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Le lacrime dell’universo
Le lacrime dell’universo
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E-book437 pagine5 ore

Le lacrime dell’universo

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Info su questo ebook

Milano, un anello rinvenuto nella soffitta di una villa risveglia un’antica forza malvagia che sconvolgerà la vita della protagonista Adele e dei suoi compagni di viaggio. L’unico modo per sconfiggerla è scoprire il mistero che ruota intorno a Clara, che in quella casa ha vissuto oltre un secolo prima. Un solo indizio, un’antica lettera sbiadita, darà il via a un’indagine oltre lo spaziotempo. Diversi personaggi, fra cui l’enigmatica Artemisia, l’esoterico gatto Cheope e Arianna, anima eletta e dalle doti paranormali, accompagneranno Adele in un divenire vorticoso, dove il Bene e il Male si sfideranno all’ultimo respiro. Anche Sullala, mondo parallelo raggiungibile tramite un quadro, sarà suo malgrado coinvolta; qui le figure celestiali di Byntze e Albireo daranno il loro contributo, stando bene attente a non interferire nelle rigide leggi del Cosmo. Sarà però Stefano, un radioamatore venuto dal nulla, a fare la differenza: la protagonista verrà catapultata in un passato lontano, dove l’eco della Seconda Guerra Mondiale farà da sottofondo a una delicata storia d’amore, oramai dimenticata.
LinguaItaliano
Data di uscita2 feb 2023
ISBN9791222050782
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    Anteprima del libro

    Le lacrime dell’universo - Cornelia Campidelli

    Cornelia Campidelli

    Le lacrime dell'universo

    © 2023 – Gilgamesh Edizioni

    Via Giosuè Carducci, 37 - 46041 Asola (MN)

    gilgameshedizioni@gmail.com - www.gilgameshedizioni.com

    Tel. 0376/1586414

    È vietata la riproduzione non autorizzata.

    In copertina: progetto grafico di Lamberto Sassoli

    Illustrazioni contenute nel libro di Vanessa Rossoni

    © Tutti i diritti riservati.

    UUID: c3e60b76-ec2a-4f3a-8049-1705ca5fad18

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    Personaggi del romanzo, alcuni incontrati già ne Lettere da un’anima e L’ignoto Capovolto

    EPILOGO

    Introduzione

    PRIMA PARTE

    PICCOLO RIASSUNTO, se hai la pazienza di leggerlo: PASSATO E PRESENTE DI ADELE e ELEDA

