Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il fuoco della passione: Harmony Collezione
Il fuoco della passione: Harmony Collezione
Il fuoco della passione: Harmony Collezione
E-book163 pagine2 ore

Il fuoco della passione: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Per Dori è giunto il momento di lasciarsi il passato alle spalle e di cambiare vita. Così decide di trasferirsi nella tenuta che il figlio ha ereditato dalla famiglia paterna, iniziando un nuovo capitolo della propria esistenza in cui dovrà abituarsi non solo a un nuovo luogo, ma anche a nuove abitudini, a nuovi amici e a Riley, l'attuale proprietario, burbero e disincantato. Tra loro scoppiano subito scintille, e per Riley è sempre più difficile non cedere all'attrazione che prova per lei, così altruista e generosa, ma deve combattere con i sentimenti che nutre anche per un'altra donna...

LinguaItaliano
Data di uscita9 ago 2013
ISBN9788858913673
Il fuoco della passione: Harmony Collezione
Autore

Anne McAllister

Autrice di grande versatilità, ha vinto il premio RITA per la letteratura romantica ed è acclamata dai fan di tutto il mondo.

Leggi altro di Anne Mc Allister

Autori correlati

Correlato a Il fuoco della passione

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il fuoco della passione

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il fuoco della passione - Anne McAllister

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Stardust Cowboy

    Silhouette Desire

    © 1999 Barbara Schenck

    Traduzione di Federica Jean

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-367-3

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Jake Malone non si era mai annoiato tanto.

    Perché doveva gettare via un assolato pomeriggio e buona parte di una sera stellata per assistere a uno stupido matrimonio? Non gli avevano nemmeno dato qualcosa da fare, come ad esempio portare le fedi o cantare nel coro. Doveva solo restare seduto.

    Era seduto da ore!

    L’unico altro matrimonio a cui aveva assistito in vita sua, quello di zia Milly, l’inverno precedente, era stato molto più divertente. E molto più breve.

    In effetti, era stato brevissimo, visto che nessuno si era sposato. La cerimonia era appena iniziata quando l’ex fidanzato di sua zia, Cash Callahan, era piombato in chiesa per fermare tutto. Cash aveva assestato un pugno a un testimone che cercava di fermarlo, e quando era arrivato all’altare zia Milly aveva dato un pugno a lui!

    Jake sorrise tra sé a quel ricordo.

    Ecco perché, quando la mamma gli aveva chiesto se voleva accompagnarla a questo matrimonio, aveva accettato subito. Lei gli aveva raccomandato di non farsi troppe illusioni, ma perché non avrebbe dovuto?

    In fondo Shane Nichols, lo sposo, era un cowboy come Cash, e la sposa, Poppy Hamilton, aveva i capelli rossi. Il nonno diceva sempre che le rosse erano imprevedibili.

    Invece, stavolta non c’erano stati imprevisti o risse. I due sposi non facevano che sorridere, e persino zia Milly e Cash, che non si parlavano più dal giorno del mancato matrimonio, sembravano quasi gentili l’uno con l’altro.

    Più che gentili, si corresse Jake. In quel momento, infatti, la zia era sulla pista da ballo, tra le braccia di Cash, e quei due si stavano fissando negli occhi con la stessa espressione degli attori di quei barbosi film romantici che piacevano tanto alla mamma. Jake distolse lo sguardo, disgustato.

    Che barba! Non c’era da stupirsi che persino gli sposi si fossero annoiati tanto da svignarsela, un paio di ore prima.

    «Allora adesso possiamo andarcene anche noi?» aveva chiesto Jake speranzoso, quando l’auto di Poppy e Shane si era allontanata.

    «Non ancora, tesoro» aveva risposto la mamma, senza degnarlo di un’occhiata. Sembrava tutta assorbita dal suo interlocutore, Russ Honnecker.

    Era difficile immaginare un tipo più noioso di Honnecker, pensò Jake, alzando gli occhi al cielo. E la cosa preoccupante era che sembrava interessato alla mamma. Certo, la sua mamma era una donna e, come tutte le donne, probabilmente desiderava sposarsi...

