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Lettere 1853-1896. Volume 2
Lettere 1853-1896. Volume 2
Lettere 1853-1896. Volume 2
E-book228 pagine6 ore

Lettere 1853-1896. Volume 2

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Info su questo ebook

Le lettere contenute in questo epistolario sono la testimonianza dello straordinario rapporto che legò per tutta la vita Clara Wieck Schumann e Johannes Brahms.
Le lettere dal 1853 al 1876 (vol. 1) restituiscono l’immagine di un giovane Brahms che muove i primi passi nel mondo della musica e di una premurosa e risoluta Clara che, oltre a prendersi cura della sua carriera e della famiglia, non si risparmia di sfruttare tutta la sua influenza per aiutare Brahms. Dal 1877 (vol. 2) i ruoli sembrano essersi rovesciati: Brahms raggiunge la sua maturità artistica ed è perfettamente inserito nel panorama musicale europeo; Clara, invece, cerca sempre di più il confronto e la guida dell’amico in quanto attraversa una nuova fase della sua vita. Ridotti i concerti e i viaggi, la “Gran Dama” del pianoforte è principalmente impegnata nell’attività di insegnamento e occupata dalla pubblicazione dell’opera omnia di Robert Schumann, nonché dalla sempre complicata gestione dei figli e dei nipoti.
Al centro della loro vita, però, sempre una sola costante: la musica. Immersi nel loro dinamico universo musicale, Clara e Brahms mantengono viva la fitta e ampia rete di fedeli amici e interpreti ai quali si aggiungono nuovi giovani collaboratori.
Il lettore non può che porsi come un silente osservatore del lento e inesorabile scorrere di tante vite che, con le loro storie straordinarie, non mancheranno di emozionare come un romanzo.
LinguaItaliano
Data di uscita25 gen 2023
ISBN9788831444224
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    Anteprima del libro

    Lettere 1853-1896. Volume 2 - Johannes Brahms

    INDICE

    Copyright

    Introduzione

    Nota dell’Editore

    LETTERE 1877-1896

    1877

    1878

    1879

    1880

    1881

    1882

    1883

    1884

    1885

    1886

    1887

    1888

    1889

    1890

    1891

    1892

    1893

    1894

    1895

    1896

    APPENDICE

    Alberi genealogici

    Biografie

    Indice delle composizioni

    Questa pubblicazione è basata su:

    Letters of Clara Schumann and Brahms (1853-1896), edited by Berthold Litzmann, 2 Volumes, Longmans Green and Co., London 1927.

    La traduzione dall’inglese, coordinata e curata dalla prof.ssa Maria Grazia Caresio, è stata realizzata con la collaborazione degli studenti del Liceo Carlo Botta di Ivrea: Martina Brunero, Luca Caminada, Chiara Covassin, Lisa Giovanetto, Mariachiara Giovine, Francesca Paglierini, Aurora Russo, Luca Sartirana, Luca Scerbo, Samanta Simonetti, Alice Veronese e con l’aiuto della prof.ssa Vally Volpi.

    Si ringrazia la dirigente scolastica prof.ssa Lucia Mongiano per la preziosa collaborazione.

    Illustrazione di copertina: Giorgia Merlin • www.giorgiamerlin.com

    Copertina e impaginazione: Giovanni Caprioli

    © 2022 LeMus Edizioni

    Clara Wieck Schumann, Johannes Brahms

    Lettere 1853-1896. Volume 2 (tradotto e annotato)

    A cura di Alice Fumero

    I edizione digitale gennaio 2023

    ISBN 9788831444-224 (basata sull’edizione cartacea ISBN 9788831444-187)

    Associazione LeMus / LeMus Edizioni

    via delle Germane 11 – 10015 Ivrea (TO)

    www.lemusedizioni.com – info@lemusedizioni.com

    Facebook @LeMusEdizioni - Twitter @EdizioniLemus - Instagram lemusedizioni- Telegram @lemusedizioni- YouTube LeMus Edizioni

    Clara Wieck Schumann e Johannes Brahms

    LETTERE 1853-1896

    Volume II (1877-1896)

    A cura di Alice fumero

    Logo LeMus Edizioni

    Le lettere contenute in questo epistolario sono la testimonianza dello straordinario rapporto che legò per tutta la vita Clara Wieck Schumann e Johannes Brahms, e di quella che è stata definita nell’Introduzione al primo volume «una lunga dichiarazione d’amore per la musica».

    Le lettere dal 1853 al 1876 (vol. 1) restituiscono l’immagine di un giovane Brahms che muove i primi passi nel mondo della musica, indeciso e particolarmente vincolato all’opinione di Clara; e di una premurosa e risoluta Clara che, oltre a prendersi cura della sua carriera e della famiglia, non si risparmia di sfruttare tutta la sua influenza per aiutare l’amico. Dal 1877 (vol. 2) i ruoli sembrano essersi rovesciati. Come rivelato dal sempre vivace e costante scambio epistolare, Brahms dimostra di aver raggiunto la sua maturità artistica e di essere perfettamente inserito nella scena artistica europea (§ 460, 709), riconosciuto e affermato pubblicamente (§ 362, 547), sia dal punto di vista musicale sia da quello economico (§ 712). Clara, invece, cerca sempre di più il confronto e la guida dell’amico in quanto attraversa una nuova fase della sua vita.

