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Il guerriero e la rosa: I Grandi Romanzi Storici
Il guerriero e la rosa: I Grandi Romanzi Storici
Il guerriero e la rosa: I Grandi Romanzi Storici
E-book111 pagine1 ora

Il guerriero e la rosa: I Grandi Romanzi Storici

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Info su questo ebook

PREQUEL DELLA MINISERIE "ROSE DI SCOZIA" - Scozia, 1287 - Mentre gli uomini del Clan Dougall stanno combattendo contro Robert Bruce, V Signore di Annandale e pretendente al trono di Scozia, il castello di Coeffin finisce nelle mani di un gruppo di Highlander capeggiati da Alexander Og, figlio del potente Signore delle Isole. E Lady Juliana, costretta ad accettare che la sua dimora finisca nelle grinfie dell'acerrimo nemico, si ritrova in balia di sentimenti che non sono limpidi come sarebbe auspicabile. Un'imprevedibile attrazione si insinua infatti tra le maglie dell'odio e mina la determinazione della giovane a resistere ad Alexander in nome dell'onore e della fedeltà al clan. Chi avrà la meglio, alla fine, i legami di sangue o i vincoli del cuore?

I romanzi della serie:

Una rosa nella tempesta

La rosa e la spada

LinguaItaliano
Data di uscita20 mag 2015
ISBN9788858938324
Il guerriero e la rosa: I Grandi Romanzi Storici
Autore

Brenda Joyce

Originaria di New York ma residente in Arizona, ha iniziato a scrivere giovanissima e da allora ha pubblicato più di trenta romanzi, che hanno avuto successo in tutto il mondo.

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    Anteprima del libro

    Il guerriero e la rosa - Brenda Joyce

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Highlanders

    © 2013 Harlequin Books S.A.

    HQN Books

    The Warrior and the Rose

    © 2013 Brenda Joyce Dreams Unlimited, Inc.

    Traduzione di Lorenza Braga

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 9788858938324

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Castello di Coeffin, Lismore, Scozia, febbraio 1287

    L’unico rumore nella sala grande erano le grida dei due bambini che cavalcavano pony immaginari e in-crociavano bastoni come se fossero spade. Juliana MacDougall adorava i suoi nipotini, ma in quel momento non riusciva a sorridere. Stava tremando, e non perché si era nel pieno di un freddo inverno. Non riusciva a scuotersi di dosso la morsa di paura che la attanagliava.

    Lanciò un’occhiata alla sorella, dall’altro lato della grande sala in pietra. Mary era seduta a tavola e stava allattando il figlio più piccolo; era una vista così incantevole che si intenerì. Nonostante la differenza di età – Mary Comyn aveva nove anni più di lei – erano più che sorelle, erano amiche predilette, dunque Juliana era sempre eccitata nel rivederla, e adorava i suoi figli, anche se lei non ne aveva.

    Aveva però sperato che quella di Mary fosse una semplice visita di cortesia, e invece non era così.

    La Scozia era in guerra perché non aveva un re.

    Ci sarebbe mai stata un’epoca di pace? Le dolevano le tempie. Quanto odiava la guerra! E quanto odiava attendere notizie dei suoi cari!

    Mary alzò lo sguardo. Era una donna molto bella, con occhi azzurro cielo e capelli biondi rossicci. Possedeva una grazia naturale, che attraeva sia uomini sia donne come il miele attira le mosche. Sorrise con calore, tuttavia i suoi occhi erano colmi di preoccupazione. Scostò dal seno il bimbo di un anno e si aggiustò la sopravveste. «Presto dovrò svezzare Thomas.»

    «Eh, già.» Mary avrebbe avuto un quarto figlio all’inizio dell’estate. Era contentissima, come lo era Juliana, che sperava in una nipotina. Il sorriso svanì. «Non posso credere che Buittle sia caduto» proseguì Mary.

    Il castello di Buittle era appartenuto a John Balliol, che l’aveva ricevuto in dote dalla moglie. Erano appena giunte notizie della sua capitolazione.

    I bambini si misero a strillare e a battere con forza i bastoni l’uno contro l’altro, facendole aumentare il dolore alle tempie. Juliana si diresse da loro a passo di marcia. «Roger! Donald! Basta!»

    I due bambini, che ridevano come matti, si fermarono. Roger aveva i capelli rossi e le lentiggini, Donald era biondo. Avevano rispettivamente quattro e cinque anni. Poi Donald, ridacchiando, alzò il bastone verso di lei, agitando con fare minaccioso la finta spada, e proruppe nel grido di battaglia: «Ai Comyn!».

