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Il segreto di Meg: Harmony Collezione
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Il segreto di Meg: Harmony Collezione
E-book157 pagine1 ora

Il segreto di Meg: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Megan James ha lottato duramente per affermarsi come stilista di moda, ed è sconvolta di trovarsi, un giorno, a fissare un affascinante sconosciuto e a chiedersi se c'è qualcosa di più, nella vita, di una carriera soddisfacente. E la sorpresa è ancora maggiore quando si rende conto che quello sconosciuto è proprio suo marito, l'uomo che lei ha abbandonato tre anni prima. Ma c'è ancora un segreto che li unisce, oltre a una forte attrazione, e Jacob non intende mollare.

LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2015
ISBN9788858930144
Il segreto di Meg: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Il segreto di Meg - Darcy Maguire

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Her Marriage Secret

    Harlequin Mills & Boon Tender Romance

    © 2002 Darcy Maguire

    Traduzione di Loretta Marsilli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-014-4

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    La casa era immersa nel buio.

    Strano. Jacob accelerò l’andatura mentre procedeva nell’oscurità. Meg sarebbe dovuta essere a casa. Era troppo presto per dormire. E un’ora decisamente insolita per andare a fare shopping.

    Il cuore gli batteva forte mentre si frugava in tasca in cerca delle chiavi.

    Si fermò e prese fiato. Scelse una chiave dal mazzo e la infilò nella serratura.

    Aprì la porta e, subito, la solitudine lo avvolse come una coperta gelata. Fu colto dal panico. Dov’era finita Meg?

    Perlustrò velocemente la casa, accendendo tutte le luci. Le stanze erano tutte perfettamente in ordine. Passò un dito sul bancone della cucina ed esaminò l’impalpabile strato di polvere che lo ricopriva. Fu scosso da un brivido.

    Si sfilò il cellulare dalla cintura e compose il numero di Danny. Il nodo che gli stringeva lo stomaco diventava più stretto a ogni squillo.

    «Sei tornato» constatò Danny.

    «Dov’è Meg?» chiese Jacob con voce rotta.

    Una pausa. «Vengo a trovarti.» E con queste parole, Danny chiuse la comunicazione.

    Jacob digitò di nuovo il suo numero, ma gli rispose la segreteria telefonica. Che diavolo stava succedendo?

    Si passò una mano fra i capelli. Se fosse successo qualcosa a Meg, Danny lo avrebbe chiamato. Aveva sempre il cellulare con sé. Jacob sentì gli artigli gelidi della paura impadronirsi del suo cuore. Perché mai Danny non gli aveva telefonato?

    Strinse i pugni lungo i fianchi. Meg era tutta la sua vita, la sua unica ragione di esistere. Che cosa poteva esserle accaduto? Afferrò l’elenco del telefono e cercò la pagina degli ospedali.

    «Non la troverai lì.» La voce di Danny era calda e gentile.

    Jacob si voltò di scatto. Danny era ritto sulla soglia, le mani in tasca, le spalle curve, lo sguardo torvo.

    «Cos’è questa storia? Che cosa è successo a Meg? Dov’è?»

    «Se n’è andata.»

    Andata. Gli si piegarono le ginocchia e dovette sedersi per non cadere. «Che cosa intendi per andata? Andata dove? Come?»

    «Se n’è andata tre settimane fa.»

    «Che cosa?» La voce gli si spezzò in gola e Jacob si portò una mano alla bocca. Non poteva stare succedendo per davvero. Non a loro due. Non a lui.

    «Ha fatto le valigie e se n’è andata.»

    «Non capisco.» Si era comportato in maniera corretta, no? Certo, stava fuori molto. Lavorava sodo per potersi permettere una casa tutta loro. Niente a che vedere con quell’ubriacone di suo padre, che non era mai stato in grado di tenersi un lavoro, fino al giorno in cui era uscito dalla porta e non era più tornato indietro.

    Danny gli posò una mano sulla spalla. «Non ti amava, amico. Tutto qui.»

    «Tutto qui!» esclamò Jacob. Come poteva essere? Lui e Meg erano come una sinfonia. Gli si scaldò il sangue al ricordo del suo corpo.

