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Operazione matrimonio (eLit): eLit
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E-book166 pagine2 ore

Operazione matrimonio (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Frankie Fairchild deve trovare una soluzione, perché suo zio le sta già cercando un marito. E l'aitante Eli Wolf potrebbe fare al caso suo. Lui fingerà di essere il suo fidanzato e in cambio Frankie farà ottenere all'impresa di costruzioni di Eli un grosso appalto. Un piano perfetto? Non per il suo cuore, che già comincia a battere all'impazzata.



I romanzi della serie "C'era una volta...":



1) Corteggiata dallo sceicco

2) Sotto il tetto di NY

3) Operazione matrimonio

4) Paparazzo reale
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2017
ISBN9788858966327
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    Anteprima del libro

    Operazione matrimonio (eLit) - Lois faye Dyer

    successivo.

    1

    Il soggiorno della villa in riva al lago era illuminato da una luce calda. Due lampadari Tiffany gemelli erano appesi a ciascuna estremità della sala spaziosa, le decorazioni di cristallo fiorite vibranti di colore. Fuori la pioggia e il vento martellavano contro le finestre, ma all'interno le persone riunite nella grande sala godevano di una temperatura confortevole, grazie al fuoco scoppiettante che ardeva nel camino intagliato.

    Frankie Fairchild si alzò dalla poltrona imbottita e attraversò la stanza verso il mobile bar, lasciando sua madre Cornelia a chiacchierare animatamente con Lily Hunt. Sulla superficie lucida del mobile bar di mogano erano allineate diverse bottiglie e Frankie ne scelse una ben precisa. Il vino bianco proveniente dalla Cantina Chateau St. Michelle, appena a nord di Seattle, era il suo preferito. Piegò la bottiglia per riempirsi il bicchiere.

    Sorseggiando il liquido dorato, la ragazza lasciò vagare pigramente lo sguardo nella stanza, fermandosi a osservare Ava, la figlioletta del cugino Justin, che saltellava lungo il bordo del tappeto orientale.

    La vicina di casa di Harry, l'attrice Madge Edgley, si chinò leggermente per parlare con la bambina quando questa raggiunse il quartetto di adulti che chiacchieravano allegramente sul tappeto rosso e blu.

    Harry invita sempre un mix di amici e persone interessanti, ai suoi incontri, rifletté Frankie con apprezzamento. Distolse lo sguardo dalla piccola e riprese a osservare i volti familiari delle persone sparpagliate per la stanza, fino a quando si soffermò sul gruppo di uomini in piedi davanti al camino. Suo zio Harry e il figlio Justin erano impegnati in una vivace conversazione con altri due uomini. La ragazza conosceva solo superficialmente uno dei due, Nicholas Dean. Il quarto invece lo conosceva molto bene. Eli Wolf era alto e aveva le spalle ampie, i capelli neri e un'avvenenza tale da far vacillare il cuore di ogni donna alla quale avesse sorriso.

    Eli sollevò gli occhi azzurri e la fissò. Frankie raggelò, incapace di distogliere lo sguardo.

    Fu solo quando lui si volse per rispondere a una domanda di Harry che la ragazza si accorse di trattenere il respiro, rapita da quello sguardo enigmatico e molto mascolino.

    Si voltò nuovamente verso il mobile bar, dando le spalle alla stanza, e rabboccò il bicchiere sorreggendo la bottiglia di vino con dita tremanti.

    Cosa diavolo le stava succedendo?

    Da quando Eli l'aveva baciata durante la festa del suo ultimo compleanno, Frankie aveva pensato a lui troppo frequentemente. Quel bacio, seppur breve, l'aveva sconvolta. Il ricordo delle sue labbra sulle proprie non era affatto sbiadito, in quattro mesi e, se chiudeva gli occhi, ne sentiva ancora il calore. A dire il vero nel corso degli ultimi due mesi aveva condotto un esperimento, baciando di proposito altri tre uomini molto attraenti. Nonostante tutti e tre fossero stati molto abili, nessuno di loro aveva suscitato in lei una virgola di interesse, men che meno l'avevano eccitata.

    Non aveva nemmeno lontanamente provato ciò che aveva sperimentato con Eli. Zero. Nulla. Nada.

    Era molto fastidioso.

    Ma non poteva farci nulla e quella incapacità di risolvere il problema la preoccupava.

    «Frankie.» Un'amichevole pacca sulla spalla accompagnò il saluto. «Come stai, tesoro?»

    La ragazza si voltò, felice di potersi distrarre dai propri pensieri, e sorrise con affetto all'uomo alto e allampanato che era il suo ospite. «Sto bene, zio Harry.» Guardò oltre la sua spalla. «Pensavo stessi parlando di affari con Nicholas.»

