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Intime dichiarazioni: Harmony Destiny
Intime dichiarazioni: Harmony Destiny
Intime dichiarazioni: Harmony Destiny
E-book154 pagine2 ore

Intime dichiarazioni: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Sono andati a Wolf River, Texas, per partecipare a un matrimonio. Ma Evan Carver e Marcy Pruitt hanno altro in mente. Per Marcy, questo è l'unico modo per prendersi un po' di respiro dal suo frenetico e impegnativo lavoro come star televisiva. Per Evan, be'... un'occhiata a Marcy e le sue priorità non potevano che cambiare. Entrare nel suo letto è diventata la sua principale sfida. A dire la verità, arrivati sul posto, anche Marcy sembra apprezzare l'idea. Niente e nessuno può fermare l'attrazione ardente che li fa guerreggiare e li trascina in un affare scandaloso e provocante.
Quando però la dura quotidianità interrompe il loro idillio, la vita privata di Marcy potrebbe diventare di dominio pubblico.
LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2019
ISBN9788830508088
Intime dichiarazioni: Harmony Destiny
Autore

Barbara Mccauley

Coltiva molti interessi, fra cui la scrittura. E proprio la passione che ha per i romanzi d'amore l'ha portata a diventare un'autrice di successo.

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    Anteprima del libro

    Intime dichiarazioni - Barbara Mccauley

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Miss Pruitt’s Private Life

    Silhouette Desire

    © 2004 Barbara Joel

    Traduzione di Maria Letizia Montanari

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-808-8

    Prologo

    Lista degli impegni personali della signorina Marcy Pruitt:

    1) Stare alla larga dagli ammiratori invadenti

    2) Rifugiarsi a Wolf River, Texas: tre settimane lontano da una vita convulsa per godersi le nozze della migliore amica

    3) Concedersi una superficiale storiella sentimentale con il fratello dello sposo, peccaminosamente bello

    4) Cambiare aspetto in modo da non essere riconosciuta dalla troppo esigente agente

    5) Andare a letto con Evan Carver. Attenzione: evitare di innamorarsi di lui!

    6) Ripensare a tutta questa faccenda prima che qualcuno ne resti ferito.

    1

    Cara Marcy,

    tra poco salirò su un treno che attraversando il paese mi porterà sulla Costa Occidentale. Ho la necessità di viaggiare leggera, ma con un guardaroba che includa sia un abbigliamento sportivo sia uno elegante. Hai qualche suggerimento su che cosa mettere in valigia per un lungo viaggio, senza sovraccaricarsi?

    Angie da Anaheim

    Marcy fissò lo sguardo fuori del finestrino del vagone letto riservato, osservando il paesaggio del Texas scorrere veloce davanti ai suoi occhi. Il calore di quella giornata di luglio faceva tremolare l’aria mentre il bestiame, incurante del treno che passava, continuava a brucare languido l’erba sotto il solleone di mezzogiorno. In lontananza, sotto la spinta della cocente brezza estiva un grande mulino a vento in metallo faceva vorticare le sue pale come il giocattolo di un bambino.

    Era come guardare una cartolina, pensò Marcy appoggiando il capo contro il morbido sedile in cuoio imbottito. Il cielo era limpido e turchese. Le nuvole soffici e bianche orlavano in distanza l’orizzonte. Il vagone dondolava gentilmente, cullandola...

    Il trillo acuto del cellulare la distolse da quei pensieri idilliaci.

    Tra lei e Los Angeles c’erano millecinquecento miglia di distanza e ancora non erano sufficienti!

    Marcy lanciò uno sguardo all’orologio da polso. Le otto e trenta, orario di Los Angeles. In fondo si era aspettata quella telefonata, sapeva che la sua agente avrebbe ricevuto più o meno a quell’ora il messaggio che le aveva lasciato. Helen, sono Marcy. Mi prendo una pausa di tre settimane. Ti prego di disdire i miei appuntamenti e di chiedere ad Anna di riprogrammarli. Grazie.

    Senza dubbio quel messaggio non aveva mandato Helen Dunbar in brodo di giuggiole.

    Il trillo continuò insistente e Marcy sospirò. Sbrigati ad affrontare questa faccenda, si disse. Sapeva che altrimenti avrebbe soltanto prolungato l’inevitabile. Prese il cellulare dalla tasca della giacca blu, trasse un profondo respiro e infine premette il pulsante verde.

    «Ciao, Helen.»

