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Un amico molto speciale: Harmony Jolly
Un amico molto speciale: Harmony Jolly
Un amico molto speciale: Harmony Jolly
E-book140 pagine1 ora

Un amico molto speciale: Harmony Jolly

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Info su questo ebook

Esiste l'amicizia tra un uomo e una donna? Forse sì e forse no...

Adesso o mai più. Brett Palmer sa molto bene che non avrà un'altra occasione con Jamie. Lui l'ha sempre segretamente amata e adesso ha la possibilità di rivelarglielo. Certo, non sarà facile, Jamie l'ha sempre solo visto come un caro amico con cui sfogarsi nei momenti difficili. Ma lui non ha alcuna intenzione di retrocedere dalla sua decisione.

Jamie non riesce più a capire Brett, ultimamente si sta comportando in maniera alquanto strana. C'è sicuramente di mezzo una donna. Deve scoprire chi è e farsi raccontare ogni cosa nei minimi dettagli. Dopotutto sono amici da sempre.
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2019
ISBN9788858998748
Un amico molto speciale: Harmony Jolly

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    Anteprima del libro

    Un amico molto speciale - Soraya Lane

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Returning Hero

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2014 Soraya Lane

    Traduzione di Daniela Alidori

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-874-8

    1

    Brett Palmer si appoggiò contro la portiera della sua auto. Venire lì gli era sembrata una bella idea, ma adesso... Comparire senza preavviso non era facile. Forse, se si fosse preparato quello che doveva dire, ma era saltato in macchina e aveva deciso di rischiare.

    Trasse un profondo respiro e si impose di avanzare. Conosceva Jamie Mattheson da anni, perciò per lei non sarebbe stata una sorpresa trovarselo davanti, però... Non era mai capitato di stare soli in una stanza.

    Brett scacciò i ricordi, rifiutando di andare indietro nel tempo, e salì di corsa gli ultimi gradini verso l’ingresso. Bussò. Nessuna risposta, nessun fruscio dall’interno. Provò ancora. Niente.

    Poteva risalire in macchina e andarsene, o provare a dare un’occhiata sul retro. Il sole era già alto in cielo, tipico di Sydney in quel periodo dell’anno, e lui aveva il sospetto che lei sarebbe stata fuori in giardino.

    Brett scese gli scalini e girò intorno alla casa. Era carina e lui sapeva che Sam aveva dipinto le assi di legno del rivestimento esterno prima di partire per la loro ultima missione, e si era assicurato che fossero ultimati tutti i lavori di manutenzione in modo che Jamie non dovesse preoccuparsi di niente, mentre lui era lontano. Naturalmente Brett era pronto a scommettere che lei avrebbe preferito che la casa fosse crollata se avesse significato poter riavere accanto suo marito.

    Spinse il cancelletto e guardò dietro l’angolo. Eccola. In piedi con le mani sui fianchi, come se ci fosse qualcosa che la turbava. Poi Brett vide quel qualcosa, seduto di fronte a lei, il naso puntato in aria.

    Bear. Il cane di Sam. Come diavolo aveva fatto a riavere Bear così in fretta?

    «Jamie» chiamò, non volendo spaventarla, ma non volendo neppure essere sorpreso a fissarla di nascosto.

    Il cane si alzò di scatto e cominciò ad abbaiargli contro ferocemente. Era stato il cane del suo migliore amico, ma in quel momento stava proteggendo la sua nuova padrona e Brett non aveva voglia di assaggiare quei canini minacciosi.

    «Bear, sono io» gli urlò mentre il bestione nero partiva all’attacco. «Bear! Va tutto bene, ragazzo.»

    Il cane rallentò, l’aria esitante, ma Brett era fiducioso che non l’avrebbe azzannato.

    «Brett? Cosa ci fai qui?»

    Jamie gli stava andando incontro con le braccia aperte.

