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Pensieri eccentrici
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Pensieri eccentrici
E-book135 pagine1 ora

Pensieri eccentrici

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Info su questo ebook

E' un libro che raccoglie pensieri che nascono dalla ricerca eccentrica di un punto d'uscita dal proprio ego.
LinguaItaliano
Data di uscita17 apr 2015
ISBN9788891186225
Pensieri eccentrici

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    Pensieri eccentrici - Pierluigi Toso

    Pierluigi Toso

    PENSIERI ECCENTRICI

    Titolo | Pensieri eccentrici

    Autore | Pierluigi Toso

    ISBN | 9788891186225

    Prima edizione digitale: 2015

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

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    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

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    PENSIERI

    1

    Per incontrare la bellezza bisogna salire sul monte dell’etica e dello Spirito, poi l’estetica sarà là ad attendere la terza salita.

    2

    Il ritorno del Signore, annunciato dagli apocrifi quando l’uomo riavrà la capacità di essere nudo, è legato proprio a tale nudità che significa il poter relazionarsi senza alcun ostacolo con la bellezza. In tal senso è un ritorno sempre presente e sempre assente.

    3

    C’è un’ultima cena quotidiana per ogni uomo che voglia seguire il Maestro, cena in cui ci si rivela ed un commensale non può sottrarsi ad essere il Giuda del momento, consegnando ogni parola eccentrica e le labbra producenti tali parole all’egocentricità.

    4

    Ogni uomo che scelga il Maestro senza aver provato la tristezza di Pietro prima o poi giudicherà l’altro. Anche in questo caso il vangelo è divinamente paradossale, perché Zaccheo è l’eccezione che forse nella musica è Mozart. La domanda pero si impone nuovamente: Quanti Zaccheo o Mozart si possono incontrare nell’arco di una vita?

    5

    Una volta trovata la posizione eccentrica bisogna accentrare l’eccentricità dell’altro, in primis dei più poveri, coloro che hanno i sensi scoperti per poter essere alla pari del gesto di ri-velazione dell’Eccentricità Suprema.

    6

    Pietro rinnegò il Maestro passando in tre semplici frasi da una difesa ad un’offesa assoluta, Oscar lo aveva compreso perfettamente e non a caso disse come per estinguere il senso del peccato sia sufficiente ripetere lo stesso più volte; se però si ascolta tale avvertimento allora è possibile scoppiare in pianto alla terza ripetizione e riprendere i sensi ed il senso perduto.

    7

    Quando un uomo comincia ad avere paura della vita non esita un istante a cercare trenta denari in cambio della bellezza incontrata. Tali denari però si rivelano sempre difficili da spendere perché si può acquistare solo il nulla.

    8

    La più grande espressione letteraria di un uomo è la poesia che contiene una favola, non a caso persino uno dei maestri che non scrisse nulla, come Socrate, scrisse in realtà delle favole, purtroppo non giunte fino ad oggi. Il Maestro conosceva bene tale verità e non a caso riservò le parabole alle folle. È per tale motivo che considero Andersen e Wilde tra i più grandi teologi di ogni tempo, insieme all’uomo della musica, il Ludwig che sento fratello.

    9

    Gli affreschi della cappella Sistina sono sintetizzabili nel gesto di creazione di Dio Padre e nel gesto di ri-creazione del Maestro, in realtà un unico gesto eterno.

    10

    Gli alberi incontrati nella mia vita, nella loro reciproca diversità, mi hanno insegnato il rispetto o meglio la bellezza dell’unità, in una tensione di crescita verso il cielo che accompagna tutta la vita di ogni legno ricoperto di foglie ed in una costante ricerca di profondità nella terra grazie alle radici. Credo che sradicare un albero sia impossibile in tal senso, perché non si è ancora compreso come tagliare la tensione verso il cielo.

    11

    Le migliori cose che si fanno o meglio che si creano non si possono percepire al massimo della loro bellezza coi sensi e tale fatto lega gli artisti di ogni tempo, quelli veri, ossia coloro che producono strumenti per l’arte ed in particolare per l’arte suprema ovvero la musica. Fa eccezione ancora una volta il Maestro, perché ha assunto tutto il tempo nell’eternità del kalós che ha mostrato nella sua trasfigurazione.

    12

    Ciò che tende a legare le persone è la parola che nasce in qualche modo dalle Scritture, quella di cui ci si accorge perché dà esistenza anche al silenzio.

