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Miracolo di Natale: Harmony Collezione
Miracolo di Natale: Harmony Collezione
Miracolo di Natale: Harmony Collezione
E-book148 pagine2 ore

Miracolo di Natale: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Riconquistare sua moglie è una vera sfida, ma a Natale tutto può succedere.

Sono passati quattro anni da quando Megan se n'è andata, scomparendo dalla sua vita. Ma Luigi Costanzo quasi non crede ai propri occhi, quando, qualche giorno prima di Natale, la incontra casualmente in città. Lei vuole chiarire ogni equivoco lasciato in sospeso, mentre lui non si rassegna ad averla di nuovo al proprio fianco. Per questo, con uno stratagemma, la costringe a passare le feste con lui. Ma se l'attrazione che li legava un tempo sembra non risentire del tempo trascorso, i problemi tra loro sono ancora vivi e mettono a repentaglio l'intero piano di riconquista di Luigi.

LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2013
ISBN9788858915875
Miracolo di Natale: Harmony Collezione
Autore

Margaret Mayo

Tra le autrici piuù amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Miracolo di Natale - Margaret Mayo

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Her Husband’s Christmas Bargain

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2004 Margaret Mayo

    Traduzione di Cornelia Scotti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-587-5

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Era impossibile! Eppure... Sì, era proprio Megan! Luigi Costanzo aveva sentito chiaramente la bambina dire a Babbo Natale che tutto ciò che voleva per regalo, quell’anno, era un papà. La richiesta aveva acceso la sua curiosità, al punto che aveva seguito la piccola con lo sguardo mentre correva verso la madre. Era stato allora che gli si era mozzato il respiro, quasi lo avessero colpito con un pugno nello stomaco.

    Megan!

    La sua Megan, che non vedeva più da quattro anni e che avrebbe riconosciuto in mezzo a mille.

    Non che fosse cambiata poi molto. Aveva sempre la stessa figura sinuosa, con le curve al punto giusto, e quella massa incredibile di capelli biondi, lisci e lunghi.

    Spostò lo sguardo dalla madre alla figlia, anche lei bionda e con gli occhi azzurri, e sul viso gli si dipinse un’espressione dura. Senza pensarci due volte, si voltò verso il suo dipendente più vicino.

    «Segua quella donna, e mi dica dove abita» ordinò.

    «Sì, signore» ubbidì il giovane, senza mostrare alcuna sorpresa per quella strana richiesta. Dopotutto, gli ordini di Luigi Costanzo erano legge, ora che era diventato il nuovo proprietario del grande magazzino Gerards.

    «Tesoro, che cosa hai chiesto a Babbo Natale?» domandò Megan alla figlia mentre, tenendosi per mano, si allontanavano dalla folla di bambini ansiosi di parlare con il grande vecchio dalla lunga barba bianca.

    «Un papà.»

    Megan nascose la propria sorpresa e sorrise con dolcezza. «Sai, non credo che Babbo Natale porti quel genere di regali. Lui è specializzato in giocattoli» spiegò mentre girava la testa per controllare che non arrivasse qualche automobile. Era l’ora di punta, e anche attraversare la strada presentava non pochi rischi. Senza contare il fatto che, così facendo, aveva trovato una scusa per non guardare in faccia Charlotte. Non voleva che la bambina si accorgesse di quanto la faceva soffrire quella sua richiesta. Oh, certo, sapeva che sua figlia desiderava un padre e se solo Luigi fosse stato diverso...

    Megan si costrinse a smettere di pensare. Era inutile rimuginare su situazioni che non poteva cambiare. Sposare quell’uomo era stato il grande sbaglio della sua vita. Se solo non avesse seguito il consiglio dei suoi genitori... Le avevano detto che sarebbe stata felice, e che avrebbe avuto dalla vita tutto ciò che desiderava, perché Luigi era un uomo ambizioso. Su quello non si erano davvero sbagliati! Era talmente ambizioso da sacrificare ogni cosa alla sua carriera.

