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Un segreto nel cuore (eLit): eLit
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Un segreto nel cuore (eLit): eLit
E-book178 pagine2 ore

Un segreto nel cuore (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Jackie Patterson non vede l'ora di tornare a casa in Italia per il matrimonio della sorella Lizzie. Il suo cuore, però, perde un colpo quando scopre che le nozze si svolgeranno nel palazzo di Romano Puccini, suo unico amore. La loro storia è finita ma Jackie porta con sé un segreto che ha custodito per anni. È arrivato il momento di svelarlo a Romano?
LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2017
ISBN9788858978054
Un segreto nel cuore (eLit): eLit
Autore

Fiona Harper

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Un segreto nel cuore (eLit) - Fiona Harper

    successivo.

    Prologo

    Nessuno deve leggere il contenuto di questa lettera, Scarlett! Consegnala solo a Romano Puccini in persona.

    A Scarlett riecheggiarono nella mente le parole della sorella maggiore mentre correva attraverso i prati che circondavano il piccolo borgo di Monte Correnti con i lunghi capelli scuri al vento.

    Jackie sarebbe di sicuro andata in collera se avesse saputo che invece lei non era riuscita a resistere alla tentazione di leggere il foglio, grazie al fatto che la busta in cui era contenuto era stata sigillata in fretta e male.

    Per quella ragione, prima di consegnarla al destinatario, ovvero Romano Puccini, aveva deciso di farla leggere anche a Isabella, sua cugina nonché sua migliore amica, di solito anche sua complice in ogni genere di marachella.

    Da sola, infatti, non sarebbe riuscita a mantenere il segreto contenuto nella lettera.

    Sebbene lei e Isabella avessero pressappoco la stessa età, sua cugina era maggiore dei suoi fratelli e sembrava sapere sempre quale fosse la cosa migliore da fare.

    Nella sua, invece, la situazione era completamente diversa. Lei era la minore di tre sorelle, quella che veniva sempre esclusa da ogni conversazione importante perché tanto non avrebbe capito.

    Un atteggiamento che non riusciva più a sopportare, pensò, irritata.

    Solo perché Jackie aveva qualche anno più di lei, credeva di avere il diritto di comandarla a bacchetta e di impartirle ordini.

    Così, per vendicarsi, quel giorno aveva deciso di comportarsi a modo suo.

    Aveva solo undici anni, ma aveva già intuito che nella sua famiglia c'erano molti segreti, cose alle quali si accennava appena, sottovoce, per non farsi udire da lei.

    Dopo una lunga corsa, si fermò senza fiato in una piccola radura erbosa attraversata da un ruscello. Un luogo tranquillo e solitario, poco frequentato. Era quello il rifugio segreto, suo e di Isabella.

    Di solito si davano convegno lì per ridere, giocare, farsi confidenze, non appena Isabella riusciva ad avere un momento libero dall'impegno di badare a Cristiano e Valentino, i suoi fratellini.

    In quella piccola oasi di pace, costruivano capanne con rami e foglie, inventavano codici segreti, scrivevano sui loro diari... che poi facevano sempre leggere all'altra.

    Qualche volta avevano parlato anche di Romano Puccini, il fidanzato segreto di Jackie, il ragazzo più ricco e attraente di Monte Correnti.

    Quella era un'altra cosa ingiusta!

    Anche a lei, da un po' di tempo avevano cominciato a piacere i ragazzi, e subito si era presa una cotta per Romano. Ma sua sorella maggiore Jackie, era riuscita a catturare l'attenzione di Romano e i due filavano ormai da parecchie settimane all'insaputa delle loro rispettive famiglie.

    Se la loro mamma, infatti, avesse scoperto l'infatuazione, Jackie non l'avrebbe passata liscia, previde Scarlett.

    Un abito di stoffa rosa che appariva e scompariva a una certa distanza fra la vegetazione, le fece capire che Isabella si stava avvicinando alla radura. Si erano date convegno lì mezz'ora prima, nella piazza antistante i ristoranti dei loro rispettivi genitori.

    «Posso sapere perché avevi tanta fretta che venissi qui?» le chiese poco dopo Isabella, anche lei a corto di fiato per la folle corsa.

    Anziché rispondere, Scarlett le tese i tre fogli della lettera, che sua cugina lesse con attenzione.

    Isabella cominciò a leggere e a un certo punto le due ragazzine si guardarono un istante in silenzio, con espressione colpevole.

    «Oh, santo cielo, Jackie e Romano si sono sposati di nascosto? Non posso crederci» mormorò Isabella.

    Scarlett annuì con un sorrisetto soddisfatto, pensando che quella era esattamente la reazione che aveva sperato avesse sua cugina. E nella lettera c'era anche molto di più di cui preoccuparsi...

    Quando infatti Isabella ebbe finito di leggere, nessuna delle due ebbe il coraggio di sorridere.

    «Che cosa possiamo fare?» domandò Isabella, con espressione preoccupata.

