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Una cena da prima pagina: Harmony Collezione
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Una cena da prima pagina: Harmony Collezione
E-book175 pagine2 ore

Una cena da prima pagina: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Tra Tess e Mike, giornalisti in caccia di scoop, militanti in due quotidiani rivali, è in corso una scommessa su chi dei due per primo si guadagnerà l'ambita ribalta della prima pagina. Quando si ritrovano a indagare sui maneggi di Ty Cadman, un ricco magnate che intende rilevare un'ampia area presso una riserva naturalistica per sfruttarla a scopi commerciali, tutti i nodi vengono al pettine: evidenti contrasti caratteriali, accesa rivalità professionale tra i due, una buona dose di irresistibile attrazione reciproca...

LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2013
ISBN9788858915745
Una cena da prima pagina: Harmony Collezione
Autore

Nancy Warren

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Una cena da prima pagina - Nancy Warren

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hot Off the Press

    Harlequin Temptation

    © 2003 Nancy Warren

    Traduzione di Francesca Scibè

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-574-5

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Estratto dalle Screen Notes di Tess Elliot, The Pasqualie Standard, 10 febbraio.

    Due nuovi film sono usciti questo finesettimana: A Country Wedding e Boneblaster III. A Country Wedding è un film intelligente, interessante e coinvolgente, tratto dall’omonimo romanzo del diciannovesimo secolo. Raccomando caldamente questo delicato ritratto femminile di una donna combattuta fra le restrizioni del sistema di classe e i desideri del suo cuore.

    Se preferite guardare dei fusti pompati dagli steroidi e gonfiati dal testosterone, che danno la caccia a belle donne, rifatte al silicone, pronte a spogliarsi a un vostro cenno, vi piacerà Boneblaster III.

    Estratto dal Mike’s Movie Picks di Mike Grundel, The Pasqualie Star, 10 febbraio.

    A tutti i fans di Boneblaster: il film che attendevamo è apparso sui nostri schermi questa settimana. Evviva! Boneblaster III è ancora il migliore. Hans Grosskopf distrugge i comandi dello spazio con una spaventosa artiglieria, per salvare il mondo. Quando si mette in piedi sui resti fumanti dei suoi nemici guerrieri e dice: «Ve lo dovevate aspettare, canaglie», si sente che quelle parole rimarranno indelebili nella storia del cinema. Boneblaster III ottiene un bel voto da parte di Mikey.

    Esce questa settimana anche un film lamentoso e noioso, A Country Wedding. Un gruppo di altezzosi inglesi spreca tre giorni per celebrare un matrimonio. Ma, suvvia, diamoci una mossa! A Comatose Wedding merita il pomodoro marcio della settimana. Alla prossima!

    Mike Grundel entrò nella sala del cinema e l’odore di popcorn lo colpì come una gomitata allo stomaco.

    A colazione aveva mangiato solo una mela. Per pranzo, naturalmente, dei popcorn. Mentre raggiungeva la postazione concessagli, sentì lo stomaco brontolare, a ricordargli che non mangiava come avrebbe dovuto.

    Davanti a lui c’era una bella ragazza in jeans molto aderenti. Cercò di dimenticare i brontolii dello stomaco e ne ammirò le curve perfette e le lunghe gambe snelle. Sorrise tra sé e le si avvicinò, dimenticando in parte la sua frustrazione. Avrebbe riconosciuto dovunque quella ragazza, pensò, ammirando le sottili varietà di colore dei suoi capelli sciolti sulle spalle. Erano color dell’oro e del grano, con qualche sfumatura di platino. Aspirò il delicato profumo del suo shampoo. Non faceva mai uso di profumi, preferiva il profumo di donna.

    Come sempre, resistette all’impulso di toccare quegli splendidi capelli, però si permise un’altra e ultima sniffata di shampoo agli agrumi.

    «Ehi, piccola» le disse. «Vieni spesso qui?»

    Tess Elliot si voltò, agitando i capelli e dandogli la possibilità di inalare una nuova ondata tentatrice del suo profumo, e gli rivolse un’occhiata maliziosa con gli occhi grigiazzurri. «Non sai dire qualcosa di più originale?»

    Lui scosse le spalle, con aria deliberatamente sfacciata. «Di solito non ne ho bisogno.»

    Lei rise divertita. «Mi meraviglio che tu riesca a camminare senza barcollare portandoti appresso un ego di questa misura!»