    «Ehi, tesoro.» Allargò le braccia anche lui, un occhio al cane, e la strinse al petto, tenendola forte, come se la sua vita dipendesse da quello. Era stato il loro testimone di nozze, aveva trascorso tante vacanze insieme, aveva cenato a casa loro... e adesso stava confortando una vedova.

    «È così bello vederti.» Jamie fece un passo indietro, ma gli tenne le mani, come se non volesse lasciarle più.

    Brett la guardò, vide le lacrime che stava coraggiosamente tenendo a bada. Quella donna era stata la moglie del suo amico, e lui non avrebbe mai voluto essere in quella situazione. Era solo grato di non essere stato designato per darle la notizia, quando era successo.

    «Hai recuperato Bear.» Stentava ancora a crederci.

    Tornò a rivolgere una parte della sua attenzione al cane, che li stava fissando sospettoso.

    «E non so come comportarmi con lui» ammise Jamie, indietreggiando e mollandogli le mani. «Sto facendo del mio meglio, ma la verità è che... non riusciamo a comunicare.»

    Brett si abbassò sulle ginocchia per mettersi a livello del muso. «Ehi, Bear. Ti ricordi di me, amico?» L’animale emise un lungo guaito. «So che ti ricordi. Vieni qui.»

    Lentamente Bear gli trotterellò vicino e si sedette sui suoi piedi. Brett gli diede una grattatina dietro le orecchie, apprezzando che il cane l’avesse riconosciuto. Dio solo sapeva quanto tempo avevano passato insieme quando era sotto le armi.

    «Ti insegnerò tutto quello che posso, Jamie. È un cane speciale, ma è abituato a certi comandi e solo a loro.»

    «Sì, a volte mi chiedo se Sam amava più il suo cane di me. Probabilmente, mostrava le sue foto a tutti e dimenticava a casa le mie.»

    Brett si risollevò in piedi. «Sai che non è vero. Tu eri tutto per Sam.» Ridacchiò. «In verità, tutti noi dovevamo dirgli di smettere. Parlava sempre di te. Troppo.»

    Jamie rise, stringendogli la mano, e Brett le cinse le spalle, per dimostrarle quanto teneva a lei. «Mi manca, Jamie. Mi manca così tanto che non riesco...» Buttò fuori l’aria, appoggiando il mento sulla sua testa. «Volevo solo che sapessi che sono qui, se hai bisogno. Mi ci è voluto un po’, ma adesso sono tornato.»

    Jamie gli allacciò un braccio intorno alla vita e insieme si incamminarono verso l’ingresso. «Cosa ne dici se facciamo una colazione rinforzata?»

    «Qui?»

    «Sì, perché no?» disse lei. «Inoltre, è da parecchio che non ho nessuno per cui preparare i miei famosi pancake.»

    Brett fece segno al cane di seguirli ed entrò in casa dietro a Jamie. Indossava un paio di pantaloncini di denim tagliati corti e una maglietta e lui desiderò che fosse più coperta. Era bella. Le gambe erano lunghe e abbronzate... Si impose di distogliere gli occhi. Jamie era la moglie di Sam. Solo perché l’aveva amata dal primo istante che l’aveva vista, e aveva pensato che fosse la donna più incredibile che avesse mai incontrato, non significava che fosse giusto arrendersi a quel sentimento.

    Sam era morto da sei mesi soltanto. Era stato il suo migliore amico. E Jamie era la sua vedova, si ripeté.

    Ma, dentro di sé, Brett sapeva perché aveva rimandato tanto il suo ritorno in patria.

    Jamie non aveva smesso di muoversi da quando erano entrati in casa. Non poteva. Se si fermava anche solo per un secondo, avrebbe cominciato a piangere o gli avrebbe buttato le braccia al collo.

    La sua apparizione improvvisa era stata tanto inaspettata quanto benedetta, perché era esattamente quello che le serviva. Da quando Sam era morto, aveva provato un senso di vuoto che non l’aveva abbandonata un singolo giorno, ma vedere Brett...? Era come se la sofferenza si stesse finalmente attenuando. Perché con lui poteva parlare di suo marito e con lui aveva l’impressione che Sam potesse apparire sulla soglia della cucina come per incanto, lamentandosi con Brett perché la faceva chiacchierare troppo. Jamie trasse un profondo respiro.