    «Credo che la cosa migliore sia consegnare la lettera a Romano, come vuole Jackie» rispose Scarlett.

    «Niente affatto!» obiettò Isabella con decisione, scuotendo il capo. «Meglio darla a zia Lisa» aggiunse.

    «Stai scherzando! Jackie finirebbe nei guai se mia madre la leggesse!» ribatté Scarlett.

    «Tua sorella è già nei guai e la cosa migliore che può fare è raccontare tutto a tua madre» osservò sua cugina, dimostrando un buonsenso superiore alla sua età. «Comunque sia, non potrà tenere nascosto un segreto del genere.»

    Scarlett rifletté un istante e si rese conto che Isabella aveva ragione. Ma lei non avrebbe avuto il coraggio di dare quella lettera a sua madre... E sua cugina lo avrebbe avuto?

    Notando l'espressione decisa che Isabella aveva in quel momento, Scarlett intuì che era esattamente quello che l'altra aveva intenzione di fare.

    Se le cose fossero andate così, Jackie avrebbe dovuto sopportare una vera e propria sfuriata da parte di sua madre, ma anche lei non l'avrebbe passata liscia. Jackie non l'avrebbe mai perdonata per non averle obbedito.

    Per quella ragione, cercò di strappare di mano alla cugina i tre fogli della lettera. Ma Isabella, abituata a convivere con dei vivaci fratelli minori, non si fece cogliere di sorpresa. Solo quando uno dei fogli minacciò di strapparsi in due pezzi, Isabella lasciò andare il suo. Il caso volle che proprio nello stesso momento anche Scarlett mollò la presa.

    Il foglio di carta atterrò prima sul terreno e poi, spinto dalla brezza, rotolò via.

    Scarlett cercò di recuperarlo ma il foglio finì nell'acqua del ruscello. La carta si inzuppò subito e affondò miseramente.

    Incredula, Scarlett fissò un istante il foglio che scompariva sotto la superficie dell'acqua, trascinato dalla corrente.

    «Prendilo!» le gridò Isabella, allarmata dalla piega degli avvenimenti.

    «Troppo tardi» mormorò Scarlett, spaventata dalle possibili conseguenze di quell'imprevisto. Oh, perché non era stato il foglio due a finire nell'acqua, quello tutto pieno di zuccherose frasi d'amore? Invece si era perduto il terzo, quello sul quale Jackie confidava a Romano il segreto più importante...

    «E adesso cosa facciamo?» le chiese Isabella, in tono preoccupato.

    «Non lo so» ammise Scarlett con un filo di voce, cercando di non lasciarsi sopraffare dalla paura.

    Tutta colpa di Jackie!, pensò, furibonda. Perché non aveva consegnato di persona quella dannata lettera a casa dei Puccini invece di chiedere a lei di farlo? Non aveva pensato a quanto fosse imprudente affidare a qualcun altro un incarico del genere? Soprattutto perché, stando a quello che dicevano tutti, lei non meritava alcuna fiducia, nonostante avesse già undici anni.

    «Non possiamo dare a Romano una lettera in cui manca un foglio» concluse suo malgrado Scarlett. «E Jackie andrebbe su tutte le furie se le dicessi che abbiamo letto la lettera e un foglio è caduto nell'acqua...»

    «Mi dispiace, è colpa mia» mormorò Isabella, affranta.

    «Lascia perdere... Ormai c'è solo una cosa che possiamo fare.»

    «E quale sarebbe?» domandò sua cugina ansiosamente.

    Dopo un istante di esitazione, Scarlett si chinò e gettò nell'acqua anche la busta e gli altri due fogli. Anche quelli si inzupparono immediatamente.

    Le due ragazzine rimasero in silenzio durante quella specie di funerale dei segreti sentimentali di Jackie.

    Nessuno deve leggere il contenuto di questa lettera, Scarlett!

    Questo le aveva raccomandato sua sorella maggiore e così sarebbe stato, pensò Scarlett.

    1

    Il climatizzatore dell'auto funzionava a pieno regime, ma mentre la limousine percorreva quel tratto assolato di campagna italiana, Jackie Patterson aveva l'impressione di sentire i raggi cocenti del sole sulla pelle.

    Si trattava di un'illusione, naturalmente, ma siccome illudersi era una delle cose che le capitava di fare più spesso, decise di non darvi troppa importanza e godersi quella sensazione.

    Anche tornare a casa dopo tanto tempo forse si sarebbe rivelata un'illusione. Le sembrava già di sentire le esclamazioni di parenti e amici, i baci e gli abbracci, i pranzi e le cene in famiglia durante i quali tutti avrebbero finto di non sapere nulla, per nascondere il disagio e l'imbarazzo. E anche le sue sorelle e le cugine che non conoscevano il suo segreto, avrebbero intuito che lei continuava a nascondere loro qualcosa.

    Così, per affrontare la situazione, avrebbe rinnegato il lato italiano del suo carattere e fatto ricorso come al solito a quello freddo e composto, tipicamente britannico, ereditato da suo padre, del quale era estremamente orgogliosa.

