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I figli dimenticati. Gli anni d'oro del pugilato ferrarese: Illustrato
I figli dimenticati. Gli anni d'oro del pugilato ferrarese: Illustrato
I figli dimenticati. Gli anni d'oro del pugilato ferrarese: Illustrato
E-book157 pagine1 ora

I figli dimenticati. Gli anni d'oro del pugilato ferrarese: Illustrato

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Info su questo ebook

Biografie e fotografie dei seguenti pugili: A. Filippini, G. Salmaso, E. Giusti, I. Durelli, D. Bertasi, L. Magnani, C. Salerno, F. Strozzi, G. Cavallari, P. Lampronti, N. Nagliati, C. Vancini, E. Poggipollini, A. Tagliatti, G. Pancani, V. Ronchi, G. Mingozzi, F. Pineda, E. Battara, M. Bragaglia, E. Martignoni, V. Barca, F. Cortonesi, E. Poluzzi, F. Lanzoni, R. Martinelli, L. Martinelli, O. Martinelli, A. Martinelli, C. Buzzoni, A. Zironi, Z. Rivoli, T. Bianconi, W. Bianconi, V. Lombardi, G. Marzola, I. Bonatti, E. Benasciutti, M. Bighi, C.A. Mantovani, D. Bottoni, A. D’Angelo, S. Bolzoni, O. Chiarelli, C. Poli, F. Tavolazzi, G. Zoboli, P. Mazzacurati, F. Molinari, G.B. Marani, M. Santucci, C. Zecchini, G. Migliari, C. Morini, A. Bovi, F. Caselli, A. Destro, S. Rossi, G. Civolani, G. Volta, V. Guidetti, L. Scagnolari, A. Sarti, G. Poletti, G. Guerra, C. Gessi, M. Caselli, G. Cavazzini, U. Bacilieri, G. Macchia, J.C. Duran.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2020
ISBN9788835824671
I figli dimenticati. Gli anni d'oro del pugilato ferrarese: Illustrato

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    Anteprima del libro

    I figli dimenticati. Gli anni d'oro del pugilato ferrarese - Raoul Rimessi

    DIGITALI

    Intro

    Biografie e fotografie dei seguenti pugili: A. Filippini, G. Salmaso, E. Giusti, I. Durelli, D. Bertasi, L. Magnani, C. Salerno, F. Strozzi, G. Cavallari, P. Lampronti, N. Nagliati, C. Vancini, E. Poggipollini, A. Tagliatti, G. Pancani, V. Ronchi, G. Mingozzi, F. Pineda, E. Battara, M. Bragaglia, E. Martignoni, V. Barca, F. Cortonesi, E. Poluzzi, F. Lanzoni, R. Martinelli, L. Martinelli, O. Martinelli, A. Martinelli, C. Buzzoni, A. Zironi, Z. Rivoli, T. Bianconi, W. Bianconi, V. Lombardi, G. Marzola, I. Bonatti, E. Benasciutti, M. Bighi, C.A. Mantovani, D. Bottoni, A. D’Angelo, S. Bolzoni, O. Chiarelli, C. Poli, F. Tavolazzi, G. Zoboli, P. Mazzacurati, F. Molinari, G.B. Marani, M. Santucci, C. Zecchini, G. Migliari, C. Morini, A. Bovi, F. Caselli, A. Destro, S. Rossi, G. Civolani, G. Volta, V. Guidetti, L. Scagnolari, A. Sarti, G. Poletti, G. Guerra, C. Gessi, M. Caselli, G. Cavazzini, U. Bacilieri, G. Macchia, J.C. Duran.

    PREMESSA

    Ferrara sportiva stava per dimenticare i suoi figli più ardimentosi: i boxeur! I pugilatori, eroi senza macchia… ma anche senza due righe e una o due fotografie… dovute! Documenti che li ricordassero, e che eternassero quelle loro piccole, medie o epiche imprese, figlie di un’epoca fantastico-romantica che non esiste più.

