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Cambio di rotta: Harmony Collezione
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E-book160 pagine2 ore

Cambio di rotta: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Lo amo o non lo amo? Questo è il problema o, meglio, il dilemma di Cassie, quando mancano cinque giorni al fatidico sì.

In occasione del suo prossimo matrimonio, Cassie si ritrova a festeggiare l'addio al nubilato a bordo di una splendida nave ancorata al porto di Sydney. Il mattino seguente, si risveglia nel letto di una cabina della nave in compagnia di uno sconosciuto, tale Matt, che la informa di aver trascorso la notte insieme a lei. Cassie non ricorda niente, ma ciò che vede intorno a sé la convince che quella è la verità, purtroppo. O forse no. Perché, in fondo, quell'uomo non è poi tanto male. E allora, è proprio indispensabile tornare tra le braccia del suo Sebastian?

LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2014
ISBN9788858929179
Cambio di rotta: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Cambio di rotta - Darcy Maguire

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Almost Married

    Harlequin Mills & Boon Tender Romance

    © 2003 Darcy Maguire

    Traduzione di Sonja Liebhardt

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2005 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-917-9

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Cassie lottò per aprire gli occhi, ma, abbagliata dalla luce, li richiuse subito e si rannicchiò sotto la coperta. Si sentiva letteralmente a pezzi. Ma che cosa aveva bevuto la sera prima?

    Un colpo di tosse. Profondo. Maschile.

    Cassie abbozzò un sorriso. Tra una settimana a-vrebbe sposato Sebastian. L’intelligente e ambizioso Sebastian. Aprì gli occhi con circospezione, gettando un’occhiata al cuscino accanto al suo alla ricerca dell’impronta lasciata dal fidanzato. Notò invece una rosa. Rossa. Perfetta. Un bocciolo sul punto di schiu-dersi.

    Aspirò l’intenso profumo sorridendo. Non era da Sebastian essere così romantico. Cassie fece scorrere una mano sul morbido guanciale e sfiorò i petali delicati della rosa. «Mmh... che ore sono?»

    «È sveglia. Bene.»

    Cassie si irrigidì. Non era la voce di Sebastian! Era più profonda, più roca e assolutamente sconosciuta. Balzò a sedere, spaventata.

    Ai piedi del letto, c’era un estraneo. Doveva avere più o meno trent’anni. Indossava dei pantaloni neri e una T-shirt bianca che metteva in risalto le spalle muscolose e il ventre piatto. Un ciuffo di capelli castani gli cadeva sulla fronte e un paio di occhi scuri completavano un bel viso dai tratti regolari. Fissandola intensamente, lo sconosciuto aveva posato un dito sulle labbra, cercando di nascondere un sorriso.

    «Che cosa...?» farfugliò Cassie. «Chi diavolo è lei?»

    «Matthew Keegan. E lei chi è?»

    Cassie si guardò intorno con aria smarrita. Non era casa sua. E neppure quella di Sebastian. Le pareti non erano né color pesca né bianche immacolate, ma di uno strano giallo limone. L’arredamento era moderno.

    «Mi sono persa.»

    «Ed è nuda.»

    Cassie si guardò. Era vero! Afferrò il lenzuolo e se lo tirò fino al mento. Poi gettò un’altra occhiata in giro. Era completamente nuda! Arrossì violentemente. Che cosa ci faceva senza niente addosso? Portava sempre una camicia da notte. Sempre. «Dov’è Sebastian?» chiese con voce stridula.

    Lo sconosciuto sollevò un sopracciglio. «Chi?»

    Lei lo fissò, sconcertata. «Che cosa ci faccio qui?»

    «Mi sembra evidente.» Lo sconosciuto fece un pro-fondo respiro, distogliendo lo sguardo. «È stato bel-lissimo.»

    Cassie deglutì con fatica. Non era possibile che le fosse successo. Non a lei. Era un tipo sincero. Persino noioso. Lo stesso lavoro, lo stesso appartamento, ad-dirittura la stessa pettinatura da cinque anni! Simili situazioni non accadevano a persone come lei.

    «Non abbiamo...» Gettò un’occhiata preoccupata al cuscino accanto al suo. «Non ho...? Non con lei!»

    L’uomo annuì. «E invece sì.» Si girò, sistemandosi la maglietta. «Adesso, se non le dispiace, avrei del lavoro da fare.» Afferrò una cartelletta che si trovava sulla sedia ai piedi del letto.