    Ridotti i concerti e i viaggi ad essi legati, i cui resoconti avevano riempito le lettere del primo volume (l’ultimo viaggio in Inghilterra risale al 1888, § 504), la Gran Dama del pianoforte è principalmente impegnata nell’attività di insegnamento al Conservatorio di Francoforte sul Meno e occupata dal lavoro editoriale per la pubblicazione dell’opera omnia di Robert Schumann, nonché dalla sempre complicata gestione di figli e nipoti.

    Per quanto riguarda l’insegnamento, diverse sono le lettere in cui Clara discute con Brahms i termini dell’incarico offertole a Francoforte (§ 364-366), si confronta riguardo al metodo d’insegnamento (§ 364, 415, 416), si tiene aggiornata sui rapporti di forza fra insegnanti e direzione (§ 395, 449, 459, 686) e si informa dei suoi allievi (§ 400, 431), soprattutto del suo prediletto, l’inglese Borwick, per il quale chiede più volte a Brahms di sostenerlo nella carriera musicale (§ 557, 582, 588).

    Numerose sono le lettere nelle quali Clara chiede consiglio a Brahms riguardo alle offerte economiche ricevute da editori, come Härtel o Novello, in relazione all’edizione integrale delle opere del marito (§ 340, 341, 348, 353, 354, 357, 381, 656), mentre in altre vengono discussi i dettagli squisitamente musicali o le modifiche da inserire (§ 558, 609, 623, 636).

    La responsabilità della vita famigliare continua a gravare sulle spalle di Clara che, accompagnata dall’inseparabile primogenita Marie e spesso anche da Eugenie, deve prima sopportare il grande dolore per la morte di Felix, per il quale riservava un affetto particolare (§ 380, 381), e in seguito deve affrontare la straziante malattia di Ferdinand (§ 489, 518, 526) e le conseguenze della sua morte (§ 598): Ferdinand lascia, infatti, moglie e sei figli in giovanissima età. Clara si occuperà sia dell’educazione (§ 655) che del sostentamento dei suoi nipoti (§ 571). D’altro canto, anche Elise, sposata con l’americano Louis Sommerhoff, soffrirà della morte di una delle figlie (§ 483, 485) e per le conseguenze di un ictus del marito (§ 746).

    Proprio le malattie, infatti, come nel primo volume, occupano uno spazio considerevole, offrendo un quadro interessante della vita quotidiana di fine Ottocento: dal semplice dolore alle orecchie di Brahms (§ 414, 416) alla tubercolosi di Felix (§ 372, 373, 379); dalle nevralgie di Marie (§ 459) alla scarlattina in casa Sommerhoff (§ 652). A causa dell’avanzare dell’età i problemi di salute sembrano riguardare anche gli amici e famigliari più intimi: da Herzogenberg (§ 490, 491, 496, 543) a Billroth (§ 542, 597, 678), da Stockhausen (§ 675, 692) a Elise, la sorella di Brahms (§ 617); la morte di alcuni amici di vecchia data turba profondamente la serenità di Clara (§ 582, 598, 709) gettando un’oscura ombra sul futuro incerto, tanto da spingerla a scrivere «c’è malattia ovunque, e morti tra le nostre conoscenze più vicine […] è veramente difficile resistere a così tanta sofferenza intorno a me» (§ 716).

    A destare maggiore preoccupazione è la progressiva malattia che, con il trascorrere degli anni, lesiona l’udito di Clara alterando la sua capacità di ascolto (§ 417, 605, 628, 661, 731) e rendendole a volte impossibile assistere a esecuzioni dal vivo o la comprensione della nuova musica che studiava al pianoforte (§ 623); inoltre, i reumatismi alle braccia, sempre più dolorosi, la costringono a ridurre drasticamente le ore al pianoforte (§ 463, 473, 486, 512, 530, 531, 562).

    Proprio per motivi di salute, Clara e le sue figlie trascorrono spesso soggiorni estivi in Svizzera, mentre Brahms – oltre a prediligere il cottage a Ischl ogni estate – compie diversi viaggi in Italia, paese per il quale prova un vero e proprio amore: «viaggiare per tutta l’Italia è come attraversare un meraviglioso giardino e, secondo me, è come raggiungere addirittura le vette del Paradiso» (§ 647). Le descrizioni dei viaggi ci rivelano il lato più mondano di Brahms e il rapporto con i suoi amici più intimi (come Billroth e Widmann), e ci permettono di conoscere il suo gusto in campo artistico e architettonico (§ 366, 427, 428, 485, 508, 511, 647).

    La vera protagonista rimane, comunque, la musica. La musica di Robert Schumann – che Clara e Brahms promuovono non soltanto attraverso l’attività editoriale, ma anche dal vivo nei diversi festival – e la musica di Bach, di Mendelssohn, di Viotti, di Weber, di Beethoven e di Mozart; la musica dei loro colleghi, come quella di Rubinstein, di Bruch e di Hiller, e anche la musica progressista di Wagner e i dei suoi seguaci che risuona nelle sale da concerto europee con il pieno disappunto di Clara (§ 472, 514). Soprattutto, la musica di Brahms che, in questi anni, è nel pieno della sua maturità compositiva.