    Tanto per cominciare, aveva evitato di avvertire del suo arrivo la famiglia, per avere ancora un po' di tempo tutto per sé dopo l'atterraggio a Roma e prepararsi a incontrare i propri parenti.

    Erano passati due anni dall'ultima volta che era tornata a Monte Correnti, e in genere preferiva farlo durante il periodo delle vacanze invernali. Per l'ovvio motivo che a quella latitudine il clima natalizio era molto più mite e poi perché le gloriose, soleggiate estati italiane erano troppo cariche di ricordi che preferiva tenere relegati in un angolo della mente.

    Ma quando sua sorella Lizzie le aveva telefonato per dirle che aveva scelto l'ultimo fine settimana di maggio per sposarsi, non aveva trovato una scusa valida per rifiutare di tornare in Italia durante la bella stagione. In quell'occasione aveva scoperto anche di essere legata alla sua numerosa famiglia italiana più di quanto avesse immaginato.

    Mentre l'auto procedeva lungo le curve capricciose di quella strada di campagna, Jackie osservò con una certa emozione il cielo azzurro come solo poteva esserlo in Italia, le colline coperte di vigne e uliveti, i paesini arroccati sui declivi.

    Un attimo dopo, però, lo sguardo le cadde sull'ultimo numero della principale rivale di Gloss!, la rivista di moda che dirigeva, posata insieme ad altri giornali sul sedile di pelle della limousine.

    Sfogliandola, Jackie accennò un sorriso, notando che il suo staff editoriale aveva fatto un lavoro migliore nel presentare le ultime tendenze per la prossima stagione. Ma in fondo era per questo che pagava profumatamente i suoi collaboratori. Non si aspettava quindi niente di meno dell'eccellenza da loro.

    Tuttavia, uno dei servizi fotografici della rivista dedicato a uno dei migliori stilisti italiani emergenti, attirò la sua attenzione.

    Aveva già sentito parlare di quel nuovo marchio e riconobbe subito lo stile di Romano Puccini. La casa di moda aveva progressivamente aumentato la propria fama a livello internazione da quando Rafael Puccini aveva affidato il settore creativo al proprio figlio ed erede.

    Con un nuovo titolare d'azienda, tutti si erano aspettati che il marchio Puccini avrebbe incrementato la produzione di collezioni maschili a scapito di quelle femminili, invece le previsioni era state tutte clamorosamente smentite.

    Romano Puccini aveva un gusto squisito, raffinato, amava le donne e sapeva disegnare abiti per loro come nessun altro sapeva fare. Le sue muse ispiratrici erano tutte bellissime, sofisticate e chic.

    Jackie osservò con attenzione i modelli della nuova collezione Romano Puccini presentati dalla rivista e si accigliò pensando che aveva resistito per mesi alla tentazione di acquistare una di quelle creazioni.

    L'estate precedente, però, aveva ceduto, e adesso lo splendido abito pendeva nell'angolo più oscuro e remoto del suo armadio. L'aveva indossato solo una volta, ma non riusciva a dimenticare come si fosse sentita elegante e femminile con indosso quel vestito.

    Forse era per quella ragione che la Casa di Moda Puccini aveva tanto successo e le donne facevano follie per acquistarne i modelli...

    Attraente com'era, autentica icona del fascino maschile italiano, Romano Puccini, riusciva a dare alle donne l'impressione che con uno degli abiti da lui disegnati sarebbero state tutte attraenti e femminili quanto Venere, la dea della bellezza.

    Ovviamente anche quella era un'illusione, pensò Jackie, ma una di quelle che le donne amavano di più.

    Sospirò, cercando di rilassare l'espressione del viso per prevenire le rughe di espressione.

    Era contraria alle cure estetiche radicali come il Botox, e fino ad allora era riuscita almeno a non cedere alla tentazione di sottoporsi a quel genere di trattamenti, evitando fumo, alcol, facendo esercizio fisico costante e una dieta sana. Era all'apice della carriera come direttrice di una delle maggiori riviste di moda femminile inglesi, ma proprio per questa ragione doveva reggere ogni giorno il confronto con donne quasi tutte più giovani, slanciate e bellissime.

    Per lavorare in un ambiente del genere occorrevano molto equilibrio e intelligenza per evitare di diventare paranoiche non appena passati i ventidue anni.

    Il suo cellulare squillò in quel momento e Jackie fu grata della distrazione. Aprì la borsetta e diede un'occhiata all'ID del chiamante. Il nome impresso sul display le provocò come al solito una scarica di adrenalina. Eppure ormai erano settimane che ogni tanto riceveva quelle chiamate e avrebbe dovuto essersi abituata...

    «Ciao, Kate» disse, in tono amichevole.

    «Ciao, Jaqueline» rispose una voce femminile e molto giovane.

    Il suo nome, pronunciato per intero, le faceva una certa

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