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Tentazione francese: Harmony Destiny
Tentazione francese: Harmony Destiny
Tentazione francese: Harmony Destiny
E-book165 pagine2 ore

Tentazione francese: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Parigi nel periodo di Natale, le strade ammantate di neve, due sguardi che si perdono uno nell'altro... Insomma, romanticismo allo stato puro. Era quello che pensava anche Josie, prima di scoprire che l'incontro con Adam Ryder era tutt'altro che casuale.

Adam non è altri che il fratello del suo fidanzato, venuto a Parigi con il preciso intento di rovinare la loro relazio-ne. Ma le cose non sono andate come lui aveva previsto e la loro reciproca attrazione si è dimostrata incontrollabile. Con conseguenze indelebili. Ora lui insiste per sposarla, ma Josie non ha intenzione di legarsi per sempre a un uomo che odia con tutta se stessa... e che desidera disperatamente.
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2016
ISBN9788858950838
Tentazione francese: Harmony Destiny
Autore

Ann Major

Nonostante sia un'autrice di successo, confessa che scrivere per lei non è affatto un'esperienza facile.

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    Anteprima del libro

    Tentazione francese - Ann Major

    successivo.

    1

    Vigilia di Natale

    Parigi, Francia

    I suoi passi rimbombavano mentre saliva di corsa le quattro rampe di scale di pietra che conducevano al suo appartamento parigino sulla Rue du Cardinal Lemoine.

    Josie Navarre aveva fretta di tornare a casa. Forse per mangiare quel che aveva appena comperato. O forse perché non voleva che qualcuno scoprisse che lei era tutta da sola in quella vigilia di Natale. Come se qualcuno in città poi la conoscesse davvero o si preoccupasse di lei, adesso che il caro e dolce Lucas era tornato in Texas per le vacanze.

    Josie recuperò la chiave rifiutandosi di pensare a tutte le case parigine invase da bambini, parenti, regali, musica e cibo perché era la vigilia di Natale. Si rifiutò di pensare a sua madre e ai suoi fratellastri che non le avevano permesso per ora di tornare a New Orleans.

    «Neanche per pochi giorni a Natale?» aveva supplicato. Non che fosse davvero pronta ad affrontarli.

    «Neanche.» Armand, suo fratello maggiore, era stato molto esplicito. «E poi come faresti con la galleria di Brianna?»

    Per fortuna Brianna, la sua migliore amica da sempre, aveva avuto bisogno di qualcuno che si occupasse dell'appartamento e della galleria a Parigi mentre era in viaggio di nozze, e proprio nel momento in cui Josie si era trovata nei pasticci ed era stata costretta ad allontanarsi da New Orleans il più presto possibile.

    «Brianna mi ha detto di chiuderla per le vacanze natalizie» aveva risposto Josie a suo fratello.

    «Rimani lì! Dipingi! E stai lontana dai guai.»

    «Che cosa c'è di così speciale nel Natale?» si chiese ora Josie ad alta voce, rivolta alle pareti grigie e monotone che Madame Picard, la sua padrona di casa, si rifiutava di lasciarle dipingere di un colore più vivace. «Renditi conto della tua fortuna. Hai tutta la serata per te. E le prossime due settimane. Armand ha ragione. Dipingi!»

    Rimase ferma davanti alla porta per un attimo. Come al solito aveva evitato la metropolitana sovraffollata all'ora di punta e il terribile ascensore di casa che emetteva strani rumori e avanzava con inquietanti balzi. Quindi ora era un po' affannata per la lunga camminata sotto la neve dalla galleria a casa e per la rapida risalita delle quattro rampe fino al proprio appartamento. Facendo un respiro profondo infilò infine la chiave nella toppa.

    Quando la pesante porta di Brianna si aprì, Josie la sospinse con tale forza da farla sbattere contro il muro perdendo lei stessa l'equilibrio. Finì a terra sulle ginocchia lasciandosi sfuggire di mano il sacchetto contenente la cena.

    Chiusa la porta si diresse con passo deciso verso la grande finestra che dava sul cortile. Era buio e tranquillo. Madame Picard, che aveva una vera e propria passione per il vino, l'aglio, i suoi nipoti e i pettegolezzi, le aveva detto che tutti i suoi inquilini erano partiti per le vacanze natalizie.

    «Tutti tranne lei, mademoiselle. Arriverà un nuovo inquilino in questi giorni. Non appena si sarà sistemato andrò a Rouen a trovare mio nipote Remi.»

