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Milionario e seduttore: Harmony Collezione
Milionario e seduttore: Harmony Collezione
Milionario e seduttore: Harmony Collezione
E-book160 pagine2 ore

Milionario e seduttore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Italia all'Inghilterra, innamorarsi di un milionario non è poi così difficile. Ma riuscire a rapirne il cuore non è un'impresa da tutti. Nicole Ferliani è stata costretta dalle circostanze a lasciare l'unico uomo che abbia mai amato, il ricco e affascinante Massimo Androletti. Il caso vuole, però, che i due si incontrino nuovamente, poco tempo dopo, in circostanze del tutto diverse. Massimo non ha perdonato Nikki per averlo fatto innamorare spezzandogli poi il cuore, e ha deciso di farle pagare quell'affronto.

LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2016
ISBN9788858945858
Milionario e seduttore: Harmony Collezione
Autore

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Milionario e seduttore - Melanie Milburne

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Androletti’s Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Melanie Milburne

    Traduzione di Cristina Proto

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-585-8

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Era uno di quei funerali in cui nessuno versa una lacrima.

    Nikki accettò le condoglianze di tutti con un’espressione controllata, ma ugualmente, mentre la bara veniva calata nel terreno freddo e scuro, le rimase nell’intimo una sensazione di profonda tristezza.

    «Sono così addolorato per Joseph» le disse uno dei direttori vendite, stringendole la mano qualche minuto più tardi. «Ma non avrebbe voluto continuare a vivere così.»

    «Grazie, Henry.» Gli sorrise appena. «No, in effetti non avrebbe voluto.»

    «Signora Ferliani?» Un giornalista si fece largo tra i parenti. «Ha qualche commento riguardo all’offerta pubblica di acquisto della Ferliani Fashions condotta con successo da Massimo Androletti, figliastro del suo defunto marito?»

    Nell’udire quel nome Nikki sentì un brivido percorrerle il corpo. «No, nessun commento» rispose con freddezza. «E ora la prego di andarsene: si tratta di una cerimonia privata.»

    «È vero che del patrimonio del suo defunto marito non è rimasto praticamente niente?» insistette il giornalista. «E che Massimo Androletti ora possiede l’azienda e anche la casa in cui vive lei attualmente?»

    «No comment

    Un altro giornalista si unì al primo. «Le nostre fonti sostengono che Joseph Ferliani abbia perso una fortuna in borsa, e nello sforzo di recuperare le perdite si sia giocato tutto quello che avevate.»

    «La signora Ferliani le ha già detto che non ha commenti da rilasciare» tagliò corto una profonda voce maschile alle spalle di Nikki.

    Lei si girò, imbattendosi nello sguardo inflessibile di Massimo Androletti. Lottò duramente per non lasciar trapelare la sua emozione nel rivederlo dopo tutto quel tempo: lo stomaco le sprofondò, le gambe iniziarono a tremare e un peso andò a opprimerle il petto, rendendole quasi impossibile respirare.

    «Vieni da questa parte» la invitò lui, prendendola sottobraccio e conducendola verso la limousine parcheggiata fuori dal cimitero, in attesa. «Sali» le ordinò brusco. «Abbiamo delle cose di cui discutere.»

    Nikki si sedette sul raffinato sedile di pelle, ma quando lui la raggiunse, l’enorme auto le sembrò fin troppo piccola. Persino l’aria sembrò assottigliarsi: ogni respiro le causava quasi un dolore fisico.

    Massimo si chinò in avanti a parlare attraverso il pannello: «A casa, Riccardo, grazie».

    Quando poi si risistemò sul sedile, Nikki si rannicchiò in un angolo.

    «Alla fine i tuoi piani per procurarti una fortuna sono falliti, non è così?»

    Nikki serrò la bocca per non rispondere. Aveva il diritto di essere aspro, doveva riconoscerlo. Anche lei si sarebbe sentita nello stesso modo, se non peggio, se lui le avesse fatto la medesima cosa. Ma spiegare le sue azioni a cinque anni di distanza sarebbe stato inutile. Potendo scegliere, lei avrebbe agito alla stessa maniera, nonostante tutto quello che le era costato.

