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Incontro con l'amore: Destiny's Cove Series, #2
Incontro con l'amore: Destiny's Cove Series, #2
Incontro con l'amore: Destiny's Cove Series, #2
E-book140 pagine2 ore

Incontro con l'amore: Destiny's Cove Series, #2

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Info su questo ebook

Lei non ha mai dimenticato il ragazzo introverso che le rubò il cuore. Lui non è mai riuscito a passare sopra alla sua prima cotta. È giunto il momento che Destiny prenda in mano la situazione.

 

Kyla Callaghan ha lasciato Destiny's Cove per inseguire il suo sogno a New York, ma non ha mai smesso di pensare al ragazzo che al liceo le salvò la vita e le catturò segretamente il cuore. Quando, nove anni dopo, Kyla ritorna nella sua cittadina natale per una breve visita e lui la salva un'altra volta, non può fare a meno di chiedersi se, in fondo, la locale leggenda del fantasma combina-matrimoni non sia vera.

 

A causa di una presunta maledizione di pirati connessa alla propria famiglia, Caleb Morgan è stato un emarginato per tutta la vita. Sebbene abbia tentato di ricominciare lontano da Destiny's Cove, il suo paese di provincia ha finito col richiamarlo a casa, e lui ormai si è rassegnato a vivere come un eremita con la sola compagnia del suo cane. Fino al giorno in cui la ragazza per cui aveva una cotta segreta ai tempi del liceo torna in città, e Caleb non può fare a meno di chiedersi se le cose non stiano per cambiare.

 

Quando i due iniziano finalmente a conoscersi, i loro sentimenti si fanno sempre più profondi. Troveranno un modo per far funzionare la loro storia una volta che la permanenza della ragazza sarà giunta alla fine, oppure il loro è destinato a non essere altro che un breve incontro con l'amore?

 

Questo è il secondo volume della trilogia romantica di Destiny's Cove, ma è una novella autoconclusiva che può essere letta individualmente.

 

Livello di sensualità: dolcemente romantico.

LinguaItaliano
Data di uscita13 nov 2023
ISBN9798223359197
Incontro con l'amore: Destiny's Cove Series, #2
Autore

Grace Roberts

Grace writes heartwarming stories set in Ireland or in small towns in the United States—two places where she’d love to live while writing full-time. She’s also an avid reader who thinks daydreaming should be a paid profession and that the world would be a better place if bookworms ruled it. Growing up as an only child, she spent all her free time with her nose stuck in books, enjoying the company of fictional friends, while dreaming of becoming an author. Discovering books by Rosamunde Pilcher was the turning point in her life, and she decided to start writing down the stories that kept playing in her head, just for fun. After the first couple of stories, though, she found it impossible to stop—and she’s been writing ever since. Subscribe to Graces’s newsletter to make sure you’re always up-to-date with her writing world.

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    Anteprima del libro

    Incontro con l'amore - Grace Roberts

    Il libro

    Lei non ha mai dimenticato il ragazzo introverso che le rubò il cuore. Lui non è mai riuscito a passare sopra alla sua prima cotta. È giunto il momento che Destiny prenda in mano la situazione.

    Kyla Callaghan ha lasciato Destiny’s Cove per inseguire il suo sogno a New York, ma non ha mai smesso di pensare al ragazzo che al liceo le salvò la vita e le catturò segretamente il cuore. Quando, nove anni dopo, Kyla ritorna nella sua cittadina natale per una breve visita e lui la salva un’altra volta, non può fare a meno di chiedersi se, in fondo, la locale leggenda del fantasma combina-matrimoni non sia vera.

    A causa di una presunta maledizione di pirati connessa alla propria famiglia, Caleb Morgan è stato un emarginato per tutta la vita. Sebbene abbia tentato di ricominciare lontano da Destiny’s Cove, il suo paese di provincia ha finito col richiamarlo a casa, e lui ormai si è rassegnato a vivere come un eremita con la sola compagnia del suo cane. Fino al giorno in cui la ragazza per cui aveva una cotta segreta ai tempi del liceo torna in città, e Caleb non può fare a meno di chiedersi se le cose non stiano per cambiare.

    Quando i due iniziano finalmente a conoscersi, i loro sentimenti si fanno sempre più profondi. Troveranno un modo per far funzionare la loro storia una volta che la permanenza della ragazza sarà giunta alla fine, oppure il loro è destinato a non essere altro che un breve incontro con l’amore?

    Questo è il secondo volume della trilogia romantica di Destiny’s Cove, ma è una novella autoconclusiva che può essere letta individualmente.

    Livello di sensualità: dolcemente romantico.

    Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima. – George Bernard Shaw

    A tutti gli artisti nel mondo.

    Capitolo 1

    Benvenuti a Destiny’s Cove.

    Il cartellone di legno verde sembrò sogghignarle, quando Kyla Callaghan lo oltrepassò nella Mini rosso ciliegia presa a noleggio, come se volesse prenderla in giro per essere tornata nella sua cittadina natale, nel sud-ovest della Florida.

