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Un eroe da romanzo (eLit): eLit
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Un eroe da romanzo (eLit): eLit
E-book145 pagine2 ore

Un eroe da romanzo (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Cosa c'è di peggio per uno scrittore di un blocco creativo? Probabilmente solo la morte! Per questo Kristin Cole, autrice di romanzi rosa, è tanto disperata. Magari partecipare all'asta di beneficenza in cui si vendono scapoli d'oro per romantici weekend può offrirle qualche spunto interessante. E infatti, non appena vede Perry, Kristin capisce di aver trovato l'ispirazione.



Titoli legati

1)Primo contatto

2)Sedotta al primo sguardo

3)Sai tenere un segreto?

4)Single, sexy e... in vendita!

5)Un eroe da romanzo
LinguaItaliano
Data di uscita31 ott 2016
ISBN9788858961308
Un eroe da romanzo (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Un eroe da romanzo (eLit) - Gina Wilkins

    successivo.

    Prologo

    Perry Goodman si trovava nel retropalco del Waldorf Astoria, incantevole albergo di lusso, mentre avrebbe desiderato essere da un'altra parte. Qualsiasi altra parte. Si tirò il collo della giacca dello smoking, sentendosi come se lo stesse strangolando. Nel suo lavoro di analista politico portava spesso lo smoking, e di quando in quando non gli dispiaceva mettersi in ghingheri. Tuttavia quella sera avrebbe di gran lunga preferito indossare la sua vecchia felpa logora dei Denver Broncos e un paio di jeans.

    Di solito si divertiva a lavorarsi una stanza affollata di persone, ponendosi al centro dell'attenzione, a promuovere se stesso, i suoi candidati politici e le sue cause. Per questo aveva scelto una carriera dietro le quinte della politica: perché gli piaceva interagire con la gente, perché gli stava profondamente a cuore l'agenda del suo partito politico e voleva rappresentare un cambiamento concreto. Ma in quella serata particolare, avrebbe preferito starsene sdraiato sul divano davanti alla televisione. Da solo.

    Sbirciò oltre il bordo della tenda verso il babbeo in piedi all'estremità di una passerella, che gli evocava ricordi sgradevoli di spettacoli di moda e concorsi di bellezza. La sala da ballo sfavillante straripava di gente, perlopiù donne, e tutti gli occhi erano rivolti alla donazione in corso all'asta di scapoli di beneficenza, sponsorizzata dalla Heart Books. L'ultima volta che Perry aveva ascoltato, l'offerta per quel ragazzo era salita a quasi cinquemila dollari.

    Con duecentocinquanta dollari a testa per l'ingresso, sommati alle offerte che fioccavano durante l'asta, i gruppi di alfabetizzazione per i quali si stavano raccogliendo i soldi avrebbero tratto un bel beneficio dalla serata. Quella lusinghiera consapevolezza diede a Perry la forza di sollevare il mento e giurare a se stesso che ne sarebbe uscito, e l'avrebbe fatto a modo suo. Non avrebbe mai scelto spontaneamente di percorrere quella passerella proponendosi per un weekend alla donna disposta a offrire di più, ma era per una buona causa. Non aveva appena ricordato a se stesso di voler rappresentare un cambiamento concreto... in ogni modo possibile?

    Inoltre, quei maledetti Broncos avevano perso una partita sulla quale Perry aveva scommesso fraternamente con un suo vecchio amico che, guarda caso, lavorava nell'ufficio stampa della Heart Books. Perry non aveva mai mancato di pagare una scommessa in vita sua.

    Si disse che magari avrebbe addirittura trovato divertenti il finesettimana e la sua acquirente, il che avrebbe rappresentato un piacevole diversivo a talune serate infernali che aveva trascorso da quando il suo fidanzamento si era disintegrato, circa un anno prima. Certo, dato che la donna probabilmente sarebbe stata una lettrice accanita di romanzi rosa, sperava che non si aspettasse una realtà troppo, come dire, fantasiosa.

    A dire il vero non aveva mai letto un romanzo rosa, né era mai stato particolarmente tentato a farlo, perché li considerava un genere che solo le donne potevano apprezzare. Ma Perry sapeva quando tenere per sé le proprie opinioni. Per amore della beneficenza, per tenere onore alla scommessa fatta e alla sua reputazione, avrebbe simulato interesse nei confronti dei libri e delle loro ammiratrici, e in particolare di una. Quella che lo avrebbe comprato per un weekend.

