Un viaggio con il destino: Destiny's Cove Series, #1

Di Grace Roberts

Lei si è decisa a correre il rischio e iniziare una nuova vita. Lui è finalmente pronto a trovare l'amore. Per fortuna Destiny è a portata di mano, pronta a smuovere un po' le acque.

Giorgia Di Maggio ha lasciato l'Italia per trascorrere un periodo sabbatico in California con l'amica Stephanie, nella speranza che tre mesi siano sufficienti per schiarirsi le idee e reinventarsi. Ma quando questa la sorprende con un'avventurosa vacanza di una settimana in un paesino della Florida, Giorgia si ritrova a rimpiangere la sua sicura e monotona vita.

Dopo aver rotto con la sua ragazza, Conor Callaghan non ha più sentito il bisogno di avere una relazione, né tantomeno un'avventura. Si accontenta di gestire il suo Irish pub a Destiny's Cove e di uscire in mare sulla barca del migliore amico Noah. Fino al giorno in cui salvano due turiste bloccate su un'isola e lui si ritrova a provare un'inaspettata attrazione.

Nonostante Giorgia si sforzi di stare lontana da Conor, una serie di strane coincidenze continua a riportarli insieme. E quando la fine della sua permanenza si avvicina e lei è costretta ad affrontare una scelta che potrebbe cambiarle la vita, entrambi capiranno che questa avventurosa settimana è stata davvero un viaggio con il destino.

Questo è il primo volume della trilogia romantica di Destiny's Cove, ma è una novella autoconclusiva che può essere letta individualmente.

Livello di sensualità: dolcemente romantico.

• Lingua: Italiano
• Editore: Grace Roberts
• Data di uscita: 12 nov 2023
• ISBN: 9798223273721

Grace Roberts

Grace writes heartwarming stories set in Ireland or in small towns in the United States—two places where she’d love to live while writing full-time. She’s also an avid reader who thinks daydreaming should be a paid profession and that the world would be a better place if bookworms ruled it. Growing up as an only child, she spent all her free time with her nose stuck in books, enjoying the company of fictional friends, while dreaming of becoming an author. Discovering books by Rosamunde Pilcher was the turning point in her life, and she decided to start writing down the stories that kept playing in her head, just for fun. After the first couple of stories, though, she found it impossible to stop—and she’s been writing ever since. Subscribe to Graces’s newsletter to make sure you’re always up-to-date with her writing world.

Anteprima del libro

Il libro

Lei si è decisa a correre il rischio e iniziare una nuova vita. Lui è finalmente pronto a trovare l’amore. Per fortuna Destiny è a portata di mano, pronta a smuovere un po’ le acque.

Giorgia Di Maggio ha lasciato l’Italia per trascorrere un periodo sabbatico in California con l’amica Stephanie, nella speranza che tre mesi siano sufficienti per schiarirsi le idee e reinventarsi. Ma quando questa la sorprende con un’avventurosa vacanza di una settimana in un paesino della Florida, Giorgia si ritrova a rimpiangere la sua sicura e monotona vita.

Dopo aver rotto con la sua ragazza, Conor Callaghan non ha più sentito il bisogno di avere una relazione, né tantomeno un’avventura. Si accontenta di gestire il suo Irish pub a Destiny’s Cove e di uscire in mare sulla barca del migliore amico Noah. Fino al giorno in cui salvano due turiste bloccate su un’isola e lui si ritrova a provare un’inaspettata attrazione.

Nonostante Giorgia si sforzi di stare lontana da Conor, una serie di strane coincidenze continua a riportarli insieme. E quando la fine della sua permanenza si avvicina e lei è costretta ad affrontare una scelta che potrebbe cambiarle la vita, entrambi capiranno che questa avventurosa settimana è stata davvero un viaggio con il destino.

Questo è il primo volume della trilogia romantica di Destiny’s Cove, ma è una novella autoconclusiva che può essere letta individualmente.

Livello di sensualità: dolcemente romantico.

Se puoi sognarlo, puoi farlo. – Walt Disney

A tutti i sognatori nel mondo. Non smettete mai di credere.

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Capitolo 1

Alcune persone vivono per il brivido di nuove esperienze e avventure. Giorgia Di Maggio non era tra loro. Non aveva mai fatto nulla di irresponsabile o di sconsiderato in tutta la sua vita. Era una ventinovenne incredibilmente responsabile, con la testa sulle spalle e i piedi ben piantati in terra. Sebbene non stesse esattamente vivendo il suo sogno, le andava benissimo condurre una vita monotona ma sicura, in un insignificante paesino nel nord-ovest dell’Italia. O così aveva creduto, fino a quando Stephanie, la sua spumeggiante amica californiana, l’aveva convinta che avrebbe dovuto vivere un po’, prima di compiere trent’anni. In un momento di pura follia, Giorgia aveva lasciato il lavoro di contabile in una grande azienda, aveva riempito un paio di valigie, e aveva fatto richiesta per un visto turistico di tre mesi che le avrebbe permesso di vivere in California con Stephanie fino a quando non avesse deciso cosa fare della propria vita o non avesse capito perché aveva fatto una tale follia, che non era proprio da lei. A seconda di quale delle due cose fosse successa prima.

Quando la sua amica l’aveva incontrata all’aeroporto di Miami il 5 dicembre e le aveva comunicato che prima di andare in California avrebbero trascorso una settimana in un paesino chiamato Destiny’s Cove, nel sud-ovest della Florida, Giorgia si era ritrovata a chiedersi se fosse il caso di girare i tacchi e saltare sul primo aereo in partenza per l’Italia.

