Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La ricetta dell'amore (eLit): eLit
La ricetta dell'amore (eLit): eLit
La ricetta dell'amore (eLit): eLit
E-book177 pagine2 ore

La ricetta dell'amore (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Il ristorante Bella Rosa è aperto. Prendete posto e godetevi un menu dove le pietanze sono condite con i segreti e gli amori dei protagonisti di questa avvincente saga familiare.



Isabella Casali non ha altra scelta, deve intrufolarsi nel giardino del palazzo dell'affascinante e riservato principe Maximiliano Di Rossi per prendere qualche mazzo del pregiato basilico che cresce ormai solo lì. È l'ultimo ingrediente che le serve per cucinare la sua salsa segreta e far sì che il ristorante non perda la fama che si è conquistato negli anni.



Maximiliano non ha alcuna intenzione di aprire i cancelli del suo giardino a chicchessia, men che meno a Isabella, che potrebbe non solo portare via la pregiata pianta, ma anche il suo cuore. Lui non può correre questo pericolo, né ora né mai.
LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2017
ISBN9788858978023
La ricetta dell'amore (eLit): eLit
Autore

Raye Morgan

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Raye Morgan

Autori correlati

Correlato a La ricetta dell'amore (eLit)

Titoli di questa serie (8)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La ricetta dell'amore (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La ricetta dell'amore (eLit) - Raye Morgan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Beauty and the Reclusive Prince

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2010 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Laura Polli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-802-3

    Ristorante

    Bella Rosa

    Romanticismo, rivalità e una famiglia ritrovata,questi gli ingredienti principali.
    Care lettrici, il pranzo è servito!

    Per anni la rivalità tra i fratelli Lisa Firenzi e Luca Casali ha scosso la tranquilla cittadina italiana di Monte Correnti, così come i loro due ristoranti hanno diviso la piazza del mercato.

    Adesso che le chiavi dei locali sono passate ai figli di Lisa e Luca, la storia si ripeterà?

    Riuscirà la nuova generazione a dimenticare gli errori dei genitori, a riconciliare le famiglie e a unire i due ristoranti?

    O ci saranno nuovi segreti da svelare?

    Questo mese eccovi la ricetta della

    SALSA AL POMODORO

    Prendete un bel cestino di pomodorini perini freschi e un bel mazzetto di basilico nero. Lavate e tagliate in quattro parti i perini e lavate una dozzina di foglie di basilico e spezzettatelo.

    Mettete due/tre cucchiai di olio extra vergine di oliva in una padella e aggiungete tre spicchi di aglio tritati. Quando l’aglio imbiondisce, aggiungete i pomodori. Mescolate finché i pomodori iniziano ad appassire, poi incorporate il basilico, precedentemente spezzettato. Salate e pepate a piacere.

    Continuate la cottura sino a quando i pomodori non saranno completamente sfaldati e l’acqua rilasciata dagli stessi non si sarà un po’ ristretta.

    Se desiderate ottenere un composto più denso e cremoso,passate la salsa nel passaverdure, altrimenti utilizzatela così,si accompagna bene con qualsiasi tipo di pasta.

    BUON APPETITO!

    1

    «Questa non ci voleva!» esclamò Isabella Casali.

    Il vento era aumentato di intensità e le scompigliava i lunghi capelli scuri.

    Bella notte aveva scelto per entrare di nascosto nella tenuta reale di Monte Correnti!, pensò, scuotendo il capo.

    Non appena aveva lasciato il paese per dirigersi lì, un velo di nubi aveva oscurato la luna, privandola della luce che sarebbe stata necessaria per compiere la sua missione di frodo. Alzò lo sguardo, cercando di capire se il temporale fosse imminente.

    «Che sfortuna... Da un po’ di tempo ne ho da vendere» mormorò, seccata.

    A quel punto, la cosa migliore sarebbe stata tornare a casa, ma non poteva farlo senza avere fatto buona scorta di quello per cui era giunta sin lì. Almeno, non dopo essere finalmente riuscita a trovare il coraggio di venire di nascosto in quel luogo.

    Da sola.

    Di notte.

    Infatti, gli splendidi giardini, che circondavano il palazzo del principe locale, si diceva fossero una sorta di luogo incantato, abitato da esseri soprannaturali di varia specie.

    Lei, naturalmente, non ci credeva, e aveva sempre bollato quelle storie come fantasie superstiziose. Non poteva negare, tuttavia, che quel luogo di notte mettesse i brividi. E il maltempo, che faceva stormire i rami degli alberi, frusciare le foglie e provocava una serie di suoni misteriosi, non contribuiva certo a renderla più tranquilla.

    «Puoi solo sperare che il principe non ti sorprenda a vagare nei suoi giardini.»

    Quelle parole, pronunciate da Susa, l’anziana chef pasticciere del ristorante dei Casali, prima che lei uscisse di casa per quell’avventura, l’avevano colpita come una specie di oracolo di Cassandra.

