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Un'amica per papà (eLit): eLit
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Un'amica per papà (eLit): eLit
E-book150 pagine2 ore

Un'amica per papà (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Shay Spenser è una donna straordinaria, non si accontenta di essere bella, intelligente ed estroversa: ha alle spalle addirittura un premio Pulitzer per i suoi servizi giornalistici. E allora che cosa ci fa incastrata nello scivolo della biancheria, in casa di un estraneo, circondata da una mezza dozzina di vigili del fuoco e da tre scatenati marmocchi? È quello che vorrebbe saper anche Alex Morrison, visto che non capita tutti i giorni di rientrare al lavoro e trovare pompieri in salotto e una incantevole brunetta dagli occhi sensuali al posto della inflessibile e corpulenta governante dei propri figli...

LinguaItaliano
Data di uscita29 feb 2016
ISBN9788858949993
Un'amica per papà (eLit): eLit
Autore

Caroline Cross

E' letteralmente affascinata dalla possibilità di esplorare, con i suoi romanzi, l'inarrestabile potere che l'amore ha sulla vita delle persone.

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    Anteprima del libro

    Un'amica per papà (eLit) - Caroline Cross

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Operation Mommy

    Silhouette Desire

    © 1995 Jen. M. Heaton

    Traduzione di Elisabetta Frattini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 1996 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-999-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Port Sandy, Washington, 1 luglio.

    Ciao, zio Beau! Sono io, Brady, il tuo nipote preferito e scommetto che non indovinerai mai, neanche tra un milione di trilioni di anni, perché ti mando questa cassetta.

    Il motivo è che... l’ho trovata! Finalmente ho trovato la mamma più perfetta e fantastica del mondo per me, Nick e Mikey! E scommetto che anche tu sarai felice perché è la tua amica Shay, quella a cui hai prestato la tua casa!

    È così forte, zio Beau!

    Non crederai che cosa è successo quando l’ho incontrata. La Prugna Secca, la nostra nuova bambinaia, ha invitato Shay a venire a nuotare nella nostra piscina e quando Shay è arrivata, Leonardo, la mia lucertola, si è infilato nella sua borsa da spiaggia per fare un sonnellino.

    Io, Nick e Mikey abbiamo aspettato per un bel po’ che lei ci infilasse la mano e quando l’ha fatto, credevamo che si mettesse a urlare.

    Shay però non ha urlato; ha preso il tubetto della crema solare e ci ha detto: «Non vi ho mai raccontato, ragazzi, di quella volta che vostro zio e io abbiamo realizzato un articolo sull’Amazzonia? Gli indigeni fanno un ottimo stufato di lucertola. Non è che per caso questa sera vi va di venire da me ad assaggiarlo?».

    Come puoi immaginare, Mikey si è messo subito a piangere e la Prugna Secca ha voluto sapere che cosa era successo, ma Shay non ha aperto bocca. Ha sorriso e ha abbracciato Mikey, dicendogli di non preoccuparsi, poi ha spiegato alla Prugna Secca che si trattava di uno sbaglio e ha aspettato che non guardasse per restituirci Leo.

    È stato in quel momento che ho capito che Shay era perfetta, zio Beau. Però, tanto per essere proprio sicuri, perché scegliere una nuova mamma è un lavoro molto importante, sai, ho continuato a controllarla.

    Indovina? È più che perfetta!

    Shay non sviene alla vista del sangue, non si arrabbia se si bagna i capelli o se si sporca i vestiti. Le piacciono i cani, i gatti, i topi e i gerbilli e non ha paura né dei serpenti né dei ragni. Sa anche molte cose di quelle che sanno le mamme come la differenza tra un T.rex e uno pterodattilo, ma soprattutto non parla a me, a Nick o a Mikey come se fossimo dei bambini stupidi, anche se Mikey a volte lo è.

    Ho pensato a quello che mi hai detto, che forse papà non vuole risposarsi, ma il fatto è, zio Beau, che lui non è mai a casa e quindi che cosa gliene può importare? Adesso per esempio è in quel mortorio della Florida a comperare un altro villaggio turistico e, anche se parliamo al telefono, non è la stessa cosa che averlo qui. A volte credo che non si ricordi che Nick e Mikey sono ancora dei bambini. Io ho quasi nove anni e so badare a me stesso, ma loro hanno bisogno di qualcuno che li controlli.

    È per questo che ho studiato un piano. L’ho chiamato Operazione Mamma e sono sicuro che funzionerà. Non appena la signora Rosencrantz, la nostra governante, partirà per le vacanze, mi libererò della Prugna Secca così io, Nick e Mikey saremo da soli. Shay dovrà occuparsi di noi e papà sarà così preoccupato che tornerà subito a casa. Quando arriverà io avrò pronte le candele, i fiori e la musica e Shay indosserà un bel vestito così papà penserà che è bellissima e sarà tanto contento di come si sarà presa cura di noi, che le chiederà di sposarlo. E naturalmente lei risponderà di sì!

    Sarà perfetto, spero solo che non continueranno a baciarsi tutto il tempo e...

    Oops, la Prugna Secca sta strillando di nuovo. Dice che devo andare da lei subito; forse ha scoperto che le abbiamo messo il colorante verde nella crema per il viso...

    Ti voglio bene, zio Beau. Prometto di mandarti presto un’altra cassetta per dirti come vanno le cose.

    Qui Brady P. Morrison, fine trasmissione.

