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Appuntamento in abito bianco: eLit
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E-book161 pagine2 ore

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Info su questo ebook

BELLA LUCIA'S KITCHEN - Vol. 4. Non cercavano l'amore, ma l'amore li ha trovati. Quando Jodie Simpson incontra Louise Valentine, la sorella che non sapeva di avere, è al settimo cielo ed è disposta a fare qualunque cosa pur di starle vicino. La permanenza in Australia di Jodie, però, ha i giorni contati, dato che il suo visto lavorativo sta per scadere. Ma lei ha un piano: un matrimonio di convenienza che duri un anno, senza coinvolgimenti emotivi. Peccato che il marito che sceglie via Internet, Heath Jameson, sia uno schianto. Come farà a non innamorarsi?

I romanzi della serie:

1) Rebecca Winters - Fascino francese

2) Patricia Thayer - Sposa d'estate

3) Raye Morgan - Il principe ribelle

4) Ally Blake - Appuntamento in abito bianco

5) Linda Goodnight - Baci sotto il vischio

6) Teresa Southwick - Quel romantico del mio capo

7) Barbara McMahon - Incanto d'oriente

8) Liz Fielding - Innamorarsi a San Valentino

LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2015
ISBN9788858943564
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Autore

Ally Blake

Autrice australiana, ha ballato e recitato in televisione prima di dare libero sfogo alla sua innata passione per la scrittura.

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    Anteprima del libro

    Appuntamento in abito bianco - Ally Blake

    Wanted: Outback Wife

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2006 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Orrico

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 9788858943564

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Il ristorante La Cava si stava lentamente svuotando, ma a Jodie non importava.

    Aveva sfruttato ogni secondo concessole dal visto di lavoro e in quelle ultime settimane a Melbourne poteva fare ciò che più le piaceva, come starsene seduta al bar a creare un orecchino a forma di margherita, con una bottiglia di vino pagata da qualcun altro e godendosi ogni minuto che le restava lontana da Londra.

    «Dov’è Mandy?» le domandò la sua coinquilina Lisa. «Il mio turno comincia tra otto minuti.»

    «Beach Street riprenderà tra poco» aggiunse Louise, il suo forte accento londinese più evidente che mai in un locale frequentato solo da australiani. «Dopo la pubblicità, Angelo scoprirà che Cait è stata sposata con suo fratello» spiegò, come se dalla trama della popolare soap opera dipendesse il destino dell’umanità intera.

    Louise, la sorella di cui Jodie aveva ignorato persino l’esistenza fino a due settimane prima, si era presentata alla sua porta a seguito di un dramma famigliare molto simile a quello di Beach Street. Jodie la osservò con affetto, chiedendosi, non per la prima volta, come fosse possibile che la bionda, alta ed elegante rampolla della famosa dinastia dei Valentine di Londra fosse imparentata con lei, la piccola, scialba Jodie Simpson.

    Era ovvio che Louise aveva ereditato la figura slanciata della loro madre, mentre Jodie non era certa di che cosa Patricia le avesse trasmesso, a parte anni di grandi preoccupazioni. Per fortuna, però, tutto questo si trovava a Londra, ben lontano dagli amici e dal divertimento di quella bella serata a Melbourne.

    «Ci sono!» annunciò Mandy, entrando nel locale con tutta la rapidità che la minigonna e i tacchi alti le consentivano, sventolando un pezzo di carta al di sopra della testa.

    «Se il perfido Jake ti ha trasmesso qualcosa e quello è il certificato medico, non voglio saperlo» osservò Lisa.

    «Molto divertente» replicò Mandy. «La mia povera vita amorosa non c’entra. Questo magico pezzo di carta riguarda Jodie.»

    «La mia vita amorosa?» Jodie tossì per liberarsi di un boccone di cracker che le si era bloccato in gola.

    «Proprio così» replicò l’altra. «Ho trovato un modo per farti rimanere in Australia.»

    Quell’annuncio catturò l’attenzione di tutti, persino di Louise, che voltò le spalle allo schermo della televisione lasciando Angelo e Cait di Beach Street a risolvere i loro problemi da soli.

    Jodie fu assalita dal senso di colpa: fino a quel momento Louise non aveva idea che lei non volesse più fare ritorno a Londra. In Jodie, Louise avrebbe avuto una buona amica al di fuori della famiglia Valentine, verso la quale in quel momento provava solo rabbia, e una sorella che sarebbe stata al suo fianco durante il primo incontro con la madre naturale.