    «Quello che il giornalista ha detto è vero. Ora sono io il padrone di tutto. Ma immagino che l’avvocato ti abbia già messo al corrente.»

    «No» ribatté lei, eliminando ogni traccia di emozione dalla voce. «Non l’ho ancora visto, ma conto di farlo domani.»

    «Avrei scommesso che sarebbe stata questa la tua priorità» replicò lui con un lampo di cinismo negli occhi. «Una volgare opportunista come te avrebbe subito controllato cosa le rimaneva, una volta morto il marito.»

    Nikki si rifiutò di mostrare la disperazione che quel commento le causò. Invece, sollevò il mento e gli scoccò un’occhiata gelida. «Joseph per me era molto più importante del suo denaro. Non mi importa se non mi ha lasciato niente.»

    «Che moglie devota... Ma in fondo sei molto brava a recitare quando ti conviene, non è così? Te lo ripeto, non ti ha lasciato niente. A parte i debiti. Anche la casa ora è mia.»

    «Non ti credo. Joseph ha promesso di provvedere a me.»

    «Per come la vedo io, ti trovi in una posizione piuttosto precaria. Non hai reddito, a meno che io non decida di assegnartelo, né auto, né casa, e da una settimana non hai più neanche il tuo anziano protettore.»

    Nikki odiava quell’espressione. Sviliva tutto quello che era arrivata ad ammirare e rispettare nel patrigno di Massimo.

    Joseph Ferliani aveva avuto le sue colpe, per gran parte della sua vita era stato un incallito uomo d’affari. Ma nonostante tutto, lei era arrivata a conoscerlo come pochi altri. I lunghi mesi strazianti della sua malattia le avevano mostrato un lato di lui che Ferliani aveva tenuto nascosto al mondo, e in particolare al figliastro Massimo, suo acerrimo nemico.

    «Il tuo patrigno non era il mio protettore.»

    «E cos’era allora?»

    «Era mio marito, ed era mio amico» rispose Nikki con tranquilla dignità.

    Alla parola marito un lampo si accese negli occhi dell’uomo, e di nuovo Nikki non poté biasimarlo. Pensare di essere stato sostituito da qualcuno molto più vecchio e ricco avrebbe irritato chiunque, e Massimo non faceva eccezione.

    «Hai dimenticato di accennare che era anche il tuo amante» sottolineò lui increspando le labbra.

    «Non desidero discutere la mia vita privata con te. È irrispettoso, considerando che il corpo di Joseph non si è ancora raffreddato nella tomba, e a essere sinceri non sono affari tuoi.»

    «Lo erano cinque anni fa, però» le ricordò. «Ma allora non sapevo che l’offerta di quel drink avrebbe portato all’avventura di una notte con la futura sposa bambina del mio patrigno.»

    «Avevo diciannove anni, più che sufficienti per sapere cosa volevo.»

    «Su questo non c’è dubbio: sei passata dal mio letto direttamente al suo!» esclamò lui.

    «Non sapevo chi fossi. Joseph non ha mai fatto il tuo nome prima del nostro... matrimonio.»

    «E quindi cosa vuoi dire?» le chiese lui con una smorfia cinica. «Che se avessi saputo chi ero non gli saresti caduta tra le braccia?»

    Come poteva difendersi?, si chiese Nikki. Poteva forse in qualche modo rendere più accettabile quello che aveva fatto? A diciannove anni, giovane e profondamente traumatizzata com’era stata, aveva desiderato qualcosa di diverso per sé, qualcosa di lontano dall’ombra scura della sua infanzia, così aveva accettato l’offerta di Joseph Ferliani di un contratto matrimoniale vantaggioso. Quando il peso dell’impegno che aveva assunto aveva iniziato a farsi sentire, aveva insistito per avere qualche giorno tutto per sé prima di consegnare il suo futuro nelle mani di quell’uomo.

