprima del libro

    Sotto il caldo sole della Grecia - Linn B. Halton

    Svegliatemi, sto sognando

    «A presentare il premio speciale di questa sera è la nostra travel ambassador in carica, l’affascinante e inimitabile Caroline Blakely. Diamo un caldo benvenuto a questa giornalista d’avanguardia che è diventata un’icona dei programmi del mattino sul piccolo schermo».

    Un fragoroso applauso si scatena mentre Caroline attraversa il palco per raggiungere il podio. Elegantissima in un lungo abito nero attillato che aderisce alle curve perfette, saluta il pubblico con il suo cenno caratteristico e poi aspetta che l’applauso si spenga. Sono incantata, non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Non mi è mai neanche passato per la mente che un giorno avrei potuto vederla in carne e ossa.

    «Signore e signori, vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza all’annuale ricevimento di Traveller Abroad. Sono davvero felice di essere qui stasera per presentare il premio per il miglior blog di viaggi di quest’anno. Siamo qui per celebrare un gruppo di persone straordinarie che sta infiammando la rete. I loro coinvolgenti post su destinazioni locali ed estere, la loro gestione dei social media e le interazioni con gli utenti non possono che insegnarci come catturare l’attenzione del pubblico target. Grazie a loro, le entrate del settore turistico domestico sono incrementate e le piccole attività che spesso hanno difficoltà a emergere sul mercato godono di un rinnovato prestigio».

    Caroline fa una pausa per aprire delicatamente la busta, prestando attenzione a non rovinare le splendide unghie ben curate. Nascondo le mie, con la manicure fatta in casa, sotto il tavolo, chiedendomi chi sarà il fortunato vincitore, mentre allo stesso tempo cerco di non sembrare un pesce fuor d’acqua e di stare tranquilla. Gli altri blogger sembrano tutti apparentemente sereni e professionali. Hanno tutti la possibilità di vincere e suppongo sia difficile restare composti quando si è a un passo dalla vittoria.

    La pressione cresce ogni secondo che passa e, come dei veri professionisti, tutti si impegnano a dispensare sorrisi provati chissà quante volte, sorrisi che lasciano intendere che ciò che conta è essere stati nominati, non vincere. Il che non è vero, a parte per me, il jolly della situazione. Sono davvero felice e anche un po’ sorpresa, a dir la verità, di essere qui insieme ai migliori. Presumo che domani le visualizzazioni del mio blog raddoppieranno, grazie a questa serata.

    Il vestito è stato un acquisto fuori programma, ma questo evento dovrebbe fruttarmi di più. Se avrò maggiore visibilità, nuovi hotel mi chiederanno di essere presentati nel blog e altri inserzionisti vorranno diventare miei partner. Forse realizzare il mio sogno non è una possibilità così remota. Vorrei lasciare il lavoro e fare la blogger di viaggi a tempo pieno, ma so che non è così semplice ed è per questo che ce la sto mettendo tutta, dedicandovi ogni minuto libero del mio tempo.

    Sono nuova in questo settore: solo quindici mesi fa ho deciso di espandere il mio sito web per parlare dei miei viaggi in un blog. In quanto fotografa freelance, per me è sempre stato normale pubblicare scatti delle mie vacanze sul sito, ma presto i miei visitatori hanno iniziato a chiedermi di più sui posti che mostravo e così ho pensato di scrivere informazioni utili su ciascuna destinazione. Il blog è cresciuto, anzi, forse è il caso di dire esploso. Durante uno dei miei primi viaggi all’estero, ho incontrato una famosa pop star, Harry Martin. Sono stata così sfacciata da chiedergli di potergli fare qualche domanda sul suo soggiorno nell’esclusivo resort Altar Bar di Cannes. Con mia grande sorpresa, ha accettato. Ero nel posto giusto al momento giusto. Ovviamente l’ho anche beccato di buonumore. L’intervista è diventata virale e all’improvviso il mio sito web ha acquisito notorietà, è stato strappato dall’oscurità e condiviso sui social media.