    1

    Forse era stato il troppo champagne a spingere Kristin Cole a offrire parecchie migliaia di dollari per un finesettimana con un attraente sconosciuto. Di solito non si concedeva più di qualche sorso, ma le sue vivaci compagne di tavolo continuavano a riempirle il bicchiere e a fare brindisi spiritosi ai vari scapoli che apparivano sul palco dell'enorme sala da ballo affollata e luccicante. Kristin si ritrovò a ridere e a scherzare, con la pericolosa approvazione della madre, Sophie, che le sedeva accanto istigandola.

    Kristin non aveva certo intenzione di lanciare un'offerta per qualcuno quando era arrivata all'asta di scapoli. Si trovava lì perché, in qualità di autrice di decine di romanzi rosa, voleva appoggiare il suo editore nella raccolta di fondi per l'alfabetizzazione, una causa che le stava molto a cuore. E poi perché era sembrato divertente trascorrere una serata con il suo editore, alcuni amici scrittori e sua madre.

    Inoltre era consapevole che quell'evento costituiva un pretesto adatto a evitare il computer per qualche giorno. Ultimamente aveva pensato che lo schermo bianco rispecchiasse la sua mente tristemente priva di idee. E, mentre la scadenza per il progetto a contratto in corso si avvicinava sempre di più, la sua disperazione cresceva.

    «Cosa c'è?» Sophie Cole sfidò la figlia, male interpretando il suo cipiglio. «Non ti interessano gli analisti finanziari affascinanti?»

    Obbligandosi ad accantonare il problema che l'aveva tormentata negli ultimi mesi, Kristin lanciò una rapida occhiata verso il palco, poi si incollò un sorriso e scosse la testa. «È abbastanza attraente, ma in realtà preferisco i mori.»

    Sophie fece una smorfia. «Tesoro, lascia perdere i capelli. Guarda che spalle, e che bel sederino sodo...»

    «Mamma!» Kristin alzò gli occhi al cielo mentre le altre quattro donne al loro tavolo ridevano. «Cerca di non mettermi ulteriormente in imbarazzo, se puoi.»

    Sua madre si limitò a sogghignare centellinando lo champagne, gli occhi fissi sullo scapolo del momento. Sophie Cole era una vedova di cinquantaquattro anni, anche se ne dimostrava dieci di meno. I capelli rosso fuoco erano scompigliati ad arte e il fisico asciutto era frutto di esercizio e attività costanti. Grazie alla lunga e quasi religiosa devozione ai filtri solari e alle creme idratanti, solo poche rughe facevano capolino attorno agli occhi e alla bocca, queste ultime scolpite dai suoi sorrisi spontanei e contagiosi. Vedova da quasi vent'anni, era simpatica, festaiola, impulsiva e imprevedibile. Kristin l'adorava, a dispetto delle loro differenze.

    Per l'esasperazione di Kristin e il divertimento delle loro commensali, Sophie si era offerta di comprare un uomo per il trentesimo compleanno della figlia. Questa l'aveva fulminata con lo sguardo implorandola di lasciar perdere. Dopo la sua ultima disavventura romantica, non aveva alcun interesse a uscire con nessuno, men che meno con un perfetto sconosciuto.

    Il biondo analista finanziario fu acquistato da una donna al colmo dell'eccitazione, seduta al tavolo accanto. Tutti la acclamarono mentre in segno di trionfo stringeva il pugno in aria.

    «Che forte! Ti stai divertendo?» le chiese il suo editore, Joyce Milhollen. Felicemente sposata, Joyce non stava lanciando alcuna offerta, ma sembrava si stesse godendo quella serata alla grande. «Non riesco a credere a tutti i soldi che si stanno spendendo stasera. La serata sarà un successone.»

    Kristin sorrise annuendo. «Così pare.»

    «Sembra che tua madre se la stia spassando.»

    Kristin lanciò un'occhiata alla sua destra, notando che Sophie era assorta in un'animata conversazione con un'altra scrittrice e una donna che lavorava nel dipartimento marketing. «Mia madre se la spassa sempre.»