    «Marcy, tesoro» esordì l’altra con il fiato corto. «Ho ricevuto il tuo messaggio. Sono per strada, vengo a casa tua. Berremo insieme un caffè e ne parleremo.»

    «Non c’è niente di cui dobbiamo parlare» rispose Marcy. Riusciva quasi a vedere la sua agente passarsi una spazzola tra gli arruffati capelli rossi, controllando scrupolosamente l’agenda e ripassando a memoria gli impegni della giornata mentre parlava al vivavoce. «Ed è inutile che ti disturbi. Non sono a casa.»

    «Che cosa vuol dire che non sei a casa? Dove sei?»

    Marcy fissò di nuovo lo sguardo fuori del finestrino, notando un falco che sorvolava la pianura. Il meraviglioso spettacolo smosse qualcosa nel fondo della sua anima, ridandole coraggio. «Me ne sono andata.»

    «Andata? Ma che cosa vuoi dire? Parla chiaramente!» insistette Helen. «Oggi abbiamo una riunione editoriale alle tredici e trenta per discutere delle uscite di novembre. Dobbiamo parlare del servizio sulla biancheria da camera e da tavolo d’epoca e inoltre dobbiamo trovare un modo nuovo e originale per farcire il tacchino.»

    Marcy avrebbe avuto un suggerimento in proposito, ma ventisei anni dedicati alle buone maniere e all’etichetta la dissuasero dal comunicarlo alla donna. «Te l’ho già detto, Helen. Me ne sono andata. Ho lasciato Los Angeles. Anzi, a dire il vero, ho lasciato la California.»

    «Che cosa?» esplose Helen.

    Ci fu un rumore simile a un tonfo dall’altra parte della linea, poi Helen bofonchiò qualcosa a proposito di caffè su un vestito nuovo.

    «Te l’avevo detto. Avevo bisogno di un po’ di tempo libero, questo mese.» Marcy prese dalla borsa le buste con gli inviti per l’addio al nubilato e per il matrimonio e se le posò in grembo. «E ho deciso di prendermelo.»

    «Marcy...» Helen emise un sospiro paziente, «... tesoro, abbiamo già parlato di questa faccenda e abbiamo convenuto che questo non era il momento adatto. Hai un’intervista con Stylish Homes mercoledì, giovedì un incontro con il regista della tua prima in televisione e infine un rinfresco per beneficenza al Ritz-Carlton venerdì.»

    Il pensiero di quegli incontri interminabili, delle lunghe giornate caotiche e affannose dedicate a passare da un appuntamento all’altro indusse Marcy ad allungare istintivamente la mano verso la borsa alla ricerca di una pastiglia contro l’acidità di stomaco.

    Fissò la scatoletta per le pillole posata sul palmo della mano e la gettò di nuovo nella borsa. Poi cercò il sacchetto di ciliegie coperte di cioccolato che teneva sempre a disposizione per i casi di emergenza.

    Forse il dolce non le avrebbe calmato i nervi, si disse, ma di sicuro l’avrebbe fatta sentire meglio. «Scusa, Helen, ma non abbiamo concordato che questo non era il momento adatto. Solo tu eri di questo avviso.»

    «Marcy, abbiamo bisogno di te» pronunciò Helen con fermezza. «Troveremo un momento migliore e ti prometto...»

    «No.»

    Ecco. L’aveva detto. Aveva veramente detto di no. Incredibilmente, il cielo non si squarciò sputando lampi e il treno non deragliò. Dal canto suo, Helen si era chiusa in un mutismo stupefatto.

    «No?» ripeté dopo qualche secondo. «Che cosa intendi dire con no

    «Voglio dire no!» replicò Marcy, lasciando andare il respiro che aveva trattenuto fino a quel momento. «Non ho alcuna intenzione di tornare indietro.»

    Dopo un’altra lunga pausa, Helen le chiese in tono esitante: «Marcy, tesoro... stai bene?».

    «Helen» rispose lei, sforzandosi per mantenere ferma e calma la voce. «Lo scorso mese ti avevo chiesto di non prendere appuntamenti per queste tre settimane.»

    «Cara, non credevo che parlassi sul serio. E poi non sei mai stata molto chiara sul motivo per cui volevi...»

    «E ancora il mese prima ti avevo già chiesto di non prendere appuntamenti per me sempre per queste tre settimane» proseguì implacabile Marcy, interrompendola.