    Ma santo cielo, non con quella barba di Russ! La sola idea che quel tipo diventasse il suo nuovo papà gli faceva venire i brividi.

    Cercò di attirare l’attenzione di sua madre tirandola per la manica, ma lei si limitò a divincolare il braccio senza nemmeno guardarlo, mentre annuiva e sorrideva per qualcosa che Russ aveva detto.

    «Mammaaa...»

    Lei gli posò una mano sulla spalla e gli diede una stretta. Forte. Lui si divincolò. Proprio in quel momento la musica cominciò di nuovo, e la mamma di Jake sussurrò: «Certo, Russ, volentieri». Un attimo dopo, Russ la stava prendendo tra le braccia.

    «Maaaamma...»

    Lei si voltò e gli lanciò un’occhiataccia. «Comportati bene» sibilò.

    Jake aggrottò la fronte. Comportati bene? Santo cielo, se non faceva altro da ore! Ricambiò l’occhiata di fuoco di sua madre, girò sui tacchi e salì in ginocchio su una sedia per guardare dalla finestra.

    Fu allora che lo vide.

    C’era un cowboy, ai piedi di un lampione.

    A Livingston, Montana, i cowboy non erano di certo una rarità. C’erano parecchi ranch di bestiame, nei dintorni. Anche il fidanzato di zia Milly, Cash, era un cowboy. Era un professionista dei rodei, finché aveva deciso di mettere radici e cominciare a lavorare nel ranch di Taggart Jones e Jed McCall.

    Jake era affascinato dai cowboy fin dall’età di due anni, quando la zia Milly l’aveva portato a un rodeo. I cowboy gli sembravano più grandi, più forti e più sicuri di sé di tutti gli altri. Molto diversi da persone come il nonno, che aveva un negozio di alimentari, o il signor Hudson, il direttore dell’ufficio postale, o di Russ Honnecker, l’uomo più noioso della terra.

    I cowboy non erano mai noiosi!

    Jake premette il viso contro il vetro per osservare meglio il cowboy sotto il lampione. Non gli sembrava d’averlo visto alla cerimonia. Forse stava per succedere qualcosa di interessante, finalmente!

    Sembrava un cowboy come tanti. Indossava un paio di jeans, una camicia a maniche lunghe, stivali e un cappello che gli nascondeva il viso, e se ne stava appoggiato con le spalle al lampione, i pollici infilati nei passanti della cintura.

    Mentre Jake lo osservava, l’uomo si spostò un poco, osservando l’edificio in cui si teneva il ricevimento.

    Il bambino sentì che il suo cuore accelerava i battiti. Stava per accadere qualcosa, ne era sicuro.

    Il cowboy spostò il peso da un piede all’altro, continuando a guardare l’edificio. A un certo punto, fece persino un passo in quella direzione. Poi, però, si fermò e si passò una mano sulla nuca, prima di tornare ad appoggiarsi al lampione.

    Cosa stava aspettando? Perché non entrava?

    Il cowboy strusciò il piede a terra, e in quel momento qualcosa che luccicava si sollevò dall’asfalto. Il cuore di Jake gli fece una capriola in petto.

    Aveva visto bene?, si chiese, premendo più forte il naso contro il vetro.

    Il cowboy raddrizzò la schiena, e Jake fece lo stesso. Stava per entrare?

    No. Lo sconosciuto si cacciò le mani in tasca, si voltò e cominciò ad allontanarsi nell’oscurità. A ogni suo passo, qualcosa brillava nell’aria intorno ai suoi piedi.

    Jake trattenne il respiro. Polvere di stelle!

    Era polvere di stelle!

    Quello che aveva appena visto era il cowboy delle stelle! Il più grande, il più forte, il più coraggioso... Quello di cui il suo papà gli aveva scritto, quello le cui avventure sua madre gli aveva raccontato tante volte!

    «Lui arriva quando meno te lo aspetti» gli aveva spiegato la mamma. «Ti invita a salire in sella con lui e a partire per qualche avventura. E tu devi decidere se sei abbastanza coraggioso per seguirlo...»

