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Una trappola per Nick: Harmony Collezione
Una trappola per Nick: Harmony Collezione
Una trappola per Nick: Harmony Collezione
E-book158 pagine3 ore

Una trappola per Nick: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Mai fidarsi delle cognate!

Nick Kenton aveva intuito fin dal primo istante che il "grande" favore richiestogli dalla cara Isobel nascondesse qualcosa di poco chiaro. Ma la curiosità lo spinge ad andare fino in fondo, incurante dei rischi.

Possibile che si tratti di...
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2017
ISBN9788858965771
Una trappola per Nick: Harmony Collezione
Autore

Lucy Gordon

Lucy Gordon cut her writing teeth on magazine journalism, interviewing many of the world's most interesting men, including Warren Beatty and Roger Moore. Several years ago, while staying Venice, she met a Venetian who proposed in two days. They have been married ever since. Naturally this has affected her writing, where romantic Italian men tend to feature strongly. Two of her books have won a Romance Writers of America RITA® Award. You can visit her website at www.lucy-gordon.com.

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    Anteprima del libro

    Una trappola per Nick - Lucy Gordon

    successivo.

    1

    Katie Deakins.

    Nick ripeté quel nome, sperando che evocasse un viso, un ricordo, ma non accadde niente. La Katie che aveva conosciuto era una ragazzina qualunque, o almeno così la pensava lui. Aveva i capelli... Era... già, com'era? L'unica cosa su cui non aveva dubbi era la loro reciproca ostilità.

    «Che cosa ti passa per la testa?»

    Derek, l'amico che divideva con Nick il suo costoso appartamento da scapolo, si presentò a colazione, con i segni evidenti di una nottata passata in bianco. Aveva quasi trent'anni, l'aspetto di un malizioso cherubino e più fascino di quanto fosse opportuno. Scorgendo la busta azzurra che Nick teneva tra le mani, gli rivolse un'occhiata interrogativa.

    «Una lettera della Signora!» osservò con un sorrisino compiaciuto. «La Signora crudele la cui bellezza...»

    «È di mia cognata» lo interruppe Nick.

    «È lo stesso. Isobel, la donna che ti ha fatto perdere la testa quando avevi ventiquattro anni, che stava per sposarti e che poi ha preferito tuo fratello. Donna intelligente...»

    «Falla finita» ringhiò Nick al limite della pazienza.

    Derek prese un'aria solenne. «Capisco. Dopo cinque anni il cuore porta ancora le sue cicatrici.»

    «Che cosa hai bevuto ieri sera?»

    «Non me lo ricordo» rispose l'altro. «Comunque è stata una bella festa.»

    «Lo so. Si sentiva attraverso il soffitto.»

    L'appartamento sopra il loro era occupato da un gruppo di ragazze scatenate, quasi tutte hostess, che nelle rare occasioni in cui si ritrovavano a casa si divertivano a dare feste piuttosto rumorose.

    «Allora perché non ci hai raggiunto?»

    «Avevo del lavoro da sbrigare.»

    «Hai sempre del lavoro da sbrigare quando c'è da divertirsi. Perché non ti dai una mossa? La terra non smetterà di girare solo perché non compili qualche rapporto bancario!»

    «Non lavoro sui rapporti, lo sai. In questo momento due dei miei maggiori clienti stanno per fondersi e io devo affiancarli per evitare complicazioni. A loro, naturalmente, perché io invece ci sono dentro in pieno. Avrò più tempo quando sarà tutto finito.»

    «Come no! In realtà ti preparerai ad affrontare una nuova crisi. Non prendertela con me se ti verrà un attacco di cuore prima dei cinquanta! Ma perché continui a corrugare la fronte davanti a quella lettera? Qual è il problema?»

    «Tu! Sei tu il mio problema. Come faccio a far entrare una ragazza innocente nella stessa casa dove vivi tu?»

    «Non ti seguo.»

    «Katie, la sorellina di Isobel, viene a Londra e dovrei occuparmi di lei... Non c'è niente da ridere...»

    «Isobel ha puntato sul cavallo giusto» replicò l'altro ridendo. «Mettere una ragazzina sotto la tutela di un vecchio...»

    «Se fai dell'ironia sul fatto che ho degli interessi seri e non mi riempio la vita di donne prese dalle ultime file del coro...»

    «Dalle prime, ti prego. Ho buon gusto, io! Nick, sei troppo giovane per avere interessi seri. Ventinove anni! Porti persino la cravatta, per l'amor del cielo!»

