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Insolito invito (eLit): eLit
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E-book86 pagine1 ora

Insolito invito (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Il ballo delle debuttanti è l'evento che tiene con il fiato sospeso l'intera cittadina di Mission Creek e tutte le ragazze di buona famiglia, e non solo. Ma esistono sempre le eccezioni...

Jenna non è la tipica ragazza romantica, dunque l'idea di partecipare al ballo delle debuttanti della città non la rende particolarmente felice. Sa che si troverà in imbarazzo in quella sala adorna a festa, eppure rifiutarsi di partecipare è fuori questione...



Titoli legati

1)L'abito da sera - Il ballo delle debuttanti

2)Insolito invito - Il ballo delle debuttanti

3)Le scarpette di Cenerentola - Il ballo delle debuttanti
LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2016
ISBN9788858959039
Insolito invito (eLit): eLit
Autore

Beverly Barton

Appassionata viaggiatrice, Beverly Barton ha scritto anche molti testi per la televisione.

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    Anteprima del libro

    Insolito invito (eLit) - Beverly Barton

    successivo.

    1

    Jenna Wilson fremeva dalla voglia di scatenarsi un po', di fare cioè qualcosa di diverso da quello che, da brava ragazza ubbidiente, aveva fatto per tutta la vita. Figlia unica di due genitori ricchi e importanti, che avevano aspettato fino alla mezza età prima di mettere su famiglia, Jenna era stata molto viziata. In cambio le era stato richiesto di compiacerli e di rispondere alle loro aspettative, cosa che lei aveva fatto fin dall'infanzia, conscia che la loro felicità dipendeva quasi unicamente da lei. Fardello pesante per le spalle di un bambino, ma Jenna ne aveva sentito di più il peso negli ultimi due anni, dopo che suo padre era morto. Sua madre, Nelda Wilson, si aspettava molto da lei e Dio sapeva quanto si fosse sforzata di accontentarla. Aveva perfino rinunciato a iscriversi all'università A&M di Corpus Christi, per frequentare il Tensley College, seguendo la tradizione familiare di sua madre. Adesso era previsto che il mese dopo essersi laureata in storia e inglese si sarebbe messa a frequentare i club giusti, le feste giuste e cominciasse un'intensa ricerca del marito giusto, ricerca a cui sua madre avrebbe partecipato attivamente, indirizzandola verso i partiti migliori. Del resto non sarebbe stata una novità. I suoi genitori avevano sempre preso le decisioni per lei. Avevano scelto le sue amicizie, i suoi corteggiatori, il liceo, il college e perfino le attività extra scolastiche. Dio, quanto odiava quella vita! Aveva ventun anni, però non era libera di fare quello che voleva. Ma adesso quella schiavitù stava per finire. Si era ripromessa che una volta laureata avrebbe affrontato sua madre e si sarebbe proclamata indipendente ed era quello che intendeva fare. Peccato che non si fosse decisa prima, così non sarebbe stata tormentata dagli incubi riguardo alla festa prevista per l'undici maggio. Accidenti! Perché, quando sua madre le aveva detto che intendeva portarla al ballo delle debuttanti non le aveva risposto che non voleva andarci? Che non le importava d'aver perso quel ballo l'anno in cui suo padre era morto? Che si sentiva troppo vecchia per presentarsi alla festa in un ridicolo abito bianco? Che dovendo sostenere gli ultimi esami e la tesi, non aveva tempo per quelle sciocchezze? Perché per sua madre, la presentazione in società delle fanciulle era una tradizione sacra. Santi numi! Perfino la bis-bis-nonna Rose era stata una debuttante! Jenna si buttò sul letto e si mise a fissare il soffitto. Anche quell'appartamento e le due compagne con cui lo condivideva, Katie Boyd e Dana Lewis, avevano dovuto ricevere l'approvazione di Nelda.

    Le due ragazze, provenienti da buone famiglie legate d'antica amicizia con sua madre, erano tenute al guinzaglio esattamente come lei e non godevano di maggiori libertà. Che cosa le faceva pensare che una volta laureata avrebbe avuto il coraggio di guardare negli occhi sua madre e dichiarare che l'epoca della sottomissione filiale era finita? Eppure, se non l'avesse fatto, in capo a pochi anni si sarebbe trovata sposata con un banchiere o un avvocato che non amava, intenta a condurre un'esistenza impostale da sua madre. I suoi sogni non erano mai importati a nessuno, men che meno ai suoi genitori. Sua madre era svenuta all'idea che lei frequentasse l'A&M per diplomarsi in Belle Arti, trasferirsi a Chicago o a New York, affittare un appartamento e lavorare in un museo per diventare una professionista. I suoi genitori le avevano permesso di dipingere come hobby, ma a loro giudizio, l'unica seria professione per una donna era fare la moglie, possibilmente di un personaggio importante e mettere al mondo dei figli ubbidienti che avrebbero seguito le orme paterne.

    Ebbene, se avesse ubbidito, sarebbe morta soffocata. Oh, che cosa avrebbe dato per sentirsi libera, uscire e commettere qualche follia. Quel giorno stesso. Subito! Jenna balzò a sedere sul letto e corse ad aprire l'armadio.

    Nessuno dei suoi abiti era abbastanza seducente e sfacciato, ma un vecchio paio di jeans, che non metteva più perché le erano diventati troppo stretti, le sembrò perfetto. Buttandoli su una seggiola, corse a chiamare le compagne. «È venerdì sera e nessuna di noi ha un impegno. Perché non facciamo qualcosa?» «Stiamo facendo qualcosa» rispose Dana, alzando un istante la testa dai libri. «Stiamo studiando. Gli esami si avvicinano e se non li superassi...»

    «Prenderai trenta e lode» affermò la grassoccia Katie, uscendo dalla cucina con una confezione di gelato. «E anche Jenna. Sono io quella che deve preoccuparsi. Non ho la vostra media di voti.»

    «Prenderemo tutte trenta e lo sapete. Abbiamo studiato pesantemente per appagare i nostri genitori.» Jenna tolse il gelato dalle mani di Katie, lo posò sullo scrittoio e afferrò le mani di Dana. «Questa sera non studieremo e non resteremo qui mentre tutto il mondo si diverte. Il fatto che i nostri genitori ci abbiano mandato in un college femminile, non significa che fuori non ci siano un mucchio di uomini.»

    Dana scosse la testa. «Voglio solo sapere una cosa: dov'è finita la mia amica Jenna Wilson? Ti sei impossessata del suo corpo?»

    Jenna rise. «Coraggio. Dov'è il vostro spirito d'avventura? Non vi è mai venuto il desiderio di fare qualcosa di proibito?»

    Katie arrossì. «Sì, ma non ne ho mai avuto il coraggio.»

    «Avete perso la testa» commentò Dana. Però quando vide l'espressione decisa di Jenna, si arrese. «Oh, va bene» sospirò. «Ma sappiate che non sono il tipo di ragazza che... insomma, ho avuto una sola esperienza sessuale e anche quella...»

    «Nemmeno io ne ho avute» ammise Katie.

    «E io neppure» disse Jenna.

    «Magnifico» borbottò Dana. «E in quali guai suggerite che si ficchino due vergini e una semivergine?»

    Ridendo, Jenna le trascinò in un ballo. «Vestiamoci nel modo più provocante possibile e andiamo al Saddlebag Bar di Mission Creek. Mi hanno detto che è un posto fantastico, pieno di cowboy ubriachi che aspettano solo di rotolarsi nella paglia. Possiamo bere, ballare e civettare come matte.»

    «Che cosa diranno i nostri genitori se lo verranno

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