    Questo, tuttavia, è un premio davvero prestigioso e il vincitore si assicurerà una valanga di contratti remunerativi con diversi sponsor, che, tradotto, vuol dire un sacco di soldi. Tutti coloro che hanno qualcosa da vendere vogliono fare pubblicità sui blog più accreditati, e il vincitore avrà un successo strepitoso! Non voglio essere imparziale, dato che è anche la mia migliore amica, ma credo che ci sarà di nuovo il nome di Sally nella busta. Lei ha iniziato quando è scoppiato il fenomeno dei blog, mentre io sono l’ultima arrivata nella rete di travel blogger, pronti ad aiutarsi a vicenda. Si è parlato tanto di questo premio su Twitter e Instagram dopo l’annuncio delle nomination, dieci giorni fa. È il premio che qualsiasi travel blogger sogna di vincere. Perciò la tensione si taglia con il coltello.

    «E il vincitore del miglior blog di viaggi di quest’anno è…».

    L’amara realtà è che, se fossi a casa, in questo momento starei lavorando al progetto di cartapesta di Rosie. Aspettarsi che una bambina di nove anni sia in grado di ricreare un’intera isola è chiedere davvero troppo. È un procedimento lungo, richiede diverse fasi di asciugatura. La scadenza si avvicina…

    «…The Sun Seeker’s Guide to a Happy Holiday».

    Mi unisco agli applausi, ma poi realizzo cos’è accaduto. Tutti si voltano a guardarmi e all’improvviso il mio stomaco è come uno yo-yo, sbatte su e giù, lasciandomi senza fiato.

    «Vai! Alzati, tesoro, hai vinto!».

    Sally Martin, la mia amica blogger e fonte di costante ispirazione, mi dà una spinta e d’un tratto i miei piedi prendono vita da soli. Mi guidano verso il palco, mentre la sala intorno a me diventa una visione confusa. Concentrati, Leah, non puoi svenire, riprenditi. Mi avvicino agli scalini e sollevo leggermente il vestito per paura di inciampare sui miei tacchi ridicolmente alti. Se per un attimo avessi pensato di avere anche la minima possibilità di vincere, avrei indossato di sicuro le ballerine.

    Ogni secondo sembra terribilmente lungo, finché non mi ritrovo accanto all’acclamata presentatrice e rifletto sul fatto che questo non è il momento di fare una scenata da fan sfegatata. Caroline mi consegna il premio e io lo afferro con entrambe le mani, sperando che nessuno si accorga che sto tremando dalla testa ai piedi.

    Quando mi volto verso il pubblico, stringo a me l’enorme premio di cristallo. Non voglio lasciarlo cadere, facendo la figura della stupida. Vengo abbagliata dai flash delle macchine fotografiche e vorrei darmi un pizzicotto. È tutto vero o sono sprofondata in un bel sogno da cui mi sveglierò, ritrovandomi da sola con i camerieri che sparecchiano? Sono così stanca perché lavoro fino a tardi per guadagnarmi da vivere, che non mi meraviglierei di nulla in questo periodo.

    Un silenzio carico d’attesa pervade la stanza. Ho la bocca secca e non so se riuscirò a dire qualcosa, figuriamoci qualcosa di adatto a un’occasione così speciale. Caroline mi sorride per incoraggiarmi. Lei è la regina della televisione del mattino e ci vogliono grandi abilità per far sembrare tutto così facile. Mi schiarisco la voce mentre la gente mi osserva, impaziente.

    Poso il premio sul podio davanti a me, così ho le mani libere per potermi sistemare nervosamente l’abito. È un vestito lungo di seta color argento chiaro con inserti di pizzo. Ha uno scollo profondo a V sulla schiena, uno strascico che gli conferisce una certa eleganza e mette in risalto il mio lato posteriore che ho da poco migliorato.

    «Ehm… io… come potrete immaginare, non mi aspettavo di ritrovarmi qui stasera, quindi devo ammettere di essere emozionata e onorata…».

    Scoppia un’altra piccola ondata di applausi, che mi consente di prendermi qualche secondo per ricompormi. Questo sarà comunque il discorso più breve della storia di tutti i premi.