    13

    Un problema di ricerca universale riguarda la fiducia nei confronti del prossimo, quest’ultimo inteso come ogni uomo sulla strada di ogni piccola storia ad esempio come la mia. Per arrivare a tale fiducia universale bisogna lasciare il 99% della fiducia acquisita per cercare l’1% mancante. Il problema è che ogni piccola storia è ben lontana da tale percentuale prossima alla totalità e che spesso non è capace, in ogni senso contenitivo di tale aggettivo, di lasciare nemmeno un 1% per andare verso l’universo. Ancora una volta il Maestro fa eccezione, ma credo sia superfluo ribadire come tale fatto ne mostri l’origine eccentrica, origine unica donata solo a sua madre.

    14

    Un santo è riconosciuto tale solo dopo la morte e non a caso i miracoli in tal senso avvengono proprio post-mortem. Tale premessa per dire come sia un grave errore prendere ogni atto della piccola storia di un uomo e porlo come esemplare, anche qualora fosse stato riconosciuto santo. Solo il Maestro fa eccezione in quanto perfetto grazie alla sua origine eccentrica, ma anche alla sua libertà umana, la quale avrebbe potuto rendere attuale la potenziale egocentricità presente anche in lui ma per fortuna priva di esistenza.

    15

    Il Maestro descritto da Luca sulla croce mostra come al Centro di ogni possibilità umana vi sia l’Eccentricità Suprema. Qualcuno riesce a spendere la propria minima eccentricità in tal senso prima di morire, altri restano seduti sul proprio ego fino all’ultimo cercando di rendere attuale la possibile egocentricità dell’Eccentricità incarnata.

    16

    Il sonno di ogni uomo è prevalentemente egocentrico ed in tal senso raccoglie sogni d’incubo e sogni d’illusione, perché scava in una memoria formata da tale egocentricità. Solo un uomo durante la propria vita ha potuto avere una memoria eccentrica assoluta ed un sonno assolutamente eccentrico, sonno spesso assente perché sostituito dalla preghiera e tale uomo è l’Uomo in cui credo.

    17

    Le mie righe di pensiero di vita nascono da un costrutto antico, quello della lingua del popolo dell’Uomo in cui credo. Oramai è chiaro ogni mio verbo e l’origine delle mie quasi parabole e dei miei diari anomali. Credo che in tale origine risieda anche il mio modo di leggere i giornali, tra cui quello della vita, ovvero partendo dall’ultima pagina, pagina che poi si rivela essere la prima.

    18

    Non esiste una vera letteratura senza una verità di vita che la sostiene, questo disse anche il buon Nice col suo Zarathustra. Per tale motivo si può risalire ad una verità grazie a degli scritti, come dei spartiti di musica da leggere. I più grandi spartiti sono i vangeli, ma forse in tali scritti la riga migliore è quella illeggibile scritta sulla sabbia dal Maestro.

    19

    Dal silenzio proviene ed al silenzio giunge ogni verità, non a caso la Parola d’origine fu è e resterà sempre in qualche modo in-audita a/e per l’orecchio umano.

    20

    È innegabile che i vangeli siano fisici e che la preoccupazione estetica del Maestro fosse centrale in ogni suo gesto.

    21

    Questo pensiero è più difficile del solito, posso riassumerlo solo nella ricerca di andare fino in fondo di un uomo e così di tutta l’umanità. Nel mio limite ho agito in tal senso nei confronti di mio padre, ma ancora una volta è solo il Maestro che mi può far incontrare l’universalità dell’uno e del Tutto che cerco.

    22

    Un giorno si finirà di parlare di poveri, celandosi dietro tale etichetta di buon-volontarismo. In quel giorno le stesse Scritture potranno essere cambiate perché realizzate, quello è il giorno a cui tende la mia vita.

    23

    Egocentricità ed eccentricità possono sembrare in opposizione tra loro, eppure la riuscita egocentrica ovvero l’autocoscienza mi permette di essere in contatto anche con la parte di mondo che non vede l’eccentricità e di conseguenza nemmeno la ri-uscita eccentrica, mondo che di fatto mi appartiene e mi apparterrà sempre in qualche modo. È in tale contatto che si può sconfiggere la visione egocentrica, creando un'unità che porterà il Tutto alla ri-uscita eccentrica.

    24

    Scrissi che un bicchiere è mezzo pieno o mezzo

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