    «Sei tu che me lo tieni in forma» rispose lui con più verità di quel che lei potesse immaginare. O forse lei capì più di quel che lui pensava, perché sgranò gli occhi e tra di loro sprizzò quel pizzico di attrazione che ostinatamente cercavano di ignorare.

    «Non ero sicura che tu venissi qui questa sera» disse Tess, piano.

    «È un film nuovo e viene proiettato proprio qui a Pasqualie, non potevo mancare» rispose lui, rimpiangendo che non fosse la verità.

    Ma forse lei capì quello che lui sottintendeva, perché dilatò gli occhi e rise divertita. «Può darsi che mi sbagli, tuttavia sono sicura che non ti piacerà il film di questa sera. È un filmetto. Niente di eccezionale.»

    Lui le si avvicinò per ammirare la perfezione della sua pelle morbida e liscia, evidentemente il frutto di un costante uso di preziosi cosmetici. «Ci saranno baci eccezionali» le sussurrò. Poi osservò divertito il lieve rossore che le colorò le guance.

    Come sempre, tra lui e Tess, quando stavano vicini, si creava una nascosta attrazione. Lui ci giocava come un bambino con un aquilone, alzandolo e abbassandolo, ma senza mai farlo volteggiare e tornare a terra, perché la cosa avrebbe rovinato il gioco.

    Che cosa avrebbe detto la distinta figlia di una persona ricca e importante come Walt Elliot se un inesperto reporter di basse origini avesse deciso di baciarla?

    Pensiero affascinante, così affascinante, che Mike lasciò cadere lo sguardo su quelle labbra, piene e sensuali. Si chiese che cosa avrebbe fatto il padre di lei se avesse trovato un tizio, che proveniva dalla parte sbagliata, mentre faceva la corte a sua figlia.

    No, grazie. La tensione che c’era tra lui e Tess era semplicemente dovuta al fatto che si vedevano troppo spesso. Era sicuro che, non appena avesse riavuto il suo vero lavoro, avrebbe dimenticato Tess, i suoi grandi occhi grigiazzurri, le sue labbra seducenti e il suo corpo che sembrava desideroso di essere esplorato.

    Si erano fissati per un attimo che era diventato un’eternità. Un secondo in più, e lui avrebbe perso quel briciolo di autocontrollo che possedeva ancora. Avrebbe voluto stringerla fra le braccia e baciarla fino a farle perdere i sensi, dimenticando che lei aveva un padre potente e che lui doveva rimettere insieme i pezzi della sua carriera. Avrebbe dimenticato tutto tranne la sensazione che avrebbe provato a infilare le dita fra i suoi capelli e a gustare il sapore delle sue labbra.

    «Il prossimo?» chiese stizzita la ragazza che serviva al bar.

    Tess batté le palpebre e si accostò al banco. «Club soda, per piacere.»

    Club soda, pensò lui, irritato. Avrebbe dovuto indovinarlo. Niente popcorn per Tess Elliot, niente Coca-Cola. «Molti pensano che vedere un film senza popcorn sia come fare sesso senza orgasmo» disse poi, mentre lei sollevava il bicchiere.

    Tess si voltò e lo guardò inarcando le sopracciglia. Una principessa con un contadino. Con il bicchiere in mano, si diresse verso la sala di proiezione.

    «Jumbo popcorn con del burro extra» ordinò lui, ad alta voce, per farsi sentire da lei. «E una bottiglia grande di Coca-Cola.»

    Non bastava che fosse stato degradato - condannato - a scrivere recensioni di film. L’insulto si era aggiunto all’insulto quando aveva scoperto che chi recensiva i film sul giornale rivale era una debuttante di alto rango alla quale il paparino aveva trovato lavoro.

    Forse non gliene sarebbe importato niente se fosse stata una ragazza qualunque, ma, per la miseria, Tess Elliot era fredda, sofisticata, scostante, anche se ogni tanto qualche accenno di fuoco trapelava da quella superficie di ghiaccio.

    La prima volta che l’aveva vista era rimasto senza parole. Si era immaginato che tutto quel ghiaccio sarebbe sparito e che lei si sarebbe sciolta, proprio sotto di lui, naturalmente.

    Non era probabile che accadesse, ma chi gli impediva di sognare a occhi aperti? Entrò nella sala buia e la individuò a metà della platea, seduta vicino al corridoio, con un block notes aperto sulle ginocchia e una penna in mano. Il sedile dalla parte opposta del corridoio era vuoto e Mike vi si lasciò cadere spargendo intorno i popcorn.

