Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Prossima fermata: amore: Harmony Jolly
Prossima fermata: amore: Harmony Jolly
Prossima fermata: amore: Harmony Jolly
E-book177 pagine2 ore

Prossima fermata: amore: Harmony Jolly

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Amore e lavoro possono andare d'accordo? Certo. Provare per credere!

Tutti i giorni l'esperta informatica Evie Croft sale sul treno per pendolari e fantastica sul bel ragazzo seduto di fronte. Ma i suoi sogni a occhi aperti incontrano improvvisamente la realtà quando ottiene un nuovo lavoro e l'uomo che si presenta come il suo capo è proprio il dirimpettaio di sedile.
Il francese Armand Debussey non potrebbe, però, essere più diverso da Evie: diffidente lui, desiderosa di aprirsi al sentimento lei. Il passato di Armand ha lasciato in lui una profonda angoscia ed Evie è determinata ad aiutarlo a trovare la serenità, anche a costo di mettere a rischio il proprio cuore.
LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2020
ISBN9788830509788
Prossima fermata: amore: Harmony Jolly
Autore

Ally Blake

Autrice australiana, ha ballato e recitato in televisione prima di dare libero sfogo alla sua innata passione per la scrittura.

Leggi altro di Ally Blake

Autori correlati

Correlato a Prossima fermata

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Prossima fermata

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Prossima fermata - Ally Blake

    successivo.

    1

    «È lui. Deve essere lui.»

    Ignorando la voce implorante della sua amica, Evie Croft lasciò che il suo corpo assecondasse il movimento ondeggiante del treno del mattino che correva lungo la Frankston Line. Scorrendo gli annunci nella app per la ricerca di camere in affitto, faticò a sentirsi entusiasta per via delle richieste economiche esorbitanti o per il nome allarmante di alcuni coinquilini.

    «Evie!» chiamò Zoe, abbastanza forte da far alzare gli occhi dai loro telefonini gli scolari seduti di fronte a loro. «Sai cosa intendo. Ha il naso infilato in un libro delle dimensioni di un mattone, quindi puoi guardare. Guarda. Guarda adesso

    Evie sapeva che Zoe stava parlando del suo Ragazzo Del Treno e non aveva nessuna intenzione di guardare. Aveva già accidentalmente avuto un contatto visivo con il Tipo Bollente Vestito Elegantemente oggi, e molte altre volte da quando lui aveva iniziato a prendere il suo stesso treno.

    Era difficile non farlo. Con i capelli un po' troppo lunghi e la barba di un paio di giorni, quell'uomo era impossibile da non notare.

    «Smetti di guardare quella stupida app» disse Zoe. «Non te ne andrai dal mio appartamento solo perché Lance sta per tornare. E questo è definitivo.»

    Evie abbracciò la sua più cara amica. «Ti voglio bene, ma non potrei mai restare e lo sai perfettamente, nonostante tu dica il contrario. Tu e Lance state aspettando questo momento da quando avete sedici anni. Lui tornerà finalmente a casa la prossima settimana e potrete realizzare il vostro sogno.»

    Zoe si appoggiò allo schienale, chiuse gli occhi e sospirò. «È davvero così.»

    Evie smise di cercare sulla app un nuovo posto dove abitare. Mancava solo mezz'ora al colloquio di lavoro più importante della sua vita – con la Game Plan, niente di meno, una specie di Santo Graal, per un programmatore. Preferiva quindi trascorrere il tempo che le rimaneva esercitandosi a rispondere mentalmente a possibili domande.

    Ma Zoe si chinò in avanti e tentò di afferrare il suo telefono. «Apri l'altra app. No, non quella. L'altra.»

    Evie sollevò il telefono in alto, poi aprì il collo della giacca e lo fece scivolare tra sterno e reggiseno.

    Zoe inarcò un sopracciglio. «Pensi davvero che questo mi fermerà?»

    No. Con un'occhiata al Tipo Bollente per assicurarsi che non stesse guardando, scavò sotto al cappotto e pescò il telefono, rabbrividendo mentre le dita gelate la sfioravano pelle. Nel muoversi urtò un uomo anziano che le era seduto accanto, e gli rivolse un sorriso di scuse.

    Sul quel treno di pendolari vi era gente di ogni tipo. Gli scolaretti annoiati, le mamme con i bambini piccoli e le carrozzine al seguito, le donne con i piercing che si appoggiavano a uomini con i tatuaggi, ragazze da ufficio con capelli e unghie curate. Era un delizioso microcosmo della città in generale.

    Evie era cresciuta in una piccola comunità appena a nord di Echuca, e il ricordo preferito che aveva di sua madre era starla ad ascoltare quando raccontava del breve periodo in cui aveva vissuto a Melbourne: il ronzio della creatività, la moda eclettica, le delizie epicuree.

    Dopo la morte della donna, Evie si era ripromessa che un giorno sarebbe andata anche lei a vivere in città, e avrebbe conquistato la vita che sua madre non aveva mai avuto.

    Evie emise un piccolo urlo quando l'amica riuscì a strapparle il cellulare dalle mani.