    Clara, alla quale vengono spediti regolarmente i manoscritti o le prime copie delle nuove composizioni di Brahms, esclamerà: «Quali tesori sto collezionando! È abbastanza sorprendente dare un’occhiata ai meccanismi interni della tua mente, per vederla tutta zampillante, scintillante, crescente e nello stesso tempo emozionante per la grandezza e la profondità dei suoi pensieri» (§ 665). A questi anni risalgono il Concerto per violino op. 77, il Concerto per violino e violoncello (§ 490), la Terza e Quarta sinfonia (§ 455, 469, 472), i Pezzi per pianoforte op. 119 (§ 652, 655, 658, 659, 661, 662) oppure op. 118 (§ 665, 669), le Sonate per clarinetto op. 120 (§ 700-704) e numerosi Lieder (§ 523-527).

    Immersi nel loro dinamico universo musicale, Clara e Brahms mantengono viva la fitta e ampia rete di fedeli amici e interpreti di vecchia data – come Joachim e Stockhausen – ai quali si aggiungono nuovi giovani collaboratori. Ilona Eibenschütz e Richard Mühlfeld sono i nomi più emblematici della nuova generazione di musicisti che si unisce alla cerchia di amici e intellettuali che gravita intorno a loro. Ilona, allieva di Clara, divenne la maggiore interprete della musica di Brahms, portando spesso la sua musica anche in Inghilterra (§ 578, 676); mentre Mühlfeld (§ 594, 601, 640, 644, 704), lo straordinario clarinettista, affascinò a tal punto Brahms da indurlo a comporre il Trio in La minore op. 114 (§ 601, 606) e il Quintetto op. 115 (§ 644).

    Ciò che più coinvolge il lettore è la chiara e commovente sensazione di essere un osservatore silenzioso del lento e inesorabile scorrere della vita, con tutte le sue certezze e i suoi cambiamenti, le sue difficoltà e le sue gioie, le nascite e le perdite.

    Il susseguirsi, puntuale ogni anno, degli auguri di compleanno (Clara il 13 settembre e Brahms il 7 maggio) sembra dare il ritmo alla vita e accompagnare il lettore verso l’epilogo di quella che è stata sicuramente l’amicizia romantica più longeva e interessante della storia della musica. Per questo motivo, un così ricco scambio epistolare può essere letto non soltanto da appassionati di musica classica, ma anche da chiunque ami le grandi saghe familiari o, semplicemente, quelle storie indimenticabili che hanno il diritto di essere annoverate nella grande letteratura. Storie popolate da numerosi personaggi – musicisti, artisti, scrittori – le cui vite si sono intrecciate con quelle di Clara e Brahms, delineando un quadro storico, sociale e culturale ben più ampio di quello che ci si aspetterebbe da una semplice corrispondenza. Sono storie straordinarie che non mancheranno di emozionare come un romanzo.

    Ivrea, luglio 2022

    Alice Fumero

    Nota dell’Editore

    Si rimanda al volume precedente riguardo alla genesi di questa edizione, alle modalità di intervento del curatore, alla bibliografia e alle informazioni sui personaggi già comparsi nel primo volume. Tuttavia, nella sezione Biografie dell’Appendice sono stati forniti ulteriori profili biografici delle persone più citate e più rappresentative contenute in questo secondo e ultimo volume.

    LETTERE

    1877-1896

    1877

    § 340 | Clara a Brahms

    Berlino, 7 gennaio 1877

    Carissimo Johannes,

    ancora una volta ti scrivo pensando ai tuoi interessi! Non puoi rimandare la decisione su Düsseldorf fino a quando non ne avremo parlato a Lipsia? Tutte le persone migliori a Düsseldorf non vedono l’ora che arrivi; anche la signorina Leser che, sebbene sia tranquilla e premurosa al riguardo, continua a scrivermi dicendo che, per quanto desideri averti lì, nessuno potrebbe desiderarlo per il tuo bene; poiché, ammesso che abbiano buone intenzioni nei tuoi confronti, l’orchestra è estremamente scarsa e dovresti riorganizzare il coro da capo a piedi, ecc. ecc. Se solo ne potessimo parlare a voce! Oggi i Bendemann[1] mi hanno scritto che non devo essere precipitosa nella mia decisione.[2] Loro desiderano davvero che io vada là, ma mi hanno supplicata di ricordare quanto limitate sarebbero per me le opportunità in una piccola città, sia per quanto riguarda gli allievi sia per altre cose. Per quanto riguarda gli alunni, confesso di aver pensato di prenderli solo a distanza, ma mi rendo conto che la questione richiede una seria riflessione. Eppure, dove devo andare? Non voglio sicuramente finire i miei giorni qui. […] Molte grazie per la tua lettera. Quanto è amara la separazione dagli amici, in modo particolare quando devono essere discusse questioni fondamentali, come ora nel tuo caso. Ecco perché è davvero un sollievo per me sapere che ti vedrò presto e che potremo esaminare tutti i pro e i contro e valutarli.