    «No, aspetti.» Cassie alzò una mano. Aveva bisogno di sapere. Non aveva senso. Lei non avrebbe mai...

    Lui si diresse velocemente verso la porta.

    «Per favore, aspetti.» Cassie si alzò dal letto, avvol-gendosi nel lenzuolo per nascondere la propria nudità. Cercò di ripensare alla sera prima, ma il suo cervello non collaborava. Come le sue gambe, del resto. «Non... non riesco a ricordare.»

    Con la mano sulla maniglia, lui si girò e la fissò con i suoi begli occhi scuri. «Non si preoccupi. È stato bellissimo.»

    Cassie si sentì mozzare il fiato. Sollevò lentamente la testa e lo guardò con occhio torvo. Molto più alto di lei, lo sconosciuto era sufficientemente bello da attirare la sua attenzione, e il suo profumo era davvero seducente, ma lei non avrebbe voluto averlo fatto. Specialmente non con un tipo così arrogante.

    Lui aveva addirittura la faccia tosta di sorriderle.

    Cassie gli diede uno schiaffo. Forte. «Non era quello che intendevo» sbottò. «Chi diavolo è lei?» Si tenne stretto il lenzuolo intorno, fissandolo con aria di sfida.

    «Gliel’ho detto. Matt Keagan.» Lui si massaggiò la guancia. «E lei chi è?»

    Cassie lo guardò, incredula, mordicchiandosi un labbro. «Non sa come mi chiamo?»

    «No.» Lui si schiarì la gola. «Eravamo...» Fece sci-volare lo sguardo lentamente lungo il lenzuolo fino ai suoi piedi nudi. «... troppo occupati a fare altro.»

    Cassie sentì un crampo allo stomaco. «No.» Scosse la testa violentemente.

    Lui annuì, distogliendo lo sguardo, e fece per allontanarsi, ma Cassie lo afferrò per la T-shirt sentendo i suoi muscoli irrigidirsi a quel contatto. «Non capisco. Sto per sposarmi il prossimo weekend» sbottò. E sa-rebbe stato un bel matrimonio estivo con tutto quel che ci voleva, tutta la sua famiglia, tutto perfetto. Ec-cetto per questo!

    Lui evitò di guardarla. «È impossibile che lo ami così tanto. Ha passato la notte con me.»

    Cassie si sentì ribollire il sangue. «Posso anche essermi svegliata nel suo letto...»

    «Nuda.»

    «Nuda.» Lei fissò il suo petto. «Ma... ma ciò non si-gnifica che sia successo qualcosa.»

    «Davvero? Mi sembra di ricordare alcune cose inte-ressanti...»

    Cassie lo azzittì con un gesto della mano. «Se lei era ubriaco come me...» Ma non riusciva ancora a capacitarsi di esserlo stata avendo bevuto così poco. «... non credo che siamo riusciti a combinare un gran che.»

    «Okay.» Lui le gettò un’occhiata. «Se la fa sentire meglio.»

    Non era vero. Cassie guardò l’uomo, accigliata. Era impossibile che non fosse successo niente. Non con uno come lui. E lei aveva bisogno di sapere com’era potuto accadere, e perché. E subito. Mancavano solo pochi giorni al suo matrimonio.

    2

    Matt Keegan si precipitò fuori, sbattendo dietro di sé la porta. Come diavolo era stato coinvolto in un simile pasticcio?

    Percorse a grandi passi il corridoio. Non avrebbe mai pensato che dire a una donna di avere passato la notte insieme potesse essere così spiacevole. Ma non aveva avuto altra scelta.

    Un uomo vestito con un’elegante uniforme bianca e blu lo intercettò. «Mr Keegan? La stanno aspettando sul ponte di comando.»

    «Ci sto andando.» Matt controllò l’orologio. Quella donna gli aveva assicurato che ci sarebbero voluti pochi minuti perché la sconosciuta nella sua cabina si risvegliasse. Invece, c’erano volute due ore. Lui se n’era guardato bene dal svegliarla. Aveva preferito ri-leggere migliaia di volte i fogli contenuti in quella cartelletta, piuttosto che svegliarla. Quel che aveva fatto era già di per sé disdicevole senza bisogno di spaventarla a morte.