    «Era così, infatti.» Lo sguardo di Harry si spostò dalla nipote al punto vicino al camino dove ancora si trovavano il proprietario della Dean Construction, Justin ed Eli. «Devo ammettere che sono impressionato da Nicholas. Ha trasformato l'impresa di costruzioni di suo padre in una società solida, nonostante la forte concorrenza. Scommetto che entro cinque anni triplicherà il suo patrimonio.»

    «Raramente ti sbagli su queste cose, quindi deve essere davvero un eccellente uomo d'affari.» Frankie sorseggiò il vino bianco, seguendo con lo sguardo quello dello zio. Non vi era alcun dubbio che l'aspetto di Nicholas confermasse le valutazioni di Harry su un suo potenziale successo; esternava una grande fiducia in se stesso. Era alto, aveva un bel fisico e un'aria di cordialità affabile smentita però dagli occhi intelligenti. La sua presenza quella sera a una riunione tra la famiglia di Harry e i suoi amici più intimi era indicativa. Frankie incontrò nuovamente lo sguardo dello zio. «Stai pensando di affidare a lui il contratto per la costruzione del nuovo campus HuntCom a sud di Seattle, vero?» indovinò.

    «Sto valutando» annuì Harry. «Ho ristretto i candidati a due... deciderò tra lui ed Eli.»

    «Mmh.» Frankie non era sorpresa. Elijah Wolf, a capo della Wolf Construction, era altamente competitivo. Lui e Justin erano entrambi sulla trentina e ancora molto amici, nonostante Justin si fosse sposato e avesse avuto una figlia, mentre Eli era ancora scapolo.

    «Se Nicholas avrà il contratto, lo vedremo spesso» esclamò Harry.

    «Certo» mormorò Frankie.

    «Chi otterrà l'incarico, lavorerà a stretto contatto con i miei ragazzi, naturalmente» continuò l'uomo. «Ma Eli è praticamente già un membro della famiglia, mentre Nicholas non lo conosciamo bene.»

    «Non sarebbe più facile allora affidare direttamente il lavoro a Eli e ai suoi fratelli della Wolf Construction

    Harry si strinse nelle spalle. «Forse. Ma se non tenessi nella giusta considerazione la Dean Construction, potrei essere accusato di nepotismo.»

    A Frankie andò di traverso un sorso di vino e lo zio immediatamente le batté sulla schiena un colpo con la grande mano. «Stai bene?» domandò preoccupato.

    «Sto bene, zio Harry» rispose lei, tossendo. «È stato solo lo shock di sentirti menzionare il nepotismo come se si trattasse di una brutta cosa» asserì ironicamente.

    «Io non pratico il nepotismo» ringhiò Harry sulla difensiva.

    Frankie rise, strappando un sorriso allo zio con la sua allegria.

    «D'accordo» ammise lui stringendosi nelle spalle. «Magari tendo a prendermi cura in primo luogo della mia famiglia, ma è forse un crimine?»

    Frankie impulsivamente lo abbracciò e il profumo familiare del suo dopobarba la scaldò con ricordi affettuosi. «No, zio Harry, non lo è.»

    «Bene, allora...» le posò un braccio sulle spalle e le restituì rapidamente l'abbraccio. «Inoltre, come ho detto, non affiderò automaticamente il contratto a Eli. Sto prendendo seriamente in considerazione la Dean Construction. È per questo che Nicholas stasera si trova qui... per vedere come si integra con la nostra famiglia e i nostri amici.»

    «Mi sembra che se la stia cavando bene» osservò Frankie, sapendo che Harry considerava gli affari una questione di famiglia.

    «Sì.» Lo sguardo di Harry si soffermò su Nicholas per un momento. «Sarà un buon marito per qualche donna fortunata» commentò.

    «Mmh» rispose Frankie, assorta a osservare Ava, la figlia di Justin e Lily, che attraversava di corsa la stanza per gettarsi tra le braccia di Eli. L'uomo la prese al volo e la fece volteggiare in aria, prima di sedersi e prenderla in braccio. La bambina gli posò le manine sul viso e gli diede un bacio entusiasta.

    Distratta e affascinata dall'affetto palese tra quell'uomo grande e indiscutibilmente affascinante e la delicata bambina, Frankie tardò qualche istante a registrare le ultime parole dello zio. Immediatamente riportò lo sguardo sul volto di Harry. Lui la stava osservando con un'espressione che le era fin troppo familiare. Quasi gemette ad alta voce. Oh, no. Non starà provando a farmi fidanzare con Nicholas Dean?

    «Nicholas possiede tutto ciò che una donna dovrebbe cercare in un marito» continuò Harry. «È dimostrato che è dedito al lavoro, quindi sarebbe in grado di provvedere alla famiglia. Inoltre è abbastanza giovane da avere dei figli, ma anche abbastanza maturo da essere un padre già sistemato.»