    Arrivederci per oggi. Ora che ho scritto mi sento sollevata. 1000 cordiali saluti dalla Tua Clara.

    § 341 | Brahms a Clara

    Vienna, gennaio 1877

    Carissima Clara,

    solo una parola: ho rifiutato il posto a Düsseldorf.[3] Questo rimanga tra noi perché devo aspettare la risposta.

    Il concerto a Breslavia è stato molto bello.[4] L’introduzione al finale, proprio come piace a me, è stata diversa da quella di Lipsia. Sfortunatamente sono incline a lasciar correre questioni di tale importanza. Però a Lipsia era stato più bello, e questo non era dovuto alla mia bella padrona di casa,[5] ma principalmente perché tu eri lì! Rifletti su Lipsia. Se ti trasferissi là, potrei sicuramente passare più inverni con te! Ci sono molte, davvero molte, brave persone là e ogni genere di musica, cosicché si può fare volentieri a meno di molte altre cose.

    N.B. La serenata di Röntgen[6] è stata davvero splendida e assolutamente piacevole. È incantevolmente innovativa, ponderata e intensa. Non ho sentito nient’altro, tra le sue opere, che sia così bello. Inoltre, è un giovanotto così cordiale e sincero, che non si può fare a meno di esserne contenti. Ho viaggiato tutta la notte e ho scritto, tra gli altri, a Bitter!

    Calorosi saluti ai ragazzi e su Lipsia discutine in modo approfondito a colazione! Con amore, da Johannes.

    § 342 | Clara a Brahms

    Düsseldorf, 6 febbraio 1877

    Non ho potuto rispondere prima alla tua lettera. L’ho ricevuta proprio mentre stavo andando via e durante i primi giorni qui non sono riuscita a trovare un momento per scrivere. Per quanto riguarda Hanslick sono inorridita, poiché non avrei mai pensato che si sognasse di scrivere sugli anni di malattia di mio marito;[7] non riesco a convincermi a offrirgli il mio aiuto in questa operazione. Più ci penso, meno comprendo l’idea di Hanslick e il tuo consenso. Le persone non conoscono neppure Robert Schumann bene quando era in buona salute, e ora ci si aspetta che io acconsenta a una descrizione dei suoi anni di malattia! Tralasciando ogni altra considerazione, questo potrebbe essere estremamente doloroso per tutti noi. La sua malattia, comunque, può interessare solo i dottori, e se si scrivesse mai una biografia su Schumann dovrebbe sicuramente essere più adeguata e rispettosa nel trattare molto brevemente quegli ultimi anni. Sono sicura che quando avrai pensato alla questione con tranquillità sarai d’accordo con me. Se a Lipsia me l’avessi spiegato chiaramente come hai fatto adesso, ora non mi troverei in questa difficile posizione nei confronti di Hanslick. Ma sono sicura che gli spiegherai tutto e che mi sosterrai. Devo dettare il resto, perché scrivere è uno sforzo troppo grande per me.

    Tutti qui sono in agitazione riguardo al tuo rifiuto, e si dice che Bitter sia doppiamente seccato dalla tua esitazione, in particolar modo perché aveva sentito, tre settimane fa e da altre fonti, che tu avevi intenzione di rifiutare. Hanno cercato di convincermi a scriverti ulteriormente riguardo alla faccenda, ma ho pregato Steinmetz[8] di farlo, in quanto cercare di influenzarti ulteriormente sarebbe una responsabilità che non vorrei assumermi. Ma potrei anche dirti che l’idea di una scuola che dipenda dal Ministero è stata abbandonata, poiché il sussidio non verrebbe pagato dal Fondo Bergisch, come si pensava originariamente, ma dalle casse private del Kaiser, ma solo se fossi tu ad accettare, non per nessun altro. Schöne[9] me lo ha confidato qualche tempo fa quando è venuto a trovarmi per questa faccenda.

    Ora finirò in modo da poter spedire questa lettera e riposarmi fino a quando avrò qualche ora di pace a Utrecht, dove andrò dopodomani. […] Perciò arrivederci per oggi, e i più calorosi saluti dalla Tua Clara.

    § 343 | Clara a Brahms

    Utrecht, 12 febbraio 1877

    […] Grazie per la tua lettera. È arrivata proprio mentre mi esercitavo al pianoforte con le tue Variazioni Händel [op. 24] insieme alla Signora Engelmann[10] che, dal punto di vista tecnico, suona molto bene. Che gioia che sia arrivata proprio allora. Sono molto infastidita dalle questioni di Hanslick, ma non posso farci niente. Devi credermi, nessuno di noi aveva capito che Hanslick intendesse scrivere solamente degli anni a Endenich. Al contrario, non abbiamo mai pensato che si facesse riferimento a questo periodo se non in modo superficiale, però abbiamo senz’altro pensato che gli anni precedenti la sua malattia, sui quali Wasielewski[11] ha dato un resoconto del tutto fuorviante, richiedessero una trattazione più curata nei dettagli. È completamente fuori discussione che io consegni le lettere che mio marito mi ha scritto col fine di promuovere l’obiettivo di Hanslick. Quando me ne hai parlato non ho realizzato cosa significasse tutto questo ed ero preoccupata per altre cose, ma ora vedo chiaramente che non è possibile.