    «Sono davvero felice di accettare questo splendido premio per conto mio e di mia figlia, Rosie. Siamo davvero grate per il supporto che abbiamo ricevuto dalla comunità di travel blogger e dai meravigliosi visitatori che tornano a leggere i nostri post. Ricevere un tale riconoscimento per il nostro impegno dalle persone che ammiriamo profondamente è il massimo che potessimo chiedere. Posso solo dirvi grazie di cuore, questo premio è davvero molto importante per noi».

    Caroline si rende conto che sono troppo emozionata per continuare, quindi si avvicina per darmi un bacio senza sfiorarmi la guancia. È come un elegante passo di danza, ma potrebbe rivelarsi anche un vero disastro se si fa una mossa sbagliata. Prima che i miei nervi cedano, torno rapidamente al tavolo dei nominati.

    «Una vincitrice davvero meritevole», le parole di Caroline mi rimbombano nella testa tra gli applausi scroscianti.

    Poso il premio sul tavolo mentre gli altri ascoltano il discorso finale e cerco di tirar fuori il cellulare dalla borsetta, per metterlo sulle gambe e scrivere un messaggio a mia madre.

    Fai un respiro profondo, mamma. Il premio è mio!!! Il blog ha vinto! Tua figlia e tua nipote ce l’abbiamo fatta! Sono elettrizzata, nn ci posso credere… ci vediamo dopo. L.

    Okay, la grammatica lascia un po’ a desiderare e forse, solo forse, ho inserito un po’ troppi punti esclamativi, ma evviva! È appena accaduto qualcosa di incredibilmente meraviglioso e non riesco ancora a crederci.

    Stasera sono raggiante per un solo motivo: questa conferma. Mi sembra di aver fatto molta strada. Finalmente sono stata ripagata per tutto il tempo trascorso online fino a notte fonda dopo aver messo a letto Rosie, spesso tirando avanti fino alle prime luci del mattino.

    Sono stata ricompensata per ogni ora sacrificata per il lavoro, con il didietro appiattito sullo sgabello, come se vi fosse stato incollato. Certo, non posso lamentarmi di aver messo un po’ di carne sul sedere. Non sono più la donna magrissima e piatta avanti e dietro che sono stata per qualche tempo. Lo stress fa bruciare i grassi, oltre a distruggere tutto ciò che hai nella vita. Il blog mi ha aiutato a dimenticare. Ma sto divagando, perché ciò che è successo stasera dimostra che avevo ragione. Non stavo inseguendo un sogno impossibile, come molte persone si sono prese la briga di dirmi.

    Distolgo il pensiero dagli hater che hanno lasciato commenti pieni d’odio ai miei post scritti con amore, o dagli spammer che mi hanno riempito il sito di sciocchezze che ho dovuto cancellare, facendomi perdere tempo prezioso ogni sera, o dai commenti che sembravano scritti da un gatto che si rifiuta di spostarsi dalla tastiera.

    La parte migliore di tutto questo? Quando Rosie, mia figlia, si sveglierà domani mattina e le dirò che abbiamo vinto, il suo viso si illuminerà di orgoglio. Non è solo il mio blog, è il nostro blog, perché siamo una squadra e ora è ufficiale: siamo anche tra i migliori.

    Ritorno alla realtà

    «Mamma, è pesantissimo! Dove lo metteremo?», mi domanda Rosie con gli occhi spalancati dall’emozione. Sarà un’impresa farle fare colazione!

    «Il tempo passa, Rosie, devi finire i cereali e andare in bagno a lavarti i denti. Sì, è pesante, vero? La sezione Cosa c’è nella valigia di Rosie? è diventata una parte importante del sito. Dammi il cinque».

    Le nostre mani si incontrano per aria, proprio quando mia madre entra in cucina.

    «State festeggiando? Sono davvero orgogliosa di voi. Come ti sentivi con quello splendido abito, Leah? Era adatto all’occasione, vero?».

    Ho provato tantissimi vestiti perché desideravo essere elegante, ma quando si ha un budget limitato si può trovare qualcosa di speciale da indossare solo ai saldi. Quando ho visto il cartellino con la marca appeso al vestito ho socchiuso gli occhi prima di voltarlo per vedere il prezzo. Era appena abbordabile col cinquanta per cento di sconto, ma anche senza provarlo ho subito capito che mi sarebbe stato benissimo.

