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Appuntamento.com (eLit)
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E-book188 pagine2 ore

Appuntamento.com (eLit)

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Info su questo ebook

Certe cose succedono sempre agli altri! E invece no, questa volta Andy si vede proporre un accordo a cui non può rinunciare se vuole realizzare il suo grande sogno: diventare un'illustratrice. Dovrà fingersi Elise, il suo capo, rimediarle un appuntamento on line in cambio di un assegno a più zeri. Tutto piuttosto semplice se non che l'interessata all'ultimo la pianta in asso e Andy si sente in dovere di incontrare il povero malcapitato per spiegargli tutta la faccenda. Miles non è come lei se l'era aspettato... è notevolmente meglio ed è irresistibile. Ma Andy non ha tempo per certe cose. Ma magari uno spazietto si può sempre trovare...

LinguaItaliano
Data di uscita28 nov 2014
ISBN9788858931721
Appuntamento.com (eLit)
Autore

Nina Harrington

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Appuntamento.com (eLit) - Nina Harrington

    Copertina. «Appuntamento.com (eLit)» di Harrington Nina

    Credits:Drawlab19 / Shutterstock

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Truth-Or-Date.com

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2012 Nina Harrington

    Traduzione di Leonora Sioli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-172-1

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Frontespizio. «Appuntamento.com (eLit)» di Harrington Nina

    1

    Da: Andromeda@ConstellationOfficeService

    A: saffie@saffronthechef

    Oggetto: la nostra cara amica di scuola e gli appuntamenti online

    Ciao Saffie,

    sì, lo so. Avrei dovuto ascoltarti quando mi avevi sconsigliato di lavorare part-time per Elise van der Kamp. Ricordi quando Elise pagò una cifra esorbitante per iscriversi a quell’agenzia di appuntamenti online per giovani dirigenti? Bene, ora ha deciso che è troppo impegnata per scrivere le sue e-mail, e che quindi lo devo fare io al suo posto. Scrivi qualche e-mail, mi ha detto. E poi me ne ha fatte scrivere altre e altre ancora, giusto per non perdere l’iscrizione al sito, che non si sa mai. In fondo servono a questo le assistenti personali, no?

    Ovvio.

    Per poco non l’ho mandata a quel paese, solo che poi mi ha offerto un bonus speciale per tutto questo disturbo, e a quel punto mi sono arresa. Con quei soldi potrei pagare il corso per diventare illustratrice professionista a cui desidero iscrivermi da tempo. Sarebbe perfetto. Finalmente avrei la possibilità di dedicarmi alla mia vera passione e di essere considerata seriamente come artista.

    Non è cambiato molto dai tempi della scuola, no? Elise trova sempre il modo di farmi cedere.

    E così indovina chi sta corteggiando potenziali fidanzati per la nostra amica del cuore, ogni sera, ormai da una settimana?

    Già. Proprio io. E non è finita.

    L’ultima novità è che dieci minuti fa mi ha mandato un messaggio per avvertirmi che deve partire subito per il Brasile per un affare importante e – indovina – ha cambiato idea riguardo alla questione degli appuntamenti online. Dice che non se ne fa più niente perché le sembra una faccenda troppo rischiosa che potrebbe rovinarle la reputazione.

    Ti rendi conto? Una faccenda rischiosa? Sono certa che non ha letto nemmeno una delle e-mail che ho scritto a suo nome né le gentilissime risposte dei ragazzi che hanno spostato i loro impegni per poterla incontrare questa settimana.

    Il problema peggiore è che il primo appuntamento era stato fissato per questa sera, tra circa mezz’ora e ormai è troppo tardi per annullarlo. Il nickname del ragazzo è tiposportivo e sembra molto simpatico.

    Non riesco a sopportare l’idea che il poverino passi la serata da solo ad aspettare inutilmente ragazzadicittà Elise. So bene che cosa significhi essere piantati in asso. È tremendo e non lo auguro a nessuno. Inoltre, mi sento in colpa, in un certo senso.

    Credi che dovrei andare all’appuntamento e spiegargli che cosa è successo?

    Accidenti!

    Spero che quello schiavista di capo chef non ti stia facendo lavorare troppo, a Parigi. Altrimenti ribellati.

    Augurami buona fortuna.

    Andy

    Da: saffie@saffronthechef

    A: Andromeda@ConstellationOfficeService

    Andy Davis, mi fai girare la testa. Non posso credere che tu abbia accettato di fare finta di essere Elise van der Kamp su un sito di appuntamenti online. Intendo dire, Elise! La persona più arrogante e insopportabile che io conosca.

    Non mi stupisce che abbia chiesto a te, che sei solare e socievole, di scrivere quelle e-mail al suo posto.

    Per quanto riguarda l’appuntamento di questa sera, so che ti sentiresti malissimo se non andassi a spiegare la situazione al poverino. Ma stai attenta. Stiamo comunque parlando di un giovane manager. Di sicuro non gli piacerà scoprire di essere stato ingannato e poi addirittura piantato in asso. Potrebbe innervosirsi.

    Usa tutto il tuo charme e fatti rispettare.