    Compreso il matrimonio, e Megan se ne era accorta dopo pochi mesi di vita in comune. Tutto ciò che richiedeva a una moglie era di pulire casa e di essere disponibile ogni volta che lui aveva voglia di sesso. Sì, sesso. Perché Luigi Costanzo non sapeva neppure il significato della parola amore, mentre lei... Dubitava che avrebbe mai amato un altro uomo tanto quanto aveva amato lui.

    «Mamma, cosa pensi che ci sia dentro al pacchetto che mi ha dato Babbo Natale?»

    La vocina dolce di Charlotte riportò Megan al presente e così, insieme, chiacchierando e facendo supposizioni, arrivarono finalmente a casa, intirizzite ma felici.

    Megan abitava in un appartamento a Greenwich insieme a Jenny Wilson, la ragazza che aveva conosciuto non appena arrivata a Londra. Era una casa piccola, ma l’avevano arredata con ogni cura, e avevano continuato ad apportare cambiamenti e migliorie in tutti quegli anni.

    «Guarda, mamma!» esclamò Charlotte non appena ebbe aperto il pacchettino di Babbo Natale. Teneva in mano un bambolotto vestito da soldato. «È bellissimo! E così potrò fare finta che sia il mio papà!»

    Megan non ebbe il coraggio di spiegarle che probabilmente le avevano dato per errore un regalo destinato a un maschio e le arruffò i capelli chiari, tanto simili ai suoi. «Hai già pensato a che nome dargli?»

    «Papà, naturalmente» dichiarò Charlotte con espressione appena un po’ esasperata. «Su, papà, vieni a giocare con me...»

    Con il cuore sempre più pesante, Megan andò in cucina a preparare la cena. Sperava con tutta l’anima che quella mania della figlia sarebbe passata presto.

    Purtroppo, la sua si rivelò una pia illusione. Charlotte trascorse i giorni successivi vivendo quasi in simbiosi con il bambolotto, arrivando persino a portarselo nel letto con sé tutte le notti.

    Finalmente arrivò la domenica mattina, e Megan si svegliò alla solita ora di tutti i giorni. Si stiracchiò nel letto, decisa a poltrire un po’, e trasalì quando, pochi istanti dopo, sentì suonare con molta insistenza il campanello della porta.

    Lanciò un’occhiata di sottecchi a Charlotte, che ancora dormiva, e controvoglia si alzò dal letto, decisa a mandare al diavolo chiunque fosse colui che aveva osato disturbarla nell’unico giorno di vero riposo che poteva concedersi. Con ogni probabilità, doveva trattarsi di uno degli amici di Jenny che non sapeva che lei era via per il fine settimana insieme al fidanzato.

    Quando aprì l’uscio, le frasi che si era preparata le morirono sulle labbra, mentre un pallore cadaverico le pervadeva il viso. Davanti a lei c’era l’ultima persona al mondo che mai avrebbe pensato di rivedere nella sua vita.

    Luigi Costanzo. Suo marito.

    Quando aveva lasciato la loro casa, non aveva detto a nessuno dove era diretta, nemmeno ai suoi genitori che, lo sapeva, lo avrebbero riferito subito a Luigi. In quegli anni, Megan si era quasi convinta di essere riuscita a fargli perdere le tracce. E ora lui l’aveva ritrovata.

    Mentre il silenzio si prolungava tra loro, Megan ebbe tutto il tempo per pensare che lui era rimasto affascinante come quando lo aveva conosciuto. I suoi lineamenti erano tipicamente latini. Aveva occhi scuri intensi e capelli corvini tagliati molto corti. Di brizzolatura nemmeno l’ombra, e neppure di rughe di espressione. Le labbra di lui, che ricordava carnose e sensuali, erano serrate in una linea rigida e severa.

    «Sono venuto a prendere mia figlia» dichiarò lui senza alcun preambolo.