    «Sì, mamma, mi sembrava di essere vestita per un red carpet».

    Mia madre mi sorride e si siede di fronte a me con una tazza di tè tra le mani. È rimasta a dormire qui ieri sera per badare a Rosie, e mio padre la verrà a prendere più tardi in mattinata.

    «Be’, era pur sempre una cerimonia di premiazione. E avresti dovuto permetterci di pagarlo, Leah. Hai lavorato così tanto per così tanto tempo, meriti questa vittoria. Pensavo che Sally fosse la favorita».

    Sospiro. Sally era felicissima per me ieri sera. Lavoriamo tutti sodo, perché quando hai un blog, tutto è passeggero. La gente clicca, guarda e se ne va. I contenuti devono attirare l’attenzione e coinvolgere il lettore a prima vista, e le foto devono essere eccezionali per invogliarlo a restare e leggere l’intero articolo. E magari anche ad aggiungere il sito tra i preferiti o, ancora meglio, a iscriversi alla newsletter per essere aggiornato via e-mail sui post.

    «Credo che la grafica del sito abbia un aspetto professionale per via della mia esperienza nel campo della fotografia. Sally ha ripetuto di invidiarmi perché sono in grado di preparare i miei scatti in poco tempo, ma ho sempre pensato che lo dicesse per gentilezza».

    Mia madre scuote il capo mentre io allontano il premio da Rosie, così può riprendere a fare colazione.

    «Ti sottovaluti troppo a volte, Leah. Non conosco nessuno che si impegni quanto te. Hai due lavori molto intensi, non puoi continuare a dormire solo cinque ore a notte, tesoro».

    «Ho finito, mamma», esclama Rosie, alzandosi dalla sedia. «Sarò pronta tra cinque minuti, promesso».

    È davvero una splendida bambina, una vera benedizione.

    «Non dimenticare i compiti, Rosie», dico ad alta voce, ma sta già salendo le scale due alla volta e le mie parole verranno sicuramente coperte dal rumore. «Lo so, mamma. Ma la fotografia mi porta spesso lontano da casa e posso lavorare al sito soltanto durante l’orario scolastico. Tu e papà non potete continuare a mollare tutto per fare da babysitter a Rosie ogni volta che non ci sono. È difficile essere un genitore single e voglio essere presente. Questo è il nostro futuro e questo premio potrebbe cambiare le cose. Potrei guadagnare di più e riuscire a pagare tutte le bollette. Potrebbe essere il momento giusto, mamma».

    Mia madre sta già sparecchiando la tavola, incapace di restare ferma più di qualche minuto. La mela non cade mai lontano dall’albero: non mi stupisce che io sia una stacanovista. Ma io lavoro per garantire uno standard di vita adeguato a me e Rosie. Inoltre, ogni viaggio che facciamo per recensire un hotel o un resort è una vacanza gratuita, che ci permette di trascorrere del tempo insieme. Poter fare un lavoro che è anche divertente è una fortuna. A meno che non vi ritroviate a fare tutto nel fine settimana, nei giorni liberi, o dobbiate lavorare fino a tardi per scrivere le recensioni e i post, come ho fatto io. Il che riassume perfettamente la mia vita adesso. Sbadiglio, ormai non posso più nascondere la stanchezza che sembra non abbandonarmi mai ultimamente.

    «Ecco, guardati. Ci mancava solo un’altra serata fuori fino a tardi. Che ne dici se andiamo a prendere Rosie da scuola oggi per farla dormire a casa nostra? Mi accerterò che faccia i compiti. Tu potrai invitare qualche amico, rilassarti per un paio d’ore e magari andare a letto presto, tanto per cambiare».

    A volte è demoralizzante che mia madre si preoccupi costantemente della mia vita sociale inesistente.

    «Mamma, noi siamo felici così. Mi basta Rosie per dare un senso a tutto quello che ho passato. Non ho bisogno di un uomo nella mia vita per sentirmi completa, davvero».

    Mia madre si interrompe mentre carica la lavastoviglie e si gira a guardarmi. So che è dura anche per lei.

    «Hai mai pensato a Rosie, Leah?»

