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La principessa proibita: Harmony Collezione
La principessa proibita: Harmony Collezione
La principessa proibita: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

La principessa proibita: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Una donna, anzi una splendida principessa, unisce le vite di un milionario e di un giovane sceicco. Il primo è stato ingaggiato per proteggerla, il secondo è il suo promesso sposo.

Sebastian Hawk viene assunto per vegliare giorno e notte sulla bellissima principessa Lina bin Fahd al Marwan. Non volendo lasciare che le proprie emozioni interferiscano con il lavoro, il suo primo istinto è quello di combattere l'inevitabile attrazione che prova per lei, ma la provocante innocenza della giovane araba è difficile da ignorare...

Otto anni dopo, il padre comunica a Lina di averle scelto uno sposo e lei, non intendendo sottostare a quella volontà, decide di scappare. E ancora una volta è proprio a Sebastian che viene chiesto di ritrovarla.

LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2013
ISBN9788858912690
La principessa proibita: Harmony Collezione
Autore

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Anteprima del libro

    La principessa proibita - Lucy Monroe

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Forbidden: The Billionaire’s Virgin Princess

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2008 Lucy Monroe

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-269-0

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Lina Marwan era in piedi a occhi chiusi sul bordo del ponte. Una brezza leggera le accarezzava la pelle. Staccò le mani dal parapetto, pronta a saltare nel vuoto, verso le acque impetuose del fiume sottostante.

    L’adrenalina scorse rapida nelle sue vene al pensiero di ciò che stava per fare.

    Strinse i pugni. Alle sue spalle, delle voci disturbarono la sua concentrazione. Aprì gli occhi, si voltò e lo vide.

    Sebastian Hawk.

    L’ultima persona che si aspettava di vedere in quella fase della sua vita. L’ultimo uomo che avrebbe voluto incontrare di nuovo; prima o dopo la morte. Dio non poteva essere così crudele da mettere quel bastardo nella stessa parte del cielo dove si trovava lei.

    Purtroppo non c’era niente da fare. Lui era lì e sarebbe stata solo una questione di secondi prima che la raggiungesse.

    Aprì le braccia, come fossero ali, e si lasciò cadere in avanti, mentre il grido di Sebastian echeggiava in mezzo alle pietre della gola rocciosa.

    Volando nell’aria come un uccello pronto a lanciarsi sulla preda, Lina tornò con la mente a otto anni prima e al tempo che aveva trascorso con Sebastian Hawk.

    Lina si stava affrettando ad attraversare il giardino per raggiungere l’edificio centrale dell’università. Era in ritardo per l’incontro, ma purtroppo aveva perso tempo a depistare la sua guardia del corpo. Questi era convinto che lei stesse studiando con un gruppo di compagni al secondo piano della biblioteca, mentre lui l’aspettava al primo leggendo un libro sull’antico Egitto. Se avesse scoperto quante ore aveva trascorso in quella biblioteca mentre lei era da un’altra parte, avrebbero avuto entrambi dei grossi problemi. Era davvero facile da raggirare.

    Dato il suo ottimo rendimento universitario, la guardia del corpo dava per scontato che trascorresse molte ore a studiare, e in effetti era così, anche se non tante quante pensava lui. Del resto, proprio come suo padre e molti uomini del suo paese, il poveretto era convinto che una donna potesse ottenere una laurea solo studiando e impegnandosi molto più dei colleghi maschi.

    Questa mentalità retrograda aveva anche i suoi vantaggi, e Lina era riconoscente a suo padre per avere affidato a persone del suo paese d’origine l’incarico di vegliare sulla sua sicurezza.

    Cresciuta in America fin dall’età di sei anni, si era spesso irritata di fronte all’atteggiamento delle guardie di suo padre. Poi, una volta iscrittasi all’università, aveva scoperto come era facile conquistarsi un po’ di libertà grazie al pretesto dello studio.

    Sorrise. La vita poteva non essere perfetta, ma era sicuramente divertente.

    Era a questo che stava pensando quando andò a sbattere contro un muro di roccia vestito da uomo. Rimbalzò indietro, finendo a terra sull’erba. «Ooof!»

    «Stai bene?»

    Il muro di roccia aveva una voce. Alzò lo sguardo fino a incontrare un paio di misteriosi occhi grigio scuro. In quel momento, però, si poteva leggere chiaramente della preoccupazione. Per lei.

    Carino.

    Lina gli sorrise e allungò una mano. «Mi aiuteresti ad alzarmi?»

    «Certamente.»

    Nel momento in cui lui la sollevò, facendola approdare contro il proprio corpo, Lina sentì i sensi mettersi pericolosamente in moto. Pensò che lo sconosciuto aveva un sorriso devastante.

    «Sicura di stare bene?»

    «Sì, grazie.»

    «Non hai bisogno di aiuto per stare in piedi?»

    «No.» Aveva l’aria di una a cui occorreva aiuto?

    «Allora magari preferiresti che ti lasciassi andare. Non che mi dispiaccia questo contatto ravvicinato» le disse lui con tono divertito.

    «Io... dovrei... voglio dire» balbettò lei senza accennare a staccarsi.

    Lui scoppiò a ridere. «Mi chiamo Sebastian Hawk.»

    Quella risata la fece rabbrividire, e Lina rimase a fissare il suo sorriso, affascinata. Okay, era riuscita a sopravvivere all’incontro con quel sorriso, tuttavia non era molto sicura della fine che avevano fatto le sue facoltà mentali.