    Susa le dava spesso molti saggi consigli, ma questa volta poteva solo augurarsi che non avesse azzeccato il pronostico, pensò Isabella. Che altro aveva aggiunto, Susa?, si chiese, sforzandosi di ricordare.

    «Si dice che il principe sorvegli personalmente la tenuta, per cercare di cogliere in flagrante eventuali trasgressori...»

    «Oh, Susa, per favore» aveva implorato lei. «Credo che negli ultimi cento anni abbiano parlato male di tutti i principi che hanno abitato in quel vecchio castello. La verità è che la famiglia Di Rossi non è mai stata una stirpe di persone socievoli. Questo, almeno, è quello che ho sentito dire in giro. Quando conduci uno stile di vita riservato e non ti mischi volentieri agli estranei, è inevitabile che gli altri ti giudichino snob.»

    Opinioni di Susa a parte, Isabella fu costretta a riconoscere che la tenuta reale era l’ultimo luogo in cui avrebbe voluto trovarsi di notte. Se avesse potuto scegliere, avrebbe preferito di gran lunga restarsene a casa in compagnia di un buon libro.

    «Sono solo sciocchi pettegolezzi, Susa» aveva aggiunto lei. «Scommetto che anche nella famiglia Di Rossi ci sono persone simpatiche.»

    «Vedremo se la penserai così quando ti troverai rinchiusa nella prigione sotterranea del castello» aveva ribattuto Susa nel tono di chi non sta affatto scherzando.

    «Susa!» era insorta lei. Era già abbastanza riluttante a compiere quella spedizione di nascosto nei giardini reali senza che ci si mettesse anche l’anziana donna a darle altri buoni motivi per starsene comodamente a casa.

    «Papà è entrato per anni di nascosto nella tenuta reale, per cogliere il basilico Monta Rosa, una varietà selvatica che cresce solo in quei giardini, e per quanto ne so non ha mai incontrato nessuno. Per cui dubito di avere qualche probabilità di finire nelle segrete del castello.»

    Suo padre, Luca Casali, aveva scoperto anni prima per caso le stupende qualità di quell’erba aromatica. Proprio grazie a quell’ingrediente, aveva ideato una serie di pietanze esclusive che gli avevano permesso di ottenere una fama internazionale come chef.

    Alcuni loro clienti compivano lunghi viaggi per degustare un piatto di pasta condita con la famosa salsa al basilico di Luca Casali.

    Inutile dire che la ricetta della salsa, e soprattutto il suo ingrediente speciale, era un segreto di famiglia.

    Pochissime persone sapevano che il delizioso aroma della salsa era dovuto alla pianta che cresceva esclusivamente nella tenuta reale di Monte Correnti, di proprietà della famiglia Di Rossi.

    Per anni d’estate, suo padre si era recato di nascosto una volta al mese nella tenuta per raccogliere quella pregiata varietà di basilico.

    Luca Casali, però, ormai anziano e malato, non era più in grado di compiere quelle escursioni notturne.

    Nonostante la sua riluttanza, toccava quindi a lei il compito di raccogliere la preziosa spezia profumata. Una vera e propria erba voglio, che cresceva solo nel giardino del re...

    Dopo avere scartato la possibilità di presentarsi personalmente al principe e spiegargli la situazione, aveva deciso che un’incursione notturna piuttosto che diurna presentava meno rischi di essere avvistata o sorpresa mentre coglieva il basilico.

    La prospettiva di entrare di nascosto in una proprietà privata l’aveva resa alquanto nervosa. Si era decisa a farlo solo perché ormai le scorte di basilico in dispensa erano drasticamente diminuite. Le aveva infuso coraggio anche il pensiero che suo padre non era mai stato colto in flagrante. Non aveva quindi ragione di temere che per lei sarebbe stato diverso.

    Tutti quei ragionamenti, però, le erano sembrati validi prima che la luna scomparisse dietro le nubi scure del temporale in arrivo. Adesso, sola e al buio in un giardino che non conosceva affatto, si sentì riafferrare da tutti i suoi timori. Senza contare che l’oscurità le rendeva più difficile raccogliere il basilico. Al punto che fu costretta ad accendere una torcia elettrica, con il rischio che qualcuno dal castello notasse il fascio di luce...

    E pensare che alcune ore prima, quando il sole splendeva ancora in cielo, aveva pensato che non le sarebbe affatto dispiaciuto incontrare un principe.

    «Qualcuno lo ha mai visto? Sai per caso che tipo è?» aveva domandato a Susa.

    La pasticciera aveva alzato le spalle. «Ben pochi lo hanno visto... Di lui si sa solo che la sua giovane moglie è morta dieci anni fa, e da allora vive come un recluso.»

    «Davvero triste» aveva commentato lei, rammentando di avere sentito qualcosa in proposito.

    «Dicono che la principessa è scomparsa in circostanze misteriose» aveva aggiunto Susa, in tono lugubre.