    Prova a convincere Hanslick a scrivere un breve racconto sulla vita di Robert come uomo sano, lo farebbe molto bene, dato che era molto amico di Robert. Digli che deve perdonarmi e che provi a mettersi nei nostri panni. Sarebbe certamente impossibile per me promuovere tale obiettivo. Come ho detto poco tempo fa, scritto da un dottore per altri dottori potrebbe essere di interesse reale, ma per gli altri sarebbe solo mero sensazionalismo. Vorrei sentirmi dire da te che ho ragione. Ne ho parlato anche con Bendemann ed Engelmann, entrambi hanno concordato con ciò che ti ho scritto l’altro giorno. […]

    Non mi hai detto cos’hai veramente risposto a Düsseldorf. Ma lascia che ti solleciti chiaramente a non lasciarli aspettare troppo a lungo, il perdono per loro è la cosa più difficile che ci sia. […]

    Con profondo amore, la Tua Clara.

    § 344 | Brahms a Clara

    Vienna, 24 aprile 1877

    Anche se questa lettera dovesse essere insolitamente lunga, non ti richiederebbe più di un quarto d’ora di tempo per leggerla! Però tra qualche giorno te ne scriverò una sulla quale vorrei che riflettessi un’ora o due! Voglio pubblicare i miei Lieder e ti sarei molto grato se potessi suonarli in anticipo e darmi un tuo consiglio al riguardo. Ciò che mi piacerebbe di più sarebbe farlo al tuo fianco, ma non potrei venire a Düsseldorf e anche Berlino ha i suoi svantaggi. Simrock[12] sta aspettando con ansia. Se necessario, nel caso in cui non ti piacciano così tante dolci melodie tutte insieme, inviagli i Lieder uno alla volta. Sono numerati. Per esempio, op. 69, 1-9, e se reagisce bene, riceverà l’op. 70 il giorno successivo. Ma scrivimi e dimmi quali ti piacciono e se qualcuno non è di tuo gradimento. Soprattutto riguardo a quest’ultimo punto, accetterò la tua critica e ti ringrazio! Però non pensare subito che siano troppo acerbi. Rileggi con attenzione le parole se non ti piacciono, per esempio il Mädchenfluch che potrebbe farti inorridire. Perdonami. Sono solo preoccupato di essere rimproverato.

    Dopo le sdolcinate melodie sopra citate puoi rianimarti con uno Studio[13] che allego. Penso che sia un pezzo allegro con cui esercitarsi, però è difficile! Per favore di’ a Simrock di non inviare soldi. Volevo chiederti se tu potessi gentilmente versare per me i soldi alla Banca Nazionale o qualsiasi altra banca a Berlino. Vorrei anche che i soldi giacenti dei fratelli Levi a Mannheim fossero depositati a Berlino. Non pensi che sia meglio? Oggi non ti dirò cosa riceverò per i Lieder e per la Sinfonia [n. 1 op. 68]. Darebbe un’idea così inadeguata del loro valore da creare inevitabilmente un pregiudizio nei loro confronti. Però dammi il tuo consiglio!

    Sono davvero lieto di sentire che Felix andrà a Zurigo. Anch’io sto pensando molto a Zurigo e alle mie stanze, lì a Rüschlikon. Verresti anche tu lì! I dintorni sono pieni di posti incantevoli per viverci, Bochren vicino a Horgen per esempio (sul lago) ecc. Poi ti propongo di trascorrere qualche settimana piacevole a Baden in autunno! Però ora devo andare. Spero che la lettera che riceverò domani non sia troppo dura! Se possibile scrivimi un piccolo commento su ognuno. Devi solo specificare l’opera o il numero, per esempio op. X, 5: mediocre; 6: vergognoso; 7: ridicolo e così via.

    Affettuosi saluti, il Tuo Johannes.

    § 345 | Clara a Brahms

    Berlino, 2 maggio 1877

    Che magnifica sorpresa! Che Lieder splendidi! Ho dedicato molto tempo a loro in questi ultimi giorni. Se solo avessi potuto avere un bravo cantante per passarli in rassegna assieme a me! Per come stavano le cose ho dovuto canticchiarli con la mia voce rauca. E ora vuoi la mia opinione. Spero che tu non ti arrabbierai se ti chiedo, o piuttosto ti imploro, di pubblicare i migliori in due libri, e di tralasciare completamente i pochi di minore importanza. Inizierò dal principio e ti dirò ciò che mi ha colpito. Potrei sbagliarmi di tanto in tanto, però devi essere paziente con me.

    op. 69

    N. 1. Klage non mi piace molto; l’accompagnamento è piuttosto flebile e non penso che la melodia scorra regolarmente.

    N. 2. Klage è un tipico canto popolare. Mi piace veramente tanto.

    N. 3. Abschied mi è totalmente indifferente, nonostante l’introduzione sia bellissima come anche le progressioni nel mezzo.