    Adele si racconta in Lettere da un’anima, la prima avventura

    Eleda si racconta ne L’ignoto Capovolto, la seconda avventura

    DA QUI COMINCIA LA NUOVA AVVENTURA

    PROLOGO

    SECONDA PARTE

    1. Il solaio

    2. Quello strano biglietto da visita

    3. Il sogno troncato

    4. Una strana sensazione

    5. L’urlo

    6. La scelta di Cheope

    7. Il compleanno di Arianna – La preparazione

    8. Il compleanno di Arianna – La passeggiata

    9. Arianna

    10. Il compleanno di Arianna – La festa

    11. Il compleanno di Arianna – L’ombra

    12. Il compleanno di Arianna – La casa di Albireo

    13. Il compleanno di Arianna – Il presagio

    14. Il compleanno di Arianna – Il Male

    15. Gli indizi – La prima lettera a Clara

    16. Un tuffo nel passato

    17. Cheope comincia a raccontare

    18. Gli indizi – L’addio di Clara

    19. Cheope prosegue il racconto

    20. Rebecca

    21. Sofia

    22. Gli indizi –Il mistero della lettera ad Artemisia

    23. Gli indizi – La seconda lettera a Clara

    24. Gli indizi – L’anello – Sintica

    25. La verità di Agostino

    26. Il ritorno di Laux

    27. Il segreto di Clara

    28. Sveva

    29. Il fascino della radio

    30. Una piccola anticipazione

    31. Stefano

    32. La seconda lettera di Laux

    33. La frase cifrata

    34. Possessione

    35. Sintica

    36. La lettera di Clara ad Artemisia: la ricerca

    37. La lettera di Clara ad Artemisia: la lettera

    38. Artemisia

    39. Il terzo occhio

    40. Il primo tuffo nel passato

    41. I tasselli di un puzzle complicato

    42. La casa dalle finestre ovali – Il supermercato

    43. La terza lettera di Laux

    44. Marta

    45. Paolino

    46. La strada misteriosa: il secondo tuffo nel passato

    47. Un prosecco con Sveva

    48. Dalia/Esther

    49. Cheope: la svolta

    50. Il terzo tuffo nel passato

    51. Stefano: la lunga verità e l’addio – Prima parte (Ricordi)

    52. Stefano: la lunga verità e l’addio – Seconda parte (Ferrara)

    53. Stefano: la lunga verità e l’addio – Terza parte (Fine di un sogno)

    54. La bottega di Tobias – L’incontro

    55. La bottega di Tobias – Ospiti dal futuro

    56. La bottega di Tobias – La Cielosfera

    57. La porta nera

    58. Sabato, 24 ottobre 1942

    59. Cheope: il dubbio della morte

    TERZA PARTE

    60. Epilogo

    61. Morte

    62. Le lacrime dell’universo

    63. La cavalcata della speranza

    64. La resa dei conti

    65. La mia storia e Marta

    66. Un po’ di chiarezza nella confusione, parte prima

    67. Un po’ di chiarezza nella confusione, parte seconda

    68. Un po’ di chiarezza nella confusione, parte terza

    69. La Villa di Viale dei Merlini: l’inaugurazione

    70. La Villa di Viale dei Merlini: un’incredibile sorpresa

    71. La Villa di Viale dei Merlini: il rinfresco

    72. La Villa di Viale dei Merlini: la festa

    73. Laux, la lettera d’addio

    74. Un incontro incredibile

    75. Conclusione

    Scrivi una recensione al mio romanzo. Grazie mille!

    Un REGALO per te dalla nostra Casa Editrice

    Ringraziamenti

    ANUNNAKI

    Narrativa

    208

    I miei pensieri per sempre rivolti a chi ci ha lasciato,

    nella speranza di ritrovarci un giorno tutti insieme nella Luce.

    Ciao Stefano e Irmingard, infinitamente presenti nel mio cuore.

    L’Universo non sarebbe granché

    se non fosse la casa delle persone che ami.

    Stephen Hawking

    Personaggi del romanzo, alcuni incontrati già ne Lettere da un’anima e L’ignoto Capovolto

    " Lettere da un’anima e L’ignoto Capovolto"

    Aaron : padre di Eliah, Esther, Judith e Rachel ucciso dai nazisti, marito di Routh, migliore amico di Heinrich.

    Adele/Eleda: protagonista di tutte tre le avventure, si sdoppia davanti alla casa dalle finestre ovali coesistendo, da quel momento, in due corpi differenti.

    Agostino : uomo anzianissimo dal sorriso disarmante, Guardiano del Tempo chiederà l’aiuto di Eleda, per assicurare la riuscita della seconda avventura. Compagno di Artemisia.

    Albireo : Guardiano dei Sogni e del Firmamento, con la complicità di Agostino e Byntze aiuterà Eleda nella seconda avventura.

    Alexandis: giovane cacciatore, s’innamora di Iris.

    Amedeo : marito di Clara.

    Amos: amico di Sintica.

    Ares: fidato cane di Stefano.

    L’Angelo : aiuterà Adele a ridare un senso alla sua esistenza e ne diventerà il compagno

    Arianna : figlia di Filippo, bambina sensitiva in contatto con Agostino nonché anima eletta; aiuterà Eleda nella seconda avventura.

    Artemisia : figlia di Clara. Proprietaria della villa di Viale dei Merlini, anima affascinante ed enigmatica vissuta tra il Pianeta Terra e il mondo parallelo di Sullala.

    Bahramir : figura animata solamente da brama di potere, incontrerà il Male, palesatosi sotto le vesti di un mendicante.

    Birgit: moglie di Heinrich, dal quale avrà tre figli, Hans, Friedrich e Laux.

    Byntze : persona speciale che abita nel mondo parallelo di Sullala.

    Caterina: moglie di Tobias, che Adele incontrerà in un tuffo nel passato.

    Cheope : bellissimo gatto nero, dalle doti esoteriche e appartenente al mondo fantastico.

    Clara : madre di Artemisia, nata da una famiglia di semplici origini, moglie di Amedeo

    Dalia: sopravvissuta all’Olocausto.

    Edith: sorella minore di Eliah, uccisa dalle SS.

    Eleda/Adele: protagonista di tutte tre le avventure, si sdoppia davanti alla casa dalle finestre ovali coesistendo, da quel momento, in due corpi differenti.

    Esther/Rachel: altre due sorelle di Eliah, deportate nei campi di concentramento.

    Eliah : figlio di Aaron e nipote di Ephraim; grande Amore di Laux, vittima dell’olocausto, scomparso durante la Seconda guerra mondiale.

    Elma della Volontà : pseudonimo di Heinrich, vero amore di Clara.