    Remi aveva cinque anni ed era vivacissimo. Secondo madame Picard, che l'adorava, il bimbo aveva i suoi occhi.

    Poiché non si vedevano finestre illuminate negli appartamenti che si affacciavano sul cortile, Josie non si preoccupò del nuovo inquilino di Madame Picard né di chiudere le imposte.

    In inverno a Parigi le giornate erano corte e grigie e le notti lunghe e buie. Non che la luce, soprattutto quella nebbiosa e tenue della mattina, non fosse meravigliosa. Tutte le mattine, non appena sorgeva il sole, Josie si precipitava alle finestre ad aprire le imposte per potere ammirare gli alberi spogli che si stagliavano contro il cielo grigio.

    Raccogliendo il sacchetto accese una lampada e le piccole luci rosse di Natale che aveva sistemato su un vaso di edera. Quando fissò la busta contenente un biglietto d'auguri, un messaggio e un assegno di sua madre, l'unico regalo che aveva ricevuto e messo sotto il piccolo albero di Natale improvvisato, fu sopraffatta da un senso di colpa e di nostalgia.

    I nostri gusti sono così diversi che non so mai che cosa regalarti, mia cara. Quindi credo che un assegno sia il regalo migliore da fare in queste occasioni.

    Questo era quello che le aveva scritto sinteticamente sua madre.

    Un assegno... Certo può andar bene per persone che in realtà non si conoscono. O che non ci tengono più di tanto, pensò Josie amareggiata.

    Poi posò accanto a sé il sacchetto ormai un po' umido contenente un caffè, una brioche calda, uno yogurt e delle more.

    Stava controllando quanto caffè e yogurt si fosse rovesciato, quando la spia della segreteria telefonica si mise a lampeggiare a più non posso. Al suono dell'inconfondibile voce profonda e strascicata di Lucas Ryder premette il pulsante opportuno.

    «Buon Natale! Mi manchi tanto.» La sua pronuncia era tipicamente texana. «Ho raccontato a tutti di te» continuò la voce. «Ho mostrato loro le foto delle tue opere. Sono piaciute molto. Sono tutti molto felici per me.»

    La sua tenerezza le scaldò il cuore ma l'allarmò. Si erano incontrati all'inaugurazione di una mostra d'arte. Non si conoscevano da molto, ma Lucas si era seriamente innamorato di lei.

    «Con la sola eccezione di mio fratello maggiore.» La voce di Lucas sembrò tesa. «Non apprezza l'arte contemporanea. Né le tue figure grottesche. Sostiene che gli ricordano dei grandi topi.»

    Topi? L'insicurezza, quel demone costante che si nascondeva nel profondo della sua anima artistica, fece di nuovo capolino.

    «Chiamami, perché non lo fai?» Lucas lasciò un numero.

    Sorridendo Josie recuperò le more dal sacchetto e si mise a mangiarle.

    Se le portò alla bocca una dopo l'altra e le masticò con gusto per assaporarne il succo al contempo dolce e aspro. Leccandosi le labbra si diresse verso il piccolo frigorifero e si versò del Merlot in un calice.

    Non era triste né provava nostalgia. Ma comunque riascoltò il messaggio di Lucas.

    La voce le riportò alla mente la sua figura dinoccolata di adorabile texano mentre scendeva dalla metropolitana per dirigersi verso l'aeroporto. Come al solito indossava gli stivali, jeans esageratamente lunghi e spiegazzati e un cappello da cowboy.

    «Racconterò tutto di te alla mia famiglia.»

    «Non che ci sia molto da dire.»

    «Per ora.» Lucas si era sfilato un guanto e le aveva sfiorato delicatamente la punta gelata del naso. «Molto presto avrò tante cose da raccontare. Aspetterò. Finché non sarai pronta a stare con me.»

    Quando sarebbe successo? Sarebbe mai riuscita a superare il terribile tradimento di Bernardo?

    «È per colpa di... Bernardo... e del suo maledetto video...» Josie s'interruppe aggiungendo: «Ho... ho promesso alla mia famiglia che non avrei frequentato nessuno per un po'».

    «La tua famiglia mi adorerebbe. Sono un Ryder.»

    «Citi il tuo cognome come se ti desse dei diritti.»

    «In Texas sì. Perché credi che possa permettermi di abitare a Parigi nel medesimo quartiere dove ha vissuto e scritto Hemingway?»