    Jodie avrebbe desiderato essere quella persona per lei, ma desiderava ancora di più restare a Melbourne. Così le rivolse un gesto vago della mano, a indicare che le avrebbe spiegato tutto più tardi.

    «Come?» domandò a Mandy. «Ho provato di tutto, incluso scrivere al Dipartimento dell’Immigrazione per dire che volevo essere una di voi.»

    Jodie spostò lo sguardo da Mandy a Lisa. Avrebbe dato volentieri il braccio sinistro per essere come le due amiche australiane: vivaci, leggere e libere come il vento.

    «Nonostante i miei sforzi, sembra che dovrò imbarcarmi su un aereo per Londra il trenta di dicembre.»

    Mandy sorrise. «Ho trovato una soluzione.»

    «Una soluzione che ha a che fare con la vita sentimentale di Jodie?» domandò Louise in tono vagamente ansioso.

    Mandy annuì. «Spolvera il tuo migliore abito da damigella d’onore, perché noi daremo in sposa tua sorella a un australiano.»

    Jodie si sentì arrossire e sbiancare al tempo stesso. «Mi volete... dare in sposa?»

    Mandy abbassò lo sguardo sul foglio che teneva in mano e lesse. «Il matrimonio dovrà durare solo un anno. All’inizio ti daranno un visto matrimoniale temporaneo e dopo dodici mesi, quando otterrai il visto permanente, potrai divorziare ed essere libera.»

    Libera. Di tutte le parole che l’amica poteva usare, quella era la migliore. Ma non poteva essere tutto così facile.

    «Tu e Lisa siete entrambe cittadine australiane, eppure Lisa è single da quando la conosco e tu sei riuscita a rimediare solo il perfido Jake. Che cosa ti fa credere che io sarò più fortunata in due mesi e mezzo?»

    «Uno e mezzo» la corresse Mandy a quel punto, ignorando la domanda.

    «Come, scusa?»

    «Dovrai dichiarare per iscritto la tua intenzione di sposarti entro un mese e un giorno dalla data del matrimonio, il che ti lascia sei settimane di tempo per agire. Ho messo al lavoro tutti i miei colleghi e alla fine abbiamo creato una pagina web per te.»

    «Una pagina web?» ripeté Jodie, attonita.

    «Si chiama www.maritocercasi.com» spiegò l’amica con un sorriso soddisfatto.

    Louise, che un attimo prima stava elegantemente sorseggiando un cocktail, adesso tossì in modo molto meno elegante nel proprio bicchiere.

    Jodie si coprì il volto con le mani. «E se qualcuno che conosco lo vede? Cosa succede se lo vede mia madre?»

    «A meno che tua madre non navighi in Internet alla ricerca di una moglie inglese, andrà tutto bene. Inoltre, abbiamo fatto un lavoro eccellente, usando quella foto di te al barbecue di Natale.»

    «Non ti starai riferendo a quello scatto in cui rido talmente forte che mi si vedono le tonsille, vero? Stavo cadendo dallo sgabello per aver bevuto troppo!»

    «Proprio quello» replicò Mandy con un ampio sorriso. «L’hanno scelta i miei colleghi maschi. Dicono che sembri deliziosa e divertente.»

    «Allora perché non le fai conoscere uno dei tuoi colleghi?» obiettò Louise, chiaramente poco convinta dell’idea di Mandy.

    Jodie invece cominciava a intravedere una possibilità di successo in un matrimonio di convenienza e poiché quella era la sua ultima possibilità di restare in Australia, il paese in cui aveva trovato amici favolosi e dove un numero crescente di persone la fermava per la strada per chiederle dove si potessero comprare gli orecchini d’ispirazione floreale che lei stessa creava, forse il piano di Mandy poteva funzionare.

    Dopo gli anni in cui era stata lei l’adulta della famiglia, quella che si ricordava di comprare il latte, che puliva la casa, pagava le bollette e si assicurava che sua madre arrivasse al lavoro in tempo, quando ne aveva uno, Jodie sperava di avere ancora un’occasione per ritrovare in se stessa la gioventù perduta.

    «Oh, no» stava dicendo intanto Mandy. «Appena hanno saputo che stava cercando un marito, si sono tirati tutti indietro.»

    Jodie guardò Lisa, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo. «Tu che cosa ne pensi?»

