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Annalise (eLit): eLit
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E-book106 pagine1 ora

Annalise (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Inghilterra, 1818.

Justine, Annalise e Charlotte sono le belle e chiacchierate figlie dello scandaloso Duca di Manning, nonché l'anima dei celebri ricevimenti che si tengono periodicamente a Welbourne Manor.

Annalise, l'artista di famiglia, è una fanciulla schiva e solitaria dedita solo alla pittura, e mai avrebbe immaginato che l'amore l'avrebbe travolta in maniera così appassionata. Ma chi è davvero l'uomo che le ha rubato il cuore?
LinguaItaliano
Data di uscita30 ott 2017
ISBN9788858978207
Annalise (eLit): eLit
Autore

Deb Marlowe

Tra le autrici piuù amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Annalise (eLit) - Deb Marlowe

    1

    Ned Milford era al settimo cielo. Non poteva credere alla propria fortuna. Coltivare la conoscenza degli scapestrati giovanotti della Miscellanea Fitzmanning era stato un lampo di genio. E adesso il sole faceva brillare le ruote della sua carrozza scoperta mentre varcava i cancelli di Welbourne Manor. Ned notò con compiacimento che il parco era grande e ben curato come gli avevano riferito. Poteva solo sperare che il resto della proprietà e la nota e chiacchierata famiglia fossero all'altezza della loro scandalosa reputazione. Faceva assegnamento su quella trasferta per guadagnare la somma che di solito guadagnava in un mese di lavoro.

    Vide con la coda dell'occhio che il suo valletto, che gli sedeva accanto, faceva uno scongiuro.

    «Che c'è, Cardle? Hai pensato che queste sono le porte dell'inferno? Considerando quello che hai continuato a dire su questa festa, giurerei che lo stai pensando.»

    «Potrebbero esserlo, signore, se la metà di ciò che ho sentito raccontare fosse vera.»

    «Non riportarmi pettegolezzi di vecchie zitelle, amico. È un raro privilegio essere invitati qui. E tu, più di tutti, dovresti sapere che uso fare dei pettegolezzi.»

    «I pettegolezzi di una servetta sono una cosa, signore, e non è pericoloso usarli per riempire lo stomaco e scaldare il letto, ma qui si tratta di ben altro» replicò Cardle, infossando la testa nelle spalle e guardandosi attorno con fare circospetto. «Avete sentito ciò che si dice: incontri clandestini di società segrete, intrighi politici e... orge. Scommetto che ogni palo e ogni pietra di questa proprietà sono contaminati da anni di dissolutezza e intrighi e, cosa ben peggiore, la situazione non è cambiata.»

    «Sciocchezze. Se metà di tutto ciò fosse vero, avrei visto i segni nei ragazzi. Ma non li ho visti. Forse hanno un'inclinazione particolare a dare scandalo e un talento per organizzare scherzi non sempre innocui, però nel complesso non sono diversi dagli altri giovanotti della buona società» affermò Ned.

    In effetti, era stupito che quei ragazzi gli piacessero. Nicholas, il nuovo Duca di Manning, si comportava in modo più serio e posato del fratello, lo scanzonato Lord Stephen Manning, e del suo fratellastro, il vivace Leo Fitzmanning, ma tutti e tre erano arguti e spiritosi, e molto socievoli ed estroversi. Si volevano anche bene, un dettaglio che non si adattava alla sua famiglia, pensò Ned, e che non aveva mai riscontrato nel bel mondo in cui si muoveva a caccia di notizie piccanti.

    «No» disse con sicurezza. «Questa è una festa come tante altre. L'unica differenza sta nel fatto che ci farà guadagnare un bel po' di sterline. Immagina i manifesti che ne usciranno! Se non trovo ogni giorno una nuova situazione da mettere in caricatura, mi mangerò il cappello. Per non parlare dei pettegolezzi che si creeranno. Ti assicuro che troveremo materiale per molti numeri della rivista. Tanti da toglierci Dubbock dai piedi per più di un mese.» Ned girò il capo e lanciò un'occhiata al loro povero bagaglio, legato sul retro della carrozza. «A proposito, hai messo i miei attrezzi nella bisaccia?»

    «Sì, signore. Come sempre.»

    «Non perderla mai di vista, Cardle. Dovremo essere molto prudenti e attenti. Quei ragazzi, se ciò che si dice dei Fitzmanning è vero, sono furbi come gatti e molto più sospettosi. Se qualcuno potrà scoprire la verità, saranno loro.»