    Da quando iniziai a interessarmi di questa disciplina sportiva - fin da bambino - e ancor più col passare degli anni, capii che a Ferrara il pugilato era di casa. Quante riunioni di boxe! E, fin dagli albori, molte di esse furono importantissime. E importanti sono stati quegli atleti dal temperamento ardente che dal 1923 (anno di nascita del pugilato a Ferrara), su su fino al 1973 - non andiamo oltre il 1978-79 con atleti che avessero però iniziato l’agone boxistico nel 1973 - resero noi ferraresi, e non solo noi, ammirati spettatori di match avvincenti e di imprese addirittura superlative.

    Quelle battaglie, a volte vinte, a volte perse (una sconfitta dignitosa vale più di una vittoria regalata) ma sempre con la dignità e la consapevolezza del guerriero che ha compiuto per intero il proprio dovere, non devono essere nascoste alla storia sportiva della nostra città. E non devono sparire - mi dissi anni orsono - come non fossero mai esistiti gli artefici di quei momenti, di quelle imprese che furono di gloria, anche per te, Ferrara!.

    Erano anni che custodivo, in segreto, quello che è sempre stato l’obiettivo principe della mia vita di scribacchino autodidatta: scrivere un libro che rievocasse - fra storia e ricordi - la bella, interessante cavalcata del pugilato estense. Ho cercato a dritta e a manca e, se non tutto, un bel po’ di materiale l’ho trovato. Mi sono rivolto ad ex pugili e ai familiari di coloro che non sono più tra noi, ho elemosinato da tutti una foto, un ricordo, un vecchio ritaglio di giornale che portasse un accenno e, alla fine di ogni ricerca, ho assemblato quel tesoro racimolato. Non quanto avrei voluto, non tutto quello che antichi guerrieri e vecchi amanti del pugilato estense avrebbero meritato.

    Ed eccolo qui il sogno realizzato. Non ho la pretesa che questo volume sia opera letteraria né tantomeno un capolavoro fotografico, ma ho coscienza e speranza che sia opera buona e onesta, consapevolmente certo di far riemergere dall’oblio, dove sono stati scordati come non fossero mai esistiti quei ragazzi, quegli uomini indomiti che si batterono con onore fra le dodici corde (ora sedici) all’insegna di regole cavalleresche, sui ring, dentro e fuori da ogni confine.

    Questo libro ha inoltre la pretesa (parola grossa) o l’intento di far ricredere tutti coloro che a suo tempo hanno sparlato della boxe. Le palestre pugilistiche non hanno mai creato delinquenza, ma anzi delinquenza hanno sradicato dall’animo di giovani e giovanissimi in balia della strada alla mercé della teppa (poi… quale cesto non ha le sue mele...).

    Si dice che il pugilato è sport violento, certo, è uno sport duro (i pugni fanno male) che necessita di un allenamento a dir poco eccezionale; ma se il pugile si adegua quella violenza è di già diminuita per la metà di ciò che si vede… pure con occhio profano. Un match di pugilato è una competizione equiparata fra due atleti con un fisico di pari entità e peso specifico - così non è in molti altri sport - che va disputata con regole ben precise. Se poi qualche incontro degenera in rissa, le colpe non sono mai (o minime) dei due contendenti, ma piuttosto dovrebbero essere arbitri, giudici, medici e autorità preposte ad essere inflessibili circa tali regole. A nessun pugile è mai convenuto disconoscere quelle regole durante i combattimenti.

    La boxe, interpretata come si deve è stile, è classe pura di agili e sincronizzate figure millimetricamente e tempestivamente eseguite. La boxe, è vero, vive di un sacrificio enorme, e mai ripagato in conformità di quel faticoso, certosino lavoro. Questa disciplina sportiva, però, anche tramite quei sacrifici di vario tipo, ha avuto il merito di insegnare ai ragazzini a diventare uomini. Personalmente ne ho prova lampante! Per dirne una, non ricordo d’aver visto un ex pugile fumare o bere con ingordigia. Da quando ho iniziato queste ricerche ne ho avuto conferma del mio pensiero sul pugilato e sui pugili.

    L’unico rammarico è che molti pugili (scusando quelli che non sapevano), pur essendo a conoscenza del mio sogno, non hanno risposto all’ultimo gong per salire un’ultima volta sul ring della storia e dei ricordi. Né alle mie richieste né al mio invito su un quotidiano nell’agosto 2007.

    Sono ancora stizzito con la televisione italiana che mandava in onda troppi match mediocri - credo appositamente - per allontanare la gente da questo meraviglioso sport, che i

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