    «Ne abbiamo parlato diversi anni fa e ora non ne fa mai cenno. Rosie ha accettato che suo padre non tornerà e sa che è molto amata dalle persone che le stanno attorno. L’insegnante dice che è una delle bambine più inserite che abbia mai conosciuto. A ogni incontro con i genitori, verifico subito che non abbia problemi».

    «Perché è una bambina vivace, come te. Per voi il bicchiere è sempre mezzo pieno e se continuerete ad avere questa filosofia nella vita, non avrete problemi. Un giorno, però, Rosie vorrà spiegare le ali. Cosa succederà quando sarà il momento di lasciarla andare, se vorrà trascorrere più tempo con i suoi amici? È naturale. Se dovessi incontrare l’amore, Leah, non voltargli le spalle. Pensaci, dico solo questo».

    Prendiamo i cappotti e infiliamo le scarpe, poi ci abbracciamo rapidamente prima di uscire.

    «Grazie, mamma. Sei fantastica e ringrazia papà per averci fatto da autista, ancora una volta».

    «Siamo qui per questo, tesoro. Allora può restare a dormire da noi?».

    Rosie spalanca gli occhi per l’emozione.

    «Posso dormire a casa di nonna e nonno stasera?»

    «Pare di sì, mamma», borbotto, mentre cerco di far uscire Rosie. Siamo già otto minuti in ritardo e sarà impossibile trovare un parcheggio vicino alla scuola. Ah, in fin dei conti vincere un premio prestigioso non ti cambia la vita!

    Sally e io siamo sedute alle estremità opposte del divano e brindiamo con un bicchiere di Grenache bianco tra le mani.

    «Io tifavo per te, Sally. Mi dispiace, perché tu sei davvero un’icona nel mondo dei blogger».

    Lei scuote il capo, sorseggiando il vino. «Ho già vinto il primo anno ed essere stata nominata farà lievitare le mie entrate per i prossimi dodici mesi. Ho già due nuovi clienti molto proficui da quando è stato fatto l’annuncio dieci giorni fa. Inoltre, tu e Rosie vi siete molto impegnate. Adoro il suo spazio in cui consigliate ai più piccoli cosa portare e recensite giochi, gadget e oggetti da mettere in valigia. Si è trasformata in una piccola viaggiatrice coraggiosa da quando hai aperto il blog».

    È vero, abbiamo già fatto una decina di viaggi all’estero e cinque nel Regno Unito, tutti completamente gratuiti.

    «È stata una sua idea in realtà. Io le correggo i post, ma è tutta farina del suo sacco. Discutiamo insieme di ciò che vuole dire, ma io non interferisco, cerco solo di guidarla. Le piace ricevere cose gratuitamente e provarle è divertente. Ieri però non mi aspettavo proprio di vincere e, hai ragione, ho già ricevuto delle proposte. Finalmente posso lasciare il lavoro da fotografa freelance».

    «Hai meritato la vittoria, Leah, e dovresti essere orgogliosa di ciò che hai ottenuto. Sono contenta di aver perso per causa tua, finalmente la vita ti sta ricompensando».

    «Hai ragione, questa mamma abbandonata con una figlia da accudire ha un disperato bisogno di un colpo di fortuna», dico, assumendo un’espressione imbronciata, fingendo di piangermi addosso.

    Sally inarca le sopracciglia. «No, non volevo dire questo, lo sai. Devi smetterla di sentirti in colpa per aver vinto il premio, signorina. Tutti quelli che lavorano sodo come te meritano di essere premiati. Hai pagato già abbastanza, non è stato soltanto un colpo di fortuna. Questo è il tuo momento».

    Sono passati sette lunghi anni e, nonostante siano stati un incubo, io sono andata avanti senza fermarmi.

    «Hai ragione, ovviamente. Sono stanca e domani devo partire per il Nord del Galles per scattare delle foto a un allevamento di trote per una rivista».

    «Ma è un viaggio di tre ore e mezza dalla Foresta di Dean. Torni in giornata?», mi chiede Sally, mostrandosi comprensiva.