    Il sangue raggelò nelle vene di Megan. Era come vivere il peggiore degli incubi! Con le gambe che le tremavano, si afferrò al pomolo della porta per non cadere.

    «Come... come fai a saperlo?» gli chiese con un filo di voce.

    «Allora è vero che è mia!» esclamò lui con una nota trionfante nella voce.

    L’aveva imbrogliata! Megan provò l’impulso di dargli una spinta e di chiudersi in casa, ma sapeva che non sarebbe servito a nulla. Ormai aveva scoperto dove viveva, e l’avrebbe perseguitata.

    «Posso entrare, o vuoi che restiamo a negoziare qui, sulla porta?»

    Negoziare cosa?, domandò Megan a se stessa in silenzio. Conoscendolo, dubitava si trattasse degli orari di visita! Qualunque cosa volesse da lei, sarebbe presto riuscita a fargli capire che non aveva alcun diritto di imporle nulla. Lui non faceva più parte della sua vita, né di quella di Charlotte. Se solo avesse divorziato da quell’uomo egoista ed egocentrico! Ma... come aveva fatto a trovarla?

    Lui viveva a centinaia di chilometri da Londra, e lei aveva sperato di poter sparire nell’anonimato della grande città. Mentre ora eccolo comparire sulla sua porta. Possibile che avesse continuato a cercarla per tutti quegli anni?

    Megan scartò subito quell’idea. Prima del matrimonio le aveva spesso dichiarato il proprio amore, per poi rivelarsi un uomo poco propenso alle effusioni sentimentali e poco disposto a dedicarle del tempo, preso com’era dalla corsa verso il successo.

    E di successo doveva averne avuto, a giudicare dal costoso cappotto di mohair e dall’abito dal taglio classico, oltre che dall’aria di estrema fiducia in se stesso che emanava dalla sua persona.

    Ferma sulla porta di casa, Megan rimuginava a velocità impressionante sotto lo sguardo intenso di lui, che non la lasciava un istante. Sebbene il suo cuore le gridasse di stargli lontana, di cacciarlo via, il suo cervello aveva già iniziato a mandarle messaggi razionali sul da farsi. Le stava già consigliando di farlo entrare, per non dover subire una scenata lì, davanti agli sguardi indiscreti dei vicini.

    Senza proferire parola, gli fece cenno di entrare, quindi richiuse la porta alle loro spalle. Si voltò subito verso di lui, decisa ad affrontarlo come una tigre pronta a difendere il suo cucciolo. «Come hai fatto a trovarmi?» gli chiese con determinazione.

    «Che importanza ha?» rispose lui con freddezza. «Il punto è un altro. Tu mi hai portato via mia figlia.»

    «Pensi che saresti stato un buon padre?» replicò Megan con una nota stridula nella voce. «Non mi hai mai dimostrato il minimo affetto. Non volevo che mia figlia subisse la stessa delusione.»

    Lui la fissò con espressione incredula. «Stavo lavorando per il nostro futuro. O forse te ne sei dimenticata?»

    «Credo che tu ti fossi dimenticato di me» precisò lei con amarezza.

    «Niente affatto! E poi, pensavo che capissi!»

    «Puoi giurarci, che capivo. Tu non volevi altro che una moglie sottomessa che si tirasse indietro mentre tu ti affannavi a mettere insieme un mucchio di soldi. Pensavi che mi sarei accontentata di essere ricca, e che non avrei fatto caso alle tue continue assenze. Lascia che ti dica una cosa, Luigi. A me i soldi non interessano. Mi basta vivere una vita tranquilla, con un tetto sopra alla testa e con accanto l’unica persona che è importante per me. Charlotte.»

    «Allora è così che si chiama, mia figlia. Charlotte. Sì, mi piace» approvò con un sorriso. «A proposito, dov’è? Vorrei...»

    «Sta dormendo» dichiarò Megan, con la speranza che la bambina non si fosse svegliata nel frattempo. «E ti pregherei di abbassare il tono della voce.»

    «Voglio vederla.»

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