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Il bacio dell'highlander (eLit): eLit
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E-book72 pagine1 ora

Il bacio dell'highlander (eLit): eLit

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I SEGRETI DEL CLAN DARROCH - Scozia, 1890 - Nelle più remote colline della Scozia, una leggenda narra di un magico popolo fatato, quello dei Sidhe, che vivono invisibili in un reame accanto al nostro. Grande è dunque la sorpresa di Iain Darroch quando scopre che la sconosciuta fanciulla che si è impossessata del suo castello riesce a vederlo. Mille domande lo tormentano, e una sensazione di angoscia rischia di sopraffarlo, appena capisce la forte attrazione che quella donna esercita su di lui. Ma un qualsiasi tipo di relazione tra loro è proibita!

Altri romanzi della serie:

1) Il bacio dell'Highlander-I segreti del clan Darroch vol. 1

2) Sedotta dall'Highlander-I segreti del clan Darroch vol. 2
LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2016
ISBN9788858959695
Il bacio dell'highlander (eLit): eLit
Autore

Joanne Rock

Laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di romanzi sia storici sia contemporanei ha lavorato in televisione e in pubblicità, ed è stata attrice, fotomodella e persino insegnante.

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    Il bacio dell'highlander (eLit) - Joanne Rock

    successivo.

    Prologo

    La leggenda

    Nelle colline più remote di Am Monadh, gli antichi monti Grampiani scozzesi, le foreste custodiscono segreti di tempi passati. Nebbie instabili nascondono i laghi torbidi mentre i fiumi tortuosi possono far vagare in circolo i viaggiatori sventurati.

    Qui, una leggenda indugia dalla notte dei tempi, un racconto tramandato tra le anime coraggiose che si procacciano da vivere in questa terra che non perdona.

    Si vocifera che il velo tra i mondi si assottigli in quelle valli lussureggianti e nelle fitte foreste dove il progresso non avanza. E in un giorno tranquillo, se ci si ritrova sul sentiero sbagliato, la nebbia della montagna può attrarre una persona nella terra dei Sidhe, il magico popolo fatato delle terre dei Celti, che esiste in un tempo fuori dal nostro.

    Non toccate dal passare degli anni, queste creature dell'altro mondo vivono in un reame invisibile accanto a noi, ma vengono ogni tanto percepite con la coda dell'occhio: un movimento tra gli alberi, uno sprazzo di colore nei cespugli. Occasionalmente, uno di questi attraenti immortali è intravisto come in un sogno, affascinante in maniera così irreale che la maggior parte degli uomini non riesce a credere che quello che vede esista davvero. Molto raramente, un mortale può essere attirato nelle terre senza tempo per il divertimento delle creature mistiche che vivono lì, solo per essere poi rigettato nel mondo reale anni dopo, dove la sua vecchia esistenza non sembrerà mai più così magica come in quelle verdi colline incantate.

    Ogni tanto, un mortale determinato cerca di aggrapparsi a quel mondo fatato rifiutandosi di andarsene. Un Highlander cocciuto di nome Fergus Darroch addirittura rapì una femmina Sidhe che aveva catturato il suo cuore.

    Ma lungo quel cammino giace la pazzia. O, nel caso dei discendenti di Darroch, la maledizione di eterno vagabondaggio.

    Questa è la storia di uno di quei viaggiatori del tempo maledetti dai Sidhe.

    1

    Scozia, 1890

    Lillian Desalles, un tempo Viscontessa Broadville, era fuggita solo due volte nella sua vita.

    La prima volta a New York quando era ancora Lily Rothmore, una caparbia ereditiera americana che pensava erroneamente di avere un qualche potere sulla propria vita. Quando aveva dieci anni, per protestare contro il licenziamento del suo maestro di disegno preferito, aveva preparato un fagotto con le animelle avanzate dall'ora del tè, aveva indossato una livrea da stalliere rubata e si era nascosta tra i cespugli a Central Park. Nessuno aveva notato la sua scomparsa per ore e, quando l'avevano fatto, suo padre era stato così infuriato per aver dovuto interrompere il suo sigaro serale che aveva reagito congedando la governante di Lily e lo stalliere.

    Dopo quell'episodio Lily era stata tormentata dal senso di colpa, così aveva cercato di essere una figlia diligente, a tal punto da sposare poi il Visconte Broadville, un uomo più vecchio di suo padre. Il matrimonio era stato una farsa, con un uomo anziano e impotente a consumare l'unione. Ma l'aveva lasciata con una modesta quantità di appezzamenti di terra nelle remote Highlands, quando il visconte era morto due settimane dopo aver pronunciato i voti nuziali.

    Lily ora aveva designato la torre fatiscente di Invergale come destinazione per il suo secondo tentativo di fuga. Questa volta non aveva altra scelta che rischiare la collera di suo padre, per non ritrovarsi legata per sempre a un altro uomo che desiderava solo un'alleanza con il suo patrimonio.

    «Milady? Volete che porti una lanterna?» chiese una voce preoccupata dalla strada, dove un calesse era fermo con le sue cameriere, un valletto e una guida delle Highlands che aveva assunto perché le facesse strada. «O forse dovremmo tornare alla locanda fino a quando qualcuno ci potrà scortare a dovere?»

    «No, grazie, Glenda.» La cameriera si era opposta a quel viaggio fin da cinque minuti fuori Londra. «Riesco a vedere. Qui c'è un'entrata secondaria.» Gli occhi di Lily si erano già abituati alla luce della luna.

    Invergale si ergeva minacciosa: una torre di pietra inquietante compresa tra due ali, appollaiata sul lago di Eilein. Gli angoli della struttura erano stati logorati dal muschio che lentamente divorava l'antica roccaforte medievale. Feritoie incombevano come scure grotte nella facciata, ricordo di quando il torrione era stato una fortezza. Il vento freddo frustava quello che era rimasto dei parapetti merlati, creando un fischio angoscioso e un ululare, un avvertimento ultraterreno contro gli intrusi.

    O così sembrava a Lily mentre sradicava una pianta rampicante da sopra l'entrata secondaria, dato che le porte principali erano state stranamente barricate dall'interno. Tremante nel mantello da viaggio che copriva i suoi abiti a lutto, fece un passo indietro per ispezionare il suo lavoro e il piede le affondò in un punto morbido lungo la sponda del lago. Acqua gelida e torbida inzuppò le sue scarpine e appesantì la sua gonna.

    «Per l'amor del cielo» mormorò, togliendo le scarpette dal fango. Evidentemente in quel punto la riva del lago arrivava vicina alle mura del castello.

    Crack.

    Un rumore dalla foresta la fece fermare. Lily sbirciò oltre la spalla verso un folto schieramento di alberi, opposti a dove era ferma la carrozza, e un'ombra balenò tra i

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