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Io sono colui che sono
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E-book119 pagine1 ora

Io sono colui che sono

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Info su questo ebook

Roma sta per cedere alla ferocia del capo degli Unni, Costantinopoli si difende dalle mire dello Shah

Un consigliere straniero con una strana frequentazione con il divino agisce per la sopravvivenza della romanitas. Chi è costui?

Per certo ha avuto un ruolo, molti anni prima, nelle terre d’Israele, sui destini dell’essere umano che ha cambiato la storia dell’Occidente.

Il narratore ci dice come è andata e anche il consigliere ci darà la sua versione dei fatti.

Barbari, imperatori, Shah, un Prefetto, uomini dal lontano Oriente, una giovane donna e lo straniero a tirare le fila.

Giunge il momento per Baldas di esporsi, non può fare altrimenti, deve raccontare, deve farsi credere, imparerà persino ad amare.  
Una doppia verità sulla nascita, il pensiero e le religioni dei popoli, attraverso una figura universalmente screditata che, forse, rappresenta appieno il nostro inconscio collettivo.

Due trame, identiche e quanto mai opposte, raccontate in modo diverso. La scelta della versione a cui credere sta al lettore e alle sue convinzioni, sempre che non si sgretolino pagina dopo pagina…
LinguaItaliano
Data di uscita3 mag 2021
ISBN9788868675455
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    Anteprima del libro

    Io sono colui che sono - Massimo Petrilli

    collettivo.

    I. REVERTIMUS

    Governolo ¹ ( Venetia et Istria ) 452 d.C.

    CENTURIONE Trigezio ² ! L’unno farà ritardo! Dice di essere pronto per l’alba. Un’altra notte insonne.

    L’umidità della sera era calata da almeno un’ora e la nebbia era capace di far smarrire un compagno a due metri da te. Le voci si richiamavano nel buio per verificare che nessuno fosse caduto in acqua: se si poteva chiamare acqua. Tutto sembrava essere liquido da quelle parti: come ti muovevi passavi un fiume, e respiravi acqua e i miasmi delle paludi poco fuori Mantua ³ .

    CENTURIONE Prefetto, Trigezio! Il Papa vuole sapere se andrai da solo o se porterai con te i soldati. Mi sembra che Leone I ⁴ abbia un po’ paura che lo infilzino. Non mi sembra il tipo votato al martirio!

    Al Prefetto l’interno della sua tenda sembrava l’unico luogo ospitale dell’intero impero. Aveva le sue carte, il suo vino speziato e il suo braciere, ora aspettava Baldas con cui confidarsi sull’alba terribile che lo aspettava. Egli non tardò.

    Baldas era alto, senza capelli, una barba folta, occhi grandi e azzurri. Era un uomo forte, sano, dall’età indecifrabile. Nessuno sapeva da dove venisse, nemmeno Trigezio. L’unica cosa certa era che capiva la lingua degli unni, così come molte altre. La lingua unna, così lontana dal latino e quasi sconosciuta nell’impero.

    Non era per questo però che Baldas era stato scelto dal Prefetto. Certo, un interprete faceva comodo per parlare con Attila ⁵ , ma Baldas era più un consigliere ormai, da anni al seguito di Trigezio, o di Emilio ⁶ come erano soliti chiamarlo gli amici più cari. Cosa particolare fu che fu proprio il consigliere a scegliere il Prefetto e non il contrario. Molti anni prima, sulla via Popilia, si fece portare da lui, proponendosi come interprete di vandalo. Una lingua che dava lavoro a molti e quindi, insieme ai molti, dovette sostenere un certamen ⁷ per conquistarsi il posto. Emilio si stava spostando con destinazione Hippo ⁸ , per stringere l’accordo di pace tra Roma e Genserico ⁹ . Un lungo viaggio nel quale Baldas affascinò il Prefetto a tal punto che non si separarono più per vent’anni.

    Dove andava Emilio, lì c’era Baldas, ma non viceversa. Spariva anche per mesi, ma mai quando c’era bisogno dei suoi consigli. Un fantasma, con troppe storie e, quindi, senza storia, senza amici, senza casa. Emilio, malvolentieri, aveva dovuto accettare di non conoscere i segreti dell’amico, pur di averlo con sé nei momenti difficili.

    In un caldo straordinario per l’inverno del Nord Africa, quell’uomo dagli occhi cerulei insegna al romano i punti deboli del nemico e il modo per ottenere un accordo proficuo per la città immortale.

    Trigezio era oggi ‒ soprattutto grazie al patto con Genserico ‒ un politico affermato, un diplomatico, e si trovava nella peggiore situazione della sua carriera, ma anche della sua vita. Chi avrebbe potuto fermare Attila? Non certo papa Leone I, che poteva opporre solo la sua fede tanto lontana da quella degli unni. Non certo il console Avieno ¹⁰ , esperto di intrighi di palazzo ma completamente sguarnito di fronte al Piccolo Padre di tutti i regni barbari.

    Baldas entrò nella tenda prefettizia

    BALDAS Emilio, ho trovato!

    TRIGEZIO Vieni amico mio e scaldati al braciere, ti verso il vino Franco. Di certo il barbaro non ha riscaldato la sua tenda e avrai le ossa gelate.

    BALDAS Roma ha insegnato molto anche su come riscaldare le ossa e il ventre ( disse ridendo ).