    Io annuisco. «Sì. Ci vorrà un’oretta per fare le foto. Accompagno Rosie a scuola e mi metto subito in viaggio. I miei genitori andranno a prenderla nel pomeriggio e aspetteranno qui finché non torno».

    «Non so come fai, Leah. Spero arrivino nuovi sponsor e tanta pubblicità. Che percentuale di visite giornaliere hai adesso?»

    «Ho raggiunto quindicimila visite ieri, per la prima volta».

    Sally mi guarda dritto negli occhi. «Devi aumentare le tariffe per la pubblicità, ora che sei la vincitrice di un premio prestigioso».

    Con il bicchiere tra le mani, ammetto di non averci neanche pensato. Sally ha ragione, questo potrebbe già fare la differenza. E sì, ho ancora i brividi per l’emozione quando qualcuno mi definisce una vincitrice.

    «In ogni caso, che ne pensi dell’abito? Non ero troppo elegante, vero? I vestiti raffinati non fanno per me».

    «Era perfetto, stavi benissimo. E hai un bel c… belvedere lì dietro, tesoro. Ti dona. Essere tutt’ossa non ti si addice».

    Sorrido, su questo siamo d’accordo.

    «Sì, finalmente riesco di nuovo a riempire un abito. Ora però mi chiedo come farò a restare in forma e a non accumulare chili di troppo stando seduta al computer tutto il giorno».

    «Quando lo hai capito, fammi un fischio», afferma Sally, giocherellando con la sua pancetta.

    Una nuova routine

    Essendo l’unica a portare a casa lo stipendio, non posso concedermi alcun rischio. Non esistono reti di sicurezza. Per gli standard di molta gente, vivere in questo piccolo cottage di pietra con due camere da letto nel bel mezzo della Foresta di Dean non comporta grosse spese. Tuttavia, mi rendo conto che siamo più fortunate di altre persone, perché io e Rosie abbiamo sofferto tanto. Abbiamo imparato a essere felici con ciò che abbiamo. Sì, mi piacerebbe una casa più grande con un bel giardino e due automobili parcheggiate nel vialetto. E a chi non piacerebbe? Ma il cottage è carino e siamo circondate da uno splendido panorama e da sentieri nella foresta.

    Di fronte, c’è una strada che conduce a un vicolo cieco. Non c’è traffico, solo vicini che vanno e vengono. Il giardino sul retro è di dimensioni ridotte e si affaccia su un terreno di proprietà dello stato, quindi possiamo beneficiare di vecchi alberi meravigliosi, senza dovercene prendere cura.

    Non ci manca nulla, ma credo sia utile insegnare a Rosie a vivere con un budget limitato. Ci è abituata ormai, sa che deve fare delle scelte e che non può semplicemente chiedere e avere.

    Ero in vacanza in Italia quando Antonio Castelli entrò nella mia vita. Fui subito attratta dai suoi capelli scuri e dal sorriso smagliante. Quando tornai tre mesi dopo, per conoscere i suoi genitori, Guido e Zita, eravamo già follemente innamorati, di un amore così forte che non ti fa pensare più a niente, e la nostra vita divenne una continua attesa. Separarci era una terribile sofferenza: vivevo per le nostre chiacchierate serali su Skype e per il fiume continuo di messaggi che ci scambiavamo ogni giorno. Dormivo con il telefono sotto il cuscino, proprio come Antonio.

    Poi, dopo il matrimonio, fummo costretti a decidere dove andare a vivere. Dopo un’attenta valutazione scegliemmo il Regno Unito, e mi dispiacque moltissimo per la sua famiglia. I miei genitori ne furono sollevati, ma la lontananza della famiglia di Antonio era una nube all’orizzonte sul nostro futuro. E le scartoffie necessarie per trasferirci si rivelarono un altro incubo lungo il nostro cammino insieme.

    Non avevo idea che, meno di tre anni dopo, tutto sarebbe finito e che sarei rimasta a stringere la piccola Rosie tra le braccia per attenuare il dolore che mi straziava il cuore. Ora è solo un ricordo del passato e sono molto orgogliosa di mia figlia, una bambina di nove anni sicura di sé e probabilmente un po’ più matura della sua età per ciò che abbiamo dovuto affrontare. Ero decisa a superare qualsiasi ostacolo che la vita ci avrebbe posto davanti, perché niente potrà toglierci la felicità che meritiamo.