    «Sciroppo d’acero?» gli chiese.

    «Sì, certo.»

    Jamie girò il pancake con un colpo di polso e si voltò a guardare l’uomo seduto al bancone. Aveva l’aspetto di sempre, bello e abbronzato, però c’era qualcosa di diverso adesso. Qualcosa che non riusciva a definire con precisione, se non come un’ombra di infelicità sul viso che impediva al sorriso di raggiungere gli occhi. Aveva tante cose da chiedergli, ma voleva aspettare il momento giusto.

    «Allora, dimmi, com’è finito qui Bear?» s’informò Brett.

    Jamie sorrise al cane sdraiato ai suoi piedi. Era difficile comunicare con lui, ma sicuramente rappresentava un compagno fidato e leale e lei lo amava per quello.

    «L’unità cinofila mi ha contattato per dirmi che dopo l’incidente Bear non poteva più servire nell’esercito e che, prima di offrirlo in giro, preferivano chiedere a me.» Scosse la testa tornando a concentrarsi sui pancake. «Sam lo amava così tanto che non me la sono sentita di rifiutare. Ed è piacevole averlo qui, anche se non siamo ancora riusciti a capirci. È con me da poco perché prima ha dovuto stare in quarantena.»

    Jamie sapeva che Brett aveva perso il suo cane nella stessa esplosione che aveva ucciso suo marito, e che probabilmente non era pronto per parlarne, però...

    «Sarei dovuto venire prima, Jamie, è solo che...» La voce di Brett si incrinò.

    Jamie alzò una mano. Sembrava che entrambi stessero lottando per cercare le parole giuste. «Niente scuse. Cerchiamo di tirare avanti il meglio possibile, giusto?»

    Lui annuì, grato di non doversi giustificare e la osservò mentre gli metteva davanti il pancake appena fatto.

    «Mmh, ha l’aria di essere buono» dichiarò irrorandolo di sciroppo d’acero.

    Jamie si sedette accanto a lui, allungandosi per prendere la caffettiera. Era piacevole averlo lì, perché in quegli ultimi sei mesi di solitudine, aveva smesso di essere la ragazza allegra e spensierata che adorava ricevere gli amici.

    Gli lanciò un’occhiata furtiva, ma si sentì subito in colpa. Quando si erano conosciuti, Brett frequentava un’altra donna e poi, quando era tornato single, lei aveva già cominciato a uscire con Sam. Il suo miglior amico. Il fatto che erano stati attratti l’uno dall’altra, non significava niente, ma Jamie immaginava che non fosse a proprio agio in sua presenza.

    «Hai mantenuto la tua casa qui?» gli domandò guardandolo mentre inghiottiva il primo boccone e posava la forchetta sul piatto.

    «Ho deciso di metterla sul mercato qualche tempo fa ed è stata venduta mentre ero in missione.»

    «Oh.» Non lo sapeva. «Allora, dove alloggi?» Erano mesi che voleva chiamarlo, ma aveva dedotto che fosse ancora via, perché non era riuscito neppure a presenziare al funerale di Sam.

    «Sono stato in una clinica per la convalescenza. La mia gamba ha subito delle gravi ustioni quando...» Non terminò la frase. «Questo mi ha tenuto lontano per un po’, poi ho girato il mondo perché ho impiegato parecchio ad accettare quello che era successo. Sono arrivato solo ieri.»

    Lei deglutì e trasse un profondo respiro prima di porgli la domanda che aveva sulla punta della lingua. «Stai in albergo, vero? Sei tornato solo per vedere me.»

    Brett parve a disagio. «Eri la moglie di Sam. Lui avrebbe voluto che badassi a te, Jamie. Me l’ha persino chiesto.»

    Le parole non dette rimasero sospese tra loro, perché nessuno dei due avrebbe mai avuto il coraggio

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