    L’amica sollevò entrambe le mani come per arrendersi. «Meglio che non te lo dica, credimi. Inoltre, non posso restare a chiacchierare, il mio turno comincia proprio adesso.»

    «Lisa ha delle idee piuttosto antiquate in proposito, crede che dovresti frequentare e sposare solo un uomo di cui sei innamorata» spiegò Mandy, rabbrividendo vistosamente. «Ma non penso che tu abbia scrupoli del genere, Jodie. Lascia fare a me.»

    Quello era proprio ciò che lei aveva sperato. Sebbene non le piacesse ammetterlo, in quel frangente aveva bisogno di aiuto, perché nulla l’avrebbe indotta a fare ritorno a Londra, in quell’appartamento squallido, a quella vita soltanto a metà...

    Ma la vera domanda era: che tipo di uomo avrebbe rinunciato a un anno della propria vita per sposare una perfetta sconosciuta?

    Lasciandosi cullare dal dondolo sulla veranda della sua vecchia casa, Heath fissava l’orizzonte, dove un tramonto rosso fuoco incendiava la pianura. Un vento secco faceva ondeggiare l’erba dorata verso il grande, vecchio salice, i cui rami piangenti cercavano refrigerio nello stagno al centro del recinto.

    Serviva un po’ di pioggia. Non solo per nutrire le piante, ma anche per rompere la routine delle giornate già afose in vista dell’estate. La pioggia avrebbe rappresentato un cambiamento.

    «Toc, toc.»

    Heath sollevò lo sguardo e incontrò quello di Elena, la sua sorella maggiore, in piedi sulla soglia della porta d’ingresso. Il vestito a motivi floreali che indossava, abbinato ai collant, testimoniava l’evento che si era appena svolto a Jameson Run: un funerale.

    Heath fermò il dondolo in modo che sua sorella potesse sedersi.

    «Ti ho portato una fetta di dolce prima che lo facciano le sorelle Crabbe» spiegò Elena. «Sono sicura che stanno ancora litigando per stabilire se preferisci la crostata di Carol o la mousse di Rachel.»

    Heath sorrise, sperando di sembrare convincente. Aveva perso l’appetito nel momento in cui aveva sollevato la cornetta del telefono, quattro giorni prima, e aveva appreso della morte di Marissa. Assaggiò comunque il dolce di Elena, tanto per farla contenta. La sua bocca era così secca che il boccone gli restò incollato al palato.

    «Stai bene, fratellino?» gli domandò lei, posandogli una mano sul ginocchio.

    Lui annuì, ma si voltò perché lei non vedesse che aveva corrugato la fronte. Perché era preoccupata per lui? Era Cameron ad avere bisogno di conforto, dopo aver perso la moglie. Lui aveva solo perso... che cosa? Un’amica? L’ultimo legame con la vita che una volta aveva sperato di vivere?

    «È bello che tu ti sia offerto di tenere qui la veglia per Marissa» riprese la sorella. «Il tuo elogio funebre è stato davvero commovente. Sei un bravo ragazzo, Heath.»

    «Un ragazzo di trentasei anni» le rammentò lui. «Il che fa di te...»

    «Una signora senza età» tagliò corto lei. «Piuttosto, quando riusciremo a riunire tutta la famiglia in questa casa per il tuo matrimonio?»

    «Sono sorpreso che tu e le sorelle Crabbe non abbiate ancora messo Cam e me in posa per un duplice matrimonio.»

    Non appena le ebbe pronunciate, Heath si pentì di quelle parole. Erano crudeli e fuori luogo. Così si alzò e si avvicinò a uno dei pilastri di legno della veranda, stringendolo così forte da ferirsi con una scheggia.

    «Scusami» mormorò poi. «Non avrei dovuto dire una cosa del genere.»

    «Capisco benissimo. Il pensiero di sistemarti ti spaventa così tanto?»

    Elena pensava davvero che fosse quello il motivo per cui non si era mai sposato? In realtà, lui si era sistemato una decina di anni prima. A spaventarlo era il fatto che, se mai si fosse sistemato a Jameson Run con una moglie, non se ne sarebbe andato mai più.

    Tuttavia, in quel giorno di dolore, la sua permanenza laggiù non appariva più come il problema più grande della sua vita.

    «Come reagiresti se ti dicessi che in questo momento l’idea del matrimonio non mi spaventa affatto?» domandò, voltandosi a guardare

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