Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un Ballo con il Miliardario
Un Ballo con il Miliardario
Un Ballo con il Miliardario
E-book117 pagine1 ora

Un Ballo con il Miliardario

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Lei è Jill, ragazza dell'Iowa che lavora in un garage ma sogna di diventare una ballerina professionista. Lui è Trevor, miliardario dalla limousine scintillante che ha improvvisamente bisogno di un meccanico. Si incontrano e le loro vite cambiano a ritmo di una musica dolce e passionale, ma a tratti pericolosa, quasi letale, a causa dell'oscuro passato di lui. Riusciranno a sopravvivere ad una passione che dovrà scontrarsi con il pericolo ed il sangue o sarà meglio far finta di non essersi mai incontrati? 

LinguaItaliano
Data di uscita12 lug 2017
ISBN9781547508396
Un Ballo con il Miliardario

Leggi altro di Kathleen Hope

Autori correlati

Correlato a Un Ballo con il Miliardario

Ebook correlati

Narrativa romantica contemporanea per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Un Ballo con il Miliardario

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un Ballo con il Miliardario - Kathleen Hope

    I Maschi Alfa

    Un Ballo con il Miliardario

    Kathleen Hope

    Capitolo Uno: Un Sogno Passionale

    Jill odiava davvero il suo lavoro. Bloccata in un sudicio garage, a lavorare sulle auto tutto il giorno era terribile. Non le piacevano particolarmente le auto – e soprattutto odiava avere le mani che puzzavano sempre di grasso. Ma in una cittadina come Riverston Iowa, non c’erano molte offerte di lavoro. E crescere con cinque fratelli e nessuna sorella significava che le sue abilità erano limitate alla riparazione di auto ed al gioco del calcio. Visto che in città non c’erano squadre di calcio, aveva trovato lavoro in un’officina.

    Riempiva le sue giornate fantasticando di una vita in una grande città: andare a ballare nelle discoteche del centro, fare shopping nei negozi più alla moda, e – ciò che preferiva di più – innamorarsi di un miliardario di città.

    Martedì mattina fu l’ennesimo giorno che Jill passò a fantasticare. Avrebbe dovuto lavorare sul vecchio carburatore del fuoristrada di Mr. Jamison, invece passò la mattina a pensare a Lance.

    Lance era il suo miliardario immaginario. Era in giro da qualche anno e riempiva le sue fantasie e le dava l’amore che non aveva nella vita reale.

    Lance non aveva un volto, ma quando lei chiudeva gli occhi, lei riusciva a sentire le sue braccia forti, che la tenevano mentre ballavano per ore. Il ballo poi si trasformava in baci e carezze e le mani di lui le toccavano i fianchi e poi i lunghi capelli castani. Poi un Lance affamato si sarebbe intrufolato sotto il suo abito da sera di raso. Le avrebbe accarezzato i seni con delicatezza, facendole indurire i capezzoli mentre i suoi baci umidi e bollenti le coprivano il mento, il collo, le spalle ed il petto. Mmmm, Lance.

    Ma poi una voce roca la interruppe: Dannazione, Jill! Che stai facendo?

    Era Mr. Magee, il suo capo. Lui indicò fumante di rabbia il carburatore ai suoi piedi. Lei abbassò lo sguardo e vide il motore immerso nell’olio lubrificante. Jill sussultò. Mio Dio, mi dispiace, Mr. Magee! Non ci ho fatto caso!

    Esattamente, maledizione! Che diavolo ti stava passando per la testa, ragazza?

    Ehm...beh... Non osò condividere le sue fantasie con il capo, quindi disse, Ero semplicemente distratta – pensavo alla partita di calcio dell’Iowa della prossima settimana.

    Beh, lo capisco. È una partita importante, ma tu signorina, farai bene a concentrarti! Abbiamo un importante visitatore che arriverà a minuti, quindi pulisci questo casino e torna a lavoro!

    Sì, signore! disse lei, ripulendo il motore. Allora...chi è questo importante visitatore?

    Un tizio di nome Trevor Bridges. Dovrebbe essere un miliardario. Stava passando per la città e alla sua limousine è saltata una guarnizione, quindi la stanno portando qui per sistemarla. Vedi di non rovinare tutto, ragazzina!

    Non lo farò. Lo prometto, disse Jill. Appena Mr. Magee lasciò la stanza, lei si voltò e si scrutò allo specchio del garage. Ciò che vide la fece accigliare. Una grigia salopette sporca di grasso non era esattamente ciò che avrebbe voluto indossare davanti ad un potente miliardario. E neanche la sua coda di cavallo era proprio alla moda. Scappò in bagno, sperando di potersi rendere presentabile per lui.

    Ma la porta del bagno era chiusa a chiave. Quando provò a girare la maniglia, una voce roca disse, Scusa, Jill. Tra un minuto ho fatto.