    «E tu sei...?»

    «Oh... Lina Marwan» si presentò lei, recuperando un briciolo di cervello. Aveva ormai smesso di usare il suo nome per intero: Lina bin Fahd al Marwan.

    «Piacere di conoscerti, Lina» replicò Sebastian, allontanandola gentilmente da sé.

    Lei dovette combattere la tentazione di stringersi di nuovo a lui. Era così che ci si sentiva quando si era attratti da un uomo? Se la risposta era sì, allora si riteneva fortunata ad avere frequentato per dieci anni una scuola femminile. A differenza delle sue compagne, non aveva mai avuto l’opportunità di trascorrere del tempo con ragazzi coetanei durante le vacanze scolastiche. La sua famiglia la teneva troppo sotto controllo al riguardo.

    Da quando si era iscritta all’università, un anno e mezzo prima, aveva abbracciato un paio di ragazzi che aveva incontrato durante le sue scappatelle segrete, ma nessuno di loro l’aveva sconvolta quanto Sebastian Hawk in quel momento. Aveva sempre desiderato sapere come sarebbe stato baciare un ragazzo, ma solo in astratto. Ora, invece, desiderava un contatto diretto con le labbra di Sebastian.

    L’orologio del campanile batté l’ora e Lina sussultò. «Accidenti, sono in ritardo!» esclamò. «Spero non sia troppo tardi per iscrivermi all’escursione in kayak.» Ancora non aveva pianificato come sfuggire alla sorveglianza della sua guardia del corpo e della famiglia per un intero fine settimana, tuttavia era determinata a partecipare a quella gita.

    «Sai andare in kayak?» le chiese lui, sorpreso.

    «È una delle mie attività preferite. Purtroppo non posso farlo spesso quanto vorrei» rispose lei, incamminandosi a passo spedito.

    Sebastian la seguì. «Quando hai imparato?»

    «Al liceo.» C’erano alcuni vantaggi a essere la discendente femmina di un re mediorientale.

    Certo, all’inizio, quando era stata allontanata da tutto ciò che conosceva, si era sentita abbandonata, tuttavia, crescendo, si era resa conto che la mancanza di interessi dei genitori per la sua vita quotidiana andava tutta a suo vantaggio. Erano molto conservatori ed erano riusciti a influenzare con il loro atteggiamento anche i parenti americani a cui l’avevano affidata alla tenera età di sei anni.

    Il primo assaggio di una vera libertà lo aveva avuto quando era stata mandata in un esclusivo collegio femminile, dove aveva potuto fare cose che le sarebbero state vietate in famiglia, tipo andare in kayak.

    «Mi è sembrato di capire che si tratta di una gita di tre giorni.»

    «Esatto. Ci vai anche tu?» gli chiese Lina, incapace di nascondere la speranza nei suoi occhi. Sentì scorrerle nelle vene la stessa adrenalina di quando doveva affrontare una gara. Quell’uomo la eccitava quanto pagaiare nelle acque agitate di un torrente. Forse anche di più.

    Hawk si rimangiò le parole che gli stavano per uscire dalla bocca. Quella minuscola principessa era piena di sorprese. La prima era stata quando aveva visto il suo nuovo incarico attraversare di corsa il prato, mentre invece sarebbe dovuta essere in biblioteca a studiare con un gruppo di amiche. Stando ai suoi piani, lui si sarebbe messo in contatto con la guardia del corpo e avrebbe organizzato un incontro casuale con la principessa più tardi. Per fortuna l’aveva vista, altrimenti avrebbe ignorato pure lui quella scappatella.

    Quell’uomo avrebbe dovuto seguire un corso approfondito sulla sicurezza alla Hawk Investigations.

    «Non pratico kayak, però mi piacerebbe imparare.» Il che era una colossale bugia. Sebastian non aveva nessun desiderio di praticare quello sport, anche se aveva una certa esperienza di canottaggio. Tuttavia si sarebbe adeguato, dal momento che il suo attuale incarico era quello di proteggere la principessa Lina bin Fahd al Marwan.

    «Se ci sbrighiamo, forse troviamo ancora posto» gli disse lei, esibendo un sorriso smagliante.

    Nella mente di Sebastian si affacciarono diverse ipotesi: poteva impedirle di raggiungere il punto di ritrovo per l’iscrizione; poteva, con una semplice telefonata, fare naufragare il suo progetto per il fine settimana; oppure, seguendo il suo istinto, poteva accompagnarla in quella scampagnata sull’acqua.

    Considerata l’evidente attrazione nei suoi confronti, per lui sarebbe stato facile farla arrivare in ritardo all’incontro, ma probabilmente lei avrebbe comunque trovato il modo per farsi inserire nella lista dei partecipanti. Lina Marwan, come si faceva chiamare, non era affatto la principessa timida, tranquilla e studiosa di diciannove anni che si era aspettato.

    Qualcuno della sua famiglia sapeva chi era veramente e in che modo amava divertirsi?

    Evidentemente no.

    Sebastian era stato assunto per fornire un servizio di sicurezza extra dovuto alle minacce che erano giunte alla famiglia reale del Marwan. E se con il suo lavoro poteva fornire anche un aiuto per migliorare l’attività del team addetto alla sicurezza di Lina, tanto meglio. Doveva assolutamente individuare in che modo la principessa riusciva a eludere la sorveglianza della sua guardia del corpo, per impedirle di farlo nuovamente in futuro. E accompagnarla quel fine settimana

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