    Ephraim : padre di Aaron e nonno di Eliah, Edith, Esther e Rachel.

    Hans e Friedrich : fratelli di Laux. Arruolati nella Gestapo.

    Heinrich : padre di Hans, Friedrich e Laux, marito di Birgit.

    Iris: s’innamora di Alexandis.

    Laux : figura enigmatica che attraverso un rapporto epistolare comunica con Adele, svelando avvenimenti tragici della Seconda guerra mondiale; trascorre la sua vita alla ricerca del suo grande amore Eliah.

    Lorenzo: Appartenente del gruppo di vita e di avventura di Adele , incontra Rebecca e se ne innamora contraccambiato.

    Filippo: papà di Arianna e compagno di Eleda.

    Margherita: prima moglie di Amedeo.

    Marta: proprietaria della misteriosa bottega L’ignoto Capovolto.

    Paolino: proprietario del Bar Antenna e grande amico di Stefano.

    Rebecca: Appartenente del gruppo di vita e di avventura di Adele incontra Lorenzo e se ne innamora contraccambiata.

    Routh: madre di Eliah, Edith, Esther e Rachel, moglie di Aaron.

    Sintica: vivace antiquaria di Parma.

    Sofia: Appartenente del gruppo di vita e di avventura di Adele, incontra Verena e se ne innamora contraccambiata.

    Stefano: radioamatore, la cui mansarda si affaccia sulla soffitta della villa di Artemisia.

    Sveva: insegnante di Arianna.

    Tobias: marito di Caterina, che Adele incontrerà in un tuffo nel passato.

    Verena: Appartenente del gruppo di vita e di avventura di Adele, incontra Sofia e se ne innamora contraccambiata.

    EPILOGO

    Le campane scandivano un tempo irreale, mentre un suono lugubre e sfuggente riempiva il silenzio illusorio. Gli occhi di ghiaccio, di una luminosità innaturale, rischiaravano il suo profilo affilato, scrutando nelle tenebre e dando il via a quella vendetta che covava oramai da tanto, troppo tempo. Le sue labbra si erano leggermente increspate, dipingendo un sorriso enigmatico e malvagio. Era finalmente giunta l’ora: la mattanza di cuori e l’annientamento dei sentimenti avrebbe finalmente avuto inizio.

    Versavo lacrime amare, mentre la vita mi sfuggiva di mano. La volontà non era più sufficiente a combattere e l’anima desiderava solo di abbandonare questa esistenza che mai avrebbe immaginato un epilogo tanto doloroso quanto inaspettato. Il mio corpo tremava, non di paura, bensì di rabbia e parole di disprezzo urlavano tutto l’abominio che portavo in me. Vedevo la sua espressione sempre più soddisfatta, mentre la consapevolezza della disfatta stava bussando prepotentemente alla porta del mio spirito.

    Questa volta non ce l’avevo fatta, a nulla erano valsi i miei sforzi; il mio coraggio non era stato sufficiente a sconfiggere il destino che beffardo, chiedeva ora il conto. Si stava avvicinando, sentivo i suoi passi leggeri ma terribilmente pesanti, mentre il freddo che emanava mi faceva battere i denti. Fissavo quegli occhi, che mai avrei immaginato essere la porta verso un abisso spaventoso e inatteso. Lo sconcerto nei suoi confronti era palpabile e più lo esternavo, più alimentavo la sua malvagità. Si fermò a pochi centimetri da me.

    Una risata potente e crudele squarciò quel silenzio irreale: mi fissò un’ultima volta, estrasse il pugnale che aveva dato origine alla caccia e con una forza brutale lo brandì verso di me. L’ultima espressione che vidi fu il ghigno terrificante del suo volto incorniciato in una nube di fuoco, e un rivolo di sangue …

    Introduzione

    Artemisia

    Mi permetto di rubare subito la scena, ma soltanto per pochi istanti. Forse non vi ricorderete di me, anche perché da qualche anno ho lasciato questa vita terrena, per ricongiungermi ai miei cari nella Luce. Mi chiamo Artemisia e vi starete probabilmente domandando il motivo di questo mio narrare: ebbene, la mia è stata un’esistenza lunga e intensa, che mi ha permesso di conoscere persone incredibili e di attraversare i confini del nostro Pianeta Terra, raggiungendo un fantastico mondo parallelo: Sullala. Qui conobbi Agostino, il guardiano del tempo, che diventò il mio compagno di vita e di avventura, Byntze, donna sensibile e dalla rara intelligenza, e Albireo, il guardiano dei sogni e del Firmamento; senza il loro aiuto i miei amici terrestri non sarebbero mai riusciti a risolvere alcuni enigmi inestricabili, la cui soluzione avrebbe dato l’opportunità a chi l’avesse voluto, di capire il vero significato della vita, permettendo all’amore di scivolare in quelle coscienze che erano pronte ad accoglierlo.