    TRIGEZIO Dimmi ( versando il vino ) cosa hai trovato?

    BALDAS Facciamo chiarezza: tu lo sai che il barbaro parla latino, no? Quindi un interprete è meglio che si concentri su ciò che ti dice in latino piuttosto che in unno. Così facendo, capisci quali sono le parole e le espressioni che ha memorizzato e, quindi, quali sono le sue passioni e le sue paure.

    TRIGEZIO Diavolo di un Baldas!

    BALDAS Non hai idea di quanto hai ragione ( sottovoce ) Come sai, un attacco da Nord non lo farebbe desistere: non è territoriale e sa di non poter difendere la sua confederazione a lungo. Dargli dell’oro non si può, ne abbiamo troppo poco qui per compiacerlo. Se ci basiamo sulla razionalità, non ne caviamo un ragno dal buco.

    TRIGEZIO Appunto, cosa potrebbe fermarlo quindi? Con una donna ci abbiamo già provato, ma con le razzie, se ne prende quante ne vuole.

    BALDAS Se inseguissimo solamente i rapporti di causa-effetto superficiali, non ci sarebbe bisogno di esperti. L’ho fatto parlare. Sai che l’ aurea mediocritas ¹¹ non è il suo forte ( dice ridendo sotto la barba folta ). Tende a metterti paura, e niente è più terribile dei racconti delle sue distruzioni, soprattutto di città romane.

    TRIGEZIO E?

    BALDAS E dunque, ha parlato dell’assedio di Aquileia e lo ha fatto in latino per incuterci maggiore terrore.

    TRIGEZIO Poveri coloro che sono rimasti in città, solo per farsi massacrare e violentare.

    BALDAS Vero, ma non sai su cosa si è soffermato.

    TRIGEZIO Su cosa?

    BALDAS Sul fatto che inizialmente aveva deciso di desistere dall’assedio, e sul perché poi ha cambiato idea.

    TRIGEZIO Avrà capito che stavano alla fame.

    BALDAS No. Ha visto levarsi una cicogna con il piccolo in groppa da un bastione e ha desunto che lì doveva attaccare.

    TRIGEZIO Ma non ha senso!

    BALDAS Esatto, non ha senso, ma guarda caso, quel bastione crolla e gli dà il via libera per il massacro. In poche parole, è un uomo estremamente superstizioso che ha appena avuto la prova, anche se data dal caso, che deve dare retta a queste fandonie.

    TRIGEZIO Ci sono arrivato anche io ma non vedo in questo un metodo per fermarlo.

    BALDAS Se sei guidato da superstizioni positive, lo sarai anche da quelle negative. Quale famosa maledizione ha colpito chi ha conquistato Roma in passato?

    TRIGEZIO Per Giove! La maledizione di Alarico ¹² !

    BALDAS Esatto.

    TRIGEZIO Ma probabilmente lui non la conosce.

    BALDAS Non mi paghi forse per questo? La riunione non è durata così tanto. Mi sono attardato con un suo luogotenente che mi sembrava poco propenso a spingersi fino a Roma. Gli ho proposto tutto l’oro che abbiamo, purché lui gli racconti la maledizione.

    TRIGEZIO Diabolico.

    BALDAS Eh, già. Durante l’incontro dell’alba, gli ricorderai che chi tocca Roma muore e soprattutto sparisce nel nulla. Attila è superstizioso fino al midollo. Gli ricorderai che Alarico si ammalò subito dopo aver conquistato la città eterna e morì sepolto sotto il letto di un fiume per non far trovare le ricchezze sepolte insieme a lui.

    TRIGEZIO Già. Ha tutta la notte per rimuginare su ciò che gli sta raccontando il suo luogotenente. Speriamo funzioni, così Roma sarà salva e potrà tornare ai suoi splendori.

    BALDAS Ecco, questo lo vedo un po’ più difficile.

    TRIGEZIO Mi fai il menagramo adesso? O sei diventato indovino? Bevi un altro bicchiere, che la notte è lunga e non dormiremo.

    BALDAS Ti ringrazio ( afferra il bicchiere e beve un sorso di vino ).

    TRIGEZIO Arriverà il momento in cui mi spiegherai chi sei e da dove vieni.

    BALDAS Il momento è quasi giunto; nel frattempo, attendiamo di rimandare a casa il barbaro.

    Alle cinque di mattina la nebbia ancora non si era alzata di molto. L’unica figura percettibile era quella del Papa con la tonaca bianca, mentre le due schiere potevano essere tranquillamente confuse con dei contadini di passaggio. Nella realtà, lì dove il Mincio si unisce al fiume più grande della penisola, si riunirono le persone più importanti della terra, coloro che, con la loro decisione, avrebbero determinato la sopravvivenza ‒ e il passaggio del testimone ‒ della cultura che più ha segnato la specie umana.

    Il viso tirato e perplesso del tiranno barbaro fronteggiava una schiera di uomini; avrebbe potuto annientarli con uno starnuto. I pugni stretti di Trigezio, pronto a vendere cara la pelle nel caso in cui il barbaro decidesse di starnutire. Il Papa aggrappato alla croce e cosciente del fatto che essa rappresenta per Attila solo un appetibile bottino. Baldas, in terza fila, osserva la postura esageratamente aggressiva del barbaro e comprende.

    Trigezio svolse il suo compito fino in fondo, senza dimostrare la paura che lo attanagliava,

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