    Il cowboy era lì per lui. Era venuto a cercarlo!

    Balzò giù dalla sedia e corse verso la porta, facendo lo slalom tra le coppie che ballavano.

    Alle sue spalle, sua madre esclamò, stupita: «Jake! Che cosa...?».

    «Vieni!» le gridò Jake, senza fermarsi. «L’ho visto! È proprio lui, ed è qui!»

    Era sicuro che la mamma avrebbe capito; era stata lei a raccontargli tutte quelle storie sul cowboy delle stelle, quel cowboy tanto speciale che ti offriva la possibilità di realizzare i tuoi sogni.

    E adesso il cowboy delle stelle era lì fuori. Doveva raggiungerlo.

    «Jake!» gridò ancora la mamma.

    Ma lui fece finta di non aver sentito. Arrivato all’ingresso, si aggrappò alla maniglia della pesante porta d’entrata e tirò disperatamente finché non riuscì ad aprirla. Poi si scaraventò giù per i gradini della veranda, saltando a piè pari gli ultimi tre, e guardò nel buio.

    Ma non c’era più traccia della polvere di stelle o della sagoma del misterioso cowboy che portava speranze, sogni e promesse.

    Riley Stratton detestava i matrimoni.

    Quindi, trovarsi fuori dell’edificio in cui si teneva il ricevimento di nozze di due tizi che neanche conosceva lo metteva a disagio. Gli sposi sembravano sempre così felici, pieni di aspettative...

    E per Riley non c’era niente di più deprimente.

    Nessuno ti ha chiesto di venire qui, si ricordò.

    Non era tenuto di certo a piombare nel bel mezzo di un ricevimento nuziale solo perché la vicina di Dori Malone gli aveva detto che lei si trovava lì.

    Era solo che non vedeva l’ora di farla finita.

    Voleva dirle cos’era successo a Chris, suo fratello; voleva parlarle del ranch, sentirle dire che accettava di vendere e tornare a casa. Così, il giorno dopo la sua vita sarebbe finalmente tornata alla normalità.

    Ah già. Naturalmente, voleva vedere il bambino.

    Il bambino. Suo nipote.

    Dal marciapiede, Riley aveva guardato gli sposi che partivano e i loro ospiti che uscivano a salutarli, lanciando manciate di riso e brillantini. Tutti fissavano la giovane coppia, mentre lui cercava con gli occhi un bambino.

    Doveva avere circa otto anni. Il piccolo mazzo di lettere che gli era arrivato per posta qualche giorno prima conteneva diverse sue fotografie. Tutto ciò faceva parte di quello che il padrone di casa di Chris aveva chiamato i suoi effetti personali.

    Fino ad allora non era riuscito a capacitarsi che Chris fosse morto davvero. Era inconcepibile che suo fratello non ci fosse più, che non potesse più guidare come un demonio o suonare la chitarra come un angelo, che nessuno potesse più sentire la sua risata.

    Chris se n’era andato dal ranch dieci anni prima, e da allora era tornato tanto di rado che Riley si era abituato alla sua assenza.

    Così, lui non era riuscito a crederci fino in fondo nemmeno quando aveva ricevuto il certificato di morte ufficiale dall’Arizona, dove suo fratello minore viveva al momento dell’incidente.

    Ma quell’idea era diventata molto reale quando Riley aveva aperto la prima di quelle buste tenute insieme con un elastico e ne erano scivolate fuori cinque istantanee. Chris, aveva pensato quando aveva visto i ritratti di quel bambino bruno dagli occhi azzurri.

    Ma non era Chris. Sul retro delle foto c’era un altro nome: Jake. Jake a quattro mesi; il primo compleanno di Jake; Jake a tre anni; Jake all’asilo; Jake a sette anni, con un sorriso sdentato.

    Chi diavolo era, Jake?

    Aggrottando la fronte, Riley aveva aperto le buste e aveva cominciato a leggere. C’erano cinque lettere, tutte vergate in una calligrafia femminile chiara e regolare. E così aveva saputo ciò che suo fratello non gli aveva mai

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1