    Lei lo aveva notato. Lo capiva dal modo in cui teneva gli occhi fissi sullo schermo ancora vuoto, come se tutti i tredici episodi di The Jewel in the Crown venissero trasmessi simultaneamente.

    Come la maggior parte delle città, Pasqualie, Washington, aveva due giornali. Lo Standard, di formato normale, ricco di commenti e analisi approfondite, voleva essere considerato un giornale serio. Perfino le recensioni cinematografiche di Tess erano analisi accurate e commenti pseudointellettuali.

    Il suo giornale, lo Star, invece, era un tabloid, un giornale popolare e scandalistico. Si occupava di scandali, di crimini, di belle donne poco vestite e di recensioni cinematografiche.

    Tess stava già mettendo del nero su bianco su un foglio che teneva sulle ginocchia. Stava analizzando il film ancor prima di vederlo?

    Che titolo aveva il film di quella sera? Qualcosa che riguardava Parigi. Allungò il collo e lesse ad alta voce: «A Day in Paris è una commedia romantica, semplicemente deliziosa. La povera piccola Monique ha perso il collare di diamanti, firmato Cartier, di Fifì, la sua cagnetta. Per fortuna il Principe Christian Dior darà battaglia a Pierre Balmain per riavere il collare e conquisterà il cuore di Monique».

    Tess lo guardò per un attimo, poi annullò la distanza che li divideva, chinandosi verso di lui. Le loro teste erano così vicine che Mike percepì il delicato profumo dei suoi capelli. Lei teneva le labbra socchiuse e batteva le palpebre nel classico modo di chi vuol essere baciato.

    Mike dilatò gli occhi e si sentì battere così forte il cuore che corse il rischio di soffocarsi con i popcorn. Ma lei non lo baciò. Disse invece con voce nasale, da ubriaca: «Questo film, We’ll Always Have Paris, è uno schifo, dammi retta. Che cosa vogliono da Parigi? Ci sono solo forestieri là... Risparmia soldi. Aspetta finché non ci sarà Debbie Does Paris». Sorrise dolcemente, si raddrizzò e ricominciò a fissare lo schermo vuoto.

    Tess sperava che Mike la lasciasse sola per permetterle di superare in pace la cotta che aveva preso per lui, ma sperava ancor di più che la portasse via sulla sua motocicletta e che le facesse tutto quello che la sua fantasia le suggeriva.

    Era il suo segreto uomo ideale. Un ragazzaccio dotato di cervello. Era molto diverso dalla maggior parte degli uomini che conosceva. Nel suo mondo, gli uomini guidavano limousine e, per la maggior parte, erano senza cervello.

    Lo guardò furtivamente e lo vide appoggiare la testa alla spalliera della poltrona per un pre-film sonnellino. I suoi corti capelli lasciavano intravedere un orecchino d’argento, e Tess si chiese che cosa avrebbe provato se avesse infilato le dita in quei capelli morbidi come seta.

    Riportò subito l’attenzione allo schermo, cercando di rammentarsi che Mike Grundel era un gran bel ragazzo e un giornalista famoso, ma che la insultava in tutti i modi possibili e non la prendeva sul serio. Scherzava e flirtava con lei, convinto che fosse una ragazza ricca e viziata, che avrebbe fatto quel lavoro finché non avesse sposato un bellimbusto con un nome altisonante.

    Come osava mettere gli occhi su di lei? Non era in una posizione di superiorità, sia dal punto di vista professionale sia personale. Stava soffrendo per un grave arretramento di carriera dovuto a un’investigazione un po’ troppo audace. La fonte citata da Grundel aveva dichiarato di essere stata male interpretata e lo Star, giornale molto famoso, aveva dovuto pubblicare delle scuse sulla prima pagina.

    Invece di essere licenziato, come tutti i suoi colleghi si erano aspettati, Mike Grundel era stato degradato a recensire film e a scrivere articoli di scarsa importanza.

    Dapprima Tess li aveva letti con molto interesse per scoprire su quali film fossero d’accordo e su quali avessero opinioni diverse. Ben presto si era resa conto che non andavano d’accordo quasi su nulla.

    La proiezione del film stava per iniziare, per cui Tess allontanò dalla mente il pensiero di Mike e focalizzò la sua attenzione sulla pellicola. Tess amava molto i film,

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