    N. 4. Des Liebsten Schwur è uno dei miei preferiti, e dev’essere incantevole se cantato dolcemente e con umorismo.

    N. 5. Tambourlied non mi piace, inoltre l’introduzione ricorda troppo Schubert.

    N. 6. Vom Strande, adoro l’inizio e la fine, ma la melodia nel mezzo non è sufficientemente interessante.

    N. 7. Über die See, anche questo sarebbe uno di quelli che vorrei tralasciare.

    N. 8. Salome.

    N. 9. Mädchenfluch è uno dei miei preferiti, la musica è così piena di ritmo ed è interessante dall’inizio alla fine, il che mi fa dimenticare la bruttezza delle parole.

    op. 70

    N. 1. Im Garten am Seegestade è magnifico, porta chi lo ascolta nel mondo dei sogni.

    N. 2. Lerchengesang, il sentimento è meraviglioso ma non mi interessa molto la melodia.

    N. 3. Serenade non mi aggrada, non sembra scorrere naturalmente, e il prolungamento del testo alla fine lo rende rigido.

    N. 4. Abendregen, il testo mi sembra ampolloso, il tutto manca di spontaneità ed è innaturale. Un testo come questo è totalmente scialbo.

    op. 71

    N. 1. Es liebt sich so lieblich mi piace molto, se solo fossero state escluse le semicrome alla fine, secondo me rovinano il sentimento.

    N. 2. An den Mond è uno dei miei preferiti in assoluto, il finale è meravigliosamente delicato e bello.

    N. 3. Geheimnis, è un altro canto, la seconda metà è incantevole.

    N. 4. Willst Du, dass ich gehe non mi interessa molto, non mi piace nemmeno il testo, mi pare troppo tagliato e asciutto. Ciò nonostante mi piacerebbe sentire un bravo cantante cantarlo una volta.

    N. 5. Minnelied inizia bene, però verso la fine la melodia diventa insignificante.

    op. 72

    N. 1. Alte Liebe è senza dubbio un mio vecchio amore. Magnifico!

    N. 2. Sommerfäden è incantevole! Però la parola Felzen [stracci] mi dà fastidio. Potresti trovare un’altra parola?

    N. 3. O Kühler Wald, spettacolare!

    N. 4 e 5, i miei preferiti. Che ritmo e passione ci sono nel numero 4 Verzagen, e quanta assoluta originalità nell’ultimo Lied. (Lo conoscevo già prima).

    Ora che ho fatto come mi hai chiesto, sei arrabbiato con me o no? Sai molto bene che non riesco a infervorarmi quando non sono irresistibilmente entusiasta.

    I Lieder che non considero degni del tuo nome formano un libro; penso che sia molto meglio avere due libri contenenti solo i Lieder importanti, piuttosto che tre inframezzati da quelli irrilevanti. Non ho ancora detto a Simrock che ho i Lieder, perché voglio ancora tenerli qualche giorno. Domani aspetto una visita degli Herzogenberg[14] e vorremmo passare insieme qualche piacevole ora eseguendoli. Non ho la minima idea di quanto tu riceverai per i Lieder, intorno ai 100 luigi d’oro? Ho sentito che per la Sinfonia avresti ricevuto 18 000 marchi. È vero?

    Il Presto di Bach sarà per me una bella gatta da pelare per un po’ di tempo, ma studiare un pezzo come questo fino ad arrivare a una grande velocità è uno dei miei passatempi prediletti. Quali cose vengono dalla tua mente! Molte grazie! Soprattutto per il dono dei Lieder. Ho parlato a Mendelssohn tempo fa riguardo al tuo denaro, ma non ho potuto fare lo stesso in questo momento, poiché è stato via per circa quindici giorni. Il suo consiglio era di metterlo in banca… Dirò a Simrock che per il momento deve tenere lui il denaro per tuo conto, sei d’accordo? Oppure devo chiedere a Mendelssohn di investirlo per te immediatamente?

    Non riesco più a scrivere oggi, la mano mi fa male. Scriverò altro più tardi. Con saluti affettuosi.

    La Tua Clara.

    § 347 | Clara a Brahms

    Berlino, 19 maggio 1877

    Ieri sono riuscita, per la prima volta, ad avere un quarto d’ora di conversazione tranquilla con Mendelssohn. Mi ha detto che sarebbe molto lieto di depositare i tuoi documenti in banca e di comprare titoli di stato prussiani con il tuo denaro ricevuto da Simrock. Consiglia caldamente quest’ultima cosa se non vuoi un tasso d’interesse maggiorato; ora sono 95, ma pagheresti solo il 4¼. Gli accordi con la banca sono semplici. Ti invieranno un modulo che dovrai firmare e dovrai anche dire loro chi dispone della tua procura, in modo tale che l’interesse e altre comunicazioni possano essere ricevuti a tuo nome, dato che la banca non è in contatto con l’Austria. Se vuoi, Ferdinand potrebbe farlo per te, perché è estremamente coscienzioso, capisce l’argomento a fondo e ti risparmierebbe ogni preoccupazione. Non gli ho ancora parlato, ma sono sicura che si impegnerebbe a farlo… Scrivimi subito al riguardo, poiché rimango qui solo tre settimane e sarei lieta di poter sistemare la tua questione.