    Eppure due avventure non erano state sufficienti a far germogliare il seme della bellezza e dell’amore nell’umanità. Era necessario che i miei amici ne affrontassero una nuova; quest’ultima avrebbe però evocato la nostra paura più grande, alla quale tuttavia sempre più persone inneggiavano: il Male. Subdolo e veloce, sarebbe penetrato nelle loro anime, permettendo così all’odio e alla cattiveria di minarne i sentimenti. Un’ombra oscura si annidava infatti proprio in quella che era stata la mia casa di Milano, in Viale dei Merlini; da tanto tempo scalpitava per poter uscire allo scoperto. Nessuno conosceva il prezzo da pagare per tentare di annientarla, ma nonostante questa incognita i miei amici non si sarebbero sicuramente tirati indietro; erano anime elette, le uniche che avrebbero almeno potuto tentare di sconfiggerla.

    Imparerete a conoscerli meglio, perché saranno le loro voci ad accompagnarvi in questa avventura, raccontandosi attraverso le emozioni, i desideri, ma anche le angosce. Mi permetterò soltanto di intervenire ogni tanto, per riportare un po’ di ordine nel narrare, nel caso ci fossero troppe divagazioni. Concedetemi solo un breve accenno alla protagonista, dalla quale tutto ebbe inizio; sicuramente avrete notato che in tutto questo tempo non ha mai rivelato la sua identità; ebbene, penso sia giunto il momento di farlo e, sperando non mi sgridi troppo, vorrei finalmente svelarvela: il suo nome è Adele.

    Tutto nacque proprio da lei, dall’ ineluttabilità del destino che vide, a partire da un momento preciso della sua vita, la coesistenza della sua anima in due entità completamente distinte; passeggiando una sera per Milano si ritrovò infatti davanti a una casa molto particolare, dalle finestre ovali, dove il suo corpo si sdoppiò: uno riuscì ad entrarci, permettendole di scoprire la storia incredibile di Laux, l’altro invece venne trattenuto da una forza misteriosa, impedendole di varcarne la porta, e dandole così la possibilità di vivere un’altra incredibile storia; trovò una bottega molto particolare chiamata L’ignoto Capovolto. Questi due episodi furono l’origine di altrettante avventure oltre lo spaziotempo, che nei capitoli seguenti riuscirete a capire meglio.

    Ma ora vi lascio alle voci dei miei amici che, meglio di me, potranno raccontarvi quanto accaduto.

    PRIMA PARTE

    PICCOLO RIASSUNTO, se hai la pazienza di leggerlo: PASSATO E PRESENTE DI ADELE e ELEDA

    Artemisia, persona importantissima nella mia vita, vi ha svelato il mio nome, ma non sono affatto arrabbiata, anzi! Mi sarei dovuta presentare tempo fa e vi chiedo scusa per questa mia mancanza. Mi chiamo Adele e so benissimo che non è facile capire quanto mi è accaduto: sdoppiarmi è stato un evento incredibile; non pensavo che il destino avrebbe scelto proprio me, e se all’inizio non ero riuscita a dare un senso a tutto ciò, in seguito ne avrei compreso il significato. Il fatto più straordinario è che la mia anima, da un preciso momento, avrebbe condiviso due corpi identici, pur vivendo parallelamente due vite distinte. Per semplificare il racconto ho pensato, nei capitoli seguenti, di differenziarmi, specchiando il mio nome; da una parte userò quello di battesimo Adele (la prima me de Lettere da un’anima), dall’altra Eleda (la mia seconda me de L’ignoto Capovolto), sperando che in questo modo sia più semplice riconoscermi. Ma ora permettetemi di cominciare questo racconto, auspicando di riuscire a trasmettervi tutte le emozioni che ho provato nelle mie prime due avventure.

    ***

    In quel momento ancora non lo sapevo, ma insieme ai miei compagni di viaggio stavo per affrontare una nuova sfida, la terza. Mi reputavo una persona felice perché avevo finalmente trovato il mio equilibrio interiore, avendo riscoperto il senso della vita, dove erano le piccole gioie a fare la differenza; la dolcezza di un sorriso, l’abbraccio di chi si ama, un tramonto ricco di poesia e l’unione speciale con la natura. Non crediate sia stato però un percorso facile: mi sono dovuta spogliare di tutta la superficialità e del finto luccichio che mostravano un’immagine di me distorta. Ciò che più mi aveva soffocato era quella patina di indifferenza che tarpava ogni mio sentimento.