    «Lavoro in banca, devo portare la cravatta! Non possiamo andare in giro tutti in blue jeans!»

    Derek sogghignò.

    «Isobel vuole che la prenda sotto l'ala!» si lamentò.

    «Quanti anni ha Katie?»

    «Circa diciassette.»

    «Ah!»

    «Se non avessi già dei dubbi, il modo in cui hai detto ah me li farebbe venire! Guarda che Katie è fuori dalla tua portata, fai conto che io sia in loco parentis

    «Non ho studiato le lingue. Che cosa significa?»

    «Che devi tenere le tue zampacce lontano da lei.»

    «Vuoi rilassarti, santo cielo?» sbuffò Derek.

    Quello era il ritornello costante con cui si rivolgeva a Nick: rilassati, non prenderla troppo sul serio. Ma erano parole sprecate.

    Nick era cresciuto all'ombra del fratello, Brian, uno splendido gigante dal sorriso pronto e con una spiccata avversione per i libri. Il classico sportivo. Tra i due, Nick era sempre stato il cervello, quello che studiava notte e giorno per superare gli esami, l'unico campo in cui superasse Brian.

    Lui vinceva borse di studio, ma Brian faceva colpo sulle ragazze. Nick era il primo della classe, ma Brian attirava simpatia ovunque andasse.

    Chiunque avrebbe definito Nick un bel tipo: alto, fisico asciutto, una naturale scioltezza. Il suo aspetto malinconico suggeriva una vita interiore complessa. L'espressione austera del suo viso era contraddetta da una bocca che si accendeva di sorrisi improvvisi e inattesi.

    Aveva avuto un discreto numero di ragazze, ma le sue relazioni non duravano mai a lungo. Troppo serio per la sua età, veniva puntualmente lasciato per compagni più brillanti.

    Suo fratello invece attirava le donne come il miele attira le api e le teneva legate a sé. Non che Nick provasse antipatia per lui, sarebbe stato impossibile, però lo irritava.

    Brian aveva aperto un negozio di articoli sportivi nella cittadina dove erano nati, mentre Nick si era trasferito a Londra e aveva fatto carriera nel mondo delle banche, mantenendo le abitudini dell'adolescenza: per lui c'era sempre un esame da superare, un traguardo da tagliare, prima di potersi divertire.

    Aveva celebrato l'ultima promozione acquistando un elegante appartamento lungo il Tamigi. Alla festa di inaugurazione aveva invitato parecchi pezzi grossi e si era trovato davanti anche molte persone che non conosceva. Quando se ne erano andati tutti, aveva scoperto uno di questi tranquillamente addormentato sul divano. Così aveva conosciuto Derek.

    Derek era un brillante programmatore di sistemi informatici, prossimo a costruirsi una piccola fortuna. Ma aveva l'animo del vagabondo e preferiva accamparsi di volta in volta nella casa di qualche amico piuttosto di metter radici. In quel periodo Nick si era ritrovato con un pesante mutuo da sostenere e l'idea che Derek contribuisse alle spese con un affitto gli era sembrata l'ideale.

    Tutto questo era successo un anno prima, e continuavano ad abitare nello stesso appartamento. Aveva no la capacità di innervosirsi a vicenda, eppure nessuno dei due sentiva la necessità di cambiare la situazione. Erano diversi come il giorno e la notte: uno con i piedi ben piantati per terra, l'altro perso tra le nuvole. Ciascuno non sopportava lo stile di vita dell'altro, ma nonostante tutto erano uniti da una profonda amicizia.

    Quel giorno Nick uscì di casa con dieci minuti di ritardo, incappando nel traffico dell'ora di punta che gli concesse il tempo di riflettere sulla catastrofe che si stava abbattendo su di lui.

    Katie Deakins, la ragazza che gli aveva praticamente rovinato la vita!

    Delford, la cittadina dov'era cresciuto e dove tornava spesso a trovare i genitori. Durante una di quelle visite aveva conosciuto Isobel, una ragazza di due anni maggiore di lui. Ed era stato immediatamente attratto dalla sua tranquilla bellezza.

    Isobel era medico e lavorava nel servizio sanitario locale. I suoi genitori erano divorziati e il padre viveva in Australia. Dalla morte della madre, era stata Isobel a occuparsi della sorellina, Katie.

    Quella piccola bisbetica!