    «E adesso vediamo cos'ha da dire il Tipo Bollente Vestito Elegantemente» esclamò Zoe, deliziata.

    L'amica non intendeva di persona, perché lei e il Tipo Bollente non avevano mai avuto una vera conversazione.

    Be', se non si considerava il primo giorno. Lei era arrivata davanti alle porte del treno proprio mentre si stava fermando e, colta di sorpresa dall'arresto improvviso del mezzo, era inciampata e aveva colpito l'uomo con una gomitata. Mortificata, si era accovacciata per prendere il libro che lui aveva lasciato cadere. L'autobiografia di Jonathon Montrose, l'uomo dietro alla Game Plan, nientemeno. Cowboy investitore tecnologico, unico vero eroe di Evie.

    Strano. Aveva dimenticato quel dettaglio. Era stato quello a darle il seme dell'idea di osare proporsi per un lavoro proprio per quel grande uomo...

    A ogni modo, consegnando il libro al Tipo Bollente si era scusata come una pazza, cercando di non svenire davanti a lui, finché lui non l'aveva fermata posandole le mani sulle spalle. In quel momento, mentre l'uomo la guardava negli occhi, tenendola prigioniera con lo sguardo, Evie aveva dimenticato come respirare. Poi l'aveva lasciata andare ed era sceso alla sua fermata, scomparendo tra la folla del mattino.

    Evie sospirò e gettò un'occhiata in direzione dello sconosciuto proprio mentre lui si passava una mano tra i capelli con grazia indolente. Quella visione sexy e i suoi occhi intelligenti aggiungevano davvero qualcosa al tragitto giornaliero.

    Altri pendolari andavano e venivano, prendevano treni diversi, sedevano nei posti a caso, ma il Tipo Bollente sceglieva sempre lo stesso sedile: dall'altra parte del corridoio e tre file davanti a lei. Evie era sempre stata una fan degli schemi ricorrenti. La confortava sapere di non essere l'unica creatura abitudinaria nel loro piccolo universo di treni.

    Zoe armeggiò col telefono di Evie fino a quando trovò l'app Urban Rambler, sviluppata da Game Plan, ovviamente. Quelle app erano davvero le migliori ed Evie era stata una delle prime a iscriversi a Game On, la nuova rivoluzionaria app di comunicazione mobile di cui tutti erano entusiasti.

    Zoe cliccò sulla colonna Let's Get Personal, capovolse il telefono in modo che le parole fossero ben leggibili e lesse ad alta voce.

    «Frankston Line. Siamo noi. Carrozza tre idem. Alla brunetta ammaliante col berretto poetico.»

    Zoe fece una pausa teatrale prima di alzare lo sguardo sul berretto di lana di Evie. Uno dei miliardi che aveva fatto a maglia.

    Quello che indossava oggi era d'argento, con un pompon arcobaleno in cima. Non si abbinava perfettamente all'abbigliamento scelto per il colloquio, prestatole da Zoe, ma Evie non usciva mai senza indossarne uno.

    «Adesso, amica mia, tieniti forte» proseguì Zoe. «Quello che segue ti lascerà senza parole.»

    Lessero entrambe.

    Nuovo nella tua orbita, mi sono trovato imprigionato

    Dai tuoi boccoli corvini, dai tuoi occhi luminosi

    Che fortuna poterti vedere due volte al giorno.

    Un faro in un mare di estranei.

    I tuoi sorrisi sono il mio buongiorno,

    I tuoi sospiri serali la mia buonanotte.

    Se solo avessi il coraggio di salutarti...

    Fino ad allora rimarrò solo nella mia gioia.

    «Wow» mormorò Evie.

    «Sei tu!» gridò Zoe. «Tu sei la brunetta ammaliante!»

    Gli scolari davanti a loro alzarono di nuovo gli occhi e osservarono Evie.

    «Be'? Non è lei?» domandò Zoe ai ragazzini, indicando Evie con la mano, come se fosse il premio di un concorso. «Se questa poesia non è stata scritta per te, mangerò il tuo berretto.»

    Evie tolse il berretto e lo infilò in tasca, sentendo immediatamente freddo. Anche sua madre era stata così... aveva avuto bisogno di dormire con una coperta anche d'estate. Ma era stato il nonno ad averle insegnato a lavorare a maglia. Le aveva anche insegnato come allacciarsi le stringhe, riparare un trattore, cucinare una bistecca perfetta. E seguire la propria curiosità, ovunque l'avesse portata.

    «Lance ha molti lati positivi» proseguì Zoe, «ma non è un uomo romantico. Vedi qualcuno, su questo treno, che sembra capace di scrivere poesie?»

    Insieme osservarono gli sciatti scolaretti, i tetri ragazzi vestiti di nero vicino alle porte, i tormentati papà con gli occhi stanchi. Poi, sempre insieme, si voltarono verso l'uomo elegante che stava leggendo un libro.

    Evie si passò una mano tra i capelli e infilò di nuovo il berretto. «Poeta o no, non ha importanza.»