«È tutto così eccitante», strillò Stephanie quando passarono davanti al cartello con scritto Benvenuti a Destiny’s Cove, due ore dopo che l’aereo di Giorgia era atterrato.

Giorgia guardò fuori dal finestrino; le acque limpide del Golfo del Messico e le palme che ondeggiavano nella brezza non creavano esattamente l’atmosfera natalizia che lei avrebbe desiderato. Ma forse un po’ di sole e qualche giorno di relax in spiaggia l’avrebbero aiutata a sentirsi meglio per quello che aveva fatto. E chissà, magari Babbo Natale le avrebbe portato le risposte che stava cercando e le avrebbe detto come rendere più eccitante la sua vita. Magari sarebbe anche riuscita a trovare una casa vicino al mare, proprio come sognava da bambina.

Il giorno seguente, però, mentre era seduta sulla spiaggia sabbiosa di un’isoletta al largo della costa e fissava un delfino che nuotava felice nelle limpide acque del Golfo, dopo che le aveva fatte arenare su quella spiaggia, rimpianse di aver permesso a Stephanie di trascinarla in quella folle avventura – e di averla persuasa a mettere sottosopra la propria vita.

Giorgia si abbracciò le ginocchia e chiuse gli occhi, desiderando che si trattasse solo di un brutto sogno. Come le era venuto in mente di farsi convincere da Stephanie a noleggiare un kayak per raggiungere una delle isolette al largo della costa? Quando, la sera prima, il proprietario del bed and breakfast le aveva informate che su Seagull Island si trovavano molte specie di uccelli, Stephanie aveva colto al volo l’occasione. L’amica aveva un blog di fotografia ed era sempre alla ricerca di occasioni per aggiungere immagini al suo portfolio. Giorgia, quindi, aveva dovuto rassegnarsi e seguirla. Non aveva preso in considerazione la possibilità che sarebbe potuta morire su una spiaggia.

E adesso erano bloccate lì. Avevano quasi raggiunto la riva quando un delfino era saltato fuori dall’acqua, passando sopra le loro teste. L’eccitazione di Stephanie, unita allo spavento di Giorgia, aveva fatto rovesciare il kayak dopo pochi secondi. L’unica cosa positiva era che si trovavano in acque basse e avevano potuto raggiungere la riva camminando, ma Stephanie era stata troppo impegnata a evitare che il suo zaino si inzuppasse e a salvare la sua preziosa macchina fotografica che si trovava al suo interno, per preoccuparsi del kayak. Una volta che Giorgia si era ripresa dallo shock e si era voltata per afferrarlo e tirarlo a riva, si era inaspettatamente alzato un forte vento. Le acque, che fino a pochi minuti prima erano state lisce come l’olio, si erano ingrossate e, in pochi secondi, delle alte onde avevano trascinato via il kayak. Aveva lanciato un urlo, stringendo al petto una delle pagaie mentre, con gli occhi pieni di lacrime, guardava il loro unico mezzo di trasporto venire portato via, sempre più al largo. Non sapeva nuotare abbastanza bene per andare a riprenderlo e, comunque, le gambe le tremavano troppo per permetterle di muoversi. Quando si era voltata per rivolgersi a Stephanie, si era accorta che l’amica aveva già raggiunto la riva ed era impegnata a scattare delle foto, come se niente fosse successo. Quindi aveva afferrato l’altra pagaia e si era diretta verso la spiaggia, oppressa da un senso di paura.

Mentre lei si era lasciata cadere sulla sabbia e si era messa a osservare lo sciabordio delle onde, Stephanie non aveva smesso di fare fotografie. Quando, poco prima, Giorgia aveva raggiunto la riva e le aveva comunicato che il kayak era stato portato via dalle onde, l’amica aveva a malapena esclamato: Oh, oh, prima di inseguire un nuovo uccello che intendeva immortalare.

«Sapevo che era una pessima idea. Sapevo che non avrei dovuto darti retta. Maledizione!» Giorgia imprecò per la frustrazione, lanciando una conchiglia sulla battigia con tutta la forza che le era rimasta nelle braccia, stremate da tutto il remare che avevano fatto per giungere fino a lì. Il clic-clic-clic dell’otturatore della macchina fotografica continuò come se lei non avesse neanche aperto bocca. Come se non fossero bloccate su un’isola senza alcun modo di tornare sulla terraferma se non a nuoto – e possibilmente finendo sul menu di uno squalo. Fantastico.

«Almeno ti rendi conto del casino in cui ci troviamo?»

Stephanie sollevò la macchina fotografica e la osservò attraverso la lente. Clic. Clic. Clic-clic. Giorgia sentì la frustrazione incendiarle il petto e afferrò un grosso ciottolo mezzo affondato nella sabbia. «Smettila di fare foto o giuro che te lo do sulla testa.»

L’altra abbassò la macchina fotografica e la lasciò pendere dalla cinghia che aveva attorno al collo. Alzò gli occhi al cielo e fece un sonoro sospiro. «Stai esagerando, Gio’.»

«Starei esagerando? Sul serio, Steph? Il nostro kayak è stato spazzato via e sono piuttosto sicura che quel delfino ci abbia fatto capovolgere apposta perché voleva mangiarci. E adesso siamo bloccate su quest’isola dove i telefoni non prendono, senza cibo e senza