    «Hai approfittato di un suo momento di debolezza, e lei ha creduto di essere innamorata. Non la meritavi, amico.»

    Jacob sollevò la testa.

    «Non eri abbastanza buono per lei, amico.» Danny l’osservò, rigido in volto. «L’hai presa quando era più vulnerabile, ma adesso è tornata in sé. E tu non rientri nei suoi programmi.»

    «E tu come lo sai?»

    «A parte il fatto che io ero qui quando tu non c’eri» Danny spostò il peso del corpo da un piede all’altro, «io l’amo.»

    «Che cosa?» Jacob balzò in piedi e avanzò minaccioso verso Danny in preda a una rabbia incontenibile.

    Danny impallidì. «Non l’ho detto a Meg. Sul serio. Non gliel’ho detto.» Guardò la porta. «Magari lo avessi fatto.»

    Jacob ebbe la sensazione che un pugnale ardente gli stesse squarciando il petto. «Vattene!»

    L’uomo che fin dall’infanzia era stato il suo miglior amico gli voltò le spalle e svanì nell’ombra. Come un estraneo.

    Jacob si appoggiò con entrambe le mani alla mensola sopra il caminetto. Era così sconvolto che faticava a respirare. Allungò il braccio e accarezzò le foto seguendo il contorno del sorriso di Meg, i morbidi capelli biondi che spargeva sul suo petto mentre dormiva fra le sue braccia.

    Dunque lui non era ciò che lei voleva.

    Jacob fu preso dallo sconforto. Aveva commesso un sacco di errori. Era stato troppo frettoloso. Troppo indaffarato. Troppo cieco. Guardò la porta. Le sarebbe corso dietro, se fosse servito a qualcosa. Ma ormai era tutto inutile. Lui era sempre lo stesso uomo.

    Rimase a lungo seduto in silenzio, la mente sconvolta, lacerato fra quelli che erano i suoi desideri e le necessità della donna che amava con tutto se stesso.

    C’era un’unica possibilità. Sarebbe diventato il suo uomo, più educato e civile. L’avrebbe riconquistata, e l’avrebbe fatta sua... e non l’avrebbe mai più lasciata andare.

    1

    «Ehi, guarda quello!» Suzie cominciò a gesticolare in modo frenetico. «Che macho!»

    Megan James si girò a guardare, divertita. L’entusiasmo di Suzie era contagioso. Il ristorante italiano nel cuore commerciale di Melbourne era affollato di uomini in doppiopetto blu. Il luogo ideale per una donna single a caccia di avventure. Lì dentro c’erano almeno dieci maschi per ogni femmina, senza contare gli affascinanti e virilissimi camerieri italiani.

    «Il turista.» Suzie le indicò un tipo robusto, al bar.

    Si distingueva fra tutti per l’abbigliamento casual e il fare particolarmente disinvolto. Era alto, con le spalle larghe, i fianchi stretti e le gambe lunghe e muscolose. Praticamente una statua.

    Meg sentì un brivido correrle lungo la schiena. Effettivamente, quell’uomo emanava sesso da tutti i pori. Sospirò. Lo sconosciuto aveva un bel fisico, certo, ma nient’altro che giustificasse una reazione così esagitata da parte di Suzie. Eccetto il suo modo di vestire, forse. Vero era che, da dov’era seduta, Meg non riusciva a vedergli la faccia.

    «Allora?» chiese Suzie. «Che te ne pare?»

    Meg si strinse nelle spalle e si tolse una ciocca di capelli dalla fronte. «Da questa posizione, non riesco a vederlo bene. Potrebbe avere un viso da...»

    L’uomo si girò verso di loro come richiamato da un segnale prestabilito. Tradendo una certa noia, si guardò intorno. Aveva degli splendidi occhi verdi.

    Meg sentì lo stomaco chiuderlesi in una morsa. Era rasato di fresco e la linea marcata della mascella conferiva ai suoi lineamenti una forza e una determinazione che lei aveva dimenticato. Si era tagliato i capelli, tuttavia il suo aspetto e il suo modo di fare non lasciavano spazio a fraintendimenti: Meg conosceva troppo bene quel volto. E quel corpo.