    Più volte avevo infatti avuto la tentazione di liberarmi del pesante mantello d’ipocrisia col quale mi ero avvolta, ma alla fine la mia debolezza mi aveva portato a scegliere la via più semplice e, solo apparentemente, indolore: l’indolenza, che aveva permesso di nascondermi dalle mie paure e dai miei fantasmi. Ero tuttavia conscia che questa apatia mentale prima o poi mi avrebbe distrutta: stavo infatti sopravvivendo in un pentagramma dove le note stonate, non riuscendo a trovare una loro collocazione, avrebbero finito per annientare qualsiasi melodia. Così, proprio per conciliare questi pensieri disordinati, talvolta troppo pesanti, la sera mi ritrovavo a camminare per le vie della mia città, Milano: amavo perdermi per le sue strade, quando la calma della notte lentamente prendeva il sopravvento sulla frenesia del giorno.

    Adele si racconta in Lettere da un’anima, la prima avventura

    Passeggiare era diventato, oltre che una bellissima abitudine, una vera necessità. Potevo scivolare a ruota libera ovunque, senza dovermi porre troppe domande o inventare risposte scomode. Era l’unico spazio di tempo che mi permettesse di misurarmi con una dimensione di pace, assaporando il silenzio e la tranquillità che alimentavano il mio cuore. Proprio in una di queste sere, che credevo uguale a tante altre, rimasi sorpresa quando improvvisamente mi trovai davanti a una casa dalle finestre ovali, all’apparenza abbandonata.

    Tutto portava a pensare che da anni nessuno oltrepassasse quel limite, anche se una dignitosa nobiltà lasciava presagire che nascondesse qualcosa di più profondo. Non immaginavo tuttavia che proprio quella casa sarebbe stata la porta d’accesso a un mondo meraviglioso.

    Attraverso un rapporto epistolare, conobbi Laux e la sua tristissima, ma nel contempo incredibile storia. Riportò alla memoria gli avvenimenti tragici di un’epoca buia, quella nazista, consapevole di aver convissuto con i fantasmi della sua debolezza e della sua inettitudine per non aver salvato Eliah, il suo migliore amico, nonché suo unico vero amore, presumibilmente ucciso da una folle idea e da un sistema che aveva appoggiato un’ideologia malata e assurda.

    Quasi tutte le sere andavo in quella casa, impaziente di leggere le sue lettere: erano ricche di nostalgia e d’amore, capaci di instillare emozioni fortissime nella mia anima, che cominciarono così a farsi largo nell’aridità dei sentimenti eretti nel corso degli anni. Dapprima crepe appena accennate, poi sempre più profonde, lasciarono filtrare una luce calda e avvolgente. Anche la casa era speciale: la prima volta che vi entrai mi aspettavo infatti di trovarvi ragnatele, oggetti coperti da lenzuola, odori nauseabondi, insomma un’atmosfera spettrale. Con mio grande stupore scoprii invece un ambiente molto accogliente, come se qualcuno mi aspettasse.

    Quello che mi colpì subito furono l’enorme quantità di libri e i numerosi corridoi, ricchi di dipinti storici e antiche teche con reperti di ogni epoca; tuttavia ciò che attirò maggiormente la mia curiosità furono delle porte di differenti colori che si affacciavano sul grande salone. Ognuna di esse aveva una tinta che rappresentava un sentimento e che, una volta oltrepassata, conduceva a una realtà parallela. Oltrepassare quella viola mi permise d’incontrare mia nonna, figura importantissima nella mia vita, che mi aveva già lasciato da tanti anni, quella rossa di scoprire il vero amore, quella nera di vivere un tragico avvenimento di deportazione in un trascorso neanche poi così lontano.

    Frequentare un ambiente magico come questo mi aprì nuovi orizzonti: imparai ad andare oltre l’apparenza di quanto mi si presentasse, come se improvvisamente avessi cominciato a captare segnali che prima non sentivo; avvertivo vibrazioni differenti, stupendomi di quanto fosse semplice aggirare quel muro di convenzionalità che costituiva un’invisibile barriera; fu proprio questa nuova consapevolezza che mi permise di conoscere anche delle persone meravigliose che divennero la mia compagnia di viaggio e poi di vita: Verena e Sofia, Lorenzo e Rebecca e lui, il mio Angelo.