    Ti voglio bene.

    Saffie, la schiava della cucina.

    Detto fatto, Andromeda Davis scese da un tipico bus rosso londinese e corse a rifugiarsi sotto l’ingresso del primo negozio che incontrò. E mentre la pioggia di novembre batteva ostinatamente sul tendone sopra la sua testa, zampillando sul marciapiedi di quella viuzza, in una delle zone più eleganti della città, fece scivolare lo sguardo tra i passanti, in cerca della vistosa insegna del bar.

    Eccola, sull’altro lato della strada. La forte luce che proveniva dall’interno del locale si rifletteva sul cemento bagnato rendendolo lucido come uno specchio.

    Era già stata lì due volte nell’ultima settimana per cercare un luogo adatto per il primo appuntamento di Elise. E quello, in effetti, le era parso il posto ideale. Era situato in una posizione centrale, ben illuminato, spazioso, ed era sempre ben frequentato. Inoltre preparavano degli ottimi piatti caldi e il caffè era delizioso.

    Respirando a fondo, mise a tracolla la borsetta e aprì l’ombrello.

    Un ombrello fucsia su cui risaltavano dei simpatici personaggi di cartoni animati, in rosa. Era l’unico che possedeva ed era anche tutto ciò che le rimaneva della breve esperienza lavorativa che aveva fatto in una compagnia che produceva articoli da regalo per bambini.

    Vista la situazione economica in cui si trovava, comunque, non poteva lamentarsi. Era già tanto che avesse un ombrello, e poi l’importante era che la riparasse dalla pioggia.

    Certo, se Elise lo avesse visto, glielo avrebbe strappato di mano e lo avrebbe buttato nel primo cestino della spazzatura. Anzi no, non lo avrebbe fatto, perché lei le avrebbe spiegato che si trattava di un pezzo unico creato da uno stilista emergente che lavorava per una nuovissima casa di moda.

    Bugie, bugie, bugie...

    Quante bugie aveva detto?

    Chiuse gli occhi e per dieci secondi si lasciò sprofondare nell’autocommiserazione e nel senso di colpa, poi però reagì.

    D’altro canto, aveva fatto tutto da sola. Nessuno l’aveva obbligata a fingere di essere Elise van der Kamp. Avrebbe potuto rifiutare e convincere Elise a scrivere da sola quelle e-mail. Ma non lo aveva fatto perché si era lasciata attrarre dall’assegno che Elise le aveva sventolato davanti al naso.

    Abbassando le spalle, infilò la mano libera nella tasca dell’elegante impermeabile blu scuro che aveva trovato in un charity shop, in una delle zone più esclusive della città.

    Che cosa non era disposta a fare per la sua arte!

    A ogni modo non doveva preoccuparsi di quell’ombrello o di come era vestita. L’importante, ora, era che si attenesse al piano. Tutto ciò che doveva fare era entrare nel locale, aspettaretiposportivo, chiedergli scusa da parte di Elise e poi andare via. Sarebbe finito tutto in dieci minuti.

    Ovviamente lui si aspettava di incontrare la sofisticata ed efficiente manager di una delle più importanti agenzie pubblicitarie del Paese. O, come le aveva detto di scrivere Elise sul suo profilo, il prossimo guru del marketing mondiale.

    Elise era sempre così esageratamente piena di sé.

    D’accordo. Dieci minuti. E poi sarebbe tornata a essere semplicemente Andy Davis, assistente personale part-time di Elise van der Kamp di giorno, illustratrice non pagata la sera, storica d’arte nel finesettimana, perennemente in difficoltà a far quadrare i conti.

    Non sarebbe stata lì se Elise non le avesse chiesto di scrivere almeno le prime e-mail in modo che lei non perdesse tempo a leggere le risposte di quelli che non avevano nessuna speranza di uscire con lei.

    Alcuni dei ragazzi che avevano risposto le erano parsi interessanti. Quantomeno via internet.

    «So che posso fidarmi ciecamente di te» le aveva detto Elise tutta sorridente. «Non potrei confidare a nessun altro certe informazioni così personali. E poi siamo amiche da talmente tanto tempo, Andromeda. Inoltre so che sarai molto discreta. È proprio la soluzione perfetta.»

    Sì, era la soluzione perfetta per Elise! Evidentemente alla signorina van der Kamp non era nemmeno balenata per la mente l’idea che lei facesse i salti mortali per riuscire a incastrare tutti i suoi impegni. Ci mancavano solo quelle assurde e-mail.

    C’era da sperare che adesso, avendo Elise rinunciato all’idea di trovare l’anima gemella online, avrebbero potuto ricominciare ad avere un rapporto di lavoro normale, in cui Elise le avrebbe chiesto al massimo di organizzare la festa di Natale o quella di fine anno.

    Sempre che fosse uscita viva dall’incontro con tiposportivo, che sicuramente non sarebbe stato felice di sapere che ragazzadicittà non aveva alcuna intenzione di uscire con lui.

    Questo pensiero la fece rabbrividire. Questo e la pioggia scrosciante che non accennava a diminuire.