    «Guarda caso» aveva ribattuto, tentando di scherzare.

    Susa aveva scosso il capo e le aveva voltato le spalle, ma per qualche strana ragione proprio in quel momento a lei era venuto in mente quello che le aveva detto una volta Noni Baccini, all’epoca cuoca del ristorante.

    «In un castello del genere non può succedere nulla di buono» aveva sentenziato Noni. «Pipistrelli» aveva aggiunto.

    «Pipistrelli?» aveva ripetuto lei, sconcertata.

    Noni aveva annuito. «Immagino che non ti piacerebbe che qualcuno ti si impigliasse nei capelli.»

    «Certo che no» aveva replicato con un brivido, sfiorando le trecce che aveva avuto a quell’epoca.

    Pipistrelli e una moglie defunta.

    Questo era tutto quello che sapeva del principe Maximiliano Di Rossi.

    Oltre, naturalmente, al fatto che la migliore varietà di basilico al mondo cresceva entro i confini della sua tenuta.

    Noni era ormai in pensione da tempo, ma Susa era ancora viva e vegeta, dare consigli era il suo sport preferito, e il giorno prima non aveva esitato ad aggiungere altri particolari inquietanti.

    «Quando ero bambina, in paese girava voce che il defunto principe Di Rossi fosse un poco di buono» aveva proseguito Susa.

    «In che senso?» aveva replicato lei, incuriosita.

    «Non ne ho idea. Immagino fosse il nonno dell’attuale principe. Comunque sia, sapremo presto se questa definizione si adatta anche a lui» aveva concluso la sua collaboratrice.

    Durante il tragitto da casa ai confini della tenuta, Isabella aveva ripensato a tutto quello che le aveva detto Susa, trovando tutte quelle illazioni una più assurda dell’altra. Peccato solo che le avessero rammentato altri dettagli, appresi durante l’infanzia e l’adolescenza. Storie raccontate a mezza voce fra amiche, durante qualche pigiama party, forse inventate ad arte per spaventare le più impressionabili. Storie di principi barbablù che seducevano e tenevano prigioniere le ragazze nel vecchio castello, fantasmi che vagavano nei sotterranei....

    Lei, naturalmente, aveva sempre riso di quei racconti fantasiosi. Ma adesso, per qualche oscuro motivo, le sembrarono plausibili e le fecero fortemente rimpiangere di essere venuta da sola in quel luogo poco rassicurante. Nello stesso tempo si rimproverò per il fatto di essere così paurosa.

    «Coraggio» si disse. «Datti da fare e sarai libera di andartene.

    »In fondo, cosa sarebbe potuto succederle? Anche se avesse incontrato il principe, di sicuro non poteva essere così malvagio come lo aveva dipinto Susa.

    A dire il vero, lei lo aveva già incontrato una volta in passato. Parecchi anni fa, quando era stata solo una ragazzina ed era andata in gita con un’amica in una località termale a parecchi chilometri di distanza da Monte Correnti.

    Qualcuno le aveva indicato il giovane principe, che a quell’epoca le era sembrato estremamente attraente, nonostante l’aria un po’ altezzosa e arrogante.

    «Tutti i nobili sono così» aveva sospirato la sua amica. «Credono di essere migliori di noi che siamo solo comuni mortali. Meglio stare alla larga» aveva concluso.

    Ed era esattamente quello che lei aveva fatto per tutti quegli anni, pensò Isabella.

    Adesso, invece, eccola lì, a superare di nascosto i confini della tenuta... Prima si fosse sbrigata a fare provvista di basilico, meglio sarebbe stato.

    A poca distanza dalla riva del fiume c’era un pendio dove quel tipo di erba aromatica cresceva più abbondante. Avrebbe riempito la sporta che aveva portato con sé, dopodiché sarebbe tornata a casa, decise, puntando verso il terreno il fascio di luce della torcia.

    Mentre camminava, improvvisamente inciampò in qualcosa. La torcia le sfuggì di mano, rotolò lungo il pendio e cadde nell’acqua del fiume.

    «Oh, no!» gemette Isabella, con l’impressione che quella notte stesse andando tutto storto. Quella spedizione si stava rivelando un vero e proprio disastro. Cosa le era venuto in mente di venire lì da sola? Adesso, completamente priva di luce era nei guai. Come avrebbe fatto a raccogliere il basilico? A trovare il sentiero per uscire dalla tenuta?

    «Non sono tagliata per queste avventure di cappa e spada» concluse, di pessimo umore, cercando di orientarsi al buio. L’ultima cosa che desiderava era farsi sorprendere da qualche addetto alla vigilanza del parco o dal principe in persona mentre vagava sulla sua proprietà privata.

    Il vento era aumentato di intensità, facendo ondeggiare le cime degli alberi e i lampi rischiaravano a intervalli più o meno regolari il cielo tempestoso.

    Fu proprio alla luce di uno

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1