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Honger 2
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E-book55 pagine38 minuti

Honger 2

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Info su questo ebook

ATTENZIONE: Questa storia contiene scene di violenza estrema e gore. Inadatta ai deboli di stomaco e chi si impressiona facilmente. Si consiglia la lettura a un pubblico adulto.

La fame non ha amici se non chi la nutre... Piermont, NY. Inverno del 1997. Chloe Grant è una tossicodipendente e prostituta senzatetto. Dopo essere stata accolta da Willem Teller, uno scapolo dolce e timido che lavora in una videoteca locale, Chloe si trova al centro di una battaglia tra due mostri immortali. Chloe eredita il morso che non guarisce. De eeuwige honger. la fame eterna. Sulla base di un diario lasciato da Wilem per guidarla, Chloe ora deve nutrire la bestia che ha dentro. Honger 2 è il seguito diretto di Honger. 

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita7 nov 2020
ISBN9781071573433
Honger 2

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    Anteprima del libro

    Honger 2 - Terry M. West

    Questo racconto è dedicato a un maestro dell’horror, pioniere e mio eroe personale, George A. Romero. Non ci sarà mai nessuno come lui.

    E a Matt Molgaard, un artista, scrittore, critico, combattente, sostenitore e amigo che se n’è andato troppo presto. Matt ha dato ai piccoli scrittori del terrore tanto quanto ha dato ai pezzi grossi. Il genere horror ha perso un grande amico. R.I.P. amico.

    La pancia è una canaglia, si dimentica il bene che le fai: il giorno dopo ne vuole dell’altro.

    Aleksandr Solženicyn

    1. Mangio Cannibali

    27 dicembre 1997 

    Piermont, NY 

    Un uomo con una gamba sola mi baciò nel sonno. E mi svegliai affamata.

    Il suo nome era Michal Dott. Arrivò mentre mi contorcevo dal dolore sul piccolo materasso ad aria di Willem. Il mio corpo tremò e il sudore mi inzuppava i vestiti. Ero dipendente dal crack. E avevo passato troppo tempo senza della roba.

    Povera piccola. disse, apparendo e guardandomi con compassione. Si appoggiò sulla stampella e scosse la testa.

    Chi sei? gracchiai.

    Sono Michal, un amico di Willem. disse l’uomo. Era alto e affascinante. Aveva uno sguardo gentile e un atteggiamento dolce. Non avevo idea che fosse un mostro.

    Sono messa abbastanza male. dissi, le lacrime mi uscivano a fatica.

    Si vede. disse, facendosi strada verso il letto e sedendosi vicino a me. Come ti chiami, tesoro?

    Chloe Grant. mormorai, in preda all’agonia dell’astinenza."

    Di cosa ti fai, Chloe? chiese.

    Crack, perlopiù. confessai.

    "Cosa posso fare per aiutarti?

    "A meno che tu non abbia del metadone, una dose da cinque dollari, o un proiettile... non molto:"

    Ridacchiò. Beh, sfortunatamente non ho nessuna di queste cose. Ma posso prenderti un asciugamano bagnato per la fronte.

    Si alzò e andò nel bagno. Strinsi forte gli occhi fino a chiuderli e ricacciai la nausea improvvisa. Tornò e mi premette l’asciugamano contro la fronte. Mi diede sollievo. Aprii i miei occhi incandescenti e lo guardai. Lanciai un’occhiata al suo moncherino.

    Cosa ti è successo alla gamba? chiesi. Avevo bisogno una distrazione dal caos dentro il mio corpo.

    "Qualcuno l’ha mangiata." disse.

    Sbuffai, nonostante quella che mi sembrava essere la malattia che mi covava nelle ossa. Eri su una scialuppa di salvataggio o roba simile? Hai perso a testa o croce?

    Michal rise. "No. Un animale selvatico mi ha attaccato una notte. Molto tempo fa. Mi ha morso la gamba e il morso si è infettato. I medici dovettero amputarla sotto il ginocchio."

    Mi dispiace. dissi, il panno sulla mia testa si era già scaldato.

    Michal alzò le spalle. Non è così male. Mi ci è voluto un po’ per riacquistare l’equilibrio. Ma ora potrei correre una maratona. Ciò che non mi fa morire mi rende più forte.

    Scommetto che chiunque l’abbia detto non aveva problemi con la droga.

    È stato Friedrich Nietzsche. Ed era quasi un fattone. Aveva un sacco di problemi e si curava da solo per attenuare il dolore. spiegò Michal.

    Già. È così che diciamo tutti.

    Mi piaci, Chloe. Sei acuta e hai una grande forza che credo che sottovaluti.

    Sono solo una troia con dei vizi. Se non stessi passando tutto questo, ti scoperei per un sandwich. dissi, il fermento che

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