    Incontrai per la prima volta Sofia e Rebecca nello stesso treno che prendevo anch’io, quello delle 7,26. Per scelta avevo infatti deciso di vivere fuori città e usavo i mezzi pubblici per raggiungere Milano, dove lavoravo. Sofia era una donna molto alta ed elegante, che celava una finezza innata. Lasciava trapelare un’estrema sensibilità, che cercava di tarpare in ogni modo, probabilmente perché considerata quasi una debolezza e comunque non adatta alla società che frequentava: l’importante era infatti apparire forti, invincibili e felici, lasciando la fragilità a chi in quella finzione non poteva entrare. Scendeva sempre a Porta Venezia, alla mia stessa fermata, cercando con lo sguardo qualcuno che io non riuscii subito a identificare; i suoi occhi speranzosi non lasciavano tuttavia dubbi in merito ai suoi sentimenti e chiunque fosse questa persona, doveva essere davvero speciale. Quando un giorno il suo viso s’illuminò di una dolcezza infinita, conobbi l’identità di chi aveva fatto breccia nel suo cuore: Verena, donna di rara bellezza, di quelle che lasciano il segno.

    I loro cuori s’incrociarono quando sembrava che nessuno avrebbe potuto guarire quelle ferite, talmente profonde da non riuscire più nemmeno a sanguinare. Sofia e Verena si erano infatti incontrate quando le loro vite sembravano oramai votate all’aridità dei sentimenti. Due donne profondamente diverse, ma unite dallo stesso innato desiderio di amare e di lasciarsi alle spalle il dolore. I raggi di luce erano finalmente riusciti a trafiggere quella coltre di buio e di gelo, lasciando entrare un calore che mai le avrebbe abbandonate.

    Rebecca era una studentessa universitaria decisamente particolare: aveva molto temperamento e non si lasciava sicuramente intimorire dagli altri. Alla maggior parte delle persone in treno, era infatti apparsa un po’ matta, dato che sembrava parlasse da sola; il mio istinto di non credere alle apparenze mi diede ragione quando scoprii che dialogava con Lorenzo, un giovane scienziato sempre alla ricerca di nuove sfide. Proprio durante uno dei suoi strani esperimenti, si era infatti smaterializzato, diventando invisibile e coronando così il suo sogno: avrebbe potuto spostarsi in qualsiasi luogo desiderasse, anche in quelli sconosciuti e ancora intatti; tuttavia la sua iniziale felicità per tale scoperta si trasformò in disperazione per paura di non ritornare più ad essere un uomo in carne ed ossa, soprattutto ora che, ne era sicuro, aveva incontrato la sua anima gemella. Infatti, vivendo in quella che lui definì come una dimensione di mezzo, ebbe modo di apprezzare l’intelligenza, la caparbietà ma anche la bellezza di Rebecca, della quale s’innamorò perdutamente.

    Quello che Lorenzo tuttavia non avrebbe mai immaginato è che proprio lui sarebbe stato la chiave di volta per risolvere un mistero che durava oramai da oltre mezzo secolo: scivolato incredibilmente nel mio stesso sogno, mi aveva salvato la vita, permettendomi così di incontrare Eliah, l’amore perduto di Laux. Al risveglio da questo viaggio onirico era quindi accaduto un fatto inspiegabile: Lorenzo era di nuovo tornato umano. Riuscì così finalmente a incontrare Rebecca di persona: fu amore a prima vista, travolgente e immenso.

    Infine lui, il mio Angelo: lo vidi per la prima volta al termine di una serata trascorsa con amici, in Piazza Gae Aulenti in una Milano sfarzosa e ricca di luci, di illusorie emozioni. Ancora oggi ricordo con estrema lucidità quella sensazione di profondo disagio: continuavo a mascherarmi dietro una facciata di finta felicità per mantenere quell’apparenza che tutti mi invidiavano: successo, prestigio, posizione sociale. Tutto terribilmente falso. Mi stavo rendendo conto della mia enorme solitudine, ma non avevo il coraggio di ammetterlo e, soprattutto, di cambiare la mia vita. Quando, sbucato dal nulla mi disse: Mi piace il tuo lato oscuro, nascosto, che non vuoi far vedere, m’imbattei in un volto scavato con la barba lunga. D’istinto lo fissai e mi persi in un vortice di emozioni indescrivibili e mai provate. Era come se la mia anima fosse entrata nei suoi pensieri, attraverso i suoi bellissimi occhi verdi.