    Non voleva sentirsi la benvenuta. A dire la verità, non desiderava neanche tornare così presto dopo la sua ultima visita, quella che aveva fatto a Natale, ma non poteva certo perdersi il quarantesimo anniversario di matrimonio dei suoi genitori: non l’avrebbero mai perdonata, e nemmeno suo fratello maggiore. E sebbene il rapporto con i genitori fosse teso da quando lei aveva lasciato la Florida per inseguire i propri sogni nella Grande Mela, nove anni prima, voleva troppo bene a suo fratello per rischiare di rovinare il loro legame solo perché non poteva mettere da parte l’orgoglio per qualche giorno.

    Perciò, aveva preso una settimana di permesso dal suo lavoro in una prestigiosa galleria d’arte di New York ed era volata a Miami; poi aveva guidato per centocinquanta miglia fino al suo paesino, con la sola compagnia della sua barboncina toy.

    «Siamo quasi arrivate, Batuffolina», le disse, risvegliando la compagna di viaggio dal suo pisolino di due ore. La cagnolina sbadigliò e si sedette sulle zampette posteriori per osservare fuori dal finestrino. Kyla riportò l’attenzione sulla strada. Era passato un po’ di tempo da quando aveva guidato, e non si sentiva a proprio agio nello stare al volante, ma non si poteva restare a Destiny’s Cove senza avere un mezzo di trasporto. Un’altra cosa della sua cittadina natale di cui non andava per niente fiera.

    Aveva appena oltrepassato Kismet Row, la parte meno raccomandabile del paese, quando Batuffolina iniziò a lamentarsi e a grattare sul vetro.

    «Cosa c’è, piccola?»

    Kyla rallentò e accostò a bordo strada. Non le piaceva l’idea di fermarsi in quel quartiere, però aveva l’impressione che la cagnolina dovesse fare i bisogni, e lei non voleva ritrovarsi a dover pagare un supplemento all’agenzia di noleggio perché aveva sporcato i sedili.

    Uscì dall’auto e andò verso il lato del passeggero. Non appena Kyla aprì la portiera, Batuffolina schizzò fuori come se avesse un lupo alle calcagna. Lei rise. Sì, fermarsi era stata davvero una buona idea. Mentre la teneva d’occhio, lanciava occhiate furtive tutto attorno, per assicurarsi che nessuno saltasse fuori dai boschi e le rubasse la vettura.

    Dopo che ebbe terminato di fare i suoi bisogni, Batuffolina ritornò trotterellando verso la padrona; tuttavia, prima che lei potesse prenderla in braccio, la barboncina si bloccò e iniziò a ululare a qualcosa. La ragazza fece un passo verso di lei e notò una farfalla gialla posata su una margherita.

    «Lasciala stare, piccola.» Si allungò per prenderla, ma questa ricominciò ad abbaiare, e la farfalla sbatté le ali e volò via. La barboncina si mise a rincorrerla.

    «Batuffolina, non farlo!» urlò Kyla, inciampando mentre le correva dietro quanto più velocemente possibile le scarpe col tacco le consentivano di fare. «Torna subito qui. Adesso non ho proprio tempo. Dobbiamo andare!»

    Batuffolina la ignorò e si infilò sotto una recinzione metallica con affisso un cartello che riportava: Proprietà privata – Vietato oltrepassare. Poi si diresse allegramente verso un ruscello che serpeggiava tra gli alberi. Si fermò vicino alla riva e si mise a ululare come un’ossessa a qualcosa in lontananza.

    «Vieni qui, Tuffy! Vieni, piccola. Avanti.»

    Scavalcò la recinzione e si affrettò a raggiungerla. Ce l’aveva quasi fatta, quando sentì dei profondi latrati convulsi alle sue spalle. Batuffolina si mise ad abbaiare con più foga. Kyla si voltò proprio nel momento in cui un’enorme bestia bianca e nera – un bovaro del bernese, se non sbagliava – trottava a tutta velocità verso di loro. Lanciò un grido acuto e barcollò all’indietro.

    Al rumore di acqua che schizzava, voltò la testa di scatto.

    «Tuffy

    Il panico la pervase alla vista della sua adorata cagnolina che faticava a tenere la testa fuori dal ruscello – e, ancor di più, al pensiero di doverci entrare. Da quel terribile giorno ai tempi del liceo, quando era quasi morta, si era tenuta ben lontana da ruscelli, fiumi, oceani e qualsiasi altra cosa comportasse la presenza di parecchi litri d’acqua. Persino le vasche da bagno le davano i brividi.