    «Ma le opportunità continuano a spuntare attorno a noi come margherite! Perché non dovrei raccoglierle?» La voce di Helen si addolcì. «Tesoro, so che hai condotto una vita frenetica negli ultimi quattro anni. Però ne è valsa la pena. La Vita con Marcy Pruitt ha quasi quadruplicato gli abbonamenti, il tuo ultimo libro è in cima alla lista dei più venduti e tra cinque settimane comincerà la tua trasmissione via cavo. Tesoro, sulle tue spalle si regge una struttura immensa. Ci sono tante persone che contano su di te. Più avanti potrai concederti un periodo di riposo. Te lo prometto. Adesso, però, abbiamo bisogno di te.»

    Marcy chiuse gli occhi abbandonandosi al rollio del vagone che la trasportava. Forse stava comportandosi come un’egoista. Voleva un po’ di tempo per sé proprio quando tutti coloro che la circondavano stavano impegnandosi così duramente! Non voleva tradire le aspettative di nessuno. Non voleva deludere nessuno.

    E tre settimane erano un periodo lungo...

    Marcy tornò a guardare gli inviti. Clair Beauchamp che aveva voluto fare amicizia con una ragazza che non apparteneva al suo mondo. Una ragazza penosamente timida che indossava occhiali dalla montatura pesante e con una semplice acconciatura a caschetto.

    E l’aspetto più ironico della faccenda consisteva nel fatto che una volta adulta quello era diventato il suo marchio distintivo.

    Clair le aveva chiesto di essere la damigella d’onore al suo matrimonio e lei aveva accettato. Non avrebbe cambiato idea. Infilando le buste nella borsa, Marcy raddrizzò le spalle. «Ho lasciato note esplicative più che esaurienti e tutti i files dei progetti ad Anna. Lei li conosce bene quanto me, probabilmente meglio. Può sostituirmi fino al mio ritorno.»

    Helen boccheggiò. «Tu vuoi che la tua assistente personale diriga la società! Per l’amor del cielo, ti prego... Dimmi che non stai parlando sul serio!»

    «Sono molto seria. Anna è con noi ormai da due anni. È più che capace. Lo sapresti anche tu, se solo le avessi offerto la possibilità di dimostrarlo.» Marcy reputò più saggio non menzionare il fatto che Anna era l’unica persona a conoscenza della sua meta e del motivo per cui era partita. Se Helen lo avesse saputo, lei era sicura che non sarebbe riuscita a portare a termine il suo progetto.

    «Marcy, ascolta! So che è una brava ragazza» disse Helen, mentre il tono della sua voce diventava frenetico. «E ammetto anche che lavora sodo. Ma...»

    «Mi dispiace» replicò Marcy, facendo scorrere i polpastrelli sul cellulare. «Sta per cadere la linea. Ti devo lasciare.»

    «Marcy, no! Per favore, ascoltami. C’è qualcosa che non sai... Qualcosa che avrei dovuto dirti. Dobbiamo parlarne di persona. Dimmi solo dove sei e...»

    Paventando un attimo di debolezza, Marcy si decise a spegnere il cellulare e lo infilò di nuovo nella tasca della giacca.

    In quegli ultimi quattro anni, tutti gli aspetti della sua vita erano stati attentamente orchestrati. Incontri, apparizioni televisive, altri incontri, giri promozionali per il libro, spettacoli radiofonici, eventi a scopo di beneficenza. Altri incontri. Amava ancora il suo lavoro, come sempre, ma in quei quattro anni non si era concessa un giorno che non fosse occupato anche da qualche impegno lavorativo.

    Be’, se lo stava permettendo adesso.

    Nervosa, ma emozionata, Marcy rivolse lo sguardo fuori del finestrino, sorridendo.

    Evan Carver stava di fronte alla grande vetrata dell’ufficio e teneva lo sguardo fisso sulla piscina di dimensioni olimpioniche. Quel giorno il caldo aveva indotto a uscire dall’albergo un’interessante combinazione di ospiti. Sul lato orientale della piscina tre donne anziane in camicia hawaiana e cappello da cowboy stavano giocando a carte sotto la protezione dell’ombrellone. Sul lato ovest, una brunetta quasi prossima al parto stava aiutando due bambini biondi a raggiungere il punto dove l’acqua era un po’ più bassa, lontano da un gruppetto di adolescenti che si stava dedicando con entusiasmo a una turbolenta partita di pallavolo.

    E finalmente, stese sulle sdraio al lato sud della piscina, c’erano parecchie donne intente ad abbronzarsi in bikini.

    Evan sorrise.

    Era un single con

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