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Sedotta dall'highlander (eLit): eLit
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E-book69 pagine1 ora

Sedotta dall'highlander (eLit): eLit

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I SEGRETI DEL CLAN DARROCH - Scozia, 1890 - Nelle più remote colline della Scozia, un Highlander, Magnus Darroch, è condannato da una terribile maledizione a camminare per l'eternità. La sua condizione non è conciliabile con l'amore, almeno finché lui non incontra Elizabeth Harrison, una ereditiera americana diversa da qualsiasi donna lui abbia mai conosciuto. Basta uno sguardo e Magnus capisce che tutto il suo mondo sta per essere sovvertito!


Altri romanzi della serie:

1) Il bacio dell'Highlander-I segreti del clan Darroch vol. 1

2) Sedotta dall'Highlander-I segreti del clan Darroch vol. 2
LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2016
ISBN9788858959701
Sedotta dall'highlander (eLit): eLit
Autore

Joanne Rock

Laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di romanzi sia storici sia contemporanei ha lavorato in televisione e in pubblicità, ed è stata attrice, fotomodella e persino insegnante.

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    Anteprima del libro

    Sedotta dall'highlander (eLit) - Joanne Rock

    successivo.

    Prologo

    La leggenda

    Nelle più remote colline di Am Monadh, gli antichi monti Grampiani scozzesi, le foreste custodiscono i segreti dei tempi andati. Banchi di nebbia nascondono torbidi laghi, mentre fiumi tortuosi rischiano di far perdere l'orientamento agli improvvidi viaggiatori.

    Qui una leggenda resiste dalla notte dei tempi, una storia tramandatasi tra le anime audaci che si ritagliano una vita in questa terra ingrata.

    Si mormora che tra queste valli rigogliose e queste fitte foreste, in cui il progresso non penetra, la linea che separa i due mondi si assottigli. E che, se in una giornata di quiete si prende la strada sbagliata, la foschia della montagna possa attirare una persona nella terra dei Sidhe, la magica gente fatata che esiste in un tempo diverso dal nostro.

    Indifferenti al passare degli anni, i Sidhe vivono al nostro fianco e finiscono per essere intravisti in genere solo con la coda dell'occhio: un movimento tra gli alberi o il balenio di un colore tra i cespugli. Ogni tanto qualcuno di questi graziosi immortali appare come in sogno in maniera così convincente da far sì che la maggior parte delle persone non riesca a credere che siano reali. Solo di rado un comune mortale può venire attirato nella terra fuori dal tempo per il piacere degli esseri mistici che vi vivono, per poi essere rispedito anni dopo nel mondo reale, e allora la sua precedente esistenza non gli sembrerà mai più così magica come quella vissuta tra le verdi colline incantate.

    Di tanto in tanto un comune mortale cerca di aggrapparsi a quel mondo fatato rifiutandosi di lasciarlo. Un ostinato uomo delle Highlands, di nome Fergus Darroch, arrivò al punto di rapire una particolare donna Sidhe che gli aveva rubato il cuore. Ma quella era una via che portava alla pazzia. O, nel caso dei discendenti di Darroch, alla condanna a vagabondare in eterno.

    Questa è la storia di uno di questi viaggiatori del tempo stregato dai Sidhe.

    1

    Scozia 1890

    La maggior parte delle giovani signore di conoscenza di Elizabeth Harrison avrebbe fatto carte false per essere invitate a un ricevimento estivo a Balmoral, durante uno dei soggiorni della Regina Vittoria.

    L'ereditiera americana Elizabeth Harrison avrebbe invece dato qualsiasi cosa per lasciare Balmoral senza il clamore che la sua prozia insisteva per suscitare mentre si trovavano vicino ai cavalli. Elizabeth era pronta a partire sin dall'alba; desiderava disperatamente sottrarsi agli scherni subiti per una settimana, dopo che un corteggiatore respinto aveva sparso la voce che fosse inadatta al matrimonio perché non avvenente. Ma la zia Sophia aveva reso la sua partenza una questione lunga e prolissa.

    «Zia Sophia, starò bene.» Elizabeth si accostò alla zia nubile che fungeva per lei da chaperon a Balmoral poiché non era riuscita a convincere nessun altro ad accompagnarla nelle Highlands. «Credo che avrei dovuto partire già mezz'ora fa, perciò devo davvero pregarvi di lasciarmi andare...»

    «Speravo soltanto che il bel conte italiano scendesse a salutarti, mia cara. Come si chiama?» Sophia diede un buffetto distratto sulla mano della nipote mentre osservava i curatissimi prati nella foschia mattutina.

    «È un cacciatore di dote, zietta» insistette Elizabeth, più che mai determinata ad abbandonare una società crudele e nella quale non si era mai sentita a suo agio. «È un conte decaduto, senza più proprietà, e il crollo delle sue finanze è l'unico motivo per cui cerca la mia compagnia.» Aveva condotto sufficienti orribili conversazioni con uomini che vedevano solo il conto in banca di suo padre quando la guardavano. O, più spesso, quando alzavano lo sguardo verso di lei.

    Alta quasi sei piedi, Elizabeth spesso si sentiva come un animale barcollante tra ricevimenti gremiti di delicate fanciulle.

    «Ragion di più per partire, visto che non desidero dover rispondere a domande indelicate sull'ammontare delle proprietà di mio padre. Vi scriverò appena arrivata a destinazione.»

    «Sei certa che Lily ti stia aspettando?» si agitò la zia. «Credo che dovrei farti da chaperon almeno per il viaggio, se non per la visita.»

    Elizabeth aveva dovuto discutere per poter fare quel viaggio in montagna da sola e aveva avuto la meglio su quel punto solo perché la zia detestava la vita di campagna e la mancanza di tutti i lussi che implicava.

    La fanciulla era rimasta orfana di madre quando era appena stata svezzata, e questo l'aveva costretta a crescere indipendente. Suo padre era stato troppo preso dal suo dolore per occuparsi più di tanto di allevarla, perciò lei era cresciuta da sola e si era occupata anche di lui. Persino in quel momento aveva la sensazione di essere piuttosto lei a prendersi cura della zia che viceversa.

    «Lily è una vedova ed è un perfetto chaperon. Non vede l'ora che arrivi» mentì Elizabeth, ansiosa di liberarsi dagli impegni di società per un paio di settimane o per tutto il tempo in cui sarebbe riuscita a prolungare la visita. Avrebbe certamente avuto meno bisogno di uno chaperon nelle selvagge Highlands di quanto ne avesse negli angoli delle affollate sale da ballo in cui uomini e donne la prendevano in giro per la sua

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