    Ora però devo disturbarti con i miei affari personali e supplicarti di consigliarmi in maniera del tutto franca. Penso di averti detto che qualche tempo fa gli Härtel mi avevano chiesto se, in futuro, mi sarei impegnata a rivedere i lavori di Robert. Però non avevano stipulato nessun accordo preciso con me. Ora ricevo una lettera da Novello che mi supplica di preparare subito una revisione dei pezzi per pianoforte, offrendomi 1000 talleri per il lavoro.[15] Pensando che ciò non si sarebbe scontrato con gli interessi degli Härtel, soprattutto perché intendevano pubblicare solo l’edizione completa entro 9-10 anni a partire da ora, ho preso in considerazione la proposta, in primo luogo perché ero ansiosa di sostituire le pessime edizioni inglesi che ora sono in circolazione con una corretta, e in secondo luogo perché naturalmente non potevo permettermi di rifiutare un simile onorario. Ora però ho ricevuto una lettera da Novello in cui mi dice che è d’accordo a pagare la somma di 1000 talleri, ma insiste sul conservare i diritti d’autore in tutti i paesi.

    Non potevo concordare su questo senza prima consultare gli Härtel; ho scritto a Raimund per chiedergli se potesse mettersi in contatto con Novello per convincerlo a non insistere su questa condizione. In questo caso gli Härtel potrebbero pagarmi una parte della parcella offerta da Novello e aggiungere l’edizione inglese, che comprende esclusivamente brani per pianoforte solo, nella loro. Dopo di che ho ricevuto la lettera che allego da Raimund, e ieri ho ricevuto anche una visita dal Signor Hase,[16] il quale è venuto a discutere la questione con me. Ha detto che la versione inglese non avrebbe condizionato la loro, ma mi ha pregato di provare a persuadere Novello a lasciar perdere la richiesta dei diritti esclusivi.

    L’accordo sarebbe quindi che [Novello] si terrebbe i diritti d’autore per tutti i paesi, a esclusione degli Härtel, e le due società condividerebbero i diritti e mi pagherebbero l’indennizzo di qualsiasi perdita che potrei subire per via dell’accordo. Eppure, non è strano che non mi abbia detto: Prepari l’edizione solo per noi e le daremo lo stesso onorario?

    Allora l’avrei fatto e con immenso piacere per gli Härtel. Ma Hase non mi ha mai chiesto una volta che cosa ne avrei ricavato, ha semplicemente chiarito che non avrebbero potuto sperare di competere con la società inglese, siccome quest’ultima godeva di molti più vantaggi come editori di qualsiasi altra azienda tedesca. In ogni caso ha aggiunto che se Novello fosse d’accordo, loro acquisirebbero immediatamente tutti i diritti sui lavori non ancora pubblicati e li pubblicherebbero simultaneamente con Novello. Se Novello accettasse di condividere i diritti con gli Härtel, andrà tutto bene; però… le mie sensazioni [premonitrici]!!! Ho discusso molto con Marie riguardo a tutto questo e devo confessare che ha ragione quando dice che gli editori tedeschi, in questo caso gli Härtel, non mi hanno mai trattata molto bene. Persino ora non lo stanno facendo, poiché, se avessero voluto, ora che hanno in preparazione un’edizione così costosa, avrebbero potuto spendere 1000 talleri in più su quest’ultima e chiedermi di farlo solo per loro. La verità è che se seguissi i miei sentimenti, che mi indurrebbero a svolgere questo lavoro solo per una casa editrice tedesca, subirei una grande perdita; una perdita che, nonostante io non sia senza mezzi, non potrei permettermi di sostenere, perché dipendo ancora, in parte, da ciò che guadagno annualmente. Cosa devo fare ora? Sono in ogni modo vincolata agli Härtel?

    L’altro giorno, mentre stavamo leggendo alcune vecchie lettere (indirizzate Robert), ne abbiamo trovate alcune degli Härtel che mostravano il modo orribile in cui lo avevano mortificato sui dettagli. Marie era proprio fuori di sé dalla rabbia e dice che sarebbe ridicolo da parte mia avere qualsiasi riguardo per gli Härtel in questa faccenda. (È certamente singolare il fatto che, nonostante io abbia detto a Hase che se avessi saputo che desideravano produrre un’edizione completa così presto, avrei preferito di gran lunga fare la revisione per loro, egli non mi abbia risposto, ma anzi, abbia cambiato argomento come se avessero paura di essere coinvolti in spese troppo onerose). Non so cosa dovrei fare e sono molto turbata. Potrei chiedere a Joachim, ma non mi fido di lui tanto quanto mi fido di te.

    Ti supplico e ti prego di scrivermi subito a questo riguardo, poiché sia Novello sia gli Härtel stanno aspettando una mia risposta, e i miei sentimenti indugiano in una costante lotta tra sentimento e dovere. […]

    Felix ora è a Zurigo ed è passato a Filologia. Sono molto contenta, perché come non si può desiderare che qualcuno scelga per la sua carriera una vocazione in cui non ci possa mettere cuore e anima? Non ha mai avuto una propensione per legge, lo sapevo da tempo. […]

    E adesso arrivederci per oggi. Perdonami questa nota affrettata, ma sono freneticamente impegnata, in modo particolare con gli allievi, a tal punto che, a malapena, sono in grado di seguire i doveri più urgenti. Molte grazie in anticipo; saluti affettuosi da Marie e da me (Eugenie è ancora a Merano e sta molto bene), la Tua vecchia amica Clara.