    Fu una serata magica che mai avrei dimenticato: qualcosa di incontrovertibile entrò in me e solo in seguito mi resi conto che la missione sulla Terra, per la quale era stato predestinato, era proprio quella di aiutarmi a ridare un senso alla mia esistenza. M’insegnò a non celarmi dietro un’apparenza in bianco e nero e a scoprire l’amore in ogni sua sfaccettatura. Ciò che lui stesso non avrebbe però mai immaginato, fu la passione che ci avvolse: la sua anima e il suo corpo mi avevano cercato e amato con una tale trasporto da indurmi a rivalutare i miei sentimenti più nascosti che credevo poter vivere solo nei sogni; prima di incontrarlo avevo chiuso infatti il mio cuore con una pesante serratura, pensando di non riuscire più ad aprila e quando mi confidò che sarebbe rimasto terreno, capii quanto profondo fosse il nostro legame.

    Quando insieme ai miei compagni di viaggio portai a termine la mia prima avventura, credevo di aver raggiunto l’apice della felicità; avevo tutto: l’amore, gli amici, una nuova consapevolezza. Ciò che però non avrei mai immaginato era l’incredibile sorpresa che ancora ci attendeva, destinata a cambiare per sempre le nostre vite; Laux ci aveva infatti riservato un’ultima porta, quella blu: varcandola, ci ritrovammo lungo un sentiero luminosissimo che portava ad un fiume; d’istinto ci togliemmo i vestiti, spogliandoci di tutto ed entrando nell’acqua limpida. Non facemmo alcuna fatica a nuotare, trovandoci a ridere con uno spirito nuovo. Poi, improvvisamente, il salto nelle rapide… Il mio corpo raggiunse la profondità degli abissi e pensai che la mia vita terrena fosse oramai arrivata al capolinea. Non riuscii più a respirare e anche la mia mente si lasciò andare.

    Fu in quella dimensione che incontrai per la prima volta Agostino, il guardiano del tempo. Mi prese per mano, conducendomi in un luogo pieno di luce e di pace. Mi raccontò che riuscire a varcare le porte del tempo e dei sogni era prerogativa per pochissimi eletti, fra cui io. In quel momento mi chiese di aiutarlo con una nuova missione che nessun’altra persona avrebbe potuto compiere: trovare la porta d’accesso della dimensione futura, permettendo ad alcune anime elette di portare a termine il percorso per il quale erano state predestinate; le loro esistenze avrebbero infatti sensibilizzato e aiutato l’umanità con una serie di scoperte scientifiche e non solo, evitando così la distruzione del nostro Pianeta: il suo habitat, la natura, i nostri stessi pensieri erano infatti sulla strada del non ritorno, a mero appannaggio dell’esclusiva brama del potere e dei soldi.

    Per riuscirci però, il percorso di vita dei predestinati doveva essere modificato, senza tuttavia interferire direttamente nella loro esistenza. Agostino avrebbe voluto che fossi proprio io a trovare il modo, ma non era fattibile, almeno non in questa dimensione, avendo già oltrepassato una volta le porte del tempo. L’unica possibilità era quella che il mio spirito si scindesse in due: quello attuale e quello della mia vita prima di incontrare Laux. Sarebbe stata questa seconda me, Eleda, a dover trovare la porta d’accesso al futuro, cambiando il corso degli eventi.

    Ciò significava quindi che, a partire da un preciso momento, mi sarei sdoppiata coesistendo in due corpi distinti, ma identici. Il punto di scissione della mia anima era stata proprio la casa dalle finestre ovali dove solo una delle due entità riuscì a entrare. Un’energia misteriosa impedì infatti all’altra di varcarne la soglia, permettendole però di scoprire una seconda villa apparentemente disabitata in Viale dei Merlini, e dando così vita ad una nuova avventura in un’altra dimensione parallela.

    Quando io e i miei compagni di viaggio riemergemmo dall’acqua, non riuscimmo subito a mettere a fuoco quanto successo; provammo tutti una stranissima sensazione, quasi fossimo nati una seconda volta. Fu però quando riattraversammo la porta blu per tornare provvisoriamente nella dimensione reale, che avvertii la netta sensazione di non essere più sola. Mi accorsi chiaramente della presenza di una seconda persona nella mia vita: potevo sentirne emozioni e sentimenti. Era lei, Eleda, l’altra metà della mia anima, del tutto inconsapevole di quanto fosse successo.

    Eleda si racconta ne L’ignoto Capovolto, la seconda avventura

    Non voglio annoiarvi ripetendo le stesse parole che già ho raccontato prima, quindi riprenderò proprio nel punto dove il mio corpo si sdoppiò, quando arrivai in prossimità della casa dalle finestre ovali.