    Va bene, Mr. Magee, rispose lei. Poi tornò nella saletta ristoro, afferrò la sua borsa e tirò fuori il trucco e lo specchietto compatto. Le opportunità di truccarsi erano rare per Jill. E la possibilità che qualcuno se ne accorgesse erano ancora più rare. Ma un vero miliardario stava arrivando in officina! Indossò un brillante lucidalabbra rosa, poi aggiunse l’eyeliner ed il blush. Il passo successivo fu sciogliersi i capelli e lasciar libere le ciocche sulle spalle. Il cipiglio sul suo viso adesso era sparito, rimpiazzato da un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

    Si sistemò strategicamente i capelli per coprire le macchie di grasso sulla salopette, poi abbassò leggermente la cerniera sul davanti per lasciar intravedere i suoi seni da diciannovenne.

    Adesso non stava solo sorridendo – stava imitando un broncio giocoso, di quelli che aveva visto fare alle modelle. Mettendosi le mani sui fianchi, mosse la testa con fare provocante e provò qualche posa seducente, chiedendosi come sarebbe stato essere avvicinata da uno bellissimo e potente in una discoteca di New York.

    Ritornò alla sua fantasia con Lance, rivivendo nella sua mente il loro lungo ballo languido.

    Ballare era una cosa che a Jill veniva facile. Aveva vinto ogni gara di ballo a cui avesse partecipato e quando i suoi fratelli avevano bisogno di imparare un passo o due per un appuntamento o un ballo della scuola, chiedevano lezioni a lei. Da bambina, aveva sognato di diventare una ballerina professionista, classica o moderna non contava.

    Ma crescendo, la fantasia era svanita. Era rimasta a casa invece di andare al college. Papà era mancato quando Jill aveva sedici anni, lasciando mamma senza alcun aiuto. Quindi lei si era trovata un lavoro nel garage di Mr. Magee, lasciando perdere tutte le sue fantasie. Tranne Lance. Il suo miliardario immaginario tornava a farsi vedere ogniqualvolta lei avesse bisogno di appagamento. Di solito appariva la sera tardi e non se ne andava fino al mattino seguente. Lei spingeva il volto contro il cuscino per camuffare ciò che la visita di Lance le provocava, le urla, le gambe tremanti, i capezzoli duri come il cemento.

    Quando Jill si rese finalmente piacevole alla vista nella saletta ristoro, chiuse gli occhi e tornò di nuovo al ballo con Lance. E questo la portò di nuovo a baci e carezze. Presto Jill si trovò surriscaldata. Calmati, Lance! Non possiamo farlo sulla pista da ballo, disse lei, scacciando le mani di lui. Ora rifacciamo quel passo un’ultima volta. Si lanciò in un walzer, aggrappata alle spalle solide di lui mentre le sue mani la tenevano stretta. Lei scivolò ed attraversò la sala da ballo, senza fatica e con eleganza, accompagnata dal suo partner immaginario. Ma poi alzò lo sguardo e vide uno sconosciuto sulla porta. Salve, rise lo sconosciuto. Mi dispiace interrompere.

    Imbarazzata, Jill scattò sull’attenti. Ehm...scusi. Io stavo solo...ehm...provando.

    Davvero? È una ballerina? chiese l’uomo.

    Ma Jill sentì a malapena la domanda. Era troppo presa dal suo bellissimo volto. Il suo sguardo si fermò prima agli occhi ed alla loro infuocata sfumatura blu scuro. Erano gli occhi di un cacciatore, forti e predatori, un uomo che sapeva cosa voleva e non sprecava tempo per ottenerlo. Notò anche la mascella rigida, le spalle solide e le labbra piene. Il suo corpo era magro e sodo, ma rilassato.

    Jill cercò di riprendere fiato e riordinare i pensieri. Ma il meglio che riuscì a fare fu biascicare delle parole, Ehm...qual era la domanda?

    Ho chiesto se è una ballerina, ripeté lui.

    Ma stavolta lei fu distratta dalla sua voce, profonda, ricca, baritonale, con un accento britannico piuttosto marcato. Lei disse, Um...una ballerina? Io?

    Sì, i suoi movimenti erano piuttosto impressionanti, rispose lui.

    Per un attimo, i loro occhi si agganciarono mentre Jill cercava qualcos’altro da dire. Alla fine, optò per un Già, sono una ballerina. Più o meno. Voglio dire, non professionista né altro.

    Quindi...lavora qui?

    Sì. Perché?

    Perché all’ingresso non c’è nessuno. Sono appena arrivato con la mia auto. Ho parlato con un uomo di nome Magee per dirgli cosa è successo alla mia limousine.

    Oh, lei è il miliardario! si lasciò sfuggire lei. Imbarazzata, ricominciò. Lei è il tipo a cui si è rotta la limousine.

    Sì, potrebbe darmi una mano qui fuori?

    Jill tornò in sé e si affacciò in garage per guardare la sua limousine. Sì, signore. Mi dispiace averla fatta attendere. Mi metto subito a lavoro!

    Respingendo la distrazione della bellezza dell’uomo, aprì il cofano e diede un’occhiata. Non dovrebbe essere troppo difficile da sistemare, Mr. Ehm...

    Bridges. Mi chiami Trevor.

    E Jill riprese a fissarlo. Sì, certo.

    "Ed io come dovrei

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1