    Afferrò il menu e lo sollevò davanti al viso, il cuore in tumulto.

    «Che stai facendo? Sei impazzita, Meg?»

    «Dobbiamo andarcene subito» sussurrò lei da dietro il menu. Era agitata e confusa. Come aveva fatto a trovarla dopo tutti quegli anni? Non poteva trattarsi di una semplice coincidenza.

    Un’ondata di desiderio le scaldò il sangue, riportandole alla mente l’intimità che avevano condiviso tanto tempo prima.

    Maledizione. Dopo tre anni, Jacob continuava a turbare molte delle sue notti solitarie. E adesso era lì, a pochi metri da lei. Meg si sforzò di scrollarsi di dosso la sensazione di soffocamento che le dava la sua vicinanza. Da principio, aveva sperato che lui sarebbe venuto a cercarla. Ma con il passare dei giorni, delle settimane e poi dei mesi, si era rassegnata all’idea di non aver contato nulla per quell’uomo. Una tacca in più sul muro, nient’altro.

    «Perché?» le chiese Suzie, stupefatta. «Non ti piace? Fareste una bellissima coppia. E lui è decisamente uno schianto. È perfetto per te.»

    «Credimi, non è così.» Meg abbassò leggermente il menu. La sua amica stava guardando adorante l’uomo che lei considerava una specie di pericolo numero uno. L’uomo che le aveva sconvolto la vita.

    «Andiamo, Meg! Santo cielo! Parli come una vecchia zitella. Quel tipo è un perfetto sconosciuto. Non sappiamo nulla di lui.»

    Non è uno sconosciuto... e non è affatto perfetto!, avrebbe voluto gridare. Era stata la sua fissazione per anni. Per tutta la sua adolescenza, Meg non aveva fatto che fantasticare che il ragazzo della porta accanto si innamorasse di lei. Finché un giorno lui si era messo d’impegno e l’aveva sedotta. Come per magia, tutti i suoi sogni si erano avverati, ed era stata così ingenua da credere ciecamente a ogni sua parola, a ogni sua carezza, a ogni suo bacio.

    Avvampò in volto. Jacob non aveva dovuto faticare molto a convincerla. Era stata così sciocca da pensare che fra loro ci sarebbe potuto essere qualcosa... qualcosa di serio, qualcosa in grado di resistere alla prova del tempo.

    «Suvvia, Meg. Non essere assurda.» Suzie lanciò un’occhiata in direzione del bar.

    Meg vide gli occhi dell’amica accendersi di muta ammirazione. Probabilmente l’aveva guardato così anche lei, tanti anni prima. «Attenta! Se si accorge che lo guardi, rischiamo che venga qui!» Se lo avesse fatto, lei sarebbe morta sul colpo. Come avrebbe potuto guardarlo ancora in faccia, dopo quello che c’era stato fra loro? Si sentì sopraffare dal senso di colpa. Per essersene andata, per essersi nascosta, e per il segreto che le gravava come un macigno sul cuore.

    Suzie si accigliò. «Magari lo facesse! Tu hai bisogno di un uomo, Meg. La vita non è soltanto lavoro. Potrei andare da lui e farlo...»

    Meg afferrò Suzie per il polso. «Non provarci!» Lo stupore che vide dipingersi sul volto dell’amica la riportò alla realtà. «Scusami.» Si sforzò di respirare in modo controllato. «Lo conosco, okay? E non ha funzionato.»

    Suzie si riprese in fretta. «Allora posso fare un tentativo?» Si sistemò i lunghi capelli castani sulle spalle, accomodandoseli sul décolleté come una modella appena uscita dalle pagine di una rivista patinata. «Me lo presenti? Come si chiama?»

    «No, non puoi andare da lui» disse Meg, in preda all’agitazione. Possibile che Jacob riuscisse a turbarla ancora così tanto? Dopo tutto quel tempo? Dopo tutta la sofferenza che le aveva

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