    «Donald» lo redarguì Mary.

    «Non c’è dubbio, sarai un grande guerriero come tuo padre» commentò Juliana, togliendogli con destrezza il bastone dalle mani. «Ma presto imparerai che non si deve alzare la spada, o la mano, su una signora, in particolar modo tua zia.»

    Il piccolo era mortificato. «Mi dispiace, zietta» mormorò.

    «Bene, dovresti proprio essere dispiaciuto.» Poi sottrasse il bastone anche a Roger. «Se dovete giocare come barbari norreni, andate fuori.» Posando i bastoni sul tavolo, si sedette accanto alla sorella. «Forse non è grave come pensiamo» disse, parlando a bassa voce.

    Ma la situazione era gravissima e lei lo sapeva; e non solo per via degli stretti legami tra le loro famiglie e quella di Balliol. Il paese era in guerra perché molti non avevano accettato che il re avesse nominato erede al trono la nipote, che era soltanto una bambina.

    «Bruce si è impadronito delle guarnigioni reali a Wigtown e a Dumfries, e ora ha conquistato Buittle.» Mary era cinerea.

    Si stava riferendo al Conte di Annandale, il potente Robert Bruce il quale, nell’aprile precedente, aveva dichiarato di essere lui l’erede legittimo di Re Alessandro. E non era la prima volta che lo affermava. Aveva sostenuto anche decenni prima che Re Alessandro l’aveva nominato suo possibile erede, ma nessuno gli aveva creduto.

    E solo qualche mese prima, aveva preso le armi con i suoi sostenitori, e aveva attaccato prima Dumfries e Wigtown e poi Buittle. Chiaramente, voleva reclamare il trono di Scozia.

    Ma non era l’unico possibile successore di Re Alessandro. Anche John Balliol aveva rivendicato il diritto legittimo di successione. In realtà, l’avevano rivendicato dozzine di nobili in tutto il paese, anche senza alcun diritto. E perché non avrebbero dovuto farlo? Nessuno aveva pensato, anche solo per un attimo, che una bambina di tre anni avrebbe mai portato la corona.

    La Scozia, a quanto pareva, era un frutto pronto per essere colto. E senza un reggente, con solo sei Guardiani a guidare il regno, era stata divisa rapidamente da aspre e antiche rivalità.

    I Comyn e i MacDougall erano nemici di lunga data della famiglia Bruce, anche senza vincoli di lealtà nei confronti della pretesa al trono di Balliol. E il più fervente sostenitore di Bruce era Angus Mor, Signore di Islay e delle Isole. Due dei suoi figli, Alexander Alasdair Og e Angus Og, l’avevano seguito. E il clan dei MacDonald era l’acerrimo nemico di ogni MacDougall vivente. La faida di sangue risaliva a cent’anni prima, quando un antenato di Juliana, Dougall, era stato assassinato dal suo stesso nipote, Donald.

    Il marito di Mary, William Comyn, era andato in guerra con il loro fratello, Alexander MacDougall, e molti altri parenti Comyn e MacDougall, per impedire a Robert Bruce di impossessarsi del trono, nella speranza di incoronare John Balliol, un giorno.

    «Forse la notizia non è vera» si augurò Juliana, aggrappandosi alla speranza. «Forse, in questo preciso istante, il nostro esercito sta riconquistando il castello di Buittle per John Balliol.»

    Mary la guardò cupa. «Non mi interessa affatto a chi appartiene Buittle, e non perché sono una traditrice! Mi interessa solo che William non sia stato ferito... o peggio.»

    «Lo so» ripose Juliana, comprensiva.

    «Ho solo ventisette anni e ho già perso tre mariti... Amo tantissimo William, non potrei sopportare di perdere anche lui» sussurrò Mary.

    Juliana le strinse la mano. Sua sorella era stata sposata per breve tempo con il Re dell’Isola di Mann, con il Conte di Strathearn e con un altro barone scozzese. La guerra e la malattia le avevano strappato i mariti, uno dopo l’altro. Ma sei anni prima si era innamorata del terzo figlio del Conte di Buchan, William Comyn. La dinastia Comyn era la più potente nel nord della Scozia, dunque il loro fratello era stato felice di acconsentire all’unione.

    Juliana sapeva che Mary era leale quanto lei, che aveva a cuore

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