    Respirando a fondo, guardò dall’altra parte della strada, cercando un passaggio in mezzo a tutte quelle persone che correvano con il capo chino sotto i loro ombrelli, incuranti di chi c’era intorno.

    Approfittando di un attimo di quiete, Andy alzò il suo vistoso ombrello e si avventurò ad attraversare la strada. Ce l’aveva quasi fatta quando, per schivare una bicicletta, finì con il piede destro in una bella pozzanghera. L’acqua fredda e sporca inondò i suoi eleganti ankle-boot con i tacchi a spillo, gocciolandole sulle caviglie.

    Imprecando dentro di sé, salì sul marciapiedi, chiuse l’ombrello, che purtroppo non si era rivelato molto utile, e finalmente entrò nel locale. Nonostante fosse fradicia, per un istante dimenticò la pioggia quando venne avvolta dal delizioso aroma del caffè.

    Chissà se un giorno si sarebbe mai potuta permettere di avere in casa del vero caffè, invece di quei terribili preparati istantanei a basso costo che si trovavano al supermercato.

    Ma ora non voleva pensarci. Quel delizioso profumo, non disgiunto dall’ambiente accogliente e dal borbottio delle macchine da caffè che faceva da sottofondo, creava un’atmosfera incredibilmente piacevole, che lei aveva tutte le intenzioni di godersi. Anche perché sarebbe stata Elise a pagare il conto.

    Si guardò intorno, osservando le persone sedute ai vari tavoli, in cerca della camicia hawaiana che doveva essere il segno di riconoscimento di tiposportivo. Niente da fare. Non era ancora arrivato. Anche perché se ci fosse stato qualcuno con addosso una camicia hawaiana in quella fredda serata di novembre, lo avrebbe notato subito.

    Ordinò dunque un caffè e andò a sedersi al tavolino nell’angolo, con la schiena rivolta verso la parete. Appoggiò l’ombrello, si tolse l’impermeabile che mise sullo schienale della sedia, e mentre passava le mani sulla gonna grigia del suo completo preferito, si sentì sopraffare dall’ansia.

    Era ridicolo.

    Non si trovava lì perché aveva un vero e proprio appuntamento, quindi non doveva sentirsi così nervosa.

    Era lì per scusarsi da parte di Elise. Tutto qui.

    D’accordo, ma in fondo era comprensibile che fosse curiosa di vedere com’era di persona tiposportivo, no? Sul suo profilo in internet c’era una fotografia minuscola in cui non si vedeva molto. Era normale, dunque, che avesse voglia di vedere che aspetto avesse il ragazzo che le aveva scritto quelle spassose e-mail. Sicuramente tiposportivo aveva uno spiccato senso dell’umorismo. In effetti solo una persona dotata di un grande, forse enorme, senso dell’umorismo sarebbe potuta uscire con Elise van der Kamp!

    Si mordicchiò le labbra. Forse non era stata una buona idea presentarsi in quel locale. E se lui si fosse arrabbiato? Saffie aveva ragione. Doveva stare attenta ed essere molto gentile, perché quel ragazzo aveva tutti i diritti di prendersela con lei, e con Elise, per avergli mentito.

    Restava il fatto che bisognava dargli delle spiegazioni. Era giusto che tiposportivo sapesse la verità. Lei glielo doveva. E lo doveva anche a se stessa.

    Osservando le coppie felici che ridevano e scherzavano davanti ai loro cappuccini, sentì il cuore gonfiarsi. Subito però allontanò dalla mente qualsiasi fantasia romantica.

    Non era in cerca di una relazione. Tutt’altro. Ora voleva concentrarsi solo su se stessa. Era finito, per fortuna, il periodo in cui appena aveva un attimo libero, correva nell’ufficio del suo ex ragazzo, Nigel, per aiutarlo a preparare il suo progetto. Aveva imparato la lezione. Basta bugie. Basta mezze verità e delusioni. In poche parole, basta ragazzi. Stava bene da sola. Tante grazie!

    Controllò l’ora sul suo orologio da polso. Ancora dieci minuti e poi finalmente avrebbe avuto un po’ di tempo per dedicarsi a ciò che le piaceva fare.

    Affondò la mano nella borsa e prese il blocco e la matita. Il direttore del museo per cui lavorava aveva accettato di esaminare i suoi biglietti natalizi dipinti a mano, per poi eventualmente venderli nel loro negozio. Poteva farcela. Finalmente aveva la possibilità di far conoscere i suoi lavori.

    Era così concentrata a disegnare, che a un certo punto ci volle una ventata gelida per farle alzare la testa e riportarla alla realtà. E, in effetti, fu proprio allora che lo vide. Alto, capelli scuri, carnagione ambrata, occupava tutto lo spazio dell’ingresso del locale con il suo fisico atletico. Si passò una mano tra i capelli bagnati e poi sbottonò la giacca impermeabile da vela molto lentamente, come se fosse stato uno stripper. Hmm.

    In effetti aveva tutte le caratteristiche per poter essere uno spogliarellista.

    Andy trattenne il fiato. E poi espirò molto, molto lentamente quando lui si tolse la giacca, pregando perché li sotto

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