    All'improvviso si ricordò perfettamente di lei: minuta e spigolosa, con capelli lunghissimi che le ricadevano sul faccino da elfo.

    Perché era così insopportabile? All'inizio pensava che fosse solo gelosa della sorella. L'aveva addirittura pagata perché si togliesse dai piedi...

    Una volta aveva prenotato un fine settimana romantico, da trascorrere solo con Isobel, ma era andato tutto in fumo perché Katie si era inventata un mal di stomaco, e aveva costretto la sorella a restare a casa!

    Eppure gli altri la trovavano deliziosa. Katie assumeva atteggiamenti protettivi verso i perdenti e i vagabondi, si riempiva la casa di animali abbandonati che curava con amore, e nutriva una vera passione per i bambini piccoli

    Ma con me era diversa. A Katie era bastata un'occhiata per escludere Nick dalle sue simpatie e decidere che il suo hobby preferito era stuzzicarlo.

    Si ricordò di quando aveva presentato Isobel a Brian, e di come i due si fossero immediatamente intesi.

    E un pomeriggio che era passato da casa sua l'aveva trovata in cucina, in vestaglia, accanto a Brian che, a petto nudo, le accarezzava la nuca con un'aria così soddisfatta che parlava da sé. Isobel era arrossita e aveva mormorato: «Mi dispiace...».

    Brian invece era rimasto in silenzio, un sorriso impacciato.

    E Katie? Dov'era, quando avrebbe potuto rendersi utile? Svanita, lasciando campo libero a Brian, come non aveva mai fatto con Nick.

    Per aggiungere al danno la beffa, Katie adorava Brian. Lui non aveva avuto bisogno di pagarla per farla allontanare. Il che significava che Katie non cercava di mettersi tra la sorella e i suoi spasimanti, ma solo tra lei e Nick.

    Naturalmente con il tempo era riuscito a superare il brutto colpo. Solo nei libri e nei film gli innamorati respinti continuano per anni a disperarsi.

    Nella vita reale, aveva fatto del suo meglio per adeguarsi alla situazione, aveva ballato al matrimonio di Isobel e Brian ed era diventato padrino dei loro figli.

    E con il passare del tempo, aveva finito per comprendere di non essere stato davvero tradito. Brian e Isobel si erano innamorati al primo sguardo e non era colpa di nessuno. Eppure lei gli restava nel cuore come ideale femminile, al cui confronto qualunque altra donna risultava perdente.

    Al matrimonio, Katie era apparsa a disagio nell'abito di satin blu da damigella d'onore, così come lui era sembrato maldestro in qualità di testimone.

    Non la vedeva da molto tempo. Lei aveva raggiunto suo padre in Australia e ci era rimasta per tre anni. Nick tornava a Delford per Natale e trascorreva le vacanze assalito dai nipotini, tre in tutto. Si sentiva felice e considerava il passato sepolto per sempre.

    Ma si sarebbe sempre chiesto se, in assenza di Katie, le cose tra lui e Isobel sarebbero state diverse.

    Il pensiero di doversi occupare di quella ragazzina lo sconvolgeva. Devo chiamare Isobel e dirle che non posso, che ho già altri impegni. Il traffico era bloccato e lui sfruttò l'occasione per usare il cellulare.

    «Allora hai ricevuto la mia lettera!» esordì Isobel con allegria. «Per fortuna so di poter sempre contare su di te!»

    «Il fatto è che...»

    «Sei un tesoro. Posso confidarti una cosa?»

    «Ma certo» replicò lui, sconfitto.

    «Da quando è tornata dall'Australia Katie mi preoccupa. È ancora così giovane... Ha deciso di vedere Londra...»

    «Dovresti fermarla» intervenne lui.

    «Impossibile! Se mi opponessi scapperebbe via e finirebbe con delle cattive compagnie. So che non sarà facile, è diventata una selvaggia e dovrai tenerla d'occhio.»

    «E come farò quando sarò al lavoro...»

    «È un conforto sapere che almeno si terrà lontana da un certo giovanotto» lo interruppe lei. «Lei non vuole saperne, ma lui non si dà per vinto. Si chiama Jake Ratchett, perciò apri bene gli occhi se senti questo nome, d'accordo?» si raccomandò la cognata.

    «Isobel, io...»

    «Grazie per l'aiuto. Mi togli un peso dal cuore.»

    «Sai che farei qualunque cosa per te»

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