    Frankie batté le palpebre e fissò Harry. «Credi che questo sia tutto ciò che una donna desidera in un marito? Come sei giunto a una lista così breve?»

    Harry agitò la mano con un gesto sprezzante. «Ho elencato i fattori essenziali. Se una donna vuole l'amore, allora ritengo che Nicholas possa essere qualificato... non è un brutto ragazzo.»

    «Harry, sei incredibile.» Frankie gli si avvicinò, lo prese per il bavero e lo fissò negli occhi. «Hai dimenticato una cosa molto importante.»

    «Che cosa?» rombò la voce profonda e sospettosa di Harry, come se si aspettasse una paternale.

    «Hai dimenticato il fondamentale fattore-x

    L'uomo sollevò un sopracciglio. «Il fattore-x? Non ne ho mai sentito parlare.»

    «Alcuni lo definiscono chimica, altri attrazione sessuale. Io lo chiamo fattore-xEd Eli ne è ben provvisto. Il pensiero la colse alla sprovvista, lasciandola sbalordita.

    «Credi che Nicholas non lo possieda?» domandò Harry, scettico.

    «Non lo so» ammise Frankie. «Non sono mai uscita con lui. Stavo parlando in termini generali.»

    «Allora ammetti che potresti essere attratta da Nicolas Dean» ribatté astutamente Harry.

    «No.» Frankie lasciò andare il bavero dello zio e scosse la testa, esasperata. Negli ultimi mesi era riuscita a evitare che Harry si intromettesse nella sua vita privata, ma le sue sorelle Tommi e Bobbie non erano state così favorite dalla sorte. Fortunatamente però erano riuscite a incontrare due uomini meravigliosi e a innamorarsi, nonostante l'interferenza dello zio. Non vi erano molte speranze che lei fosse altrettanto fortunata, ma non voleva assolutamente che Harry si ostinasse a cercarle un marito. Il solo pensiero la faceva rabbrividire. «Comunque stiamo parlando in termini generali, non di Nicholas e me... non esiste un Nicholas e me» sottolineò.

    «Ma potrebbe esserci» insistette Harry. «Sono certo che, una volta iniziato a lavorare con noi, Nicholas sarà interessato a conoscerti e tu potresti scoprire di essere attratta da lui.»

    «Harry!» esclamò Frankie con calma forzata. «Non ho intenzione di uscire con Nicholas Dean. Non ho bisogno che mio zio mi trovi un uomo.»

    «Non sto rintracciando uomini per te, Frankie» protestò lui. «Ma...»

    «Bene» lo interruppe la ragazza. «Perché se mi sorgesse il dubbio che tu sia alla ricerca di un fidanzato da rifilarmi, potrei assumere un sicario e dargli il tuo indirizzo.»

    «Frankie!» Harry la guardò sorpreso, ma con gli occhi divertiti. «È una cosa orribile da dire. Che cosa penserebbe tua madre se sapesse che la sua figlia prediletta mi minaccia di morte?»

    «Mia madre ti conosce, zio Harry. Probabilmente mi domanderebbe cosa hai combinato questa volta per meritare le mie minacce.»

    Harry gettò indietro la testa e proruppe in una fragorosa risata.

    La risata di Harry attirò l'attenzione di tutti. Eli Wolf sollevò lo sguardo oltre i riccioli scuri di Ava e osservò Frankie Fairchild. La ragazza stava sorseggiando del vino bianco e teneva gli occhi fissi su Harry, le labbra curvate in un sorriso divertito. Era alta, aveva le gambe lunghe e delle curve che provocavano il prurito nelle mani di un uomo per la voglia di accarezzarle. I capelli biondi le ricadevano sulle spalle, incorniciando il suo bel viso. La linea semplice dell'abito da cocktail nero sottolineava il suo fisico e l'orlo, appena sopra al ginocchio, guidava lo sguardo sulle caviglie sottili e le scarpe col tacco incredibilmente alto.

    Eli si domandò come le donne potessero camminare con dei tacchi simili.

    Conosceva Francesca Fairchild da quando era una bambina, poiché suo cugino Justin era il suo migliore amico. Sfortunatamente questo implicava il fatto che Francesca fosse off-limits per tutto ciò che invece avrebbe voluto fare con lei... Una condizione di cui si doleva più spesso di quanto avrebbe voluto. Specialmente durante gli ultimi quattro mesi... da quando si erano scambiati quel bacio indimenticabile alla festa del suo compleanno.

    «Zio Eli?» La manina di Ava gli fece voltare il viso fino a incontrare i suoi occhi. «La mamma mi ha detto che posso tenere un coniglietto, ma prima devo avere una gabbietta per lui. Me ne costruiresti una? Posso guardare mentre la costruisci?»

    Eli sorrise, felice

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