    Passeggiare era diventato, oltre che una bellissima abitudine, una vera necessità. Potevo scivolare a ruota libera ovunque, senza dovermi porre troppe domande o inventare risposte scomode. Era l’unico spazio di tempo che mi permettesse di misurarmi con una dimensione di pace, assaporando il silenzio e la tranquillità che alimentavano il mio cuore. Proprio in una di queste sere, che credevo uguale a tante altre, rimasi sorpresa quando improvvisamente mi trovai davanti a una casa dalle finestre ovali, apparentemente abbandonata.

    Stavo per avvicinarmi al cancello per osservarla meglio, quando una forza misteriosa e prepotentemente presente m’impose di fermarmi e di non oltrepassare un sottile limite immaginario che mi tratteneva dal proseguire in direzione di quella che percepivo essere una casa speciale. Era come se davanti a me si fosse materializzato un muro di energia. Non potevo più muovermi: una parte di me mi ordinava di proseguire, l’altra invece di ignorare quel potente richiamo. Ero conscia che non fosse una casa qualunque e che nascondesse un grande mistero. La mia anima era combattutissima da due forze egualmente forti che cercavano di avere il sopravvento l’una sull’altra. Non avevo mai provato una simile sensazione, assolutamente al di fuori dei miei pensieri. Alla fine, stremata, decisi di non proseguire. Ero animata da uno strano sentimento, che solo in seguito sarei riuscita a comprendere.

    Quella che al principio mi parve una sconfitta, non avendo dato un senso logico a quanto accadutomi, era in realtà l’inizio di un’avventura meravigliosa, durante la quale non solo io, ma anche i miei compagni di viaggio avrebbero scoperto una nuova dimensione, ben oltre ogni ragionevole sogno o pensiero. Non lo sapevo, ma per la seconda volta nella mia vita mi sarei trovata a vivere delle emozioni indescrivibili, che avrebbero profondamente influito sulla mia stessa anima e dato un risvolto imprevedibile alla mia esistenza. Ogni parte di me ne sarebbe rimasta indelebilmente segnata. In quel momento non avevo tuttavia alcuna percezione di quanto mi attendesse. Stavo piangendo senza tuttavia capirne il motivo. Era l’inizio di una nuova vita, meravigliosa e inimmaginabile.

    Fu così che, in una giornata autunnale qualunque conobbi un uomo anzianissimo con un sorriso disarmante di nome Agostino nonché guardiamo del tempo; era appena uscito dalla singolare bottega L’ignoto Capovolto gestita da Marta, donna intelligente e amante dell’arte. Proprio il suo negozio sarebbe stato il punto d’inizio di un secondo viaggio oltre lo spaziotempo convenzionale, durante il quale avrei incontrato alcune curiose entità fra le quali l’esoterico gatto Cheope e Artemisia, anima affascinante ed enigmatica. Sempre lì, mi sarei inoltre imbattuta nel mio doppio, una donna completamente identica a me che avrei capito, solo in seguito, essere Adele la mia stessa anima in un secondo corpo uguale al mio.

    Fu così che Adele riuscì ad entrare nella casa dalle finestre ovali, mentre io varcai la soglia di un’altra villa apparentemente disabitata, quella di Viale dei Merlini, dove la scoperta di un quadro a olio mi permise un’incredibile avventura in un’altra dimensione parallela. Raggiunsi infatti Sullala, luogo fantastico, nel quale conobbi Byntze, persona speciale e sensibile e Albireo, guardiano dei sogni e del Firmamento, che mi avrebbero aiutato nella missione per la quale era stata scelta: intercedere nel destino di alcune anime elette che avrebbero contribuito, in futuro, a fare breccia nelle nostre coscienze, riuscendo anche a cambiare le sorti del nostro Pianeta Terra. Non solo riuscii in questo compito, ma incontrai inaspettatamente anche l’amore, Filippo, che mi permise di rivalutare il senso della mia vita e capire che i sogni sarebbero rimasti per sempre la parte più vera dell’anima. Infine Arianna, figlia di Filippo, una bambina eccezionale e sensitiva mi salvò da un destino oramai segnato: la morte. Diventammo così una bellissima famiglia e, per stare più vicini a Marta, entrata oramai a far parte della nostra vita, ci trasferimmo proprio vicino a casa sua, la bottega chiamata L’ignoto Capovolto.

    DA QUI COMINCIA LA NUOVA AVVENTURA

    CHE COINVOLGERÀ MOLTI PROTAGONISTI

    DEI DUE ROMANZI PRECEDENTI.

    I PERSONAGGI SONO MOLTEPLICI E

    PER AIUTARTI TI CONSIGLIO

    DI CONSULTARE L’ELENCO

    ALL’INIZIO DEL LIBRO

    PROLOGO

    Avevamo affrontato peripezie fuori da qualsiasi logica

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