    P.S. Credo che il mio compleanno, che è il due di agosto, in caso te ne fossi dimenticato, sarebbe una data perfetta per il matrimonio. Che cosa ne pensi?

    1

    Port Sandy, Washington, 5 luglio.

    «Ehi, Shay!» urlò Brady nel cesto della biancheria sporca. «Indovina?»

    Shay Spencer, incastrata parecchi metri al di sotto del livello del pavimento, nello scivolo che portava i panni sporchi direttamente nella lavanderia, trasalì quando la voce allegra del bambino rimbombò nello spazio angusto. «Non lo so» rispose. «Che cosa è successo?»

    «Nick dice che sta arrivando un’ambulanza e anche un camion dei pompieri con una scala!»

    Il suono di due sirene che si avvicinavano, seguì le parole di Brady.

    «Non è mai venuto un camion con la scala prima d’ora!» dichiarò il bambino, tutto contento. «Non è fantastico?»

    «Oh, sì, è davvero fantastico.» Shay non aveva ancora finito di pronunciare quelle parole che davanti agli occhi le si formò l’immagine tremenda di orde di pompieri che muniti di asce scendevano come barbari sull’elegante abitazione di fine secolo finemente ristrutturata, rompendo i vetri fissati con il piombo, per liberarla dalla trappola in cui era caduta.

    Shay trattenne a stento un gemito. Se Alex Morrison, il proprietario della casa nonché padre dei bambini, si fosse mai deciso a tornare dall’interminabile soggiorno d’affari in Florida, l’avrebbe quasi sicuramente fatta arrestare.

    Del resto, a cacciarla in quel pasticcio, era stato il tentativo del tutto umanitario di recuperare dallo scivolo della biancheria il gerbillo fuggitivo dei bambini. Chi avrebbe immaginato che il fondo del cesto si apriva in uno scivolo abbastanza grande da inghiottire una persona!

    Inoltre, lei non si sarebbe certo trovata in quella situazione se Alex Morrison fosse stato un padre responsabile. Non solo mancava da casa da sei settimane, un’eternità per tre bambini di nove, sei e quattro anni, ma due giorni prima, quando la bambinaia se ne era andata all’improvviso, lui, occupato com’era, non aveva nemmeno trovato il tempo per rispondere alla telefonata di suo figlio Brady che lo informava dell’accaduto!

    Che razza di padre era un uomo che trattava i suoi bambini con tanta indifferenza?

    «Shay? Posso andare a vedere i camion?» le chiese Brady. «Mi allontano solo fino alla finestra.»

    «Certo che puoi.»

    «Fantastico!» esclamò il bambino e l’attimo seguente la botola si chiuse con uno scatto sopra di lei.

    Shay scosse la testa. La sua carriera decennale di giornalista, dapprima indipendente e solo più di recente per la rivista World News International, l’aveva vista inchiodata a terra sotto il fuoco dei cecchini a Beirut, assalita sulla sua Land Rover da un rinoceronte arrabbiato a Kitgum e trattenuta come ostaggio dai guerriglieri a El Salvador. Quindi, l’incidente di cui era vittima in quel momento poteva benissimo venire considerato come un banalissimo contrattempo.

    Tuttavia a Shay non sembrava tale. Gli stinchi le bruciavano dove erano stati graffiati durante la caduta, le spalle le facevano male, intrappolate contro la lastra metallica e la testa incominciava a dolerle per via della posizione capovolta in cui si trovava.

    Come se tutto ciò non fosse bastato a demoralizzarla, Brutus, l’animaletto responsabile dell’impiccio in cui si trovava, si agitava sempre più con il passare dei minuti. Shay lo teneva ben stretto, ma già le sue unghiette appuntite le graffiavano il palmo della mano e, da un momento all’altro, si aspettava di sentire il morso dei suoi dentini. La deformazione professionale la spinse a immaginare un titolo da prima pagina: Giornalista affermata morsa da un roditore in una situazione alquanto bizzarra. I dettagli a pagina cinque.

    Il suo amico Beau si sarebbe piegato in due dalle risate, affermando che quelle erano cose che potevano succedere solo a quei giornalisti che meditavano di voler abbandonare la carriera. Avrebbe anche aggiunto che le aveva prestato di proposito la villetta sul terreno di suo fratello Alex, perché scoprisse da sola che non era adatta a condurre una vita normale.

    Be’, forse Beau ha ragione, pensò Shay quando sentì dei passi concitati avvicinarsi. L’istante seguente Brady, Nick e Mikey urlarono in coro. «Qui! Siamo qui!»

    Da lontano arrivò una risposta, seguita dal fracasso assordante di piedi muniti di scarponi su per le scale e attraverso il corridoio. Shay rabbrividì immaginando le orrende impronte nere che i pompieri avrebbero lasciato sul parquet chiaro e sui tappeti soffici, poi si rilassò: almeno non si erano fatti strada con le asce.

    Un secondo più tardi al rumore di passi seguì una valanga di domande.

    «Siete stati voi bambini a chiamarci?»

    «Dov’è il ferito?»

    «La mamma o il papà sono in casa?»

    «Guai a voi se è uno scherzo!»

    «Siete in casa da soli?»

    «Che cosa è successo?»

    Come Shay aveva previsto, i tre piccoli Morrison cercarono di rispondere tutti insieme.

    «Non abbiamo la mamma» spiegò Mikey.

    «È stato Brady a telefonare, è lui il più grande!» dichiarò Nick.

    «È Shay»

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