    Il gigantesco cane si tuffò con un balzo, e Kyla strillò. Non poteva permettere a quella bestia di mangiare la sua piccola. Batuffolina era stata la sua unica compagna nelle notti solitarie; le aveva offerto conforto quando si sentiva sola. La sua cucciola era come una figlia. Doveva superare le proprie paure e salvarla. Prese un profondo respiro e si tuffò di testa, per poi pentirsi subito di quel gesto impulsivo non appena le acque la inghiottirono. Il terrore le serrò i polmoni, la gola le si chiuse, e riuscì a malapena a lanciare un ultimo urlo, prima che le si riempisse la bocca d’acqua e andasse a fondo.

    Capitolo 2

    Caleb Morgan amava vivere nella periferia di Destiny’s Cove, in una proprietà isolata che nessuno, a parte il postino, osava visitare per paura della maledizione.

    Quando era bambino, le stupide insinuazioni e i pettegolezzi cittadini gli avevano reso la vita un vero incubo, ma adesso gli tornavano utili. Lì nessuno lo disturbava e lui poteva dipingere in pace e fare il suo lavoro senza aver bisogno di lasciare la casa per giorni interi.

    Non si sentiva solo. Aveva Orso a fargli compagnia: il suo fedele amico peloso era meglio di qualunque creatura a due gambe. Doveva interagire con le persone solo quando andava in paese per fare la spesa, anche se a volte preferiva comunque guidare fino alla cittadina più vicina, per evitare le occhiate e i sussurri che scatenava ogni qualvolta camminava per le strade. Dire che quelle persone erano di vedute ristrette non era sufficiente a descriverle, però lui ormai si era costruito una vita lì, aveva una bella casa e non doveva preoccuparsi di vicini impiccioni o fastidiosi coinquilini. Poteva svolgere il suo lavoro ovunque, a patto che ci fosse una connessione internet; ciò nonostante, voleva restare a Destiny’s Cove, almeno fino a quando suo padre fosse stato in vita.

    La mano che reggeva il pennello si bloccò sulla tela quando gli giunsero alle orecchie i latrati irrequieti di Orso. Gli era parso di aver sentito un urlo, sebbene non potesse esserne sicuro, poiché quell’abbaiare copriva ogni altro suono. Era strano. Orso non abbaiava quasi mai, a meno che non trovasse qualche tipo di animale selvatico. Si era scatenato in quel modo solo quella volta che aveva scovato un cucciolo di alligatore sul confine della proprietà. Caleb lasciò cadere il pennello sul tavolino pieghevole a tre gambe lì accanto, sul quale appoggiava la tavolozza e i tubetti di colore, e si mise a correre verso il fiume. Sperava che non si trattasse di mamma alligatore, stavolta.

    Quando raggiunse il ruscello, il suo sguardo fu subito attirato su una donna che sbatteva forsennatamente le braccia, riuscendo a malapena a tenere la testa fuori dall’acqua. Si trattava forse di un qualche tipo di scherzo? Anche Orso era dentro il ruscello e nuotava verso la sponda trasportando sopra la testa quello che sembrava un cagnolino bianco. Da com’era inzuppato l’animale, con la pelliccia bianca appiccicata al minuscolo corpicino, avrebbe potuto benissimo trattarsi di un ratto.

    «Aiuto!»

    Il grido disperato riportò la sua attenzione sulla donna in acqua. Okay, quindi non era uno scherzo. Caleb brontolò mentre entrava nel ruscello: inzupparsi non era sulla sua lista di cose da fare quel giorno. Con due passi fu abbastanza vicino per afferrare la sconosciuta per le braccia e sollevarla. Solo che lei non capì il suo suggerimento di alzarsi in piedi e, invece, gli lanciò le braccia attorno al corpo, facendogli quasi perdere l’equilibrio. Lui grugnì e la prese in braccio per evitare di finire a gambe all’aria. Solo allora si rese conto che lei tremava come una foglia, e non poteva essere per via del freddo, dato che quel giorno dovevano esserci almeno trenta gradi. No, la donna era davvero terrorizzata. Lui si voltò per uscire dall’acqua, ma lei gli si aggrappò con tanta forza che quasi lo strangolò.

    «No, aspetti! La mia cagnolina. Si è tuffata in acqua, devo salvarla!»

    Caleb alzò gli occhi al cielo. «Si calmi. Il suo cane sta bene.»

    La donna gli si divincolò tra le braccia e lui fu tentato di lasciarla cadere, prima che li facesse andare entrambi a fondo. «Non capisce! Stava annegando, e io mi sono dovuta tuffare e…» D’improvviso si bloccò, con la bocca spalancata. «Caleb Morgan?»

    Lui aggrottò la fronte e la guardò bene per la prima volta. I lunghi capelli scuri erano appiccicati alla testa e le coprivano in parte una guancia ma, incrociando il suo sguardo, venne come colpito da un fulmine quando la riconobbe. Avrebbe riconosciuto quegli occhi azzurri ovunque.

    «Kyla Callaghan.»

    Il nome gli uscì dalle labbra in un sussurro, come se avesse paura che pronunciarlo ad alta

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