    § 348 | Brahms a Clara

    Vienna, maggio 1877

    Per prima cosa lasciami dire, chiaramente, che in queste questioni non c’è alcuna fretta. Non permettere mai a te stessa e in nessuna circostanza di essere stressata, preoccupata o gravata. Prendi in considerazione ogni aspetto di ciò che ti riguarda e poi rifletti e valuta con calma a tuo piacimento. Quindi non uscire allo scoperto, e anche se ti scrivessero subito come se la questione fosse della massima urgenza, non esitare a farli aspettare per una risposta anche per un mese, se necessario. Lascia che Novello aspetti, lascia che Härtel aspetti! E lascia perdere la lotta costante tra sentimento e dovere. Puoi tranquillamente ignorare sia il sentimento, sia il dovere e agire di conseguenza. Ammesso che tu abbia dei motivi per decidere in fretta, pensi che agli altri, se non andasse bene a loro, interesserebbe e pensi che non richiederebbero tempo per una riflessione?

    In secondo luogo, ti supplico di non pensare mai a niente o a nessuno se non alla questione che hai tra le mani e a te stessa. In terzo luogo (per inciso) non fidarti di nessuno, in modo particolare di una parte interessata.

    Tu giustamente desideri che gli Härtel pubblichino un’edizione completa. Però, a mio avviso, tutte le offerte provenienti dalle altre parti dovrebbero essere usate per aiutarti a definire la tua posizione con gli Härtel, soprattutto dal punto di vista finanziario. Le offerte come quella ricevuta da Novello – verso cui sono piuttosto favorevole – non dovrebbero servire ad altro. Per lo meno di sicuro non ora e nella sua forma attuale. Se dovessi litigare con gli Härtel, cosa che spero e confido non accada, puoi sempre rivolgerti con la stessa proposta a un altro grande editore (Simrock, per esempio).

    Penso che ti faresti sicuramente del male, persino finanziariamente, se dovessi considerare troppe offerte. È molto più probabile che tu ottenga le migliori condizioni possibili da una sola. Da due, non otterrai sicuramente così tanto, sia che condividano il bottino con rabbia o in amicizia. Quindi, per il momento, lascia che Novello si impicchi! Non sarà così facile giungere a una decisione! Devi pensarci con calma e, in ogni caso, prima goditi le vacanze estive. La loro clausola esclusiva sui diritti d’autore in tutti i paesi è senza dubbio astuzia al massimo livello e dovrebbe renderti estremamente cauta!

    Per quanto riguarda gli Härtel, apri delle serie trattative con loro, ma fallo con calma e con prudenza. Sappiamo tutti da tempo immemore il fatto che pagano male coloro che lavorano per loro, e che sono eccessivamente ansiosi e sospettosi negli accordi presi.

    Eppure, dopotutto, sono una bella società e c’è un’atmosfera solenne attorno all’intera azienda. Ma non aspettarti nobiltà, e stai attenta a non dare loro troppo.

    A mio parere, gli Härtel dovrebbero verificare quante lastre sarebbero necessarie per le opere integrali di Schumann. (Ricordati sempre di scrivere loro come se fossi interessata solo al lavoro in sé, e come se fossi preoccupata su cosa fare e come farlo). Se hai il calcolo delle lastre potrai di conseguenza trovare con comodo una soluzione alle tue esigenze. Poi potrai confrontarle con ciò che è stato pagato a lastra per la revisione dei lavori di Mozart e Beethoven.

    Potrei continuare a parlare ancora per un po’, ma il mio argomento rimarrebbe sempre lo stesso. Tutto ciò che desidero è indurti a riflettere e gestire la trattativa con calma. Tieni a mente solo una cosa (un’edizione davvero completa delle opere), e persegui questo obiettivo con determinazione e senza fretta. Nel frattempo, comunque, tieni a mente tutte le riflessioni che potrebbero dimostrarsi utili nel corso del lavoro. Non devi preoccuparti di altro. Credo sia impossibile riuscire ad avere condizioni soddisfacenti con diversi editori. Porterebbe sicuramente problemi sotto ogni punto di vista.

    E adesso solo una parola circa le mie questioni economiche. Faber qui, e Lindeck[17] da Mannheim si occupano, ciascuno al 50%, del mio denaro.

    Lindeck ha una scatola d’acciaio contenente i miei documenti, e ogni Capodanno mi invia un resoconto, che io firmo, senza, naturalmente, leggere o comprendere una sillaba. Faber fa lo stesso. Tuttavia, sostengo che in tali questioni non ci si deve mai fidare, nemmeno del proprio migliore amico o fratello.

    Preferirei non servirmi di Mendelssohn o di Ferdinand. Sto pensando di consegnare semplicemente tutta la faccenda a Simrock, però sarà

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