    Lucas le aveva raccontato che prima che Ernest Hemingway diventasse famoso aveva abitato in Rue du Cardinal Lemoine con una giovane donna e un bambino. Come Hemingway, Lucas contava di vivere all'estero e di scrivere importanti romanzi americani che esaltassero il machismo.

    Lei sorrise con indulgenza. Lucas era sicuro di sé tanto quanto i suoi due fratelli maggiori. Chissà come sarebbe stato crescere sentendosi così decisi?

    Josie bevve un sorso di vino cercando di scacciare dei brutti ricordi e alzando il bicchiere fece un muto brindisi rivolto a Lucas e al dolce affetto che nutriva per lei. Com'era diverso da Bernardo. Aggrottando le sopracciglia si forzò di fare un secondo brindisi rivolto alla propria famiglia. Un giorno, in qualche modo, sarebbe riuscita a farli sentire orgogliosi di lei.

    Lucas. Chiuse gli occhi pensando a come sarebbe stato se fossero stati insieme. Ripensò alle sue mani e alle sue labbra cercando d'immaginarsi stretta tra le sue braccia. E poi l'immagine di Lucas si confuse con quella di un amante immaginario alto, molto bello e misteriosamente pericoloso.

    Vergognandosi di quelle sensazioni che l'avevano messa nei guai con Bernardo a New Orleans, si avvicinò alla finestra e osservò di nuovo il cortile buio. Appoggiata al vetro si chiese se ci fosse qualcuno e bevve un altro sorso di vino.

    Immaginandosi un nuovo amante altrettanto pericoloso nascosto dietro una di quelle finestre, il cuore le si mise a battere all'impazzata.

    Poi, scioccata dalle proprie fantasie, scosse la testa per schiarirsi la mente. Era bene che riprendesse a lavorare. Girandosi si sfilò la giacca grigia gettandola sui giornali sparsi sotto il cavalletto. Non pensò neppure a come potesse essere provocante con addosso solo un maglione aderente e una minigonna nera. Tutto sommato era da sola.

    Si mosse in continuazione accanto alla lampada facendo involontariamente brillare collane, braccialetti e orecchini. Poi si piazzò davanti a una grande tela e bevve l'ultimo sorso di vino prima di posare il bicchiere accanto al portatile. Portandosi le mani ai fianchi si chinò sulla tela con il sedere rivolto alla finestra concentrandosi su quello che vi aveva già dipinto.

    Aveva un leggero mal di testa per via della lunga giornata trascorsa nella galleria di Brianna e si frizionò le tempie. Anche se non aveva alcuna esperienza nella conduzione di una galleria e il suo francese cajun lasciava alquanto a desiderare, Brianna aveva giurato che Josie avrebbe potuto sostituirla egregiamente mentre lei e Jacques erano in luna di miele.

    «La galleria, più la mia pittura... cercando di parlare francese... non credo proprio, Brianna. Sai quanto sei più abile di me.»

    Con la pelle di un caldo colore ambrato, Brianna era alta e magra come una top model. Aveva grandi occhi e lunghi capelli neri. Non che l'amica avesse mai fatto troppo affidamento sul proprio aspetto fisico per arrivare dove aveva voluto, a eccezione forse di quando si era trattato di conquistare Jacques, un ricco broker d'arte che aveva conosciuto a una fiera del settore a Londra.

    Josie aveva allora criticato un po' Brianna.

    Ma ciò era stato prima che venisse inaugurata la mostra di Bernardo in un importante museo di New Orleans dove era stato presentato a sua insaputa il video che la mostrava nuda.

    Improvvisamente l'aria nel piccolo appartamento di Brianna le sembrò irrespirabile per via dell'odore acre della pittura e dei suoi ricordi.

    Concentrati sull'oggi. Su stasera. Non su errori passati e presenti.

    Si concentrò sulla tela. I colori brillanti che le erano sembrati così giusti la sera prima improvvisamente la confusero.

    Pensando che l'aria fresca e una rapida occhiata alla Tour Eiffel avrebbero potuto ispirarla, Josie si allontanò dalla tela avvicinandosi alla grande finestra del soggiorno.

    Senza lanciare uno sguardo ai ciottoli coperti di neve o alle finestre buie affacciate sul cortile, l'aprì. Poi si sporse allungando il collo sottile alla ricerca della torre tra i rami spogli degli alberi

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