    Ned ignorava la piccola parte di lui che si chiedeva se sarebbe stata una catastrofe. Il sottile piacere che aveva provato nei panni di Prattle, il famoso caricaturista, era svanito da tempo. Ma il denaro che il suo editore guadagnava con le sue caricature era aumentato con l'aumentare della sua popolarità e della curiosità del bel mondo. Chi poteva essere l'uomo che veniva a conoscenza di tutti i peccati della buona società e li rappresentava in ogni dettaglio?, si chiedevano tutti. Come faceva a conoscere il luogo di ogni appuntamento segreto, di ogni rissa fra giocatori d'azzardo, di ogni affronto a Bond Street? Ai lettori piaceva fare congetture e si divertivano con le sue caricature, anche se temevano di poter essere la sua prossima vittima.

    Ma quale pandemonio ci sarebbe stato se nel bel mondo si fosse scoperto che l'anonimo caricaturista era uno di loro! Sarebbe stato messo al bando come un traditore, avrebbe acquisito la famigerata notorietà della famiglia da cui si stava recando. Se sapeva di poter affrontare lo scandalo senza rammarico, c'era un semplice motivo che gli impediva di porre fine alla sua scellerata carriera. Che altro poteva fare nella vita?

    Ned accantonò quei cupi pensieri quando imboccarono il viale coperto di ghiaia e fece fermare la carrozza davanti alla candida villa palladiana, alle spalle della quale scorreva il Tamigi. Un mozzo di stalla si precipitò a prendere le redini dei cavalli e Ned balzò a terra, contento di vedere che Cardle si era messo la borsa degli attrezzi in spalla quando un valletto uscì dalla casa per aiutarli a trasportare i bagagli. Nel complesso, era una deludente, normale accoglienza nella famigerata dimora di Welbourne Manor.

    La delusione di Ned si trasformò in aperto malumore quando entrò in casa. L'ampio ingresso era deserto, luccicante e silenzioso come una tomba. Sopra le porte, busti in stile greco si fronteggiavano con aria spaesata come la sua. Dov'era il caos, la frenetica confusione per cui erano note quella casa e quella famiglia?

    Solo dopo che fu accolto dall'austero maggiordomo e iniziò a salire le scale per recarsi nella sua stanza, la casa iniziò a rispondere alle sue attese. Un urlo belluino riecheggiò nell'aria seguito da una cascata di risate isteriche. Ned sorrise, ma il maggiordomo si limitò a sospirare e continuò a salire le scale. Prima che arrivassero al primo piano, un tramestio di passi annunciò l'arrivo dei padroni di casa, mentre un altro urlo si levava nell'aria, seguito da un ordine perentorio.

    «Restituiscimela immediatamente! Ho detto immediatamente, Stephen!»

    «Leo!» gridò la voce familiare di Lord Stephen Manning. «Charlotte! Qualcuno venga a sentire! È troppo divertente!»

    Il giovanotto comparve da un corridoio laterale, rincorso dal fratello maggiore Nicholas, il Duca di Manning. Ned e il maggiordomo si fermarono sulle scale.

    «Ned!» esclamò Stephen, fermandosi di colpo. «Grazie al cielo sei arrivato.»

    «Grazie a te per avermi invitato» rispose Ned. «Buon compleanno, vecchio mio.»

    «Sì, sì» annuì Stephen, agitando la mano. «Devi sentire questa... Nicky ha ricevuto una lettera dalla sua ultima innamorata!»

    «Milford» disse il giovane duca con un cenno del capo e una parvenza di dignità. Dignità che dimenticò subito, lanciandosi verso il fratello per strappargli la lettera dalle mani.

    Ma Stephen lo scansò ridendo. «Ascolta, Ned» ripeté, scorrendo la lettera con gli occhi prima di leggere con voce suadente: «Carissimo Nicky, è passato solo un giorno e già ardo dal desiderio di averti di nuovo fra le mie braccia».

    «Dammela, Stephen, o giuro che questo sarà il tuo ultimo compleanno» lo minacciò Nicholas.

    «No» ansimò Stephen, sbellicandosi dalle risa. Poi riprese a leggere. «Mi manca il tuo sudore quando facciamo l'amore.» Stephen s'interruppe e ridacchiò. «Sudore quando facciamo l'amore? Forse il farmacista del villaggio ha qualcosa per risolvere il tuo problema, fratello.»

    «E se Vostra Grazia procedesse con più calma?» suggerì il valletto alle spalle di Ned con un sorrisetto malizioso. Anche Ned sorrise e persino il maggiordomo incurvò leggermente le labbra nell'accenno di una smorfia divertita.

    Nicholas era paonazzo. Quando Stephen si apprestò a riprendere a leggere, Ned vide che il giovane duca scattava in avanti. Stephen sollevò gli occhi in tempo per accorgersi che il fratello lo stava assalendo e con un grido si scansò, ma Nicholas

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