    Matt respirò profondamente. Meglio concentrarsi sul lavoro. Era importante, familiare e sicuro. La sua mente, però, vagava. Della bella sconosciuta ricordava i lunghi capelli neri, ma soprattutto gli occhi verdi che lo avevano messo fuori gioco. Quelli, e i suoi seni.

    Matt si passò una mano tra i capelli, cercando di calmarsi. Non avrebbe dovuto farlo. Lei gli era sembrata così sconcertata, così sconvolta. Ma poi, ripensando a Rob, Matt provò un crampo allo stomaco. Sospirò. Non avrebbe potuto fare altro...

    Il ponte di comando della nave era come un inno alla moderna tecnologia. Matt non poté fare a meno di sorridere. La sua società era stata incaricata di dotare l’imbarcazione di tutti gli ultimi ritrovati tecnologici. Era uno dei loro contratti più importanti.

    Il capitano si girò verso di lui. «Mi fa piacere che sia arrivato. Si è perso il varo.»

    «Lo so. Altri impegni. Com’è andata?» Matt gettò un’occhiata sull’oceano di fronte a loro.

    «Con la regolarità di un orologio. Morbido come seta.»

    Matt sorrise, soddisfatto. La sua squadra aveva diretto l’operazione garantendo la perfetta riuscita del varo. Era il minimo che lui si era aspettato. Controllò i terminali, servendosi dell’attrezzatura installata dalla sua società, e lesse i dati sugli schermi. Si trattava di un sistema operativo completamente integrato. Avevano fatto un buon lavoro, e Matt ne era proprio orgoglioso.

    Fece un cenno a Carl. «Dov’è Rob?»

    Carl si rimboccò una manica, mettendo in mostra il tatuaggio rosso e nero di un cobra. «Ponte C. Ufficio Sicurezza. Qualche difetto di funzionamento.»

    Matt annuì. Rob ne sarebbe venuta a capo. Nessun problema. Sorrise. Ci sapeva fare, nel suo lavoro. Molto più prevedibile nella sua vita privata. Ripensò all’incontro di quella mattina. Aveva fatto la sua parte e non gli rimaneva più niente da fare. Poteva persino dimenticarsi che fosse successo, se solo fosse riuscito a togliersi dalla testa l’immagine della vulnerabilità della bella sconosciuta.

    Facendo un respiro profondo, recuperò una sedia e si concentrò sul lavoro. Non doveva preoccuparsi. Era tutto finito.

    Cassie si appoggiò alla porta, stringendosi le tempie. Fissò i suoi vestiti che giacevano ancora laddove lei probabilmente li aveva abbandonati mentre se li to-glieva man mano che si avvicinava al letto.

    Non doveva farsi prendere dal panico. Forse non era andata come sembrava. Poteva trattarsi solo di uno scherzo. I suoi amici e colleghi erano dei grandi bur-loni. Cassie si guardò intorno. Ma c’era davvero poco da ridere.

    Rabbrividendo, deglutì con fatica fissando il suo polso. Dove diavolo era finito il suo orologio? Poi ne notò uno sul tavolo. Segnava le dieci e mezzo.

    Cassie alzò gli occhi al cielo. Dov’era finita la sua puntualità proverbiale? I suoi colleghi non avrebbero certo perso l’occasione di prenderla in giro.

    La stanza ondeggiò, costringendola ad allargare le braccia. O era ancora ubriaca oppure c’era davvero una vibrazione nel pavimento.

    La stanza era molto piccola. Faceva pensare a una camera di motel o a un camper per l’economia di spazio, l’arredo essenziale e la mancanza di impronta personale. La finestra era grande e a chiusura ermetica. Cassie guardò fuori. Sopra c’era il cielo blu e sotto si stendeva il mare a perdita d’occhio.

    Ma allora era sempre a bordo della nave! E non c’era terra in vista. Dove diavolo stava andando?

    Immobile nel centro della stanza, cercò di capire che cosa le fosse davvero successo. La festa di addio al nubilato era stata una vera e propria sorpresa. Lei non si era aspettata la presenza di così tanta gente, ma solo una cena ristretta sulla nave con il promettente uomo politico che presto avrebbe sposato. Sebastian doveva avere fatto leva sulle sue conoscenze. Ma doveva essere solo una serata. Non una crociera!

    Cassie si guardò intorno alla ricerca della sua agen-da. Ne aveva proprio bisogno. Lì c’era tutta la sua vi-ta. Fece un lungo respiro. Era

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