    Un’ultima settimana di libertà.

    E il primo giorno di quella settimana aveva incontrato Massimo Androletti, l’uomo giusto al momento sbagliato...

    2

    «Posso offrirle da bere?» le chiese Massimo quando Nikki entrò nel bar la prima sera del suo soggiorno nell’albergo che Joseph le aveva offerto come parte del loro accordo.

    Nikki osservò quell’uomo alto, moro e affascinante. Indossava un completo dal taglio impeccabile e doveva essere più alto della media, perché quando si alzò in piedi lei fu costretta a sollevare la testa per incrociare i suoi occhi marroni. Lei era uno e settantacinque senza tacchi, ed era una novità dover allungare per una volta il collo.

    L’uomo aveva folti capelli scuri tagliati molto corti: la mascella e il mento esprimevano determinazione, se non energia, e tuttavia il sorriso era rilassato e si rifletteva negli occhi scuri.

    «Perché no?» si sorprese a rispondere. Che cosa aveva da perdere? Dopo lo straziante pomeriggio che aveva appena trascorso in visita a suo fratello, un drink con un perfetto sconosciuto era proprio ciò che le serviva.

    «Cosa gradirebbe bere?» le chiese Massimo, guidandola verso un angolo tranquillo.

    «Champagne» fu la sua risposta, e dato che si sentiva stranamente sfacciata, Nikki aggiunse anche: «Ma non di quello scadente, mi provoca l’emicrania. Voglio il migliore».

    Un paio di bicchieri dopo, Nikki finì per accettare di cenare con lui, godendo della sua compagnia come non si sarebbe aspettata. Aveva avuto pochi appuntamenti in vita sua: non si era mai sentita a proprio agio in compagnia del sesso forte, fatta eccezione per suo fratello. Ma Massimo era affascinante ed educato, divertente e premuroso, e Nikki non riuscì a evitare di farsi assorbire da lui per tutto il tempo. Ogni volta che l’argomento toccava il suo passato, però, lei tacitava la sua coscienza con il castello di bugie che si era costruita dal giorno in cui sua madre era morta e la vita di suo fratello era cambiata per sempre.

    «Sono un’assistente personale» gli raccontò, e almeno questo corrispondeva a verità. «Ho una settimana di ferie. Pensavo di fare spese, sottopormi a qualche trattamento di bellezza, viziarmi un po’, insomma, o qualcosa del genere.»

    «Lei non ha bisogno di trattamenti» osservò lui esaminandola. «Possiede la bellezza più naturale su cui mi sia mai capitato di posare gli occhi.»

    Un lampo di incertezza le passò sul viso. «Lo pensa davvero?»

    Lui si chinò a prenderle una mano. «Certo che lo penso. Nella mia vita non ho mai incontrato una donna più bella o desiderabile.»

    Nikki sottrasse la mano per prendere il bicchiere di champagne, lo stomaco ancora sottosopra. «Sono sicura che ha incontrato ragazze molto più attraenti di me.»

    «Al contrario, ho incontrato ben poche donne che reggano il confronto con la sua luminosa avvenenza. I suoi capelli biondi sembrano una matassa di seta, i suoi occhi di colore grigioazzurro sembrano un mare agitato e la sua altezza le dona grazia e classe da vendere. È il sogno di ogni uomo.»

    Lei lo osservò, scrutandolo. «Non pensa che sia troppo alta?»

    «Non avrà davvero intenzione di scusarsi per questo, vero? Sta facendo un enorme favore al mio collo. Non devo piegarmi per sentire cosa dice.»

    Nikki ridacchiò: non riusciva a ricordare l’ultima volta in cui aveva trovato qualcosa o qualcuno divertente. «Lei è il primo uomo che attira la mia attenzione da molto tempo» commentò, continuando a sorridere. «È decisamente una novità, glielo assicuro.»

    «A proposito, al momento c’è

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