    «Perché no?»

    Evie estrasse dalla tasca un foglietto spiegazzato e lo porse all'amica.

    «Un biglietto dei biscotti della fortuna?» esclamò Zoe, impassibile. «È quello della tua cena di compleanno della settimana scorsa?»

    Evie annuì.

    «E che cos'ha a vedere questo col Tipo Bollente e il suo imperituro amore per te?»

    «Leggilo.»

    Zoe ubbidì. «Le disgrazie arrivano sempre in tre, le scimmie invece non stanno sugli alberi di tè» declamò, scoppiando subito dopo a ridere. «E quindi?»

    Evie riprese il pezzetto di carta dalle mani dell'amica e lo ripose nel portamonete. «Da quando ho ricevuto quello stupido foglietto, le cose sono state strane.»

    «Strane in che senso?»

    «Rifletti.»

    «Il tuo lavoro!»

    «L'ho perso il giorno dopo il mio compleanno.»

    «Le disgrazie arrivano sempre in tre» ripeté Zoe, grattandosi il mento. «Perdere il lavoro è stata la numero uno.»

    «Dover traslocare è la numero due.»

    «Non sei obbligata a...»

    Evie sollevò una mano per zittire l'amica. Ne avevano già discusso.

    «Ci sono regole, per la fortuna, sai? Innanzitutto, avresti dovuto mangiare tutto il biscotto, e non l'hai fatto. Inoltre, se dici a qualcuno cosa c'è scritto sul biglietto, la profezia non si avvera!»

    «Zoe, non può avverarsi perché è un messaggio generato da un computer e infilato in un dolcetto da un processo industriale» disse Evie, scuotendo la testa. «Eppure, mi sentirei negligente se non prestassi attenzione.»

    L'amica approvò con un forte cenno del capo.

    Non che Evie avesse intenzione di pensarci troppo. Nossignore. Aveva il colloquio alla Game Plan. Un colloquio che non avrebbe mai avuto il coraggio di sostenere, se non fosse stata alla disperata ricerca di un lavoro. Era troppo giovane, troppo inesperta, e il suo unico impiego a lungo termine era stato per una compagnia che era sotto inchiesta per appropriazione indebita e frode.

    O, più specificamente, lo era Eric, il figlio dell'amministratore delegato nonché suo ex ragazzo, che le aveva rubato ogni dollaro prima di tentare di fuggire dal Paese.

    Il treno giunse a una fermata e la carrozza si svuotò, prima di riempirsi di nuovo. La folla era una massa ribollente di gomiti e scarpe bagnate, di spintoni e riposizionamenti, un microcosmo della sopravvivenza darwiniana del più forte. Evie lanciò un'altra occhiata al Tipo Bollente.

    Lui aveva alzato lo sguardo, non su di lei ma verso la folla. Lo faceva a ogni fermata, offrendo il proprio posto se qualcuno ne avesse avuto bisogno. Perché, oltre che bello e colto, era un gentiluomo.

    Era possibile, anche lontanamente, che fosse stato davvero lui a scrivere quella poesia in una app?

    Le tempistiche corrispondevano – mattina e sera. La linea ferroviaria anche. E c'erano altri indizi, che lei non poteva ignorare.

    Nuovo nella tua orbita. Prendevano lo stesso treno solo da un paio di settimane.

    Mi sono trovato imprigionato. Si riferiva forse a quando i loro sguardi erano rimasti incatenati per qualche momento, quando lui le aveva posato le mani sulle spalle la prima volta?

    Di solito a lei piacevano ragazzi carini ma poco appariscenti, col sorriso facile e occupazioni di livello medio. Uomini che non avevano la minima speranza di stravolgerle la vita, come era invece successo a sua madre. Dopotutto, stava ancora cercando di adattarsi a quella città. Stava seguendo la sua curiosità, come il nonno l'aveva incoraggiata a fare.

    Il Tipo Bollente era fuori dalla sua portata. Il pensiero che lui la contraccambiasse, o che solo sapesse chi fosse, la faceva vacillare.

    «Aspetta un momento» disse Zoe. «Cosa c'entra il biglietto della fortuna con il Tipo Bollente e la poesia? Ah, ho capito. Dopo che lavoro e casa sono saltati, credi che la terza disgrazia coinvolga la tua vita sentimentale. Ma questo è positivo!»

    «In quale universo?»

    «Puoi cancellare la vita amorosa dalla lista. Hai già avuto la peggiore delle sfortune, in quel campo. Eric era un idiota. Ti ha scaricato. Ti ha usato...»

    «Sì, d'accordo. Ma lui non conta. Le disgrazie arrivano sempre in tre significa che devono accadere dopo aver aperto il biscotto della fortuna.»

    «Hai arbitrariamente deciso che un uomo che assomiglia al discendente più sexy di Lord Byron è off limits perché un biscotto della fortuna dice che diventerà una disgrazia?»

    Evie osservò di sottecchi il discendente di Byron. Non poté evitarlo, maledizione. In quel momento preciso il treno curvò e un

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1