    «E tu?» Joyce studiò il viso di Kristin mentre le rivolgeva la domanda, inducendola a chiedersi se avesse idea dello stress con cui stava combattendo.

    Kristin rispose con una vivacità che sperò essere convincente. «Oh, mi sto divertendo un sacco!»

    In quel mentre qualcun altro richiamò l'attenzione di Joyce e Kristin quasi sospirò di sollievo. Non aveva parlato con nessuno del suo recente blocco dello scrittore, tantomeno con il suo editore. Non voleva che, dando voce al problema, questo divenisse ancora più reale.

    «Guarda questo.» Sophie trasse un sospiro quando un altro scapolo venne presentato. Le telecamere a circuito chiuso mostrarono dei primi piani di un uomo sui quaranta suonati, la pelle abbronzata, gli occhi azzurri e i capelli argentei che gli incorniciavano il viso di una bellezza virile. Il cerimoniere, i cui commenti effervescenti avevano fatto ridere il pubblico durante l'intera serata, lo presentò come Jack Burnett, pilota di linea. Il suo appuntamento organizzato prevedeva un lancio con il paracadute e una serata danzante.

    «È proprio un eroe da romanzo rosa... e un fantastico cavaliere con cui uscire» osservò Joyce con un sospiro di apprezzamento. «Se fossi in te, farei un'offerta.»

    Kristin stava per ricordare al suo editore che non aveva alcuna intenzione di fare offerte per nessuno quando sua madre prese la parola.

    «Scusa, tesoro, ma questo è mio.» Sophie alzò la mano in aria per lanciare un'offerta iniziale di mille dollari. «Non è un bocconcino?»

    «Mamma!» Kristin riuscì quasi a sentire la mascella caderle. «Che stai facendo?»

    Una donna nelle prime file della sala aumentò l'offerta a millecinquecento dollari e Sophie prontamente ne rilanciò duemila. «A te cosa sembra? Sto comprando un appuntamento galante con quello schianto d'uomo.»

    «Un appuntamento comprensivo di lancio da un aeroplano? Hai perso la testa?»

    «È una cosa che ho sempre voluto fare.» Sophie rilanciò la sua offerta contro la donna seduta al tavolo in prima fila.

    Lo scambio fu alquanto vivace e alla fine Sophie vinse, pagando cinquemila dollari per avere l'opportunità di saltare giù da un aereo con uno scapolo dai capelli argentei.

    «Non posso credere che tu l'abbia fatto» bofonchiò Kristin, alzando la voce per sovrastare l'animato chiacchiericcio che le circondava.

    «Oh, sta' allegra, tesoro. Non ti nuocerebbe fare altrettanto.» Sophie riempì la coppa di champagne della figlia e la sua. «Brindiamo al mio lancio, ti va?»

    Due scapoli e parecchi brindisi dopo, Kristin finalmente mise da parte il suo buonsenso e si ritrovò ad acclamare le partecipanti con lo stesso entusiasmo dimostrato dal resto della folla. Era divertente, e tutto per una causa meravigliosa. Un cambio di ritmo decisamente necessario alla sua solita routine... perché non goderselo appieno? Forse torno pure a casa con un'idea geniale per il libro, pensò con una nota di disperazione. Forse era lo champagne...

    «E adesso, signore, permettetemi di presentarvi Perry Goodman» cinguettò il cerimoniere dopo un discorso introduttivo al quale Kristin non aveva prestato molta attenzione. Riguardava la politica e un appuntamento organizzato che comprendeva la partecipazione a uno dei più grandi ed esclusivi gala politici di beneficenza della stagione, che avrebbe avuto luogo più avanti quella settimana, giovedì sera per la precisione.

    L'applauso sonoro che accolse il nuovo scapolo sul palco sorprese Kristin. Forse era un attore o un atleta famoso che aveva semplicemente in progetto di prendere parte a un gran gala politico con la sua dama. Raramente aveva sentito quel tipo di ovazione da star rivolta a un politico.

    Si piegò per avvicinarsi a Joyce. «Chi è questo tipo?»

    Il suo editore parve sorpreso dalla domanda. «Non hai mai sentito parlare di Perry Goodman?»

    Kristin

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