    Scorro le e-mail nella casella di posta e sorrido. Un messaggio contiene il link al comunicato stampa emesso dal team pubblicitario di Traveller Abroad, e al centro della pagina c’è una foto di Caroline Blakely che mi porge il premio.

    Quando ho chiamato l’agenzia fotografica per avvertirli che avrei ridotto drasticamente le mie ore di lavoro sono rimasti sorpresi, ma per me è un passo avanti. Il prossimo passo, adesso, è rifare il sito web per eliminare qualsiasi riferimento al mio lavoro di fotografa, poi dovrò ampliare lo spazio pubblicitario, aggiungere un banner a rotazione per ospitare più inserzionisti importanti e rivedere le tariffe.

    Mi allungo verso la caffettiera, ma è vuota.

    «Ecco un’altra cosa da fare, Leah», mi dico.

    Se devo restare qui seduta a lavorare giorno e notte per rendere The Sun Seeker’s Guide to a Happy Holiday uno dei migliori blog del momento, devo smettere di cercare conforto nel cibo. È un’abitudine che ho assunto per superare le lunghe serate in compagnia dello schermo del computer. Ammetto di ritrovarmi spesso a cercare un biscotto, o forse quattro, e che dopo diverse tazze di caffè nero mi concedo un po’ di vino. Sì, ne bevo solo un bicchiere, ma è bello grande, perché sono convinta di meritarmi un premio per aver lavorato tanto.

    Ma ora basta, niente sgarri. Niente più biscotti, torte o cioccolato. Basterà un caffè per svegliarmi al mattino, poi solo acqua e infusi.

    Abbozzo un sorrisetto malizioso. Pensiamo al lato positivo! Non dovrò più correre da una parte all’altra della casa prima di colazione per prepararmi, impiegando mezz’ora solo per trucco e capelli. Basterà indossare un maglione sul pigiama e uscire in tempo per trovare quel rinomato parcheggio davanti al cancello della scuola, l’unico spazio libero tra le strisce pedonali e il divieto di sosta. Il posto a cui tutti aspirano per poter osservare i propri tesori che fanno tre passi per raggiungere il membro dello staff di turno che li accompagnerà in classe.

    Lancio un’occhiata al premio di cristallo scintillante posto con orgoglio al centro di uno scaffale della libreria. Sally aveva ragione: me lo merito e mi impegnerò al massimo.

    «Mamma, sarai sempre qui adesso?»

    «Quasi sempre, perché?»

    «Trascorrerò ancora del tempo con i nonni?».

    Rosie è seduta di fronte a me al tavolo della cucina, con la faccia corrucciata.

    «Certo. Puoi andare a dormire da loro quando vuoi e possiamo andare a trovarli dopo la scuola».

    Mi rendo conto che sta riflettendo sulla mia risposta e so che devo aspettarmi un’altra domanda.

    «Dove si va dopo la morte?».

    Ah, temo che uno dei suoi compagni di scuola abbia perso un nonno e che ne abbiano discusso in classe.

    «Be’, l’anima va in un altro posto, che alcuni chiamano paradiso. Solitamente una persona muore dopo aver vissuto una vita lunga e felice, lasciando ricordi meravigliosi».

    Rosie giocherella con le patatine nel piatto davanti a lei, spostandole di qua e di là.

    «E se non vuoi che se ne vadano?».

    Giro attorno al tavolo e mi inginocchio accanto a lei, togliendole la forchetta dalle mani.

    «Quando ami davvero qualcuno, rimane qui», le dico, mettendomi una mano sul petto. Rosie segue ogni mio movimento con lo sguardo. «Resta sempre con noi. I nonni stanno benissimo, tesoro. Non devi preoccuparti».

    «Non voglio che muoia nessuno, mamma. Mi piace la nostra vita», afferma, con il capo chino.

    La cingo con le braccia e le do un bacio sulla testa, spostandole con una carezza i capelli lunghi e scuri dalla fronte.

    «La vita è cambiamento, Rosie, e di solito è positivo. L’unica cosa che cambierà adesso è che avremo

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